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Autore: Sophie_moore    31/07/2014    10 recensioni
-Ragazze, che ne dite se ci facessimo un week end fuori porta?- propose Lucy Heartphilia, sedendosi sul banco della sua amica ed accavallando le gambe. Si smosse i lunghi capelli biondi e fece un sorriso a cui nessuno avrebbe potuto resistere.
Inizia così un'innocente weekend in montagna, ma sarà davvero così facile? Poniamo quattro ragazze e quattro ragazzi che stanno in due case vicine. Poniamo che ci sia un piccolo inconveniente: un bagno solo per entrambe le abitazioni. E poi poniamo i nostri eroi in situazioni imbarazzanti, ed ecco a voi la mia prima Long-Fic!
Spero vi piaccia almeno quanto a me diverte scriverla =) un bacio, Sophie!
Genere: Commedia, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Erza Scarlet, Levy McGarden, Lluvia, Lucy Heartphilia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vite in comune'
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Capitolo 6: Riflessioni.
 


Erza si era arrabbiata molto, soprattutto con Lluvia e il suo comportamento "esagerato". Inutile era stato il discorso della turchina sul fatto che tanto avrebbe sposato il suo Gray-sama, quindi non c'era nulla di male. Erza non aveva voluto sentire ragioni, perciò, dopo aver osservato attentamente le due ragazze dai capelli azzurri che si asciugavano e si mettevano dei vestiti adatti alla montagna addosso, le chiuse in stanza.
 
In punizione.
 
<< Erza-san è esagerata. >> brontolò Lluvia, incrociando le braccia al petto e sedendosi sul letto, con uno sbuffo sonoro.
 
Levy la guardò di sbieco, inclinò la testa di lato e poi ridacchiò, sdraiandosi sul pavimento fresco e appoggiando la testa sulle mani. << Hai iniziato tu, lo sai? >>
 
<< Io?? Perchè?? >>
 
<< Gray-sama, laviamoci insieme!! >> le fece il verso, facendo ridacchiare l'amica. << Insomma, dai! Era ovvio che Erza si sarebbe arrabbiata... >> fece una piccola pausa. << Ma poi, ti sei innamorata sul serio? >>
 
<< Certo! >> Lluvia arrossì. << Gray-sama è un ragazzo molto bello ed intelligente! Ed è anche forte! E sono sicura che proteggerà Lluvia a qualsiasi costo! >> annuì convinta.
 
<< Ma scusa... >> Levy si mise a sedere e la guardò interessata. << Come fai a dirlo? Vi siete conosciuti solo questa mattina... e in un modo anche alquanto imbarazzante, se non ricordo male! >>
 
Lluvia si mise le mani sulle guance, che erano diventate di un bel rosso acceso. << Non posso combattere i miei sentimenti... sono sicura che Gray-sama è il mio principe azzurro! >> disse, lasciandosi cadere sul letto in preda ad una fantasia super romantica, che vedeva un Gray in calzamaglia bianca e giubbetta azzurra che andava a prenderla sopra ad un cavallo del colore della neve.
 
<< Non lo capirò mai, mi sa. >> esalò, sospirando, Levy.
 
<< Secondo me l'hai già capito, Levy-chan! >> buttò lì Lluvia, con non curanza. Aveva sperato tante volte che il suo amico Gajil si trovasse una ragazza con cui stava bene, con cui poteva essere anche sdolcinato e affettuoso com'era stato molte volte con lei. E grazie a quel week-end un po' strano, forse qualcuno aveva ascoltato le sue preghiere e lo aveva fatto imbattere in Levy-chan. O meglio, sbattere, dati i continui battibecchi dei due.
 
<< Non so di cosa tu stia parlando. >> sospirò l'altra, socchiudendo gli occhi e tornando a sdraiarsi sul pavimento. La rimproverava sempre, povera Lluvia! Eppure lei non riusciva a capire questa logica dei "colpi di fulmine", proprio non le entravano in testa. Voleva solo che le venisse spiegato, tutto qui, non voleva essere cattiva e imporre la propria idea su quella dell'amica. Che l'avesse fatto inconsciamente? Forse avrebbe dovuto chiederle scusa.
 
<< Gajil-kun sembra che sia molto interessato a te... >> Lluvia si coprì la bocca con le mani, per non scoppiare a ridere ad alta voce. Conosceva Levy talmente bene che sapeva come aveva reagito alla sua frase: era arrossita, aveva gonfiato le guance e aveva sgranato i suoi grandi occhi.
 
Ed infatti aveva ragione alla grande. << Continuo a non sapere di che parli. >> borbottò, soffocando uno sbuffo infastidito.
 
<< Ne, ne! Gajil è un bravo ragazzo! >> Lluvia si sporse dal bordo del letto per mettersi a guardare l'amica mentre le parlava. << Fa solo un po' paura. >>
 
<< Io non ho paura. >> brontolò l'altra, roteando gli occhi. << Ma comunque, secondo me ti sbagli! >> poi fece una pausa. A dirla tutta, anche Gerard aveva detto una cosa simile... che fosse un'allucinazione collettiva? Aveva letto che era assolutamente possibile una cosa del genere.
 
<< No, sono sicura! Non l'ho mai visto così, sai? E' sempre stato antipatico e burbero... adesso ride! >> spiegò dolcemente, concludendo con un sorriso.
 
<< Beh... anche Gerard aveva detto che non mi odiava, in effetti... >> sussurrò, più a se stessa che all'amica. Che però sentì e squittì d'emozione, per poi rotolare giù dal letto e cadere proprio sopra Levy, abbracciandola stretta.
 
<< Vedi, vedi??? Sono così contenta per te, Levy-chan!! >>strofinò la guancia contro quella di Levy, che scoppiò a ridere.
 
<< Se lo dici tu! >> la ragazza ricambiò l'abbraccio. << Lluvia... scusa se ti rimprovero spesso. >>
 
<< Non importa! Sei Levy-chan e devi fare tutto secondo i tuoi modi, o altrimenti vai nel panico. >> ridacchiò l'amica, dandole un bacio sulla guancia.
 
*-*
 
<< Credi che stiano parlando male di me? >> Erza non riusciva a smettere di camminare avanti e indietro per la stanza, le mani sui fianchi e gli occhi concentrati.
 
<< Che? >> Lucy alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo e la osservò un secondo.
 
<< Levy e Lluvia. Sono stata troppo dura? >> domandò, fermandosi proprio di fronte alla bionda.
 
<< No... cioè, forse sì, ma sei fatta così e va bene lo stesso. >> spiegò, facendole un sorriso.
 
<< E se si sono offese? >>
<< Non si sono offese. >>
 
<< Ma se lo fossero? >>
 
<< Che discorso è? >> Lucy ridacchiò, intenerita. Erza doveva sempre dimostrarsi forte ed autoritaria, e vederla così in crisi per una cosa stupida faceva davvero tenerezza. Lucy la capiva: in fondo non aveva avuto dei genitori fissi, era passata di famiglia in famiglia per l'affidamento, finchè la zia non era riuscita a trovarla e raccattarla.
 
<< Vado a bussare. >> la rossa si decise. Andò spedita verso la porta della sua camera e fece per bussare, ma sentì le due ragazze all'interno che ridevano. Tirò un sospiro di sollievo.
 
<< Te l'avevo detto che non sono offese. >> le ricordò allora Lucy, scotendo la testa e mettendosi di nuovo a leggere. Poi d'improvviso sentì un peso sul divano, che la fece sobbalzare. Con una mano sul cuore, chiuse il libro in maniera definitiva e guardò l'amica, incitandola a parlare con lo sguardo.
 
<< Credo di aver sbagliato qualcosa. >> disse Erza, poco convinta.
 
<< Quando? >>
 
<< Prima... forse non dovevo arrabbiarmi, forse dovevo semplicemente lasciarle stare e... >>
 
<< E unirti anche tu? >> propose Lucy e allora la rossa annuì, con una smorfia in viso. << Credo sia andata bene così. >>
 
<< Perchè? >>
 
<< Perchè... Erza, io ti adoro, ma per te ogni gioco diventa una guerra. Come la partita di pallavolo. >> spiegò brevemente e con tatto. Con Erza serviva soprattutto tatto. Si ricordava di quella volta che l'aveva rimproverata per un qualcosa e lei, il giorno dopo, si era messa a correre intorno alla scuola per punirsi con un immane sforzo fisico.
 
<< In che senso? >> fece un'espressione talmente affettuosa e coccolosa che Lucy si trattenne dallo sporgersi e abbracciarla forte.
 
<< Nel senso.. cavolo, sembrava un ring, un'arena! Sembrava che vi sareste uccisi a breve. >> rise, ripensando a poco prima sul capo da pallavolo.
 
<< Ma noi stavamo solo giocando! >> Erza spalancò gli occhioni neri, assolutamente sconvolta. Sul serio? Eppure a lei sembrava una partita normalissima!
 
<< No... giocare è decisamente un'altra cosa. >> Lucy scosse la testa. << Però va bene! Meglio che non ti sia nuta anche tu nella guerra dell'acqua, altrimenti avreste sicuramente distrutto le case. >>
 
<< Tu dici? >> la rossa si mise a guardare un punto imprecisato di fronte a sè, forse leggermente più convinta di quello che aveva appena detto la sua amica. << Probabilmente hai ragione... però mi sento un po' in colpa. >>
 
<< Beh, giocherai questa sera! Berrai con noi, ti divertirai, e non distruggerai nulla... spero.. >> forse non era stata una grande idea quella di portare tutto quel vino. Erza aveva già iniziato a preparare la cucina, a pulire il tavolo, a spostare mobilia delicata... sarebbe stata un'esperienza, senz'ombra di dubbio.
 
*-*
 
<< MUORI BASTARDO!! >> dirignò i denti Gajil, stringendo il joypad della Play Station tra le mani. Forse portarsi dietro Gears of War non era stata una grande idea...
 
<< Brutto figlio di puttana, crepa, crepa! >> lo seguì a ruota Gray, la stessa espressione in viso. Beh che avrebbero imprecato anche giocando ai dadi o a solitario... ma quel gioco era proprio una calamita di imprecazioni, era inevitabile.
 
<< Questo stronzo, si è appostato qui al respawn e non mi fa andare avanti! >>
 
<< Oh, guarda che c'è il tipo dietro la colonna. >>
 
<< Ricevuto. >>
 
<< Sembra quasi che siano amici... >> mormorò Gerard, sorpreso. Non era la prima volta che li vedeva giocare insieme, ma si sorprendeva tutte le volte di quanto mettessero da parte le loro teste calde per entrare in una specie di modalità di collaborazione.
 
<< Dovresti vederli in COD. >> gli fece notare Natsu, che girava per la casa con un asciugamano rosso fuoco sulla testa. No, non sapeva cosa fare. Si stava annoiando, ma sapeva che non poteva distrarre quei due o sarebbe finito con la testa nel camino, perciò doveva ingegnarsi e trovarsi qualcosa da fare. << Vado a suonare alle ragazze. >> decise. Lanciò l'asciugamano sul divano, ricevette un paio di insulti dai magnifici due, e si diresse a passo deciso verso la porta, per venire fermato all'ultimo da Gerard.
 
<< Lasciale stare per un po'! >> gli disse, sospirando sconsolato sul tavolo. Si stava annoiando anche lui.
 
<< Perchè? >> Natsu lo guardò confuso, la testa inclinata da un lato.
 
<< Perchè... lo sai che le ragazze hanno bisogno di un po' di tempo per loro. >> spiegò calmo. Magari provare a fare entrar qualche nozione del mondo femminile nella testa di Natsu avrebbe potuto liberarlo dalla noia.
 
<< No, non lo sapevo! E perché? >> Natsu tornò indietro e si sedette di fronte all'amico, gli occhi verdi sgranati dallo stupore. Era evidente che non sapesse nulla di donne, non aveva tutto il successo dei suoi amici col gentil sesso, e non si era neanche mai posto il problema di come piacere loro.
 
<< Perchè devono prepararsi... e truccarsi e prendersi cura di loro... per sentirsi belle! >> disse. Gli sembrava di parlare con un bambino nella fantomatica frase dei “perchè”.
 
<< Oh... ma... anche loro? >> Natsu indicò con la testa la porta, come a intendere le vicine di casa.
 
<< Immagino di sì. >>
 
<< Ma secondo me sono belle così. >> disse semplicemente il ragazzo dai capelli rosa, scrollando le spalle. Non era tanto sveglio, lo sapeva benissimo, ma riconosceva quando delle ragazze erano belle al naturale o solo col trucco. Era pur sempre un maschio! Ma riconosceva la sua totale inesperienza, perciò decise che quello era il momento di chiedere qualche consiglio a Gerard, che invece era più grande e più sicuro nel campo. << Senti una cosa, ma come si fa colpo su una donna? >> chiese a bruciapelo.
 
Gerard quasi non si strozzò col bicchiere di latte per la sorpresa. Gray e Gajil risero, in mezzo alle bestemmie in aramaico e le imprecazioni, segno che qualcosa avevano percepito. << Perchè me lo chiedi? >> domandò cautamente, tra un colpo di tosse e l'altro.
 
<< Non lo so! Per essere preparato! >>
 
<< Ti piace una di loro? >> Gerard fece un sorriso, ma poi si incupì: sperava solo che non gli piacesse Erza.
 
<< No! Non credo, non lo so... >>
 
Natsu era palesemente confuso, perciò l'amico sospirò e prese un bel respiro. Era un discorso delicato. << Intanto, dovresti conoscere la ragazza... sapere un po' quello che le piace e quello che non le piace. Ma di base dovresti essere educato e non maschilista... >>
 
<< Io ci provo ad essere educato, ma quella là mi odia! >> brontolò Gajil, per poi bestemmiare tra i denti subito dopo.
 
<< Questo perché tu fai paura! Levy è piccolina e tu sei un orso pieno di cicatrici. >> lo rimproverò Gerard.
 
<< Eh ma che ci posso fare se ho le cicatrici! E se sono enorme!! Mica l'ho scelto io, oh! >>
 
<< Se vuoi facciamo cambio, tieniti Lluvia per un po'. >> brontolò Gray, tenendo stretto il joypad. Stava per lanciarlo contro la tv, ma sarebbe stato un grosso problema.
 
<< Per carità, ha occhi solo per te! E non ho ancora capito il perché... >>
 
<< Sarà il mio inarrestabile fascino! >> Gray rise, ma in effetti anche lui non aveva capito come mai Lluvia si era fissata così. Il loro primo incontro non era stato proprio normale, e probabilmente qualsiasi altra ragazza non gli avrebbe mai più rivolto la parola. Invece lei si era innamorata.
 
<< No, è Lluvia che è pazza. >> rettificò il padrone di casa. << Comunque, se la fai soffrire ti uccido. >>
 
<< Che? Ma non hai detto che è pazza? >> Gray sgranò gli occhi blu e li puntò verso l'amico, che si era voltato a guardarlo male. Molto male.
 
<< Pazza è pazza, ma è comunque la mia migliore amica. E se la fai soffrire di faccio secco. Però, visto che sei mio amico, potresti anche decidere in che modo morire. >>
 
<< Oh, come sei magnanimo. >> lo prese in giro l'altro, dissimulando il sudore freddo che aveva iniziato a colargli dalla fronte. Si erano picchiati molte volte, sapeva come ci andava secco di botte, ma non lo aveva ancora sperimentato arrabbiato per davvero. E la cosa lo spaventava.
 
<< Comunque... di base, quindi per ogni ragazza, devi cercare di essere sempre bravo e non mancare di rispetto. >> Gerard riprese le redini del discorso, scuotendo lievemente la testa.
 
<< Oh, okay. >> Natsu annuì. << Posso chiedere aiuto ad una delle ragazze? >>
 
<< Penso di sì... vuoi provarci con una di loro? >> Gerard sorrise. In effetti, l'unica che rimaneva spaiata era Lucy, visto che Lluvia era off-limits ed Erza e Levy erano di proprietà sua e di Gajil.
 
<< Non credo. Però posso chiedere a Lucy di darmi una mano ad imparare! >> Natsu fece un sorriso smagliante ed annuì.
 
Un brivido percorse la schiena di Gerard: voleva bene a Natsu, davvero, ma era terrorizzato all'idea che facesse danni... era pur sempre un tonto!
 
 
 
Sophie's space____
 
Come promesso, ecco il capitolo bonus!
Giusto in tempo prima di partire =D
Dunque dunque, ecco che i nostri eroi parlano un po' tra di loro. Pensavo già di saltare il resto del pomeriggio e scrivere della sera, ma è impegnativo XD ci lavorerò al mare e sarà il capitolo più lungo e divertente di tutti (si è tirata la zappa sui piedi da sola)!
Detto questo, grazie per le recensioni, grazie alle bellissime persone che perdono tempo a leggere questi parti della mia mente, grazie a chi legge in silenzio e a chi si fa sentire!
Ci vediamo mercoledì prossimo, vi voglio un mondo di bene!
Un bacione enorme, Sophie <3
  
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