01/08/2014
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You've said me "hey babe".
No, caro, non posso dimenticarti. Mentivo quando dicevo di esserne capace.
Sì, caro, ti amo ancora, ma la voglia matta di lasciarmi tutto alle spalle era più forte di me. Cercavo di scacciarla via, la voglia di rivivere tutto da capo.
Ricordo ancora se penso a come ci conoscemmo, amore.
Amo farlo perché mi ricorda di noi. Stringo le coperte al petto e strizzo gli occhi cercando di immaginare il tuo volto innocente.
Quel giorno mi sussurrasti “ciao, posso parlare con te?” ed io risposi di si.
Fu un errore? Si, lo era già guardarti negli occhi.
Parlammo a lungo insieme, infine mi dicesti ciò che aspettavo da un bel po’. Sapevo di aver commesso un errore, ma bastò una stretta di mano o i tuoi sorrisi a cambiare la mia vita.
Ora sto percorrendo miglia e miglia ed ogni metro di asfalto percorso somiglia ad un conto alla rovescia. Dimmi che sta notte sarai con me, nel mio letto, perché morirei senza te.
Promettimi che sarò il tuo unico amore. Sono stata un’egoista, non ho pensato al male che ti avrei procurato scappando via. Scappar via è da bambini, ed io lo sono: la tua bambina, perciò coccolami, crescimi, prenditi cura di me. Sta notte non chiuderò la porta e lascerò le chiavi sotto lo zerbino: sai dove trovarle. Non bussare alla porta, baciami la fronte una volta ai piedi del letto.
Il bagno è in fondo il corridoio, a destra. Potrai cambiarti e prepararti per me. Troverai, sul davanzale, il tuo profumo preferito, mi piacerebbe assaporarlo mordendoti delicatamente il collo, questa notte.
Liam, non lasciarmi. Sarai comodo sul letto quando sarà sera, con la luna piena che riflette la sua calda luce sulla nostra pelle nuda. Non ci stancheremo stando insieme: la notte passerà in fretta, prometto. Quando litigheremo ci sarà un posto in più sul divano che sarà inutilizzato per un po’, una volta fatta la pace.
Accarezzami, sfiora la mia guancia con la tua solita paura di farmi del male.
Don’t be afraid, don’t be shy. With you I can touch the sky.
Ho ancora la tua giacca profumata sul mio mucchio di vestiti nella valigia da disfare ancora. Non la svuoterò, perché spero di tornare presto. Di tanto in tanto oso sfiorarla con le dita e stringerla al mio petto assorbendo il tuo buon profumo. Sembra averti vicino ma dopo pochi secondi la tua sagoma che ripete “Sono qui, amore mio” svanisce, sebbene cerco di riportarla in vita.
No, non andare via. Rimani un po’ con me. Il mio cuore ha bisogno di parlarti.
Magari sta notte, quando tutto attorno a noi dorme, potremo incontrarci.
Cosa dico? Saremo lontani, troppo lontani. Per cui sorriderò alla luna canadese, spalancando la finestra del mio appartamento e ti avvertirò quando potrai sorriderle anche tu, per rivivere il ricordo del nostro vero amore.
La luna è l’unica candela che ci tiene uniti. L’unica candela che non si spegnerà mai, nemmeno con il soffio violento del vento gelido londinese.