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Autore: Dramione_always    01/08/2014    0 recensioni
L'ultimo petalo che lentamente cadeva al suolo era l'ultimo ostacolo tra i due, ormai vicinissimi. Draco le accarezzò il viso dolcemente, le loro labbra si sfiorarono, no, loro volevano di più. Le bocche si aprirono lentamente e le loro lingue iniziavano una danza per loro nuova. Il silenzio più totale permetteva di sentire i battiti accelerati dei loro cuori, i sospiri, ed infine, il rumore di quell'ultimo petalo che finalmente si posò per terra.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 2

 

Le mani piccole di Hermione accarezzavano il suo petto mentre Draco le mise le mani intorno alla vita. Si staccarono, Hermione era rossa in viso, Draco sorrideva. Nessuno dei due voleva aprire bocca, quello che era successo era inaspettato, Hermione si portò una mano alle labbra, che volevano ancora assaggiare il sapore del principe delle serpi. Si sentiva decisamente strana, lui, il ragazzo che da anni la prendeva in giro l'aveva baciata. Lui, consapevole che quel silenzio diventava imbarazzante disse -Grang... Hermione, io, non so cosa mi sia preso, mi sono lasciato prendere dalla situazione, mi dispiace.- -Oh, no, scusami, io... E' meglio che vada.- Hermione si stava allontanando da lui e sperava anche di allontanarsi dal suo cuore, lei non poteva stare con una serpe come Malfoy, era meglio farsene una ragione. Draco la osservava mentre si allontanava ma non poteva immaginare che si sarebbe allontanata anche dalla sua vita, da quella sera in poi. La notte trascorse lenta, il pensiero di quel bacio tormentava entrambi. -Dannato Malfoy. Per Merlino, cosa gli è saltato in mente!? Baciare me, come se fossi facile come tutte le ragazze che si porta a letto.- Ma, a pensare a tutte le ragazze che Malfoy aveva avuto nel suo letto, Hermione divenne livida di gelosia. -Basta, lo eviterò, meno lo vedo, meglio mi sento e prima lo dimentico.- E, presa questa decisione, Hermione si girò e riuscì finalmente a prendere sonno. Draco osservava il soffitto, non riusciva a dormire, quella piccola Mezzosangue lo aveva stregato come nessuna ragazza era mai riuscita. Draco, l'uomo con l'armatura di ghiaccio ed Hermione, l'unica ragazza che poteva sciogliere quell'armatura. Draco si alzò ed uscì dai sotterranei per andare fuori a prendere aria. Si portò una sigaretta alle labbra e l'accese, in quel momento non gli importava se Gazza lo vedeva, doveva assolutamente sciogliere i nervi. -Draco!- La voce squillante di Pansy Parkinson gli rimbombava nelle orecchie. -Pansy... Che diamine ci fai qui?- Pansy era una delle poche 'fortunate' che più volte aveva avuto il piacere di 'intrattenere'. Molte volte piagnucolava perché voleva restare a dormire con lui, ma ben sapeva che con Draco non si dorme, infatti più volte lui l'aveva costretta ad andare via subito dopo aver finito. -Nulla, Dracuccio, non riuscivo a dormire, ti cercavo.- Draco non aveva voglia di andare a letto con Pansy, quella sera. Ma infondo non stava con Hermione, lei aveva preferito andar via, sicuramente dai suoi amici sfigati, però, l'idea che San Potter e lenticchia Weasley potevano abbracciarla mentre a lui era scivolata via tra le dita lo rendevano verde d'invidia. -Va bene, Pansy.- -Evviva!- Pansy batteva le mani come quando si compra un lecca lecca ad una bambina di cinque anni. -Andiamo in camera tua?- suggerì la Parkinson con voce seducente. -Come preferisci.- Draco era freddo e distaccato ma a Pansy non importava. Lento, la segui fino in camera da letto. Appena chiuse la porta, Pansy lo spinse sul letto e gli tolse la camicia, gli baciava il collo, le spalle, il petto. Lui chiuse gli occhi, non gli importava un bel niente di Pansy, lui voleva Hermione. Dopo aver finito Pansy iniziò con i suoi capricci. -Ma, Dracuccio, voglio dormire qui con te, non ho voglia di andare in camera mia.- -Pansy, non fare storie, poi ti ho detto mille volte di non chiamarmi Dracuccio.- -Lo so, Dracuccio, infatti sono mille volte che non ti ascolto, dai, fammi dormire qui.- -No, basta Pansy, vai in camera tua.- -Uff, okay.- Lentamente la Parkinson si vestì ed usci dalla camera del biondo.

 

La luce del sole filtrava dalla camera di Hermione, non aveva molta voglia di svegliarsi ma oggi c'era il test di pozioni... -OH NO! Il test di pozioni, l'ho completamente dimenticato, non ho ripassato, se salto la colazione forse riesco a ripetere qualcosa!- Svelta, si vestì e scese di corsa le scale, uscì fuori in giardino e li trovò Harry e Ron che studiavano. -Giorno, Herm!- Dissero i due amici all'unisono. -Giorno ragazzi, devo ripetere anche io, tra un'ora c'è il test, ieri non ho ripassato.- -Va bene Herm, studiamo insieme.- I tre ripetevano, ed intanto Draco era in sala grande con i suoi amici. -Guarda!- disse Tiger mentre masticava. -Cosa?- rispose annoiato Draco. -Il trio di San Potter non c'è.- Draco osservò meglio, era vero, lo sfregiato, lenticchia e la piccola mezzosangue non c'erano. Finito di far colazione il gruppo serpeverde uscì in giardino, -Eccoli!- esclamò Goyle. -Forza, andiamo a 'salutarli'- disse Tiger, il gruppo si mise a ridere, Draco non voleva andare, non dopo quello che era successo ma i suoi amici non dovevano sospettare nulla, quindi, a malincuore, andò. -Oh guarda, il trio di San Potter.- Disse Goyle ad alta voce, perché Harry, Ron ed Hermione sentissero. Harry si girò verso di loro. -Oh, guarda, il gruppo di serpemerde, non avete nulla di meglio da fare a quest'ora?- Il gruppo serpeverde guardò Draco, che, sospirando, disse -Datti una calmata, Sfregiato.- -Oh Malfoy, mi sembrava di sentire l'odore di un furetto.- Draco stava andando su tutte le furie, Hermione lo aveva notato, -Harry, basta, stai esagerando. Non dobbiamo abbassarci ai livelli delle serpi.- Draco rimase a bocca aperta, lei lo aveva difeso. -Oh, la piccola sanguesporco ha parlato Harry, devi fare come dice.- Tiger e Goyle ridacchiavano quando Pansy disse ciò. Hermione aveva abbassato gli occhi, era rossa in viso e le lacrime cercavano di uscire dagli occhi dorati ma lei cercava d'impedirlo. Draco non voleva farla star male ma non poteva nemmeno far zittire Pansy, come ne usciva? Quando una lacrima rigò il viso di Hermione il suo cuore si strinse cosi tanto che le parole uscirono da sole. -Pansy, abbiamo di meglio da fare. Dobbiamo andare, ma non finisce qui, Sfregiato.- -A presto furetto nervosetto.- Harry e Ron se la ridevano mentre il gruppo serpeverde si allontanava. -Hermione, perché piangi?- chiese ingenuamente Ron. -Perché ti hanno chiamata 'sanguesporco'? - continuò Harry -Lascia perdere, sono solo Malfoy con i suoi stupidi amici, non è il caso di prendersela tanto.- -Si, hai ragione Harry.- Hermione si asciugò le lacrime e abbozzò un sorriso, i suoi amici non potevano capire come ci si sente, quindi aveva deciso di lasciar perdere. Il test stava per cominciare ed Harry, Ron ed Hermione erano appena entrati in aula, Ron si sedette vicino Neville, Harry ed Hermione si misero ad un lato dell'aula, dietro di loro era seduto Draco. -Bene, credo ci siamo tutti.- Disse annoiato Piton quando tutti gli alunni presero posto. -Avete due ore per preparare una pozione dimenticante. Cominciate pure.- -Bene, essenza di elleboro, il succo dei frutti del pugnaceo, radice di radiogorga.- Hermione mormorava gli ingredienti tra se e se mentre preparava la pozione. -Pff, Piton poteva assegnarci anche qualcosa di più difficile, tante storie su come sia 'difficilissimo' questo test e poi dobbiamo preparare solo una pozione dimenticante.- pensava Hermione. Dopo un ora e mezza Hermione già aveva finito e consegnava la sua provetta a Piton -Bene, signorina Granger. Se vuole può andare.- -Bene, arrivederci professor Piton.- Hermione aveva appena chiuso la porta dell'aula quando si riaprì ed uscì Draco. -Finito il test, Malfoy?- -Si.- Draco non capiva perché Hermione fosse così fredda nei suoi confronti dopo la sera prima, forse era arrabbiata per le parole di Pansy, in fondo lei lo aveva difeso da San Potter mentre lui aveva lasciato che quella stupida della Parkinson la insultasse. -Senti, Granger.- Hermione guardava Draco dritta negli occhi e sentiva che le sue guance si stavano arrossando. -Si, Malfoy?- -Bhe, ecco... Si, insomma...- -Oh, Malfoy, vuoi deciderti a parlare?- -Mi dispiace per ciò che ti ha detto Pansy stamattina, volevo fermarla ma non sapevo cosa dire, il massimo che sono riuscito a fare è stato portarla via, mi dispiace.- -Draco... Ti dispiace? Davvero?- Hermione si avvicinò a lui, gli diede un leggero bacio sulla guancia poi con le labbra si avvicinò al suo orecchio, -Grazie.- sussurrò. Draco era come paralizzato, quelle piccole e morbide labbra lo avevano solo sfiorato ed a lui erano venuti i brividi, osservava la Granger andare via e seguiva il movimento dei suoi boccoli quando lei camminava, era bellissima. Doveva essere sua, voleva lei e nessun'altra, non gli importava né di Pansy né delle altre ragazze che ad Hogwarts flirtavano con lui. No, lei non era 'le altre ragazze'. Lei era la grifona più bella che avesse mai visto, una bellezza che nemmeno lei sapeva di possedere, cosi delicata, cosi aggraziata, cosi Hermione. Si, ormai aveva deciso, Hermione Jean Granger doveva stare con lui.

Hermione era seduta sull'erba, in un piccolo giardino di margherite, poco lontano da Hogwarts. In quello stesso giardino le sue labbra avevano avuto il piacere di unirsi a quelle di Draco Malfoy. Draco... Capelli biondi, argento vivo al posto degli occhi, pelle chiara, labbra perfette. Hermione pensava a quanto successo la sera prima. Lui, per la prima volta, l'aveva definita 'speciale' e non 'mezzosangue'. E l'aveva baciata. I ricordi le sopraffarono la mente, il suo respiro cosi vicino al suo, i battiti accelerati dei loro cuori, l'ultimo petalo che cadeva a terra, testimone di quella che poteva essere definita 'dichiarazione alla Malfoy'. -E se dicesse la stessa cosa a tutte le ragazze?- questo pensiero torturava la mente di Hermione, come potevano parole tanto dolci essere ripetute a tutte? Però, quelle parole erano uscite dalla bocca di una serpe, poteva fidarsi? Draco, il principe delle serpi, l'aveva avvelenata con il veleno più dolce, quello delle sue labbra. Hermione desiderava ardentemente quelle labbra che al suo solo tocco tremavano, quelle labbra che si trovavano cosi vicine alle sue poco prima, fuori l'aula di pozioni, e che non poteva avere. No, non potevano essere sue, insomma, una grifondoro ed un serpeverde, poteva davvero funzionare? Ed Harry e Ron? Come avrebbero reagito? No, lei e Draco Malfoy dovevano stare lontani, per quanto lei lo volesse vicino. E doveva andare via da quel giardino, cosi pieno di ricordi. Così, si incamminò verso il castello.

   
 
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