Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: auroramyth    01/08/2014    3 recensioni
Un'artista squattrinata e una rockstar in cerca di pubblicità. Sarà amore?
[dal capitolo 2]
-Ciao, Alyx. Benvenuta. Accomodati.-
-Mi scuso per il ritardo, le lezioni sono state interminabili oggi.-
-Non preoccuparti. Desideri qualcosa?-
-Sì, che arriviamo subito al dunque. Sapete, ho una certa fretta… gli impegni universitari sono molti.-
-Bene, dunque. Non perdiamo tempo. Bill e io siamo qui per farti una proposta, so che è un po’ inusuale, ma è una emergenza.-
-Sto ascoltando.-
-Vorremmo proporti un accordo.-
-Un accordo?-
E' la mia prima ff... spero che vi piacerà!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
p
Image and video hosting by TinyPic



CAPITOLO 8
 
-Vieni, oggi andiamo a fare shopping!- la informò Bill, un giorno di metà marzo, dopo due ore passate nel suo studio di registrazione.
-Shopping?!- esclamò terrorizzata.
Lei odiava lo shopping.
Bill la portò in Rodeo Drive a Beverly Hills, e poi dentro ad un negozio dove un paio di scarpe costava come tre mesi di affitto.
-Eh, no, cazzo, Bill! Questo no! Prima la macchina, adesso questi vestiti da furto! No, Bill, se vuoi mettere in scena questa commedia dello shopping tra fidanzatini è ok, ma non in questo negozio, dove solo un paio di scarpe costa come la mia ultima retta universitaria!- bisbigliò concitatamente lei attirando l’attenzione di tutto il personale dell’atelier.
-Piccola, stai dando spettacolo…- disse Bill, abbracciandola stretta e con un falso sorriso sulle labbra a mascherare la stizza e l’esasperazione.
-Fai il tuo dovere senza protestare, per una volta, vuoi?- le domandò con voce appena più alta di un sussurro, separandosi da lei e prendendole il volto tra le mani.
-Va bene, scusa. Hai ragione tu, mi sto comportando da cretina.- si rassegnò lei.
-Brava, ragazza!- le disse con un sorriso ora più sincero sulle labbra.
Bill le lasciò un delicato bacio a fior di labbra che provocò un sospiro di incredulità in tutti i commessi, poi la prese per mano e si rivolse alla commessa più vicina per chiederle il suo aiuto.
-Certo. Di cosa avete bisogno? Abito da sera, casual, sportivo?-
-Di qualunque cosa valorizzi lo splendore della mia bellissima fidanzata…-
La commessa sorrise falsamente e Bill si guadagnò un’occhiataccia da Alyx. Perché, come era vestita ora faceva così schifo?
-Prego, seguitemi, troveremo sicuramente qualcosa che faccia al caso vostro…-
Dopo tre ore di processioni dentro e fuori del camerino per mostrare tutti i capi a Bill, il quale si godeva la spettacolo di quella improvvisata passerella da una poltroncina di fianco allo specchio a tutta altezza, finalmente raggiunsero la cassa.
Si disse soddisfatta dei suoi nuovi abiti, effettivamente le stavano molto bene e Bill aveva buon occhio e buon gusto in quanto a moda.
Non si era mai sentita più sexy e più desiderata che in quelle tre ore con Bill, che più volte l’aveva accarezzata con lo sguardo come se la bramasse.
Se non avesse saputo come stavano le cose, avrebbe potuto pensare che Bill provasse qualcosa per lei.
 
28 marzo 2015
Oggi io e Bill stiamo raggiungendo San Diego. I miei genitori insistevano per conoscere il mio super ricco e super famoso fidanzato e io non sapevo più come rabbonirli, se non portandolo a casa loro.
Bill ha accettato di buon grado. Ne abbiamo approfittato per fare uscire dal suo garage la mia Mustang messa a nuovo.
Ora Bill la sta guidando e io mi godo il viaggio e la splendida giornata di sole che si sta aprendo davanti ai nostri occhi.
Abbiamo visto sorgere l’alba e Bill mi ha promesso che un giorno mi porterà a vedere il sorgere e il tramontare del sole in spiaggia.
Non so se manterrà mai la sua parola, perché so che il nostro rapporto è molto precario.
Il nostro accordo potrebbe dirsi concluso da un momento all’altro.
È vero, mi ha promesso di pagarmi fino alla fine di maggio, ma questo non significa che sia obbligato a portare avanti la sua farsa della fidanzata misteriosa e tanto meno a farmi regali, sorprese e favori.
Già è successo con la macchina, cosa che mi ha lasciata notevolmente imbarazzata e sconvolta, non riuscirei a sopportare che continuasse in questo modo.
Mi sentirei troppo in debito con lui.
E soprattutto non saprei come ripagarlo.
Lui mi dice di non pensarci, che lo fa volentieri… ma io non voglio che spenda tutti questi soldi per me… una sconosciuta di cui magari fra qualche mese non ricorderà nemmeno l’esistenza.
Io invece a lui penserò per sempre, perché nel bene o nel male, so che questa esperienza mi cambierà dentro, qualsiasi esito avrà questa storia…
 
-Piccola, dove devo girare ora?-
La voce di Bill interruppe la sua concentrazione e la sua scrittura.
Alzare troppo in fretta la testa, dopo essere stata troppo a lungo chinata, le fece venire un capogiro.
Istintivamente si portò una mano alla fronte e l’altra allo stomaco, per combattere contro la vertigine e la nausea.
-Alyx, stai male?- le domandò Bill preoccupato.
-No, tranquillo, ho solo alzato la testa troppo in fretta… Alla terza a destra. Casa dei miei è la quarta a destra, quella con lo steccato giallo.-
Quando Bill accostò al marciapiede vicino alla casa dei suoi, loro erano già fuori in giardino. Con loro c’erano anche la zia Madeline, sorella di sua madre, rimasta vedova quando suo figlio Taylor era ancora molto piccolo, e suo cugino, Taylor, per l’appunto.
Quando li raggiunsero lei fece velocemente le presentazioni.
-Oddio! Guarda qui chi è venuta a trovarci! E guarda un po’ con che macchina!- esordì suo cugino abbracciandola stretta.
-Sì! Bill mi ha fatto una sorpresa e me l’ha fatta restaurare, ora ha ben cinquanta cavalli in più dei suoi centotrenta precedenti! È fantastica!-
-Cooper, te li avrei montati io i dannati cinquanta cavalli se me lo avessi permesso.-
Lei scoppiò a ridere.
-Ora quando hai un problema non ti rivolgi più a me, vero, traditrice? Vai dal tuo ricco fidanzato!-
-Oh, avanti, non essere geloso! Ti voglio bene, lo sai!-
-Vuoi più bene al tuo ricco fidanzato…-
Alyx scoppiò in un’altra risata e con la coda dell’occhio guardò Bill che stava tranquillamente conversando con i suoi genitori e sua zia. Un po’ le dispiaceva di dover mentire a tutti loro su ciò che c’era davvero tra lei e Bill, ma era sicura che se avessero saputo la verità l’avrebbero disapprovata ancora di più. E lei non lo voleva assolutamente, soprattutto perché sembravano per la prima volta in tre anni essere davvero fieri di lei, della scelta del ragazzo che aveva fatto e della sua decisione di farglielo conoscere.
Quella sera mangiarono tutti insieme. Fortunatamente la madre si era ricordata che Bill era vegetariano e aveva preparato una cena priva di carne e pesce per tutti.
Quando si fece ora di andare a letto, sorse il problema di dove mettere a dormire l’ospite.
La madre si dimostrò più che entusiasta di lasciare dormire Alyx e Bill nel suo letto da una piazza e mezza, nella camera che era stata sua al tempo delle superiori.
La stanza era quella classica di una adolescente, con poster, biglietti dei concerti e del cinema appiccicati alle pareti e alle ante dell’armadio, oggetti personali vissuti e consumati sparsi qua e là per la scrivania e le mensole senza un ordine preciso e schizzi raffiguranti vari soggetti dislocati ovunque.
Bill si guardò intorno con curiosità e scoprì che era si era dimostrata brava a disegnare fin dalla tenera età.
Un pensiero corse al primo e unico disegno che lei avesse fatto a casa sua che lui avesse visto.
-Ce l’hai ancora il disegno che mi raffigurava che hai fatto il primo giorno che sei venuta a casa mia?-
-Sì, perché?-
-Ero solo curioso…-
Lei lo guardò con aria scettica.
-Nel bene e nel male, Bill, ti conosco… cosa ti frulla per la testa?-
Bill le rispose di getto.
-Saresti disposta a farmi un ritratto? Per me, da tenere, insomma.-
-Per te?-
-Sì.-
-Come ti vedo io o come sei tu?-
-C’è differenza?-
-Sì.-
-Come mi vedi tu, allora…-
-D’accordo… quando?-
-Anche adesso… è ancora presto per dormire…-
-Va bene… mettiti comodo, Bill, e fammi da modello…- gli disse facendogli l’occhiolino.
Bill si sedette ai piedi del letto a gambe incrociate e lei, raccolto un blocco da disegno dal cassetto della scrivania, andò a sedersi con la schiena contro la testiera di legno del letto.
Lo ritrasse come era vestito quel giorno, canottiera nera, giacchetta di jeans senza maniche tutta sfrangiata, guanti di pelle senza dita, occhiali tenuti con la mano destra e bracciali sul polso sinistro, e con il cappellino con la visiera che indossava in macchina durante il viaggio.
L’espressione del Bill del suo disegno era quella rilassata e sorridente, tenera e giocherellona, con quello speciale luccichio di meraviglia infantile e spensieratezza, che gli aveva visto spesso sul volto quando spiandolo dalla finestra dello studio lo vedeva giocare con i suoi cani.
Per questo decise di aggiungere nel ritratto la sua cagnolina bianca tutta pelo che le stava tanto simpatica.
Teneva le braccia incrociate al petto così che con la mano destra stringesse la cagnetta a sinistra e con la mano sinistra tenesse in mano un microfono a destra, simbolo del suo lavoro e della sua passione.
Lavorò al disegno a lungo, alzando di tanto in tanto lo sguardo su Bill per aggiungere dei dettagli all’immagine.
Si fece notte fonda ma lei era troppo concentrata per accorgersene e Bill sopportò quelle ore di immobilità di buon grado.
Lei non poteva immaginare quanto Bill ci tenesse a quel ritratto.
Si era convinto che avrebbe voluto almeno un ricordo tangibile di lei per quando tutto sarebbe finito e avrebbe dovuto lasciarla andare.
Alyx era troppo importante per lui, lo aveva capito in quei giorni, e avrebbe fatto in modo di tenerla con sé a lungo.
Ma nello sventurato caso in cui non ci fosse riuscito, avrebbe sempre avuto qualcosa di caro e prezioso di lei da conservare e da portarsi appresso.
Quando ebbe finito di impostare le linee base delle figure e ebbe aggiunto tutti i dettagli al volto  di Bill glielo mostrò.
-Ecco, è cosi che ti vedo.-
-È meraviglioso…- disse Bill prendendo in mano il blocco per esaminare meglio il lavoro di Alyx.
-È ancora una bozza, però… domani lo finisco. Ora mi fanno troppo male le spalle e la mano per continuare.-
Bill mise da parte il disegno e gattonò verso di lei, poi le si mise dietro e le massaggiò le spalle per darle un po’ di sollievo.
Lei gemette di beatitudine, lasciandosi andare contro Bill, e lui pensò che quello era stato il suono più erotico che avesse mai sentito.
-Va meglio ora?- le domandò con apprensione.
-Sì, molto meglio. Grazie.-
Bill le diede un bacio dietro l’orecchio, che le provoco un brivido, poi le sussurrò: -Grazie a te per il magnifico disegno.-
Bill si mise di fronte a lei e, con movimenti lenti e delicati, infilò le mani sotto la sua maglietta e gliela sfilò. Alyx era troppo frastornata per reagire e lo lasciò fare. Bill non si era mai comportato così con lei. Non si era mai spinto tanto oltre con le carezze e con i gesti nelle innumerevoli notti che era rimasta da lui. Che cosa gli prendeva? Cosa voleva fare?
Presto i suoi jeans e le sottili calze di seta color pelle raggiunsero la sua maglietta sul pavimento.
Istintivamente, quando si ritrovò quasi nuda di fronte a lui, si ritrovò a portare le mani e le braccia a nascondere il petto e le gambe a stringersi tra loro per l’imbarazzo.
Bill allontanò le sue braccia.
-No, hai un bellissimo corpo… non avere paura di mostrarlo, non con me almeno…-
Le sue guance si imporporarono ma lasciò che Bill la guardasse, senza tentare di nascondersi di nuovo.
Bill scostò le coperte e ce la fece distendere sotto, poi si spogliò fino a rimanere solo con i boxer e la raggiunse.
Lei si mise su un fianco e lui la abbracciò da dietro, facendo combaciare il suo petto con la schiena di Alyx.
Quella notte dormirono entrambi così, stretti in un tenero e confortevole abbraccio.
E quella fu la notte che dormirono meglio di tutte le molte altre che li aveva visti condividere il letto.
 
Qualche giorno più tardi i gemelli si ritrovarono incastrati da una riunione di famiglia.
-Ma porca troia! Cosa significa che stanno venendo qui, Tom?-
-Significa quello che ho detto! Mamma e Gordon stanno venendo qui… mi hanno chiamato dal taxi, saranno qui a momenti.-
-Troppo tardi per far sparire Ria e Alyx, vero?-
-Sì… e temo che il motivo della loro visita siano proprio le ragazze…-
-Merda, Tom!-
-Ehi, cosa posso farci io, eh?! Ambasciator non porta pena!-
-Ambasciatore di sto cazzo!- urlò Bill esasperato.
Ci mancava pure sua madre, adesso! Non poteva certo deluderla dicendole dell’accordo.
Quando sua madre e il suo patrigno arrivarono vollero subito salutare Ria e conoscere Alyx.
Bill esasperato condusse la madre da lei, promettendo a Gordon, che, dopo che avesse finito di parlare con Tom di chitarre e amplificatori, l’avrebbe portata anche da lui.
Sapeva che Tom l’aveva fatto di proposito di tenerlo occupato, per consentire a lui di introdurre la sua fidanzata alla sua famiglia nel modo più graduale possibile. Gli venne voglia di andare da lui e dargli un bacio.
Alyx sedeva sulla cassapanca imbottita sotto la finestra che dava sul giardino della villa, con la sua enorme piscina.
Aveva provato a studiare qualcosa, ma continuava a ritornare con la mente a ciò che era accaduto a casa dei suoi, dal disegno al dormire abbracciati.
Si era sentita davvero bene tra le sue braccia. L’aveva fatta sentire amata e protetta e questo le faceva una paura del diavolo, perché sapeva che se si fosse lasciata andare al sentimento che stava nascendo dentro di lei, avrebbe sofferto, quando il loro accordo fosse finito.
Bill scese in studio e la trovò seduta scompostamente sotto la finestra, con una gamba penzoloni e l’altra con il piede affondato nella morbida imbottitura della cassapanca. Si abbracciava il ginocchio sollevato con entrambe le braccia e guardava fuori dalla finestra, verso la piscina.
-Vuoi per caso andare a fare un bagno in piscina? Faccio riscaldare l’acqua se vuoi…- le disse Bill.
-Cosa? No, Dio, no… Non pensavo alla tua piscina… Ero… pensierosa.-
-D’accordo.-
Bill indicò alla madre di precederlo e le si rivolse in inglese scandendo bene le parole: -Vieni, mamma, è qui.-
Appena Simone varcò la soglia, Bill le presentò.
-Alyx, ti presento mia madre. Mamma, lei è Alyx.-
Simone avanzò per la camera e Alyx si alzò in piedi.
-Piacere di conoscerti.- le disse la madre di Bill in un inglese molto scolastico, mentre le porgeva la mano.
Alyx la strinse e ribatté: -Il piacere è tutto mio.-
-E così sei la fidanzata di mio figlio…-
Dunque la madre pensava che stessero insieme davvero, o lo stava dicendo per metterla alla prova e scoprire la sua verità?
-Così pare…- si limitò a replicare.
-Da quanto state insieme, caro?- chiese al figlio.
-Dal 22 febbraio, mamma.-
Si ricordava la data dell’inizio del loro accordo? Incredibile.
Bill si avvicinò e le passò un braccio intorno alla vita, poi le baciò teneramente i capelli. Perché quella scenetta, proprio in quel momento?
-Come hai sentito non è molto, mamma, ma è come se la conoscessi da sempre, sto molto bene con lei.-
-Bene, sono contenta!- disse Simone e poi si avviò verso la porta. -Ci vediamo di sopra, Bill.-
Appena la porta si richiuse alle sue spalle lei gli domandò: -Perché questa scena?-
-Mia madre non sa nulla, crede davvero che stiamo insieme, il nostro accordo deve rimanere tra te, me e Tom, ok?-
-Certo, Bill. Raggiungi tua madre, ora. Io studio un po’.-
-D’accordo, a dopo.-
Sciolse l’abbraccio e uscì anche lui dallo studio, lasciandola da sola con i suoi pensieri.
Stava iniziando a provare qualcosa per lui, non poteva di certo negarlo, e questo la spaventava. Cosa ne sarebbe stato di loro? Probabilmente niente e lei si sarebbe ritrovata sola e con il cuore spezzato. Doveva andarci cauta.
 


My Space: nonostante il poco tempo (quando una persona crede di aver finito scopre di essere finalmente libera scopre di essere stata solo all'inizio delle proprie turbe... dannate valigie da preparare!), ho trovato il tempo per aggiornare la mia storia! Vi comunico che vado in vacanza tra qualche giorno, quindi sicuramente per almeno una settimana non potrò aggiornare, comunque per tutte le informazioni di servizio c'è la mia pag facebook: Dark Blue Horizon

Ad ogni modo sono molto curiosa di scoprire che ne pensate del capitolo... Aspetto con ansia vostri commenti!
Questa settimana ringrazio: KiraKY, Silents_words e Alice varn per avermi lasciato il loro graditissimo commento al precedente capitolo, alien 12 per aver inserito la mia storia tra le preferite e asy99 e Der_letze_tag tra le seguite! Siete tutti fantastici! Anche voi lettori silenziosi!
A presto! Baci e buona estate (sperando che finalmente giunga il sole!)!!!!!!!!
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: auroramyth