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Autore: sam_di_angelo    01/08/2014    6 recensioni
"NEWS: Il cantante dei Three Half-Blood Boys è scomparso, dopo lo scandalo del suo arresto, Percy Jackson è sparito dal mondo della musica. Il gruppo formato da Nico Di Angelo, Leo Valdez e Percy Jackson si scioglie con una rivelazione shock del chitarrista, Nico: "Vogliamo avere una vita da normali adolescenti, e tutto questo successo ci stava dando alla testa." L'era dei tre affascinanti ragazzi che hanno conquistato le teenager di tutto il mondo è finita, e ora si nascondono per avere una vita normale. Nico è andato a studiare in Italia, Leo non ha ancora deciso che liceo frequentare, ma del sexy cantante nessuna traccia. Vi terremo aggiornati, linea allo studio."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sentì l'amica fare un respiro prondo.
-Non devi dirlo a nessuno al di fuori degli abitanti di Bord Ville, pena, una multa gigantesca...-
-Parla.- Annabeth ora era davvero curiosa.
-Percy Jackson si è trasferito nel nostro villaggio!- 
-Ma dai Piper saranno solo pettegolezzi che girano.-
-E va bene, non mi credere, ma ti dico dell'altro.- Annabeth si mangiucchiò le unghie.
-Mhmh?- In fondo era curiosa davvero e ci credeva anche a quello che le aveva detto Piper.
-Hanno comprato l'Hotel Blizer e una casa accanto a quella di Jason, nel quartiere dei ricchi, questo significa quello che deve significare.-
Annabeth si lasciò sfuggire un sorriso. Uno dei suoi cantanti preferiti si era trasferito nel suo villaggio. 
-E stanno anche cercando un dipendente all'Hotel!- Aggiunse con un gridolino di entusiasmo Piper.
-COSA?- Annabeth scattò in piedi dal letto.
-Sì! Che ci fai ancora qui? Non dovresti essere al colloquio?-
-Grazie mille Pip, ti amo, a volte.-
-Ohw, quante smancerie.- Si sentì una risatina.
-Io vado, ci sentiamo e ti aggiorno, ciao!-
-Ciao Annie.- 
Annabeth si mise degli shorts di jeans e una maglia larga e comoda, le Converse grige e si legò i capelli in una coda spettinata.

Alle dieci Annabeth era difronte alla porta dell'Hotel Blizer, a fissare il cartello: CERCASI PERSONALE con l'ansia nel petto e le goccioline di sudore. Aveva il permesso, l'in bocca il lupo del padre, e buona volontà di lavorare. Doveva solo premere il campanello. "Che sarà mai? Sto cercando solo un lavoro per raggiungere il mio sogno, non sto mica andando a morire."
Dopo circa dieci minutì si decise, e premette. Le aprì una signora grassoccia e bassa con un grembiule bianco e un'aura da tenera nonnina.
-Salve mia cara, come posso esserti utile?- La vecchietta sorrise ad Annabeth con aria dolce e con un impercettibile inchino. La bionda si rassicurò.
-Sono qui per il lavoro.- Annabeth sorrise raggiante e gonfiò il petto.
-Il lavoro dici?- La vecchietta la guardò con gli occhi castani caldi e gonfi di dispiacere, e il sorriso ampio fra le rughe sparì.
-Mi dispiace cara, ma il posto è già stato assegnato un'ora fa.- 
Annabeth sentì un leggero crack, forse era la sua buona volontà che andava in frantumi, o semplicemente un pizzico di dolore esplosivo.
-Ohw.- Riuscì solo a dire.
Il viso della signora era triste, pieno di...pietà?
-Ma ti posso dare un consiglio.- La vecchietta sorrise e si avvicinò ad Annabeth.
-Puoi provare a vedere a casa Jackson, la signora Sally Jackson sta cercando una donna delle pulizie.- Si accigliò sulla parola donna. -Puoi provare a chiedere lì, sembri una ragazza volenterosa.-
Il volto di Annabeth si illuminò di raggiante stupore.
-Grazie! Grazie mille!- 
-Di niente cara.- La vecchietta la abbracciò, e Annabeth sorpresa ricambiò con gratitudine.

Annabeth prese la bicicletta e volò verso il quartiere ricco del paese. 
Questa volta non esitò a suonare il campanello, ancora con il fiatone per la corsa e aspettò fuori dal cancello di una grande villa. La facciata era bianca e piena di finestre, e si scorgeva una piscina sul retro.
"Che bella vita che fanno questi ricconi." Pensò Annabeth.
Le aprì la porta una donna dall'aria materna e con un tenero sorriso caldo. Era vestita per andare al lavoro, con un completo grigio gonna e camicia e un cartellino con scritto: Blue Candy. "E così lavora al negozio di dolci...strano..." Aveva capelli castani boccolosi e gli occhi del medesimo colore, che infondevano tenerezza e affetto materno.
-Salve, desideri?-
-Sono Annabeth Chase, sono qui per il lavoro di...ehm...domestica.- L'ultima parola suonò più come una piccola domanda.
-Quanti anni hai?-
-Sedici, ma ho il permesso e...-
-Te la cavi con le pulizie e con i bambini?- Bambini?
-Ohw, ehm, certo.- Disse Annabeth, con il cuore che le martellava in petto. 
-Sei assunta.- 
"Wow lavorerò in casa Jackson, pensavo sarebbe stato un lavoraccio più difficile." 
-Puoi iniziare da subito ad aiutare Percy con gli scatoloni e ripulendo un po', devo correre al lavoro, appena torno ci sediamo e ci beviamo un caffè con calma per parlare del lavoro, e per conoscerci meglio. Mi sembri una brava ragazza, non deludermi.-
-Certo signora Jackson. Non la deluderò.- 
-Ohw, signora Jackson mi fa sentire vecchia, chiamami Sally.-
-Ok signor..ehm Sally.- Le due si salutarono con una stretta di mano. 
Sally la lasciò entrare. La casa era grande e bellissima, le strutture erano fantastiche, così belle che Annabeth si sarebbe voluta sedere per ammirarle e studiarle con calma.

Annabeth fu riscossa da una voce squillante e inconfondibile.
-Mamma! Mamma!- Un ragazzo scese velocemente dalle scale, e si fermò incredulo difronte ad Annabeth. 
-Ehm, ciao...- Percy scrutò la ragazza che lo guardava sul ciglio della porta. Era abbastanza carina. Gli ricordava una tipica ragazza californiana, con i capelli biondi e spettinati e l'abbronzatura perfetta. Se non fosse stato per gli occhi. I suoi occhi grigi erano colmi di nuvole temporalesche, e brillavano d'intelligenza.
-Sono Percy Jackson.- Allungò la mano verso la ragazza.
-E tu sei?-
-Annabeth, Annabeth Chase, piacere di conoscerti.- La ragazza strinse la sua mano presentanosi con tono fermo. La sua voce lasciava trasparire un chiaro messaggio.
"Non metterti contro di me, o sono costratta a finirti con un paio di mosse di judo."

Annabeth su sorpesa dalla disponibilità del cantante, ma il suo aspetto piuttosto macho non le avrebbe impedito di concentrarsi sul suo lavoro. Il ragazzo era alto, con i capelli corvini tagliati irregolarmante, che ricadevano su degli occhi vispi e brillanti color verde, come l'acqua del mare. Indossava dei jeans consumati, scarpe da ginnastica e una maglietta con scollo a V che lasciava intravedere i pettorali.
-Sono la nuova ehm... ragazza delle pulizie.- 
-Meno male, credevo di dover pulire da solo questa stupida casetta.-
"Casetta? Se questa la chiami casetta, la mia è uno sgabuzzino." Pensò Annabeth roteando gli occhi.
Il comportamento era mutato da "possibile amico" a "ricco bamboccio viziato". 
"Andiamo male." Si disse Annabeth, mentre un pianto da neonato ruppe i suoi pensieri.
-Andiamo, ti presento i miei fratelli.-
"Aiuto." Annabeth alzò gli occhi al cielo, con i bambini era sempre stata una frana. "Che il cielo mi aiuti." 




Nota: Spero vi sia piaciuto questo capitolo, siete curiosi? :3 Mi farebbe piacere una vostra recensione, grazie per aver letto, al prossimo capitolo!!♥ 


   
 
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