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Autore: tucatua    01/08/2014    1 recensioni
E se non tutto fosse accaduto davvero?
E se persone che si credevano morte fossero invece vive?
Silenzi,amarezze,delusioni e scoperte.
Katniss sarà di nuovo sconvolta dopo tutte quelle scoperte?
Come reagirà?
E se Finnick,Gale,Peeta non fossero le persone che si crede?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21.

Respiro lentamente mentre cerco di tornare verso la casetta sulla cima di una collina a Capitol City.

Ovunque mi sembra di vedere pacificatori,tirapiedi di snow,ma è il mio cervello che stà delirando.

Deve essere così.

Finalmente raggiungo l'infida abitazione e saluto Gale.

Non fa domande,niente di niente,sa esattamente dove sono andata.

Non c'è il bisogno di fare domande.

Che sollievo,una persona che ti capisce al volo non è mica facile da trovare.

Restiamo sdraiati sui nostri sudici letti per qualche ora,poi Gale parla.

"Adesso vieni,c'è una cosa che dobbiamo ancora fare,insieme." il suo tono mi spaventa leggermente ma so di potermi fidare di lui.

Siamo verso l'imbrunire,il che vorrà dire le sei circa e stà già diventando tutto buio.

Se non fosse per i lampioni e per Gale che continua a tirarmi per un braccio,probabilmente sarei già spersa in qualche vicolo.

"Gale" sussurro.

"Dove stiamo andando?" chiedo.

Lui non risponde,ma mi strattona il braccio incominciando a correre.

Siamo nello stesso punto dove ero io oggi.

Il palazzo di Snow.

Lascia la presa sul mio braccio e si avvicina al cancello di dura rete metallica.

"Che cosa vuoi fare Gale?" bisbiglio alterata.

Come al solito,non mi risponde,e si getta al di là della rete.

Poi si volta verso di me e alza le spalle.

Appoggio il piede sull'inferriata del cancello e salto di là.

Atterrata,Gale mi riprende per un braccio e continua a trascinarmi verso il palazzo.

Nessuna risposta.

Stavo incominciando ad innervosirmi,poi,ad un tratto Gale si ferma.

"E' un addio a Snow" dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Non ho il tempo di replicare perchè mi trascina fino alla scura ed enorme porta di legno,al centro del palazzo.

"Come credi di entrare sapientone?" domando allusiva alla grande porta.

Non si volta nemmeno a guardarmi,appoggia la mano e fa pressione sulla porta.

Mi scappa da ridere,ma quella,contro ogni mia aspettativa si apre.

Entriamo,ma il buio ci assale.

"Hai pensato anche a questo?" chiedo indicando il buio di fronte a noi.

Come al solito fa finta che la domanda non sia stata neanche posta.

Mette una mano nei suoi logori pantaloni e tira fuori una torcia,una piccola torcia gialla,ma molto potente.

Tiro Gale per una manica,e gli faccio cenno di seguirmi.

Non obbietta e incominciamo a salire l'infintà di scale.

Come un sesto senso,so dove andare.

Continuo a salire le scale,rampa dopo rampa,ignorando i lamenti di Gale che mi implora di fermarmi.

"Stà zitto" dico ad un tratto.

Lui ammutolisce e nel totale silenzio,entrambi cogliamo un rumore.

Ma stavolta non sono dei topolini sulle assi.

La risata di un uomo arriva nitida alle mie orecchie.

Poi il vuoto,dei passi che piano piano si allontanano e la porta che si richiude.

Chiunque fosse,è uscito.

Continuo ad ignorare le imprecazioni che mi rivolge Gale e continuo a salire lentamente tutte le rampe di scale.

Il mio corpo è pieno di brividi,quella risata mi ha spaventato a morte.

Qualcosa di brutto,senz'altro.

Ma non oso nemmeno pensarci.

Finalmente arriviamo in cima,di fronte a noi c'è una sola porta e so benissimo cosa possiamo trovare di là.

Aspetto che Gale mi raggiunga e lascio che sia lui ad aprire la porta.

Entriamo e subito un alone di freddo e buio ci avvolge.

Gale punta la torcia e le fa fare un giro completo della stanza.

C'è una bara al centro,e mucchi di fiori leggermente appassiti intorno ad essa.

La bara è chiusa ma so esattamente chi c'è la dentro.

Snow.

Dietro la bara è ancora visibile la scrivania.

Attenta a non calpestare neanche uno di quei fiori,vado verso quest'ultima e mi siedo sulla sedia che scricchiola arrugginita.

Al centro della grande scrivania c'è una busta,carta gialla,carta da lettere.

Sono tentato di lasciarla perdere,ma la curiosità riesce ad avere il meglio su di me.

La afferro e leggo il destinatario.

Per poco non cado dalla sedia.

"Katniss Everdeen" .

"Gale" sussurro.

"Dimmi" risponde lui.

"C'è una lettera qui,ed è...è..per me" dico balbettando.

Lui sgrana gli occhi,poi si ricompone e mi esorta.

"Avanti leggila".

Sospiro.

Una rabbia incandescente continua a farsi spazio dentro di me.

Prendo la liguetta della lettera e la apro.

Mi tremano le mani,ma mi costringo a rimanere calma.

"Cara signorina Katniss,

innanzitutto complimenti,sapevo che sarebbe arrivata qua,ne ero certo.

Chi sono? Ovviamente,Snow.

Oh no,non si preoccupi,sono bello morto,può controllare se vuole dentro la bara,ma non credo le piacerà.

Sapevo che sarei morto,sapevo che la rivoluzione avrebbe avuto fine e che lei ne sarebbe diciamo uscita "vincitrice" ma deve ammettere,signorina Everdeen che non è affatto vincitrice. Ora,mi corregga se sbaglio,ma non crede di aver perso più di quanto le è rimasto? Infondo le rimane quello sciocco del ragazzo del pane e Gale,che forse è l'unico che in questa storia ha capito qualcosa.

Non faccia il brutto errore di fidarsi ancora una volta,della persona sbagliata.

Come faccio a sapere tutte queste cose,mi scusi,ma credo che lo saprà ben presto.

Le cose che stanno per accadere,non le voglio nemmeno io.

Vabbè chiaro,non potrei impedirle comunque,ma qualcosa di brutto stà per scoppiare,mi creda signorina Katniss,delle guerre ero stufo anche io e non l'avrei voltua,ma le circostanze non l'anno impedito.

Quindi le dico,stia attenta.

Stia attenta e per l'amor del cielo,agisca ancora una volta come la ghiandaia imitatrice.

Quello che è perduto,sarà ritrovato,e sarà la felicità che con l'inganno la trasporterà nel caos,che se non riuscirà a fermare sarà eterno.

Cordiali saluti,Snow.

 

Il panico si impossessa di me.

Passo la lettera a Gale e lascio che la legga.

"Okay,Katniss..non pensiamoci adesso,cerchiamo di finire questo giro dei distretti e poi..poi ci penseremo d'accordo?" mi domanda.

Sono confusa,ancora più di lui.

Annuisco perchè per il momento mi sembra l'unica soluzione plausibile.

Dannazione.

Prendo la lettera e me la infilo in tasca.

Poi con le mani tremanti e le faccie sbiancate scendiamo i gradini che sembrano essersi moltiplicati per l'eternità.

Finalmente arriviamo,e la cosa che ci troviamo di fronte ci spaventa ancora di più,della lettera che stringo ancora nella tasca della giacca

  
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