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Autore: Fabbricante Di Sogni    01/08/2014    4 recensioni
{| 1302 parole|| One Shot || AtsuYuka|| Fluff Evrywhere|| Tanta Dolshezza|}
Era da tanto che non scrivevo nulla che includesse la piccola Yuka e a dirla onestamente mi mancava, in più sono in un periodo in cui sto letteralmente adorando Atsuya Fubuki, cioé lo vedo ovunque, e non penso sia normale uwu
Reduce in oltre da una giornata di pattinaggio vado a esporvi questo sperando che vi possa allietare un poco la serenità interiore come per me è stato scriverci sopra.
Pace e amore! (?)
Dal testo:
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«Prima volta sui pattini?» domandò mentre si destreggiava in una giravolta mantenendo l’equilibrio. La ragazza ci mise qualche secondo per capire che gli era appena stata posta una domanda, incantata com’era dalla fluidità del movimento del ragazzo. «È così evidente?» rispose cercando di seguire il ritmo del ragazzo, osservò meglio l’aspetto fisico, aveva degli insoliti capelli color salmone che spuntavano alla rinfusa sotto lo spesso cappello di lana.
Yuka perse di nuovo l’equilibrio. «Solo un po’» riattaccò lui sorreggendola per un braccio..."
Vi aspetto dentro!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Yuuka Gouenji/Julia Blaze
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dancing on ice


Yuka Gouenji cadde l’ennesima volta sulla lastra ghiacciata.
Cercò con le mani un punto della pista di pattinaggio che potesse essere poco scivoloso su cui fare affidamento per rialzarsi, invano. Le piste da pattinaggio non erano certo famose per non scivolare. Una nuvoletta di fiato caldo, che si condensava al contatto con l’aria gelida invernale prese forma davanti al suo viso.
Accidenti.
Maledisse d’aver detto di sì alla proposta del fratello quella mattina; «Non ho mai visto un giorno così bello ma tanto freddo, ti va di andare a pattinare?» figuriamoci, come poteva lei rifiutare un simile invito? Pattinare detto a parole poteva sembrare la cosa più stupenda del mondo, peccato che una volta messi i pattini nei piedi la ragazza aveva visto il fratello tagliare la corda con i suoi amici della Reimon.
La povera Yuka era rimasta per un po' lì a fissarli scettica, attaccata al bordo pista, ma meravigliata dalla bravura dei pattinatori più esperti, si era messa di buzzo buono per tentare di imitarli e ora si trovava nel mezzo della pista, rossa di vergogna, circondata da gente molto più brava di lei. Lanciò un’occhiata al fratello chiedendosi se avesse potuto domandargli aiuto, decisamente no. I ragazzi erano tutti su un lato a chiacchierare, alcuni non avevano nemmeno i pattini. Yuka sentì salirle le lacrime, non aveva avuto nemmeno la brillante idea di portarsi dei guanti e ora le dita le bruciavano dal freddo.
Porto la mano al ginocchio che intanto si stava ibernando dal gelo, con ogni probabilità si era pure fatta un bel livido. «Ehi, che ci fa una bambina li per terra?» sentì ad un certo punto domandare da una voce roca e forse un po'ironica, come se Yuka gli sporcasse la pista. La ragazzina ricacciò indietro le lacrime e prese la sua forma più autoritaria. «Ehi, che ci fa un’idiota sulla pista? Secondo te genio?» gli rispose acida imitando il suo tono di voce. Alzando lo sguardo Yuka incrociò quello del ragazzo che aveva parlato, era più giovane di quello che poteva dire la voce, anzi a occhio e croce avrà avuto l’età di suo fratello. «Volevo darti una mano, ma a quanto pare ce la fai già da sola.» Yuka si sentì presa dallo sconforto, aveva freddo e la giacca che indossava era completamente zuppa.
«Scusa. Mi aiuti a rialzarmi?» la voce della mora era decisamente seccata, il ragazzo increspò le labbra in un sorriso divertito e le porse la mano, Yuka constatò che la stretta era calda, nonostante la pelle del ragazzo fosse ricoperta dai guanti.
«Prima volta sui pattini?» domandò mentre si destreggiava in una giravolta mantenendo l’equilibrio. La ragazza ci mise qualche secondo per capire che gli era appena stata posta una domanda, incantata com’era dalla fluidità del movimento del ragazzo. «È così evidente?» rispose cercando di seguire il ritmo del ragazzo, osservò meglio l’aspetto fisico, aveva degli insoliti capelli color salmone che spuntavano alla rinfusa sotto lo spesso cappello di lana.
Yuka perse di nuovo l’equilibrio. «Solo un po’» riattaccò lui sorreggendola per un braccio prima che ricadesse rovinosamente a terra. «Hai solo bisogno di un buon insegnante.» la voce allegra sorprese la ragazza «Stai alludendo a te stesso, vero?» Il ragazzo scoppiò in una risata fragorosa «Se la vuoi mettere in questi termini.» Poi il salmonato la prese per mano e iniziarono a percorrere i bordi della pista.
Yuka riusciva a stare in piedi ed era felice, del resto anche il ragazzo doveva esserlo visto che sorrideva, la mora si domandò se non avesse una ragazza con cui pattinare, del resto sembrava abbastanza bello che trovarne una non doveva essere difficile.
«Come mai su una pista da pattinaggio tutto solo soletto?» Finì col dire, il ragazzo anzi che rispondere alzò lo sguardo al cielo, Yuka penso che i suoi occhi avrebbero potuto sposarsi col colore delle nuvole e l’azzurro che le circondava. «Il mio amato fratello è qua con la sua compagnia di amici e ovviamente non voleva tra i piedi un fratello che non c’entra nulla con loro, dunque eccomi qua, a solcare le piste.» Concluse con un movimento scenografico in direzione del centro della pista.
Yuka rise.
«E tu?» si affretto ad aggiungere dopo «Stessa ragione, mio fratello è con la sua compagnia di amici.» rispose la castana «Sei sorella di uno dei ragazzi della Reimon?» Chiese ridacchiando per l’ironia della situazione «Come te del resto.» Gli fece notare la ragazza.  Il ragazzo sorrise senza rispondere.
Yuka non era brava ad andare sui pattini da ghiaccio, cadeva spesso, e non era aggraziata nei movimenti, invece il salmonato sembrava conoscere quel ghiaccio come le sue tasche, nonostante avesse un grosso maglione di lana bianca con sopra ancora la giacca, aveva dei movimenti rapidi e precisi.
Ad un certo punto il ragazzo sembrò rallentare, Yuka che era inesperta si sentì prendere dal panico, “che diavolo stava facendo?” il ragazzo fece passare avanti la ragazza accompagnandola mentre si muoveva roteando sotto la sua ferma presa. Gli occhi della castana brillarono di sorpresa. Aveva appena fatto una piroetta, pochi minuti prima aveva la piatta certezza che non sarebbe mai stata lontanamente capace di una cosa del genere. Non poté far a meno di sorridere a quel ragazzo di cui nemmeno sapeva il nome.
Era stato meraviglioso, Yuka voleva farlo di nuovo, e ancora. Stretta nella mano del salmonato si liberò in tutte le più strane e remote posizioni del pattinaggio. Il ragazzo sorrideva e Yuka era felice.
~ ~
La sera venne anche troppo in fretta, Yuka aveva immaginato un pomeriggio noioso a cadere sul ghiaccio ma invece aveva ritrovato un ragazzo che stesse ad ascoltare le sue battute, che la prendeva seriamente quando parlava.
«Yuka! Vieni andiamo a casa!» Sentì a un certo punto gridare dal fratello, il ragazzo la fece sedere sulla neve con un gesto aggraziato e l’aiutò a levarsi i pattini.
Shuya arrivò poco dopo. Rimase a fissare il ragazzo dai capelli salmonati con la classica espressione di chi si chiede da dove è spuntato quel tizio, che di punto in bianco sembra essere diventato il novo migliore amico di tua sorella.
«Chi è questo Yuka?» Domando con un tatto non certo predisposto a fare amicizia, ma piuttosto a litigare. «Tranquillo Shuya, lui è… un amico.» Il ragazzo alzo lo sguardo su di lei «Che sbadato! Ho dimenticato di presentarmi, io sono Atsuya, Atsuya Fubuki.» Shuya strabuzzo gli occhi mentre Shirou – Yuka lo aveva intravisto varie volte venire a prendere Shuya per andare a scuola – si avvicinava a quello che era appena stato battezzato come “Atsuya”.
«Ehi fratellino, alla fine hai pattinato tutto il pomeriggio?» Yuka rimase a bocca aperta, non pensava che Shirou avesse un fratello, ne tanto meno che suo fratello potesse essere così… Interessante.
«No, Shirou, ho trovato una simpatica compagnia!» Rispose il ragazzo allegramente.
“Shirou era decisamente lunatico.”  Pensò Yuka, non era la prima volta che gli vedeva cambiare umore così velocemente, parecchie volte Shuya aveva invitato alcuni amici a casa per studiare strategie, e la presenza di Shirou assieme a quella di Endou  e Yuuto era immancabile. Non rimase sorpresa quindi quando l’argentato abbozzò un largo sorriso. «Davvero? Con chi?» Atsuya indico con un movimento della testa Yuka, mentre si levava a sua volta i pattini.
Lo sguardò di Shirou si posò su Yuka e la ragazza si sentì guardata per la prima volta dall’albino.
Poi osservò una cosa, Shirou e Atsuya erano praticamente identici, probabilmente gemelli. «Va bene Yuka, però ora andiamo a casa, è già tardi.» Disse Shuya, la ragazza si girò verso di Atsuya e sorrise «Allora alla prossima volta treccina ambulante.» ridacchiò facendogli un puffetto sulla guancia. Yuka in risposta si alzò sulle punte dei piedi e gli stampo un bacio sulla guancia, osservò poi con espressione divertita la faccia del ragazzo che arrossiva mentre tornava a casa, mano nella mano col fratello.


 
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Angolo dell'atrice:

Ok da quanto cavolo di tempo che non apparivo in questo fandrom? Lo so, lo so, non vi sono mancata affatto *^*
Bene, bene, bene, quanto amo questi due!!! <3<3<3
Mi scuso in anticipo per il poco  collegamento tra la storia e l’immagine che ho scelto ma ho scoperto che purtroppo è praticamente l’unica sulla AtsuYuka – lo so, disdicevole vero?-
Come predetto nell'intro sono andata a pattinare e dopo non so quante ore di cadute e scivolate ho anche rischiato di uccidere un bambino ma ok. sono riuscita a fare una riravolta sui pattini, non avete idea della soddisfazione che ho provato! :)
Bene, il titolo è riferito al fatto che quando si va sul ghiaccio i movimenti sono tanto agraziati che sembra quasi di ballare, e niente, spero il capitlo vi sia piaciuto :33
Un qualsiasi commento sarebbe ben gradito, e nulla.

Kisses ♥

S m i l e y
  
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