Colui che amo…
“Severus, Severus, mi
senti?”
Il ragazzo con i capelli
neri aprì lentamente gli occhi e si ritrovò a fissare quelli azzurrissimi di un
altro ragazzo, questo però con i capelli lunghi e biondissimi che gli cadevano
scompostamente sulle spalle.
“Lu…Lucius?”domandò con
una vocina flebile e resa ancora più bassa dal mal di gola che lo stava
distruggendo.
“Oh, grazie al cielo, per
fortuna stai bene, non sai che spavento mi sono preso!” e dicendo questo si
chinò sull’amico e lo abbracciò stretto.
“Ahi!”sussurrò il moro
“O scusami io non volevo,
solo che…ah sapessi che paura che ho avuto!”
“Dici davvero?”
“Certo, non ho dormito
tutta la notte e quella vecchia rachitica della Madama Chips non voleva farmi
entrare per vedere come stavi!”disse il biondo con un broncio che riuscì a
strappare un sorriso al ragazzo steso.
“Che ore sono?”
“In effetti è piuttosto
tardi: sono le 3 di notte!”
“Ma Lucius, devi andare e
dormire, sennò domani come farai ad alzarti presto per andare alle lezioni?”gli
disse Severus sinceramente preoccupato.
Lucius lo guardò negli
occhi e sfoderò uno dei suoi rari sorrisi, mentre alzava una mano fino ad
arrivare al volto dell’amico per carezzargli una guancia.
“Severus, oggi è domenica”
gli disse con un tono dolcissimo e apprensivo.
Il moro arrossì
bruscamente e abbassò lo sguardo imbarazzato per la figuraccia appena fatta.
“Oh, scusa.”riuscì a dire
con un filo di voce
“No!” lo interruppe subito
Lucius prendendogli il volto con entrambe le mani in modo che il ragazzo lo
guardasse negli occhi “non scusarti, mai! Non me ne sarei andato neanche fosse
stato il lunedì mattina dei M.A.G.O. Tu sei più importante di qualsiasi
giornata, Severus, qualsiasi. ”
Severus arrossì
prepotentemente, ma non riuscì a distogliere lo sguardo da quello di Lucius, il
suo compagno di stanza, di casa, il suo unico amico.
“Almeno per te conto
qualcosa”disse Severus con un tono tra il sollevato e il terribilmente triste.
“Cosa vuoi dire?”
“Voglio dire che nessuno
si è mai affezionato a me, nessuno si è mai preoccupato per me e nessuno vuole
essere mio amico, nessuno. Ciò che non capisco è perché. Cosa ho fatto di male
per meritarmi tutto ciò? Io non ho mai fatto del male a nessuno, eppure tutti
mi odiano”ormai stava urlando per tirare fuori tutta la rabbia e al frustrazione
che per anni si era tenuto dentro e che era resa ancora maggiore dal ricordo
che Black non aveva esitato a tentare di ucciderlo solo poche ore prima “tutti
DAL PRIMO ALL’ULTIMO, NESSUNO MI HA MAI DETTO NIENTE DI CARINO, IO PER TUTTI
SONO MOCCIOSUS O SE MI VA BENE PITON, NON C’È NESSUNO CHE SI PREOCCUPI PER ME,
NESSUNO CHE MI VOGLIA BENE, NESSUNO CHE…che mi ami” le ultime parole furono
solo un sussurrò sommesso nascosto dai singhiozzi che Severus ormai faceva,
celando in quelle lacrime tutti quegli anni di solitudine.
“Stupido!”gridò Lucius
prendendo il volto bagnato di Severus tra le mani “sei uno stupido!”e appoggiò
la fronte contro la sua “Non è vero che sei solo e che nessuno tiene a te!”
“E tu che ne sai? Tu sei
perfetto. Hai tutto ciò che vuoi” sussurrò Severus ancora in preda ai
singhiozzi.
“Guardami!” urlò
strattonandolo in modo da fargli alzare lo sguardo “Io non ho tutto ciò che
voglio! Io amo da anni una persona, non faccio altro che desiderarla, sempre,
ogni istante. Desiderare un suo sguardo, un suo sorriso, le sue labbra,
assaporarle e sentirle tremare sulle mie. Ma nulla. Questa persona mi sembra
sempre lontana e intoccabile. Ormai è diventata un ossessione, un ossessione
dolcissima e straziante, questa persona è la mia ossessione”Lucius tolse le
mani dal viso del ragazzo e fissò un punto indefinito per terra “ma ciò che più
mi distrugge è la consapevolezza che non sarà mai mia…mai”
Una mano si posò sotto al
suo mento invitandolo ad alzare lo sguardo. Severus si era seduto sul letto e la
luce della luna che entrava dalla piccola finestra lo illuminava lievemente
dandogli un aspetto lontano e magico.
“Va da lei e dille che la
ami. Tu sei bellissimo e lei non saprà dirti di no, perché sei una persona
stupenda e speciale”gli disse sorridendo “e poi tu sei così…” ma le sue
condizioni di salute non gli permisero di continuare perché un brusco colpo di
tosse lo scosse e si lasciò ricadere sul letto.
Lucius subito si alzò di
scatto dalla sedia su cui era seduto e si avvicinò a lui, mettendogli una mano
sulla guancia e una sotto la schiena, per aiutarlo a sdraiarsi.
“Grazie” sussurrò Severus
sorridendo.
“Sei così bello quando
sorridi.” Gli sussurrò Lucius
Severus arrossì.
“Sai” continuò
riavvicinando con una gamba la sedia e sedendosi senza però cambiare posizione
“Ho deciso che farò una cosa: glielo dirò, ma qualunque cosa succeda, se lui
accetterà o no, io continuerò ad amarlo”
“Forse volevi dire se
lei!” disse Severus sorridendo.
“No” rispose Lucius
avvicinando il volto a quello dell’altro ragazzo “io volevo dire esattamente
quello che ho detto”
“Ma…”
“Shhh” sussurrò posando
due dita sulle sue labbra “Niente ma e niente se…” e detto questo lentamente si
avvicinò al viso del ragazzo e piegando leggermente la testa posò delicatamente
le labbra sulle sue. Severus sussultò, ma Lucius continuò e cominciò a muovere
piano le labbra sulle sue finché il moro si lasciò andare e chiuse gli occhi
lasciandosi trasportare. Lucius gli mise una mano dietro la nuca stringendolo a
se e passò la lingua seguendo il profilo delle sue labbra così morbide e calde.
Il bacio pian piano si fece più profondo e le lingue si scontrarono passando da
una bocca all’altra, carezzandosi e sfiorandosi. Severus abbracciò Lucius
mettendogli le braccia attorno al collo e il biondo come risposta lo strinse
ancora più forte.
“Ti amo.” Sussurrò Lucius
sfiorando ad ogni parola le labbra dell’amico. Severus sgranò gli occhi e il
biondo lo strinse a se facendogli posare la testa sul suo petto.
“Da…davvero?”
“Secondo te ti sto
prendendo in giro?” disse Lucius guardandolo negli occhi, e il suo cuore mancò
di un battito, quando Severus si schiuse in un sorriso tenero e dolcissimo e
facendo scivolare timidamente le mani sulla sua divisa lo abbracciò affondando
il viso trai suoi capelli.
“Grazie, Lucius,
grazie”gli sussurrò all’orecchio
“E di che cosa?”
“Di tutto” mormorò Severus
posando la fronte sul suo collo.
“Ehi, guardami”disse
Lucius e l’altro ragazzo si allontanò un po’ per poterlo guardare negli occhi
“sono io che devo ringraziare te!”
Severus lo fissò stupito:
“E per cosa?”
Lucius gli sorrise e prese
a carezzargli i capelli “Del fatto che
esisti, non so se mi spiego!” Severus sussultò nel sentire quelle
parole.
“Tu, tu sai…”balbettò
arrossendo per la vergogna.
“Sì, Severus e ti prometto
sul mio onore di mago che se quei bastardi Grifondoro riproveranno anche solo a
sfiorarti, un Avada non glielo leva nessuno.” Severus aveva abbassato la testa
“Severus, guardami!” e gli posò le mani sui fianchi “Ti prometto che non
accadrà più, mai più, te lo prometto.” Il ragazzo moro alzò lo sguardo e quando
incrociò lo sguardo sincero del suo compagno non ebbe più dubbi e gli buttò le
braccia intorno al collo avventandosi letteralmente sulle sue labbra baciandolo
con ardore e dolcezza allo stesso tempo. Il bacio fu immediatamente ricambiato
e Lucius si alzò dalla sedia e, sempre senza interrompere il contatto con le
labbra dell’altro lo adagiò sul letto e si chinò su di lui continuando a
baciarlo. Non si staccarono finché non ebbero bisogno di respirare.
“Ti amo” sussurrò Severus
ancora con gli occhi chiusi e con il respiro rapido. Lucius aprì gli occhi e
non poté fare a meno di sorridere vedendo il compagno ancora con gli occhi
chiusi socchiudere le labbra in un sorriso compiaciuto. Quando anche Severus aprì
lentamente gli occhi si fissarono a lungo, in silenzio finché Lucius disse:
“Sarà meglio che ora tu riposi un po’ sennò domattina sfido io a svegliarti”
“Devo proprio?”
“Mh, mh” annuì Lucius
sorridendogli con dolcezza.
Severus si sistemò sul
cuscino e il compagno gli tirò su le coperte in modo che fosse coperto ben
bene, ma mise una mano sotto le coperte prendendo quella di Severus.
“Buonanotte, Sev”gli
sussurrò a fior di labbra.
“ ‘Notte” rispose il
ragazzo chiudendo lentamente gli occhi e addormentandosi con un lieve sorriso
stampato sulle labbra.
Lucius riprese la sedia e
si sedette, senza però lasciargli la mano.
Gli diede l’ultimo leggero
bacio e posò la testa sul materasso addormentandosi di fianco a colui che amava
con tutto se stesso, già colui…
*FINE*