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Autore: Everyone_need_pizza    01/08/2014    3 recensioni
Ogni scusa era buona per dare un' occhiata in più a quel ben di Dio, si era completamente incantata a fissare la schiena muscolosa del ragazzo fasciata da una maglietta bianca aderente senza pensare che avrebbe potuto girarsi da un momento all altro trovandola con le mani nel sacco, cosa che infatti successe, lui si giró e inchiodó gli occhi scuri della ragazza nei suoi castano chiaro, facendosi apparire sul viso un sorrisetto divertito, a cui Chiara rispose abbassando la testa per cercare di nascondere il rossore che comparve sulle sue guance.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 10:30 di un normale venerdí sera, e lei si stava letteralmente addormentando su quel tavolino, doveva saperlo, dato che ogni volta era la stessa storia, la trascinavano fuori di casa con un "è solo un aperitivo" "un paio d'ore e poi sei libera" e poi se ne stavano per ore e ore incollate alle sedie di un cazzo di bar a fumare una sigaretta dietro l'altra e a sparate cazzate. Si erano incontrate al solito baretto, nè troppo pieno, nè troppo vuoto, insomma c'era abbastanza gente da creare quel chiacchiericcio di sottofondo che evitava di far sentire troppo i loro discorsi, perchè si, loro si trovavano sempre a fare discorsi strani; era totalmente assorta da quei pensieri e ad autoconvincersi a tenere quei dannati occhi aperti che fino a quando la sua amica bionda non le diede una manata poco dolce in faccia non ricadde sul mondo dei vivi
-ahia-
Esclamó Chiara guardando male la sua amica che l'osservava con un cipiglio divertito
-mi hai fatto male-
Aggiunse come a voler sottolineare che l'aveva disturbata e tanto anche; un sorriso odioso e strafottente apparve sul volto della bionda che le sedeva vicino
-bhe se volevo farti bene ti davo una carezza no?-
Disse con fare ovvio, e poi scoppió a ridere insieme alle altre tre deficienti sedute a quel tavolo, le osservó e....non c'era più nulla da fare, la mora sospiró e si sedette comoda in attesa della fine delle risate, senza dimenticare di guardarle tutte male, quando finalmente, si furono placate si ritrovó un bacio sulla guancia e un sorriso dolce tutto per lei dalla bionda che poco prima l'aveva disturbata, colse quel momento di calma per parlare
-ok ragazze io vado-
E senza aspettare risposta diede un bacio a tutte di volata, fece per correre alla cassa per pagare il suo spriz, ma una mano le bloccó il polso impedendole la fuga programmata
-non cosí in fretta cara-
-eddai ragazze sono stanca, e devo andare o mia mamma mi ammazza-
In realtà sua mamma era fuori a cena quindi poteva tornare quando voleva, ma questi erano dettagli trascurabilissimi, cercó di essere il più convincemte possibile e dopo altre due o tre lagne la lasciarono finalmente libera.
Uscita dal locale venne avvolta da una brezza fredda che le scompiglió i capelli e insinuandosi nel suo collo la fece rabbridire da capo a piedi, nonostante questo faceva caldo, molto caldo, indossava dei pantaloncini neri corti a vita alta, che mettevano in evidenza le belle gambe toniche e il sedere tondo, "da toccare" come sottolineavavno le sue amiche, e sopra una maglietta maniche corte leggermente più corta del normale, rosso scuro con dei disegni neri a una fantasia strana, e aveva comumque caldissimo, si sistemó i lunghi capelli neri sulla spalla destra lasciando scoperto un minimo il collo e un altro brivido le percorse la schiena quando l'aria venne a contatto con la superfice bollente della sua pelle, si sistemó meglio la borsa in spalla e infilandosi gli auricolari si incamminó verso casa.
Mannaggia quel caldo torbido, ma erano nel deserto o cosa?! Si stava letteralmente sciogliendo e aveva una gran sete, stava già pensando al ritrovamento del suo cadavere e ai titoli dei giornali "ragazza trovata morta disidratata, la polizzia sta ancora indagando" quando le venne un' idea, una brillante splendida e freschissima idea, fece dietrofront e svoltó nella via a sinistra che aveva appena sorpassato, l'insegna viola della gelateria più buona della zona splendeva nella notte, si avvicinó con le dita incrociate sperando fosse ancora aperta e ...cazzo la serranda era abbassata per metà, era arrivata troppo tardi, che rabbia e pestó con enfasi un piede a terra sbuffando, incenerí con lo sguardo quella stupida gelateria che avrebbe potuto salvarla, ma pensandoci meglio, la serranda era chiusa solo a metà e c'era ancora la luce accesa, ormai era lí, tentar non nuoce, e dopo essersi guardata intorno si intrufoló in quel posto molto familiare per lei, facendo suonare il campanello, si guardó intorno, ma non vide nessuno, strano, poi peró da dietro il bancone apparve un ragazzo
-ehm...siamo chiusi-
Aveva una voce calda e dolce che avrebbe potuto tranquillizzare chiunque; la stava guardando in modo accigliato e curioso, come se fosse sorpreso da quell intrusione ma ne fosse anche, felice. Chiara collegando solo in quel momento la figura di merda colossale appena fatta arrossí visibilmente e prese a fissarsi la punta delle scarpe lasciando che i capelli le scivolassero sul volto nascondendolo
-si ....bhe...io-
Non riusciva a mettere insieme una frase di semso conpiuto,un po' per la vergogna un po' per lo sguardo perforante del castano che non le aveva ancora staccato gli occhi di dosso
-fa caldo e...e ho visto la luce accesa e...-
Il ragazzo decise, grazie al cielo, di venirle incontro
-mi dispiace, ma i gelati ormai li ho messi tutti via, se no te lo avrei dato volentieri-
Si grattó il la nuca imbarazzato
-ohh bhe ma, non c'è problema, in realtà volevo una granita-
Rispose la mora in un sussurro
-oh bhe allora la granita posso, non ho ancora staccato la macchina-
E dopo averle regalato un sorriso che la fece sciogliere da quanto era dolce, le diede le spalle e si mise a trafficare per prepararle la granita
-menta o limone?-
-limone grazie-
Rispose alzando finalmente lo sguardo su di lui, le dava le spalle e per fortuna non poteva vederla, aveva gli occhi incollati alla figura perfetta di quel ragazzo che già da tempo aveva attirato la sua attenzione, veniva spesso in quella gelateria, sopratutto per accompagnare le sue amiche dato che a lei faceva letteralmete schifo il gelato, ma ogni scusa era buona per dare un' occhiata in più a quel ben di Dio, si era completamente incantata a fissare la schiena muscolosa del ragazzo fasciata da una maglietta bianca aderente senza pensare che avrebbe potuto girarsi da un momento all altro trovandola con le mani nel sacco, cosa che infatti successe, lui si giró e inchiodó gli occhi scuri della ragazza nei suoi castano chiaro, facendosi apparire sul viso un sorrisetto divertito, a cui Chiara rispose abbassando la testa per cercare di nascondere il rossore che comparve sulle sue guance
-grazie-
Sussurró al suo petto la ragazza
-quanto ti devo?-
-oh nono, non preoccuparti, per stasera offre la casa-
A quel punto dovette rialzare lo sguardo invredulo, facendolo scontrare ancora in quello del ragazzo
-sono Liam comunque, piacere-
Disse mentre le allungava la mano da sopra il bancone, con un sorriso a 32 denti
-Chiara-
Sussurró appena la ragazza, ancora interdetta per quella gentilezza e quando strinse la mano del castano non potè non sentire il brivido che le attraveró la schiena e che si intensificó quando lui guardandola negli occhi le donó un sorriso veramente dolce. Ritiró la mano interrompendo il contatto tra le loro pelli, ma rimanendo ancorata a quegli occhi
-posso farti una domanda?-
Sentendo la sua voce scosse leggermente la testa cacciando i troppi pensieri che le affollavano la testa e sorridendo annuí timida
-come mai vieni sempre qui, ma non prendi mai il gelato?-
A quella domanda strabuzzó gli occhi, lui, cioè lui che era circondato da ragazze bellissime che ci provavano spudoratamente aveva notato lei? Ma scherziamo? Forse vedendola in difficoltà e cosí silenziosa pensó di averla spaventata, cosí aggiunse
-non prendermi per stalker, ma mi piace osservare, e poi vieni spesso qui-
Se pensava di aver sistemato la situazione, pensava male, la mora infatti stava per scoppiare e raggiunse quasi il colore della sua maglia per la vergogna
-bhe...ecco...io-
Eccola che ricominciava a balbettare, prese un respiro e cercó di calmare il suo cuore che sembrava volerle uscire dal petto
-a me non piace il gelato, per questo prendo sempre le granite-
Rispose, alzando appena lo sguardo per scrutare Liam appoggiato al retro del bancone che la osservava a braccia incrociate con un sorriso che ancora non lo aveva abbandonano da quando era entrata. La situazione era imbarazzante e voleva solo andarsene, ma non poteva, una forza superiore la tratteneva in quella stanza e, ci scommetterei la casa, che quella forza provenisse proprio dal ragazzo a pochi metri da lei. Il silenzio era caduto tra i due che peró non avevano smesso di scrutarsi, Liam era del tutto tranquillo, appoggiato comodo al ripiano grigio guardava la ragazza dietro la cassa mordersi nervosamente il labbro e spostare il peso da una gamba all altra, come se volesse andarsene, ma non ne trovava la forza, all improvviso il ragazzo si mosse e appoggiandosi al bancone coi gomiti per arrivare più vicino alla ragazza le chiese
-che ne dici di fare una passeggiata? Devo solo sistemare due cose sul retro e ho finito"
A sentire quelle parole alzó di scatto lo sguardo e ci rimase quando lo vide cosí vicino, rimase immobile a guardarlo, cercando un modo, o anche un motivo valido, per rifiutare, ma lui vedendola tentennare fece gli occhioni che facevano un baffo a quelli di Bambi e sporse il labbro in fuori assumendo un espressione veramente tenera, che se non fosse che non lo conosceva per niente se lo sarebbe scoccolato fino a consumarlo, completamente in trance si ritrovó a annuire e a sorridere di rimando quando il viso di Liam si illuminó facendo spazio a un sorriso, di quelli veri, di quelli che ti riempiono il cuore di felicità; e cosí si ritrovó a girare in tondo in quella piccola stanza bevendo ogni tanto la sua granita, mentre aspettava che il ragazzo tornasse, come aveva detto non ci mise molto, ma quando lo sentí tornare non potè non sbarrare gli occhi vedendolo, si era cambiato e indossava un paio di jeans chairi molto attillati che facevano notare le gambe magre e muscolose e sopra una canottiera da basket che gli cadeva morbida e lasciava intaravedere i pettorali dalla maniche troppo larghe, si avvicinó a lei passandosi una mano tra i capelli e sorridendole
-eccomi qui, possiamo andare-
Esordí e posandole una mano sulla base della schiena la condusse fuori dal negozio, spense le luci e chiuse totalmente la serranda chinandosi a chiudere il lucchetto con la chiave, poi posando il mazzo nella tasca dietro dei jeans si giró verso Chiara che lo stava osservando a un paio di passi di distanza
-allora dove vuoi andare?-
-mhm giro a random?-
Propose non trovando niente di meglio, una risata cristallina riempí la notte e posandole ancora la grande mano sulla schiena la condusse verso una delle tante vie.
Chiacchierare con Liam era veramente divertente ed estremamente facile, anche per una timidona come lei, avevano camminato quasi per quaranta minuti e ora erano tranquillamente seduti su una panchina di un parco entrambi a gambe incrociate uno di fronte all altro per potersi guardare in faccia, o negli occhi, dato che non era la prima volta che entrambi si incantavano, persi negli occhi dell altro, Chiara accorgendosi che stava fissando Liam da un po' troppo arrossí e abbassó gli occhi, ma lui, come disturbato da questo distacco improvviso, le alzó il mento con due dita facendo nuovamente scontrare i loro occhi e sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio le sussurró
-non nasconderti, sei carina quando arrossisci-
E fu cosí che un rossore per nulla nuovo quella sera si aggiunse a quello già presente sulle sue guance e imbarazzata spostó lo sguardo dal ragazzo sentendo in sottofondo la risata che cercava di trattenere malamente, si girò a guardarlo male, che cazzo rideva delle disgrazie altrui, e vedendola con le sopracciagli inarcate intenta a incenerirlo con lo sguardo non ce la fece più, scoppió in una fragorosa risata e, anche lei, non potè che seguirlo. Quando entrambi ritrovarono un minimo di autocontrollo presero a fare lunghi respiri per il tanto ridere e poi osservando l'orario del telefono Chiara capí quanto stava bene con quel ragazzo, era già passata e un'ora e non capiva come, ma purtroppo era veramente tardi
-sarà meglio che vada, si è fatto tardi-
Disse com un velo di tristezza, fece per alzarsi dalla panchina, in panico perchè non sapeva come salutare il ragazzo, ma fu colpita quando lo vide alzarsi e posizionarsi al suo fianco
-bene andiamo allora-
Scusa? Ma era pazzo per caso, cosa voleva fare quel ragazzo? Cosa diamime ronzava in quella testa castana? Vedendo che Chiara non si muoveva Liam si decise a spiegare
-non penserai che ti lasci andare a casa da sola vero? È tardi ti accompagno-
E si lasció andare a un sorrisone a cui la ragazza rispose molto volentieri, raccolse la borsa che aveva buttato malamente a terra in precedenza e raggiunse Liam mettendosi al suo fianco e incamminandosi verso casa sua.
Liam le stava raccontando una cosa veramente divertente, di quando lui era a scuola, e scoppiarono entrambi a ridere piegandosi in due tanto che le loro teste quasi si sfioravano, poi lei si fermó davanti al suo cancello, appongiandosi alla ringhiera e cercando di trattenere le risate per non svegliare tutto il condominio. Quando entrambi si furono calmati lei tornò eretta e posò lo sguardo sul ragazzo che si stava grattando la nuca imbarazzato di fronte a lei, accorgendosi dello sguardo della ragazza sembrò cadere nuovamente sul mondo terrestre, abbandonando i pensieri che lo avevano rapito fino a poco tempo prima, poi, sempre dondolando da una gamba all'altra fece un respiro profondo
-sono stato veramente bene con te stasera-
Le sussurró con lo sguardo puntato a terra, tanto che dovette ripetere la scena due o tre volte nella sua mente per essere certa di quello che aveva sentito
-domani sei libera?-
Lei lo guardó incredula, e sorrise dolcemente vedendolo ancora in difficoltà
-si perchè?-
-ti va di uscire con me?-
Lo disse talmente veloce che se Chiara avesse visto la scena da fuori lo avrebbe trovato pieno d'amore, fottutamente e meravigliosamente pieno d'amore, ma siccome la domanda era per lei non potè non fare altro che strabuzzare gli occhi, lei, lui appuntamento? COSA?! Deglutì rumorosamente e mentre lei era nel panico più totale lui la guardava speranzoso in attesa di risposta, ma vedendo che non ne arrivava nessuna abbassò lo sguardo con un sorriso amaro
-ehm...quindi...è un no giusto?-
Disse un po' titubamte facendo mezzo passo indietro tenendo gli occhi inchiodati al pavimento, trovando una formica che trasportava una briciola di pane molto interessante, lei però sentendo quelle parole si scosse
-NO-
Ma si rese conto troppo tardi di aver usato un po' troppa enfasi nel dirlo, infatti il biondino, dopo aver rilassato le spalle, tutte tese per l'ansia dell attesa, rideva sotto i baffi e lei trovó le punte delle sue scarpe molto interessanti, lui vedendola cosí non potè pensare a quanto fosse dolce, cosí insicura ma cosí tremendamente tenera, si riavvicinó a lei e con un braccio le cinse la vita attirandola a sè, e con l'altro le sollevó il viso perdendosi in quei meravogliosi occhi cioccolato
-allora passo a prenderti alle 8-
E dopo che le ebbe soffiato sulle labbra quelle parole non resistette e la bació, un bacio dolce, senza fretta, semplicemente le accarezzó le labbra piene con le sue, quelle labbra che dal primo momento che l'aveva vista voleva assaggiare e sentire sulle sue, sapeva di dolce, niente di troppo eccessivo, non erano quei dolci che ti uccidevano di diabete erano, semplicemente dolci, si staccó da lei rimamendo appoggiato alla sua fronte scrutandola dall alto
-buonanotte-
Sussurró il ragazzo sorridendole, e lasciandole un dolce bacio a stampo si dileguó nel buio di quella notte di luglio, lasciando la ragazza a fissare il suo corpo essere avvolto dall oscurità e svanire pian piano e a sfiorarsi le labbra che sapevano ancora di lui.

 









 

SPAZIO AUTRICE
lol che cosa strana di solito li leggo e ora mi ritrovi a scriverlo D:
comunque ciancio alle bande, volevo ringraziare a chi legge questa OS (è la secondaa sono molto emozionata) e volevo anche ringraziare @bradorable che mi ha ispirato la storia e che è bravissima a scrive quindi passate e non ve ne pentirete ;)
bene ora che mi sento una pubblicitaria in stile eminflex posso anche andarmene, quindi grazie per aver letto e se vi va lasciate una recensione, anche piccola piccola in cui mi scrivete la lista della spesa hahahahah
bacioni

  
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