Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: cioshes    02/08/2014    1 recensioni
Trova finalmente il coraggio di girarsi verso i suoi compagni, con le mani serrate a terra, e sparge un velo nero sulla loro disperazione.
Prende un pezzo di vetro, grande e appuntito, grondante di plasma.
Aveva giurato di ucciderli tutti, di sterminarli completamente.
«Ogni singolo di essi.»

Finisce un'era, inizia un'apocalisse.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Armin Arlart, Eren Jaeger, Mikasa Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DIES IRAE

E’ tutto finito.
Tutto.
Prende un respiro, espira con forza e poi di nuovo inspira con violenza.
In ginocchio nella sua stanza di sempre, sembra proprio che possa alleggerirsi del peso del mondo che sostava sulle sue spalle fino a un momento fa, e lasciarlo ricadere là con un tonfo.
Le uniche cose, però, che cadono sul pavimento, sono le sue lacrime.
E’ finita.
Levi, Petra, Auruo, Connie, Jean, Mina, Erwin e tutte le altre vittime dei giganti non sono morti invano.
Per vendicare loro, e sua madre in principio, aveva giurato di sterminarli.
Uno ad uno.
Ogni singolo di essi.
Ce l’aveva fatta, no?
E allora perché sente ancora quel peso allo stomaco?
La stanza bianca, senza i fiori lilla di Mikasa, le ninna nanne di Petra, il profumo dei libri di Armin, le polemiche di Jean, le risate di Hanji o anche solo la dittatura di Levi, è terribilmente anonima.
Ingigantita dal vuoto e inesorabilmente desolata come l’anima di Eren.
Un deserto di polvere dove ogni cosa è sommersa, anche la soddisfazione.
Dove ogni granello grigio copre la felicità come piombo.
Ogni granello della polvere, sì.
Ogni singolo di essa.
Ma si sente bussare alla finestra, alle sue spalle, e la voce che ne risuona chiamando il suo nome è così familiare che Eren avrebbe voluto girarsi.
Eppure lotta contro l’istinto, e resta lì, a guardare di spalle il loro riflesso nello specchio, immobile il corpo e veloce il dolore che gli solca le vene fino ad uscire fuori con le lacrime.
Armin bussa, i capelli biondi attaccati alla fronte per il sudore, la camicia azzurra abbottonata fin su che gli conferisce un’aria da colto borghese, nonostante un braccio rotto e la gamba di legno.
Al suo fianco, Mikasa rimane impassibile, il volto cupo cinto dalla sciarpa che le regalò Eren da bambini.
Lei lo guarda, semplicemente, seria, con i suoi occhi neri così tristi e spenti, che il tramonto intorno sembra volerla accogliere tra le sue braccia e pare voler sussurrare una canzone d’amore per quella sposa delle tenebre.
Il suo sguardo fa più male di qualsiasi parola, ed Eren non può guardare direttamente né lei, né Armin.
Un futuro felice non ci può più essere, oramai. Non ci può essere futuro, e basta.
Sì, è vero: tutto si è aggiustato grazie a lui.
E’ finita un’era.
Ma è iniziata un’altra apocalisse.

Non c’è più nessuna ragione per restare là.
Mikasa inizia a chiamarlo, sente la sua voce chiara diffondersi nella testa così per poi sentirla diffondersi nell’aria, con il fluido rumore del sangue che pulsa nelle orecchie.
Nello specchio, il suo volto appare ancora più costernato e implorante.
Eren avrebbe voluto prendere quella sciarpa maledetta, e riavvolgerla infinite volte attorno al suo collo sottile, dirle grazie, grazie, grazie.
Però non riusciva a tener testa a quelle voci disperate.
Un rumore acuto, cristallino.
Un dolore lancinante alle nocche.
Lo specchio rotto.

I riflessi dei due, quasi in lacrime, appaiono scomposti in un caleidoscopio sanguineo.
Perdonami, Armin.
Perdonami, Mikasa.

Semplicemente, lui deve frantumare quel maledetto specchio, si sente in dovere di farlo: deve frantumare gli specchi perché così deve essere fatto, perché non può capire il loro mostrare-solo-apparenze.
Deve frantumare ogni scheggia di vetro su cui si riflette la misera realtà.
Ogni singola scheggia.
Trova finalmente il coraggio di girarsi verso i suoi compagni, con le mani serrate a terra, e sparge un velo nero sulla loro disperazione.
Prende un pezzo di vetro, grande e appuntito, grondante di plasma.
Aveva giurato di ucciderli tutti, di sterminarli completamente.
«Ogni singolo di essi.»
Mikasa già urla, batte i pugni alla finestra, si dimena con corpo e anima, urlando a squarcia gola il dolore che l’ha immersa in quello spettacolo macabro e terrificante; Armin china il capo, lasciando scorrere via le lacrime che colmano il silenzio.
Perché ormai, il corpo sgozzato di Eren ha già rantolato l’ultimo respiro.
 
ANGOLO AUTRICE

 Et voilà, il primo 'angst' che pubblico!
Ci voleva, in mezzo a tutto questo demenziale/fluff, no? No, in realtà no.
Ma comunque, non siate timidi e recensite consigli, insulti, lodi e anche ricette di dolci da fare con il bimby, tanto sapete già che io accetto tutti i vostri pareri.
Be', recensite sempre se non vi siete già chiusi in voi stessi, nell'angolino della depressione, a rimpiangere di essere nati in perfetto stile Crona.

Scusate scusate scusate scusate.

Probabilmente un giorno mi confischeranno i feels.
Ogni singolo feel.
Hehe.

Cioshes.

 
   
 
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