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Autore: HZLNL_1D    01/08/2014    9 recensioni
Dopo aver avuto soltanto delusioni, tendi sempre a stare sulle tue, a mantenere una certa distanza dalle persona, qualsiasi rapporto ci sia, tendi a mantenere una certa distanza da tutto quello che potrebbe procurarti altro dolore.
Ti abitui alla solitudine, oltre a quella esteriore, anche a quella interiore, che è peggio.
Impari a fare affidamento solo tu stesso.
È così la vita: ti toglie e ti da.
Sta a te trovare un modo per sopravvivere.
Qualcuno, per cui sopravvivere.
_______________________________
Dicono che gli opposti si attraggono.
Ma se per una volta, fossero due persone apparentemente diversi ma così profondamente uguali ad attrarsi?
Dalla storia:
"Allora, vado così ti lascio sola."
"Tanto ci sono abituata."
"Ok, vado."
"Ho detto che ci sono abituata, non che mi piace."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Trailer:https://www.youtube.com/watch?v=T_YUEJ-uH6Y&list=UUauZWZxYXUrbFGJ5sJ2OWdA

Voglio dedicare questo capitolo alla mia migliore amica a distanza. Beh, non so cosa dire ahaha
Solo, spero il capitolo ti piaccia.
Ciao Pimpa ♥



Goodbye distance

Un anno. Un intero anno passato a parlare dietro ad uno schermo. Per un anno intero, 4342 chilometri le aveva tenute lontane. Ma questo non le aveva del tutto ostacolate. Loro, anche dopo essere venute a conoscenza di quanta strada le separasse, avevano continuato a parlare ogni giorno, a stare giornate intere a scambiarsi messaggi e ore passate a parlare al telefono. Si facevano forza l’un l’altra, facendo il possibile per non far crollare l‘altra. E il fatto di non essersi mai viste non aveva impedito di far nascere tra loro uno strano legame. Conoscevano abbastanza cose l’una dell’altra, per poter dire di essere migliori amiche a distanza. Si confidavano tutto, le loro storie più buffe dai loro segreti più bui. Forse era questo che le legava. Il loro sapere tutto, anche i loro demoni, ma restare. 
Potevano definirsi vere amiche, anche se non si erano mai viste.
Ma loro si erano fatte una promessa: un giorno avrebbero vinto quella distanza. Un giorno si sarebbero incontrate e non importava quando fosse stato quel giorno, l’importante sarebbe stato vedersi.

Quel giorno era arrivato. Si sarebbero viste per la prima volta, si sarebbero abbracciate e quei 4352 chilometri non avrebbero più intralciato la loro amicizia.
Haley non riusciva ancora a crederci. Janelle era ormai l’unica vera amica che le restava, l’unica che le era stata accanto, anche se non fisicamente, durante il periodo più buio della sua vita.
Quando l’aveva conosciuta non le era rimasto più niente, i suoi genitori non c’erano più, suo fratello non c’era più, le sue amiche l’avevano abbandonata così come il suo ragazzo.
Ma poi era arrivata lei. Si erano conosciute sul social network più usato da tutti gli adolescenti: Tumblr.
Un semplice mi piace ad un post e un reblog significarono l’inizio di una strana amicizia.
Haley guardava spesso il blog della nuova ragazza conosciuta e si stupiva sempre di più nel vedere quante cose avessero in comune, era come osservarsi allo specchio. 
Fisicamente erano l’opposto, ma il resto era uguale. Bastava una semplice parola, perché una capisse come stesse l’altra.
E cominciò così, la loro amicizia.
Cominciarono a confidarsi le loro cose più segrete e importanti, ma ne una ne l’altra si limitava al “Mi dispiace” che entrambe odiavano, no. Parlavano, si confortavano, si facevano forza.
Era dal 26 Agosto dell’anno scorso, che andava avanti quella loro strana amicizia.

Haley quella mattina si svegliò sorridendo ed era tanto tempo che non succedeva. Ma pensare che finalmente, tra qualche ora avrebbe potuto abbracciare colei che le aveva fatto forza nei suoi momenti cupi, la rendeva davvero felice.
Fin dal momento che la sveglia suonò, un sorriso si era impossessato del suo volto. Un sorriso vero, non di quelle smorfie forzate che Haley conosceva, purtroppo, fin troppo bene.
Si impose che niente sarebbe riuscito a rovinarle quel giorno: nessun Noel, nessun David e tanto meno nessun Irwin.

Haley saltò in piedi, non occupandosi di raccogliere le lenzuola che aveva fatto cadere sul pavimento durante il salto e corse verso lo stereo. Non appena l’aprì, la voce di Ed Sheeran si sparse per quelle quattro mura, non facendo altro che aumentarle il buon umore con le note del nuovo singolo ‘Sing’.
Aprì le tende, facendo illuminare la stanza da quel sole che splendeva nel cielo sereno. Si piazzò davanti l’armadio bianco, spostandosi da un piede all’altro mentre agitava i fianchi a ritmo di musica.
La giornata era calda, così decise di optare per una canotta in jersey grigio con una stampa davanti, un paio di Skinny Jeans neri strappati a entrambe le ginocchia e le Vans nere. 
Legò i capelli in una coda e dopo aver messo il solito filo di eye-liner e lo strato di mascara, andò a preparasi la borsa per la scuola che non era riuscita a preparare la sera prima ‘a causa’ della compagnia di Calum.

Scese al piano di sotto, dove un Josh sorpreso l’accolse con un sorriso a trenta due denti, che in quel momento le fece ricordare di dovergli ancora chiedere un piccolo favore.

-A cosa dobbiamo quest’Haley sorridente e allegra, che intona magnificamente la canzone di Ed Sheeran alle sette e mezza di mattina?- chiese Josh, mentre preparava di fretta la colazione.
-Niente in particolare.- cominciò Haley. -Senti Josh… Ricordi della mia migliore amica a distanza di cui ti avevo parlato giorni fa?-
-Uhm, si. Jaden?- disse Josh, convinto di aver ricordato anche il nome, ma capì di aver fallito miseramente quanto vide comparire una smorfia sul volto della ragazza. 
Vederla così di buon umore era raro e vederla così rendeva allegro anche lui. Era curioso più che mai di sapere quale fosse il motivo di tanta allegria, anche se aveva una mezza idea. E un certo Calum c’entrava qualcosa, secondo lui.
-Oddio Josh, che razza di nome è Jaden?- rise Haley.
-Ehi! Mia sorella si chiama così!- affermò Josh fingendosi offeso, facendo prendere così un colorito roseo sulle guance di Haley.
-Ops, scusa non intendevo. È un bellissimo nome.- cercò di rimediare Haley imbarazzata, mentre a stento tratteneva una risata. -Comunque, si chiama Janelle. E… mi stavo chiedendo se per te sarebbe un disturbo ospitarla qui per qualche giorno. Lo sarebbe?- chiese speranzosa.
-Quindi questa tua allegria è dovuta solo a questo? Solo ed unicamente a questo, giusto?- chiese Josh, calcando più del dovuto alcuno parole, creando uno stato di confusione alla ragazza che però non smetteva di sorridere. Quest’ultima annuì con foga e con gli occhi che le brillavano.
-Perfetto, allora per me va più che bene. Nessun disturbo, qui è la benvenuta. E ora che arrivano queste settimane di vacanza, non ci sarà alcun problema.- Non appena Josh finì di parlare, sentì due braccia legarsi intorno al suo collo e urli di gioia sovrastare la sua risata.
-Non potrò mai ringraziarti abbastanza per questo, Josh.- ammise sinceramente la ragazza.
-Non devi farlo, lo sai.- le sorrise Josh, mostrandole una linea perfetta di denti bianchi.
La ragazzo ricambiò il sorriso, stringendo ancora una volta in un abbraccio il ragazzo che rideva divertito.
-Su, andiamo che ti porto a scuola.-


-Quando arriva Janelle?- chiese Josh, abbassando il volume della musica che riempiva il veicolo.
-Arriverà alle quindici all’aeroporto.- rispose Haley, mentre guardava la strada fuori dal finestrino e il vento le spingeva i capelli verso dietro mentre l’aria non troppo calda le andava sul viso, facendole provare un senso di libertà.
-Io tornerò presto dal lavoro,quindi non avrò problemi ad accompagnarti.-
-Uhm, no tranquillo. Non c’è bisogno, vado con… un amico.- disse vagamente, omettendo la parte in cui avrebbe dovuto dirgli che ‘l’amico’ in questione fosse Calum Hood, ovvero migliore amico di Ashton Irwin.
-E questo amico sarebbe?- chiese Josh, infrangendo la speranza di Haley che non gli ponesse quest’ultima domanda.
-Calum.- rispose semplicemente Haley, mentre un sorriso si fece spazio sul suo volto al ricordo dell’amico che si era praticamente autoinvitato ad accompagnarla quel pomeriggio.
Josh vide quel sorriso, che però interpretò in maniera tutt’altro che giusta.
-Haley?- la richiamò.
-Si?-
-Per caso, anche Calum Hood è motivo di questa tua piacevole allegria?- le chiese divertito, senza però distogliere l’attenzione dalla strada.
-COSA!?-urlò Haley, scoprendo di avere una dote innata nel raggiungere note vocali che nessun altro essere umano al mondo aveva ancora provato, provocando così una brusca frenata da parte di Josh che rideva divertito.
-Ma che diavolo?!- affermò, cercando di fermare le risate. -Avrò tipo perso l’udito! Sei brava con gli acuti eh.- scherzò, mentre ripartiva per la strada.
-Oddio Josh, no! Non è assolutamente come pensi tu. Calum e io siamo solo ed esclusivamente amici.- rispose Haley velocemente, ignorando le battute di Josh. Sentì le sue guance andare a fuoco, sempre di più. Non aveva bisogno di uno specchio per sapere che ora erano di un rosso acceso, riusciva a percepirlo piuttosto bene.
-Solo amico?- insisté Josh.
-Buoni amici. Posso dire sia il mio migliore amico, anche se è l’unico che ho da quando sono qui, oltre a Abbie.-
Josh annuì sorridendo, cercando di non ridere per la reazione della ragazza.
Finalmente, dopo una decina di minuti di divertimento da parte di Josh, mentre dieci minuti di completo imbarazzo da parte di Haley, la Range Rover si fermò davanti la Richmond High School e Haley si lanciò, letteralmente, fuori dal veicolo.
-Pranzo fuori con Calum e poi andiamo a prendere Janelle, quindi ci vediamo a casa?- chiese Haley, sistemandosi meglio la borsa sulla spalla.
-Va bene, stai attenta.- le sorrise Josh.
-Ciao Josh.- Haley ricambiò il sorriso, pronta ad andare. Ma quando stava per chiudere lo sportello, sentì la voce di Josh chiamarla.
-Haley!-
-Si?-
-Salutami Calum.- disse Josh per poi scoppiare in una risata, che Haley nonostante la situazione, trovò piacevole. Alzò gli occhi al cielo, e dopo aver fatto una smorfia al ragazzo, provocando così altre risate, entrò dentro l’edificio.

-Quanto tempo!- 
Haley chiuse di colpo l’armadietto, spaventata dall’improvvisa voce dietro le sue spalle.
-Abbie, come stai?- chiese alla bionda, che ora la stava abbracciando.
-Bene. Sembrano mesi che non ci vediamo.- rise l’amica. -Tutto bene?-
-Si, va meglio.- sorrise Haley.
-Buongiorno Haley.- il moro comparve da dietro le spalle di Haley, stampandole un bacio sulla guancia. Anche lui era di buon umore, e Haley era convinta di sapere il motivo. -Ciao Abbie.- 
-Buongiorno.- disse la bionda, ricambiando il sorriso.
-Haley, all’uscita aspettami fuori la porta della palestra. Ho parcheggiato lì la macchina. Adesso vado in classe, a dopo.- stampò un altro bacio sulla guancia della ragazza, senza darle il tempo di rispondere per poi sparire tra la massa di studenti che occupava i corridoi.
-Bene, bene, bene. Mi sono persa qualcosa per caso?- Abbie guardò l’amica, facendole capire a cosa alludeva.
-Anche tu no, ti prego. Oggi pomeriggio devo semplicemente andare all’aeroporto con Calum a prendere la mia amica, ecco tutto.- 
-Ah, pensavo…- Haley non fece finire l’amica, interrompendola.
-Si, so cosa pensavi. E no, pensavi sbagliato. Adesso vado in classe, a dopo.- le diede un piccolo abbraccio e poi corse verso l’aula di chimica.

Le cinque ore di scuola passarono troppo lentamente per Haley. Non vedeva l’ora che quell’ultima campanella suonasse, segnando la fine delle lezioni.
Era seduta in seconda fila, con accanto una delle ragazze più odiose della scuola: Victoria Freman.
Classica figlia di papà, bionda e viso di plastica, praticamente.
Haley l’aveva solo sentita nominare da Abbie, ma quell’ora passata accanto a lei le bastò per capire che tutte le voci sul suo conto fossero vere.
-Posso sapere cos’hai da guardare?- sbottò Haley, stanca dell’ennesimo sguardo disgustato da parte della bionda.
-Non rivolgerti con me in questo modo!- cinguettò la bionda, con la voce più irritante che Haley avesse mai sentito, superava addirittura la cheerleader odiosa della sua vecchia scuola.
Haley era pronta a ribattere e sistemare quella odiosa biondina, ma nello stesso istante che Haley aprì bocca la campanella suonò, facendola sorridere istintivamente cancellandole completamente dalla testa la figura di Victoria.
Posò di fretta le sue cose nella borsa, per poi uscire di corsa dall’aula e dirigersi in quelle che sarebbe stato il punto di ritrovo con Calum.


Calum entrò nello spogliatoio dei ragazzi, cinque minuti prima dei suoi compagni, così da essere già pronto pochi minuti prima che la campanella suonasse.
Non appena il suono della campana si disperse per l’intero istituto, Calum prese il borsone e uscì dallo spogliatoio, diretto verso la porta della palestra.
-Ehi, Calum!- una voce da lui ben conosciuta, lo fece arrestare sul colpo.
-Ash.- lo salutò, scambiandosi il loro solito saluto.
-Dove vai così di fretta?- gli chiese il biondo.
-Uhm, io… ho da fare una cosa molto importante. Ci vediamo più tardi, a casa mia?- gli chiese Calum, sperando di riuscire ad andarsene il prima possibile. Odiava nascondere le cose ad Ashton, ma se ora gli avesse detto da chi stesse andando, non era di sicuro di cosa il suo amico avesse fatto.
-Hai da fare con Bennet?- chiese Ashton e a Calum sembrò quasi irritato.
-Io… si, Ashton. Devo accompagnarla all’aeroporto a prendere una sua amica. Quindi… vado. A dopo.- disse, per poi girare le spalle e aumentare il passo.
-Aspetta!- la voce do Ashton lo fermò ancora una volta. Il biondo fece una piccola corsa per raggiungerlo.
-Ok, ora possiamo andare.- disse il biondo, dando una pacca sulla spalla all’amico, per incitarlo a camminare.
-Cosa? Ashton, no. Non esiste. Questa è una cosa importante per Haley e io non ho intenzione di…-
-Calum, calmati. Verrò con te, che tu voglia o meno. Farò il bravo, non importunerò la tua amichetta del cuore.- lo prese in giro Ashton, per poi dirigersi verso la grande porta rossa.
Calum sbuffò, arrendendosi dal convincere l’amico, sapendo che non ce l’avrebbe mai fatta e lo raggiunse.


Erano ormai dieci minuti che Haley aspettava vicino la porta rossa della palestra, senza vedere neanche l’ombra di Calum.
Quando l’ennesimo sospiro uscì dalle sue labbra, vide la porta aprirsi e intravide due figure, che non subito riuscì a squadrare bene.
Ma dopo qualche passo, capì chi fossero.
Calum, con indosso una tuta grigia e una maglia nera con lo scollo a V, era affiancato dal biondo.
Haley non poteva crederci, continuava a sperare che fosse solo un miraggio e che appena Calum si fosse fermato davanti a lei, la figura del biondo sarebbe scomparsa. Ma non fu così.
Calum e Ashton si fermarono di fronte a lei, mentre lei continuava a guardare quasi scioccata il biondo.
Mentre fissava la figura del ragazzo riccio, nella speranza che la sua figura si dissolvesse improvvisamente, non poté non squadrarlo dalla testa ai piedi.
Indossava uno dei suoi soliti Skinny jeans neri, una camicia a quadri blu sotto la quale si intravedeva una canotta bianca e le Vans nere.
I suoi capelli, sempre tenuti in su da una delle sue bandane.
Calum le rivolse un guardo di scuse, mentre lei annuiva, arresa ormai al fatto che il biondo era davvero lì e non aveva nessuna intenzione di andarsene.
-Allora, andiamo?- sbottò il biondo, attirando l’attenzione su di lui.
-Ashton, vai entrando. Dacci due minuti.- gli disse Calum, pregandolo con lo sguardo di fare ciò che gli aveva chiesto.
Ashton borbottò qualcosa, imprecando contro il suo amico e riluttante salì in macchina. Prese posto davanti e dopo nemmeno dieci secondi cominciò a stancarsi di aspettare.
Cosa aveva di così importante da dirgli a quella ragazza? 
Cominciò a guardare dallo specchietto retrovisore, cercando di capire cosa il suo amico stesse dicendo.

-Haley, ho provato a dirgli di no ma non mi ha dato ascolto. Lo terrò lontano da te se è questo che vuoi, ma non avercela con me.- gli disse Calum dispiaciuto.
Quelle parole arrivarono come un sussurro alle orecchie di Haley, presa a guardare il riflesso del biondo che aveva colto a guardarli nello specchietto retrovisore della macchina di Calum.
-Tranquillo, non fa niente.- sorrise Haley. Non voleva che Calum andasse contro il suo migliore amico per lei, o che lo allontanasse. Non aveva dubbi che Irwin lo stesse facendo apposta per indispettirla, ma non gliel’avrebbe data vinta. -L’importante è che stia lontano da me.- 
Calum annuì, ma quando Haley vide un dispiacere negli occhi del moro, si sentì in colpa. Sapeva quanto Calum volesse bene ad Ashton ed era comprensibile che sentire parlare di lui così gli dispiaceva. Anche a lei dispiaceva dire così, ma cos’altro poteva fare? Se stavano vicini non finiva mai bene: o discutevano e lei finiva con l’essere spaventata o, adesso, c’era anche la possibilità che Irwin la baciasse per il puro piacere di importunarla.
E lei non voleva che questo accadesse. Dopo il loro bacio in corridoio e quello scampato in infermeria, si era ritrovata troppo spesso a pensare a quegli occhi verdi, a quei ricci biondo cenere e a quelle labbra morbide.
E non era il caso. Non poteva provare nessun tipo di simpatia nei confronti di quel ragazzo misterioso e pericoloso.

-Stavo pensando di andare a mangiare qualcosa al Red Rooster, per voi va bene? A quest‘ora non ci sarà molta gente e poi è vicino all‘aeroporto- chiese Calum, spezzando il silenzio che regnava nel veicolo.
Ricevette un ‘come ti pare’ dal biondo e un cenno della testa da parte di Haley.
Calum sospirò, pensando in che razza di situazione fossero. Era tutto così stupido. 
Si fermano una trentina di minuti in quel fast food, nel quale solo Calum mangiò qualcosa. Haley disse di avere lo stomaco in subbuglio per la felicità, mentre Ashton ignorava il cibo che gli era stato portato e preferiva fissare duramente la ragazza e sghignazzare nel vederla in soggezione quando se ne accorgeva.

Arrivarono all’aeroporto, qualche minuto prima che l’aereo di Janelle atterrasse.
-Felice?- chiese Calum ad Haley posando un braccio sulle sue spalle, quando si fermarono davanti il corridoio da cui sarebbe uscita Janelle.
-Molto, ancora non ci credo.- rispose la ragazza, poggiando la testa sul petto dell’amico.
Haley si perse nei suoi pensieri, mentre Calum si girò a cercare con lo sguardo Ashton. Lo trovò fermo a un paio di metri distanti da loro, che li osservava in maniera scocciata.

-Eccola, è lei!-  Haley tirò per la maglia il ragazzo, indicando tra la folla di persona appena scesa dall’aereo. 
Una chioma bionda si fece spazio tra quell’ammasso di gente, trascinandosi dietro una valigia viola.
Un sorriso si aprì sul volto di Haley, mentre osservava la scena divertita e al massimo della felicità.
Aveva gli occhi pieni di lacrime per la gioia. Era sul punto di piangere, ma la scena che si ritrovò davanti era esilarante: Janelle che imprecava dietro la sua valigia, mentre cercava di passare tra due sbarre di ferro.
-Janelle!- urlò Haley, per farsi notare dall’amica che ora si era fermata nel bel mezzo della sala d’aspetto dell’aeroporto alla ricerca di una figura a lei familiare.
Quando la bionda vide chi la chiamava, i suoi occhi si spalancarono e cominciò a correre verso di lei.
Haley le andò incontro, fino a ritrovarsi faccia a faccia.
Janelle non diede tempo di dire una sola parola, che lasciò andare la valigia a terra e strinse l’amica in un forte abbraccio.
-Finalmente!- sospirarono contemporaneamente, per poi scoppiare a ridere.
Le due amiche si staccarono e dopo essersi strette ancora una volta in un abbraccio, raccolsero la valigia e si incamminarono verso Calum.
-Janelle, lui è Calum. Il ragazzo di cui ti ho parlato, rare volte.- disse Haley, presentandoli. Ma entrambi sapevano chi era l’altro.
Calum sapeva bene chi fosse Janelle e quest’ultima sapeva altrettanto bene chi fosse il ragazzo.
Con grande sorpresa di Calum, come anche di Haley, Janelle si lanciò sul ragazzo, legando le sue braccia al collo e stringendolo in un caloroso abbraccio che lo lasciò a bocca aperta.
Sorpreso dal gesto, Calum sgranò gli occhi, ma ricordandosi subito di ricambiare l’abbraccio.
-Calum, grazie per esserti preso cura di Haley in questi ultimi giorni.- le disse lei, per poi stampare un bacio sulle guancie del moro, che arrossì immediatamente.
-Uhm… Io.. Di niente. Voglio bene ad Haley.- rispose imbarazzato, grattandosi la nuca.
Haley rise divertita da quella scena.
Vedere il moro in imbarazzo era esilarante. E ora era sempre più convinta che lui avesse una specie di cotta per la sua amica, ne era certa. 
-Haley?- la richiamò Janelle, attirando la sua attenzione.
-Si Jane?- 
-Ehm… c’è un assurdo figo biondo cenere che ti fissa. Chi è?- disse ingenuamente.
Calum scoppiò a ridere, mentre Haley cominciò a tossire nel imbarazzo totale.
-Cosa c’è? Che ho detto?- chiese ingenuamente la bionda, scrutando i due ragazzi di fronte a lei.
-Janelle.. Quello lì è Ashton.- disse Haley, dopo essersi più o meno ripresa.
-Ashton?! Quell’Ashton!?- 
-Si Janelle, Ashton.-
-E cosa ci fa qui? Insomma tu… lui…- le parole le morirono in bocca. Era impossibile che Haley fosse qui con Ashton. Lo stesso Ashton di cui gli aveva parlato giorni fa.
-Janelle, ti prego non fare domande. Ti dirò tutto quello che vuoi quando saremo a casa.- 
Janelle annuì e dopo aver raccolto la sua valigia, si incamminò con i due ragazzi verso il biondo.

-Dammi, te la porto io.- disse Calum, prendendo la pesante valigia viola.
-Grazie.- gli sorrise Janelle e il moro aumentò il passo, avvicinandosi al biondo e andando insieme alla macchina, lasciando così le due ragazze sole.
-Sono davvero contenta che tu sia qui.- le disse Haley, sorridendole.
-Anche io. Non vedevo l’ora. Ah, ti eri dimenticata di dirmi che il tuo amichetto moro fosse così… wow.- ammise Janelle, scaturendo così risate da parte dell’amica.
-Sai… anche lui pensa che tu sia wow.- rise Haley.
Janelle non ebbe il tempo di rispondere, perché arrivarono al parcheggio, dove i due ragazzi le attendevano.

Salirono nell’Opel Adam blu di Calum, nell’assoluto silenzio.
Ashton non si era minimamente degnato di presentarsi e Janelle non aveva detto nulla, per il semplice fatto che non sapeva come comportarsi con quel ragazzo.
Non era come Calum. Lui le aveva trasmesso subito simpatia e quello che le raccontava Haley, l’aveva potuto confermare lei stessa non appena Calum le aveva sorriso. I suoi occhi castani le trasmettevano qualcosa di strano, che la faceva sentire a suo agio.
Gli occhi del biondo invece, l’avevano fatta sentire in soggezione. I suoi occhi verdi l’avevano congelata sul posto quando l’avevano squadrata. E ciò che sapeva aveva fatto ad Haley, la portava a provare un po’ di rancore nei suoi confronti, nonostante non lo conoscesse.
-Quanto starai qui?- chiese Calum facendosi coraggio, per spezzare il silenzio.
-Due settimane, niente di più niente di meno.- sorrise Janelle.
-Saranno le migliori settimane di sempre.- sorrise Haley.

Il biondo stava in silenzio, ascoltando le loro conversazioni.
Era strano sentire la voce di Haley così allegra, i suoi sorrisi e i suoi occhi con quella scintilla di divertimento. Non l’aveva mai vista così.
Si era ritrovato ad osservare di nascosto, dallo specchietto retrovisore, il sorriso solare della mora. 
Era bella, quando sorrideva. E la sua risata era così armoniosa. Era bello sentirla, non gli dava fastidio come aveva pensato.
Scosse la testa, cacciando dalla testa quei pensieri, a parer suo, stupidi.
-Ehi, tutto ok?- gli sussurrò Calum, in modo che soltanto il biondo potesse sentirlo.
-Si.- rispose brusco, distogliendo lo sguardo da quello del moro.
Il fatto che lui gli aveva mentito e tenuto nascosto qualcosa, lo infastidiva. Non lo aveva mai fatto prima che arrivasse Haley.
-Cosa ti prende?- gli chiese l’amico, capendo che qualcosa non andasse.
-Perché non me l’hai detto? Sbaglio o noi due ci diciamo sempre tutto?- rispose il biondo digrignando i denti.
-Di cosa stai parlando Ashton?- sussurrò l’amico, attento a non farsi sentire dalle due ragazze.
-Perché non mi hai detto che stai con Haley?- la risposta brusca del biondo, gli fece sgranare gli occhi.
Era sul punto di rispondere e di chiarire al biondo che lui non stava con Haley, ma la voce della ragazza lo interruppe.
-Ok, noi siamo arrivate.- Haley aprì lo sportello e in quel momento Calum si accorse di aver parcheggiato fuori casa di Haley, senza essersene reso conto. 

Haley scese dalla macchina e scorse una figura alta e muscolosa nel portico di casa. 
Pensò che dovesse essere per forza Josh e in quel momento pregò che Ashton continuasse a fare l’apatico e stare dentro la macchina.
-Questa è tua.- disse Calum, porgendo la valigia a Janelle. -Noi andiamo, ci vediamo. Ciao ragazze.- Calum salutò entrambe con un bacio sulla guancia, per poi ripartire svelto con la sua Opel.

-Chi è quello?- chiese Janelle, cercando di vedere meglio chi le aspettasse sul portico.
-Josh, il ragazzo che mi ha adottata.- sorrise Haley.
Quando arrivarono davanti la piccola villa, Haley andò incontrò a Josh che l’aspettava a braccia aperte mentre Janelle rimase dov’era, come se fosse appena caduta in uno stato di shock. 
Haley le aveva detto che chi l’aveva adottata fosse giovane, ma non si aspettava così tanto.
-Tu devi essere Janelle, vero?- le chiese Josh, sorridendole gentilmente.
-S-si, Janelle.- la ragazza mandò uno sguardo confuso all’amica, che rideva alle spalle di Josh.
-Spero ti troverai bene in questi giorni. Adesso entriamo, così potete mettervi comode.- Josh prese la valigia della ragazza, per poi entrare in casa e fare strada alle ragazze.
Le accompagnò fin sopra la stanza di Haley, per poi lasciarle sole.

-Oh mamma… perché non me l’hai detto subito?!- disse Janelle alla mora, non appena Josh si chiuse la porta alle spalle.
-Io non sapevo che venisse anche Ashton…-
-No, non dico questo. Cioè, di lui parleremo dopo perché tu credo abbia tante cose da dirmi.- disse, per poi puntarle un dito contro.
-Allora cosa intendevi?- chiese Haley confusa.
-Perché non mi hai subito detto che ti ha adottato un Dio greco? Cioè ma l’hai visto!?- quasi urlò Janelle, alzando le mani al cielo.
Haley decise che non era il caso di risponderle, si limitò a ridere e scuotere la testa.
-Vai a sistemarti dai, così parliamo un po’.- Haley le lanciò un cuscino, facendo ridere l’amica.

Dopo essersi sistemate e messe comode, le due ragazzi si sedettero sul grande letto, una di fronte all’altra.
-E’ così… strano.- disse Haley sorridendo.
-Già. È strano parlare senza aver bisogno di un telefono. Però è bellissimo, finalmente questo momento che tanto progettavamo è arrivato!- disse Janelle, facendo spallucce.
-Come mai questa vacanza? Ero così presa dalla notizia che non te l’ho chiesto.- disse Haley, schiaffeggiandosi la fronte. 
-Beh, ecco…- il sorriso scomparve dal volto della bionda e i suoi occhi verdi  diventarono cupi. -Ho litigato con mio padre, credo davvero di non farcela più.- ammise, lasciandosi scappare un sospiro di frustrazione.
Haley si dispiacque nel vederla così triste. Sapeva che i suoi genitori non stessero più insieme da quando lei era piccola. Lei non aveva più nessun contatto con sua madre da quando aveva quattro anni, ma non era in buoni rapporti neppure con il padre seppure ci abitava insieme.
-Janelle.- sospirò Haley, stringendo l’amica in un abbraccio. Finalmente l’aveva potuto fare. Aveva potuto abbracciarla in un momento di debolezza, come si era ritrovata a voler fare tante altre volte prima di allora. -Perché non me ne hai parlato prima?-
-Perché avevi già i tuoi problemi, quell’Ashton poi quel Noel. E io non volevo darti altre cose a cui pensare.-
-Jane sai che tu puoi, anzi devi dirmi tutto. Tu non devi pensare mai questo, tu devi parlarne con me. Lo sai..- le disse l’amica, prendendole una mano.
-Ultimamente litighiamo per ogni cosa. Credo di non sopportarlo più. So bene che mi odia, ma una volta non ci davo tanto peso. Ma  adesso non riesco più a sopportare le sue critiche, i suoi insulti e tutto il resto. Sono stanca di essere trattata così. So di non essere una bella persona, ma sono stanca di sentirmelo dire per ogni cosa che faccio.- ammise Janelle, con la voce che le tremava e una lacrima le rigò il viso.
-Non dire così, tu sei una bella persona Janelle. Magari non sarai perfetta, solo per il semplice fatto che di perfetto non esiste nessuno. Ma tu hai i tuoi pregi, e sono tanti. Sei una ragazza bella, solare, simpatica e divertente. Nessuno ti potrebbe odiare, io non ti odio e a quanto pare neanche Calum ti odia.- sdrammatizzò, facendola sorridere. -Non pensare solo cose negative di te. Solo perché le persone non sanno accettare ciò che hai di buono, non vuol dire che tu non ne abbia. Hai tanto da offrire, solo hai bisogno di persone giuste vicino a te.- le sorrise Haley e Janelle ricambiò, per poi abbracciarla.
Haley le accarezzò la schiena, fino a quando l’amica si calmò.
-Ok, adesso tocca a te.- disse Janelle, asciugandosi il volto e tornando a sorridere. -Raccontami cosa è successo tra te e questo Ashton in questi giorni, perché… davvero non mi sarei aspettata di ritrovarmelo lì. Quindi, a te la parola.- 




________Spazio autrice____________

Buonasera ragazze, o forse dovrei dire buonanotte visto che sono l’01:15 lol
Comunque, eccomi con il capitolo 15 ♥
Allora, premetto che ho finito di scriverlo da tipo dieci minuti e sto morendo di sonno, ma spero comunque di aver fatto un buon lavoro.
Ci tengo molto a questo capitolo e sinceramente l’inizio mi piace molto,  spero piaccia anche a voi.
Questo è un capitolo molto più allegro rispetto agli altri, lo so. Ma non mi andava di fare un capitolo triste, in fondo Haley e Janelle si incontrano quindi non ci vedo niente di trise lol
Bene, spero che il capitolo vi piaccia e vi facciate sentire, sapete che tengo alle vostre opinioni ♥
Mi scuso per eventuali errori, ma ho riletto alla cacchio (?) perché ho davvero tanto sonno ahaha
Adesso scappo, non voglio intrattenervi a lungo. C:
Solo un’ultima cosa… Avete visto il nuovo video? Dio mio quanto sono perfetti **
AHAHAH ok adesso scappo davvero!
Alla prossima c:
Baci,
Giada ♥
  
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