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Autore: FreDrachen    01/08/2014    6 recensioni
SOSPESA
[Un (in)probabile sequel di questa fantastica saga *-*]
Sono passati due anni dalla sconfitta di Nidhoggr. Ora gli ex draconiani possono vivere la loro vita nella più consueta normalità.
Fino a quando non compare nella loro vita Alexander,un ragazzo che porta su di sè il marchio di un passato di cui Sofia e gli altri pensavano di essersi liberati.
Vecchie conoscenze dal passato e nuove verità oscure.
Ha inizio una nuova battaglia per le sorti del mondo.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nidhoggr, Nuovo personaggio, Ratatoskr, Sofia
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO5

PASSATO 3

Un anno dopo…
Il cellulare squillò energicamente.
Ratatoskr aprì uno dopo l'altro gli occhi.
Lia al suo fianco si stiracchiò.«Che ora è?»domandò con la voce impastata dal sonno.
Il ragazzo gettò un'occhiata alla sveglia. Represse un'imprecazione.
Accidenti. Chi mai li svegliava a quell'ora della notte?
Recuperò a fatica il cellulare dal comodino, che continuava a suonare
«Pronto?»domandò seccato.
«Era ora che mi rispondessi. Stavo considerando l'ipotesi di venirti a cercare».
Al sentire quella voce quasi gli cadde il cellulare di mano.
Si alzò di scatto dal letto, lasciando una Lia sorpresa, e si chiuse in bagno.
«Nida?»domandò, sentendosi stupido subito dopo.
«Ma dai?»domandò la compagna con ironia.«Dove sei? Hai portato a termine la missione?»aggiunse seriamente.
Missione? Quale missione?
Poi ricordò. Ah, quella missione.
In quegli ultimi mesi era passata letteralmente in secondo piano.
Dopo circa tre mesi di permanenza da Lia gli sembrava ormai il momento di lasciare Benevento e raggiungere Andrea a Matera e terminare la sua missione.
Ma qualcosa lo bloccava, legandolo in modo indissolubile giorno dopo giorno a quella ragazza tormentata.
La ragazza cercava in tutti i modi per rendere il suo soggiorno in città piacevole.
Lo a vedere il torrente che passava appena fuori città, il Sabato.
Per colpa della scarsità d'acqua per i tre quarti dell''anno, era infestato dalle piante. Era un luogo che gli ricordava la desolazione e lo riportavano alla sua vera natura.
Lia gli si era stretta contro.
«è un posto desolante, non trovi?»gli domandò con voce spezzata.
Ratatoskr l'aveva fissata stralunato. Davvero non trovava pace davanti a quel luogo solitario?
Aveva contraccambiato la stretta.
«Se non ti piace possiamo andarcene».
Lia aveva sorriso furbescamente, e aveva tirato fuori la sua macchina fotografica.
«Che vuoi fare?»domandò stupito.
«Immortalare questo momento con te»disse schiettamente.
La portò davanti ai loro visi.
«Di desolazione»disse con un sorriso.
«Perché desolazione?»
«Vuoi forse dire cheese?»
Ratatoskr scosse la testa. Assolutamente no.
«Al mio tre. Uno…due…tre…desolazione».
Il flash l'abbagliò un istante appena.
Quando la vista tornò a funzionare bene trovò Lia intenta a giudicare la foto dalla sua macchinetta digitale.
A fianco di Lia si sentiva come mai si era sentito fino ad allora.
Cosa gli stava succedendo?
Lui era una propagazione di Nidhoggr, un essere privo di sentimenti, una macchina nelle mani del Suo Signore.
Ma Lia non la pensava così. Lia lo vedeva come un comune ragazzo. Insolito, ma comunque un ragazzo impacciato nel dimostrare i suoi sentimenti.
Lia era riuscita ad abbatter il muro che lo divideva dalla normalità. Ben presto trovò normale provare compassione per gli altri.
Quando scoprì la situazione famigliare di Lia, aveva avvertito dentro di sé un moto di pietà.
I suoi genitori si stavano separando, e questo la faceva soffrire non poco. Era profondamente legata alla sua famiglia, e vederla così disperata gli faceva venire una voglia irrefrenabile di legare i suoi genitori a una sedia e rinchiuderli nella stessa stanza insieme.
Quando le aveva proposto la sua idea, Lia era scosso la testa ridacchiando.
«Non funzionano così le cose Rat».
Aveva cominciato a chiamarlo con quel diminutivo, che non gli dispiaceva.
«E perché?»domandò grattandosi la testa spaesato. Il Suo Signore aveva i suoi metodi, cruenti a volte, per farsi ubbidire e ottenere ciò che voleva.
«Se i miei non si amano più, non posso costringerli a stare insieme».
«Potrebbero farlo per…te»aggiunse arrossendo.
Lia gli aveva sorriso dolcemente, e aveva poggiato le labbra sulle sue. Ratatoskr l'aveva attirata a sé, stringendola fortemente.
Una miriade di emozioni esplosero nel suo cuore in quel momento. Si sentì leggero come una piuma, forte come non lo era mai stato ma soprattutto in pace con se stesso.
Per questo quando Lia l'aveva quasi supplicato di rimanere aveva risposto prontamente:«Resto».
 
«Allora?»
La voce di Nida lo riscosse dai suoi pensieri.
«Allora cosa?»
«La missione. Hai ucciso o no quel Dormiente?»
«Non ancora»
Sentì uno sbuffo dall'altra parte della cornetta.«Ma quanto ci vuole a stanarlo?»
«Non mi sto concentrando sulla missione da quasi un anno».
Silenzio. Immaginava il viso stupito della compagna.«Spero di non aver sentito bene»disse.
«Mi sono innamorato»disse d'un fiato.
Ancora silenzio.«Spero tu stia scherzando».
Ratatoskr arricciò le labbra piccato.«Assolutamente no».
«Dannazione Ratatoskr. Cosa ti è saltato in mente?»insorse la sua compagna.
«Se il Nostro Signore lo venisse a sapere…»
«Vuoi dire se lo viene a sapere»la corresse il ragazzo.«Non glielo spiffererai, vero? O forse preferisci vedermi a terra in preda al dolore?»
Domanda retorica. Sapeva che la sua compagna gioiva quando il Suo Signore esercitava il suo immenso potere per punirlo.
«Non lo dirò»disse a sorpresa.
Ratatoskr strabuzzò gli occhi.
«Cosa?»
«Hai sentito bene»l'apostrofò secca Nida.«Ma a due condizioni».
Ecco dov'era l'inghippo.«Spara».
«Prima condizione:andrai a Matera e porterai a termine la missione».
«Questo lo posso fare. E la seconda?»
«Dopo che avrai ucciso Andrea, dirai addio alla tua umana e non la rivedrai mai più».
Il respiro gli si mozzò il fiato. Strinse il telefono così forte che temette di romperlo in due.
«Cosa? No, non posso farlo».
«Questo o la furia di Nidhoggr».
Stoppò la chiamata con un gesto secco,lanciando a terra il telefono facendo saltare anche la batteria.
"Maledizione"imprecò.
Ritornò in camera da Lia.
«Rat...tutto bene?»domandò preoccupata difronte al viso livido del compagno.
Ratatoskr scivolò legiadramente sotto le coperte e l'attirò a sè.
«Devo partire».
«Ma...»
«Ricordi quando ti dissi di quella missione che dovevo pprtare a termine? Andrò a Matera a chiudere la faccenda per sempre».
 «Ma tornerai?»
Fu quasi tentato a rivelarle tutto. Ma non lo fece. Sarebbe tornato da Matera e le avrebve spiegato tutto.
«Tornerò. Puoi starne certa».










Angolo autrice:
eccomi qui con un nuovo passato su Ratatoskr e Lia :D
Ringrazio tutti voi che seguite questa storia, e mi scuso se sta procedendo a ritmo così lento ^^"
Ma non l'abbandonerò, promesso XD
A presto!
   
 
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