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Autore: Tina77    01/08/2014    6 recensioni
"Forse lo sto fissando da un po', perché lui mi guarda per qualche secondo con aria interrogativa, finché io non scuoto lievemente la testa, le guance imporporate. Lui mi sorride dolcemente, e questo sorriso mi riporta a quello che sembra un secolo fa, dopo la parata dei nostri primi giochi. E come quella volta, mi alzo leggermente sulle punte dei piedi e gli do un piccolo bacio sulla guancia, sussurrando -Grazie per i fiori, Peeta.-, con gli occhi lucidi."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 17

 

-Non essere nervosa.-. Rido sommessamente. -Non lo sono. Ti amo.-. Non mi risponde subito come fa di solito, ma fa in modo che le nostre labbra si incontrino di nuovo. È un bacio tanto intimo da farmi battere il cuore all'impazzata. Prendo la sua mano e me l'appoggio sul petto. -Senti?-, gli chiedo piano. Lui si ferma per un attimo, poi la sua mano risale fino al mio collo. Mi guarda negli occhi prima di dirmi per l'ennesima volta che mi ama. Poi le sue mani iniziano a muoversi con decisione per sfilarmi la sottoveste, slacciarmi il reggiseno. Un piccolo moto di vergogna mi colpisce e per un attimo mi copro, istintivamente. Ma Peeta continua a baciarmi dolcemente e non c'è nulla che non farei per quelle labbra. Mi tranquillizzo, lasciando che lui si avvicini di più e intrecci le nostre gambe. Quando anche i nostri indumenti più intimi sono ai piedi del letto assieme al mio abito da sposa, so che non è più il tempo dei ripensamenti e lascio che la mia stessa fame piano piano prenda il sopravvento sulla mia ragione. Quello che succede dopo è tanto intenso da togliermi il respiro, da farmi comprendere forse per la prima volta fino a che punto arrivi il mio amore per Peeta, fin dove si spinga il suo. Se solo penso a quanto sono stata vicino a perderlo, a non poterlo sentire così...

 

 

E' mattina quando mi dice -Vorrei fermare il tempo e vivere così per sempre.-. Come allora, gli rispondo semplicemente -Va bene.-. Sento la sua risata leggere vibrare sul mio collo nudo. Siamo ancora a letto, io tra le sue braccia, lui che disegna piccoli cerchi immaginari sulle mie e mi accarezza i capelli. Anni fa credevo che tutto questo non avrebbe mai potuto essere reale, che la felicità mi sarebbe stata sottratta totalmente dalla morte imminente. Ma questo...no, questa è un'altra cosa. Le sue mani, la sua bocca, queste sono diventate la mia ancora, la mia vita. Mi sollevo appena facendo leva sui gomiti e lo guardo negli occhi prima di dire – Non vorrei rovinare il momento ma c'è una cosa che devo assolutamente chiederti.-. Mi guarda appena, gli occhi ancora socchiusi, un braccio piegato vicino alla testa sul cuscino. -Come hai fatto a innamorarti di me una seconda volta? Lo so, avrei dovuto chiedertelo anni fa, ma...mi sembrava una domanda troppo invadente, ecco.-. Peeta si mette seduto e incrocia le braccia. -Be', sì, ammetto che è una domanda che non mi aspettavo.-. -Se non vuoi rispondere lascia stare, davvero. Non preoccuparti. Faccio per alzarmi, trascinandomi dietro il lenzuolo, ma lui mi prende una mano e se la porta alle labbra per baciarla. -In realtà non mi sono innamorato di te due volte. La prima è stata a cinque anni, la seconda a undici, la terza a sedici, la quarta a diciassette...e adesso, Katniss, mi innamoro di te ogni giorno. Ogni giorno.-. Accompagna ogni frase ad un bacio alla mia mano e finisce per farmi perdere il controllo. Gli getto le braccia al collo e finisco per ritrovarmi sdraiata sopra di lui, il viso affondato tra il suo collo e la spalla. -Ti ho già detto che ti amo, di recente?-. Lui ride ancora, prima di capovolgere la situazione e tenersi sollevato sopra di me. Con il naso e le labbra inizia a seguire il profilo della mia mascella, poi scende più giù fino ad arrivare alla pancia. -Mmm. Credo tu me l'abbia detto ieri, sai. Ma non sono sicuro, potrei anche avere sognato tutto stanotte. Se solo tu potessi dimostrarmi che mi sbaglio mi faresti un fav-. Lo interrompo subito con un bacio e sento il sorriso sulle sue labbra, mentre lo ricambia. Non passano molti altri baci che ci ritroviamo nuovamente avvinti l'uno all'altra.

 

 

-Oh, buongiorno piccioncini! Cominciavo a temere di dovervi venire a chiamare...-. Ieri è stato un giorno tanto perfetto che nulla avrebbe potuto rovinarlo, ma le battute di Haymitch sono sempre irritanti, per cui lo guardo storto per un attimo. Ma sento Peeta ridacchiare al mio fianco, per cui mi rilasso. Effettivamente poi Haymitch ha ragione, sono le undici passate. Ci sediamo a tavola e Peeta prende due tazze colme di latte per me e per lui. -Non per essere scortese, Hay, ma tu di preciso cosa ci fai qui? Non che non mi faccia piacere vederti, per carità, ma...-. -Ah! Ragazzo, non è colpa mia. Effie, Johanna, Annie e il suo mostriciattolo si sono letteralmente impossessate di casa mia. Hanno deciso di renderla più accogliente. Sono stato costretto a fuggire.-. -E perché hai deciso di venire proprio qui?- sbotto io. -Vedi, dolcezza, questo è uno dei motivi per cui ti voglio bene: sei sempre così gentile e disponibile...non preoccupatevi, comunque, vi lascio soli! Vedete solo di non passare tutta la giornata in camera!-. Non facciamo in tempo a replicare che lui è già fuori. Quando sento la porta d'entrata sbattere leggermente, sobbalzo. Per un secondo ci guardiamo negli occhi, entrambi imbarazzati, poi scoppiamo a ridere. Il bussare alla porta ci riscuote dai nostri pensieri. -Avanti!-. Grida Peeta in direzione dell'entrata. -Buongiorno, ragazzi.-. Saluta mia madre, entrando con un vassoio tra le mani contenente una gran quantità di pasticcini e biscotti. -Effie ha davvero esagerato con il buffet ieri!- esclamo io scandalizzata. -Oh, non esagerare tesoro! Lo sai che ci teneva molto a farvi come regalo una festa indimenticabile.-. -Lo so, mamma. Vorrei solo che non fossero avanzate tutte queste cose.-. -In realtà questo è tutto ciò che rimane.-. Dice lei e, di fronte al mio sguardo stupito aggiunge – Ho appena finito di fare un giro per il villaggio insieme ai tuoi preparatori, Katniss. Abbiamo distribuito un po' di cibo a tra le famiglie.-. Anche se ormai non si può più parlare di poveri che muoiono di fame, ci sono comunque le persone meno fortunate. -Grazie, Jane. È stato un gesto molto nobile da parte tua, sono sicuro che Effie ne sarà entusiasta.-. Mia madre rivolge a Peeta un sorriso smagliante. -Le vecchie abitudini sono difficili da lasciare, no? Comunque, ragazzi, a che ora partirete? Ieri mi sono dimenticata di chiedervelo.-. -Partiremo?-. Mi volto confusa verso mio marito. Confusa e infastidita. -Avevi promesso, Peeta! Non possiamo andarcene proprio ora...la panetteria va alla grande, come facciamo a lasciare tutto così all'improvviso?-. Mia madre non dice nulla, evidentemente non sapeva che la luna di miele sarebbe stata un tasto dolente. Si ritira in un angolo della cucina, con la scusa di sistemare in vari contenitori i dolci che ha portato poco fa. -Oh, andiamo, Katniss! Non preoccuparti per la panetteria. Sono certo che Clara saprà occuparsene egregiamente. Ho già chiesto a Sae se potrà aiutarla e lei è d'accordo.-. -Ma Sae ha il suo ristorante, Peeta, non può farsi carico anche di questo.-. -E allora chiuderemo per qualche settimana, non è la fine del mondo. Se proprio sei così contraria posso anche partire da solo, non c'è problema...-. Conclude lui con un sorriso ammiccante. -Peeta!-. Mi volto a guardare mia madre, sperando che almeno lei mi appoggi. Invece la trovo che mi guarda divertita. Questo mi fa arrabbiare ancora di più. Incrocio le braccia al petto e metto su il broncio. È proprio mia madre ad intervenire, dicendo -Io posso prendermi un paio di settimane di permesso, se sei più tranquilla. Non è un problema aiutare Clara, lei può occuparsi dei dolci e io del pane. E Sae potrebbe aiutarci quando non è impegnata al ristorante.-. Vedo un sorriso trionfante stampato sul volto di mio marito. Sbuffo sonoramente, ma non posso fare a meno che capitolare. - Partiamo alle quattro, Jane.-, conclude lui raggiante, prendendomi tra le braccia e dandomi un piccolo bacio sulla tempia. -Posso almeno sapere dove mi porterai?-. -Mmm. Ti dico solo che ti servirà un costume da bagno.-. Lo guardo sconvolta. -Non ti preoccupare, niente bagni in mare. O meglio, navigheremo per un po', ecco.-. -Seriamente, ragazzo? Una crociera?-. Haymitch fa capolino dalla porta della cucina. - Esatto.- fa lui, soddisfatto. Io sono ancora incapace di parlare, e non so se essere felice o no. Mi sembra tutto così assurdo! Non ho mai fatto viaggi di piacere e non ne sento assolutamente il bisogno. A quanto ne so nemmeno Peeta ha mai viaggiato. Vorrei proprio sapere come gli è venuta in mente quest'idea della crociera. Non devo aspettare molto per scoprirlo, dato che durante il pranzo Effie e i miei preparatori si mostrano ancora più soddisfatti e eccitati di quanto mi sarei aspettata secondo i loro standard. Bene, a questo punto non mi resta altro che preparare le valige. 

  
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