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Autore: Rain of Truth    02/08/2014    2 recensioni
Dream High School. La scuola dei sogni. Shadow, studente solitario, ma con un grande talento per le materie musicali, un giorno incontrerà una ragazza solitaria come lui, con cui vivrà le gioie e le tristezze, fino a diventare la sua migliore amica. E forse anche anche di più.
Salve a tutti! L'ispirazione di questa storia mi è venuta mentre dormivo...... -_-. Coooomunque. Se sarà accettata positivamente dalla critica XD, la continuerò. La coppia principale sarà la Shadaze.
Grazie e buona lettura!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Sega. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaze the Cat, Shadow the Hedgehog, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La serata era splendida. Le stelle risplendevano nel cielo, ormai quasi completamente nero. Sembrava un telo nero bucherellato di stelle luccicanti. Alzai lo sguardo, guardando questo magnifico spettacolo. Io e i miei due compagni ricci ci stavamo dirigendo verso la piazzetta della scuola, pronti ad essere tutti riuniti per l’ultima volta. Sospirai ripensandoci. –Ecco le ragazze- esclamò Sonic, indicandoci la piazza. Lanciai uno sguardo nella direzione in cui Silver aveva rivolto un cenno di saluto. Quella sera, facevano parte della combriccola anche Knuckles, un Echidna che giocava a calcio insieme a Sonic, e Rouge. Vidi una familiare coda lilla, che più volte avevo desiderato staccare. Quando le ragazze ci notarono, ci vennero a salutare. Blaze mi lanciava occhiate nervose ed imbarazzate, che io non riuscivo a comprendere.

-Allora!- urlò Sonic con un sorriso gioioso. – Siete pronti per una splendida festa sulla spiaggia?- chiese, quasi come se fosse un’affermazione. Tutti annuirono felici, ma con una nota di tristezza perenne nello sguardo. Sentivo la testa girarmi per il nervosismo e per l’ansia, con la nausea che cominciava a farsi sentire. Iniziammo ad incamminarci verso la spiaggia dell’accademia, che poteva far invidia a molte altre.

-Avete portato i vostri foglietti?- chiese Silver, affiancato da Tikal. Tutti sollevarono il loro pezzetto di carta, senza far intravedere nessuna scritta. Io strinsi il mio, desiderando non averlo mai portato. Odiavo queste ‘attività’, come lo chiamava il riccio blu. Blaze sembrava essere della mia stessa opinione, perché nascose il foglio tra le mani, cercando di non farsi notare. Era arrossita visibilmente. Abbassai un orecchio, chiedendomi cosa avesse scritto.

Sonic mi diede una pacca sulla spalla. –Buona fortuna per dopo, allora- disse con un ghigno divertito. Io non gli dissi niente, sentendo il nervosismo crescere. Lui ridacchiò, vedendo che non reagivo alle sue provocazioni. –Pensa a come andare a finire sull’argomento e non farti prendere dal panico- disse svelto, prima di raggiungere Amy, in testa al gruppo.

Io roteai gli occhi, abituato ai suoi consigli assolutamente ovvi e inutili. Quando arrivammo alla spiaggia, io e Blaze iniziammo a sistemare le cose per preparare un falò, mentre gli altri preparavano le varie bevande. Lo scroscio delle onde mi tranquillizzavano leggermente. Ma quando posavo lo sguardo su Blaze, mi prendeva nuovamente il panico. Quando finalmente le fiamme crebbero notevolmente, ci sedemmo intorno ad esse.

-Ragazzi- iniziò Sonic. –Ricordate che questo non è un addio. È un arrivederci- disse con un sorriso. Io ghignai. –Ma da quando sei così poetico?- chiesi, ironico. Lui alzò il dito medio in risposta.

–Hai completamente distrutto la frase magnifica che avevo composto- disse, con fare teatrale. Noi ridemmo, divertiti dalla sua reazione. –Tranquillo. Non era magnifica- lo interruppe Knuckles, prima che il riccio cobalto potesse dire qualcos’altro. –Stai zitto, testa calda- sibilò Sonic. Roteai gli occhi, infastidito dal comportamento dei due.

-Perché non vi picchiate? Almeno poi, uno dei due starà zitto- dissi con fare annoiato. Sonic ridacchiò. –Hai anticipato il mio desiderio sul foglietto- mi disse divertito. Io scossi la testa, abituato alla sua personalità. Silver rise. –A proposito- disse quest’ultimo, come se si fosse ricordato soltanto in quel momento di un’qualcosa.

-Che ne dite di bruciare i nostri fogli?- chiese con un sorriso, lanciando uno sguardo velato a Tikal. Tutti annuirono, tranne Blaze, che stringeva con forza il suo biglietto e lo nascondeva dietro la schiena. Sonic si avvicinò a lei, incuriosito. –Blaze, cosa nascondi li dietro?- chiese, divertito. Tentò di prenderle il biglietto dalle mani, ma lei glielo impedì.

-No!- strillò, alzandosi di scatto ed indietreggiando, per allontanarsi dal riccio blu. Potevo vedere benissimo che lei era completamente rossa in volto, quasi si fosse scottata. Sonic ghignò, cercando di prenderle nuovamente il biglietto dalle mani. –Sonic! No!- urlava lei, mentre cercava di non fargli prendere il biglietto.

Dopo qualche minuto, il riccio si fermò. –E va bene. Tieniti pure………….-disse il riccio cobalto, con un sorriso. Blaze si rilassò leggermente, abbassando la guardia. Sonic fece uno scatto e le rubò il biglietto.

–Quel foglietto- finì la frase il riccio blu. Blaze arrossì ancora di più, ed il musò le diventò di un colore simile a quello della pelliccia di Knuckles. Sonic iniziò a leggere cosa c’era scritto sul foglietto, distanziandosi da noi. Io lo guardavo, come in cerca di una qualsiasi traccia di una qualche risposta. Quando finì di leggere, aveva un ghigno stampato in faccia, e guardava con fare divertito Blaze, che cercava di coprirsi la faccia.        –Ma Blaze! Addirittura scrivere due sogni!– pronunciò il riccio, divertito. –E dopotutto, anche tu provi dei sentimenti per qualcuno!- esclamò, dando un ultima occhiata al pezzo di carta, con uno dei sorrisi più divertiti e ironico che avessi mai visto. Lei tentava di ignorarlo, cosa che non le riusciva per niente. lei si incamminò velocemente verso Sonic, e gli strappò il foglio dalle mani.

-Facciamo questa cosa- borbottò lei, completamente rossa. Si diresse verso il fuoco, allungando il braccio verso le fiamme, e rilasciando il foglietto. –Guarda che devi dire a tutti il sogno- ricordò Silver. Lei lo fissò stupita, quasi implorante. -Non………….non posso farlo- mormorò lei, andandosi a sedere. Sonic ghignò.

-Ma io me lo ricordo a memoria- esclamò, sedendosi di fianco a lei. –Diceva esattamente: io sogno che………….- non terminò la frase che gli arrivò una sberla in testa da parte di Amy, che stava anche lei seduta al suo fianco. –Non si rivelano i sogni di una ragazza- gli sibilò contro. Io ridacchiai. Sembrava una scena inverosimile. Blaze mi lanciò un’occhiata, che accolsi. Distolse immediatamente lo sguardo, arrossendo ancora di più. Abbassai un orecchio. Ma cosa stava succedendo? Non mi rivolgeva un’occhiata   senza che arrossisse. Poteva essere che forse………….

-Allora!- interruppe Silver i miei pensieri. –Chi è il prossimo?- chiese. Sonic si propose, entusiasta. Si avvicinò alle fiamme,  buttando il foglietto. –Io sogno di andare all’università, e di rincontrarvi tutti la- disse, fissando le stelle con fare sognante. Io sorrisi inconsapevole. – A dire il vero- continuò lui. –Non ero sicuro di voler continuare gli studi. Ma poi sapevo che voi due - disse, facendoci un cenno a me e a Silver – ci sareste andati. Entrambi nella facoltà che mi interessava. E così mi sono deciso- Silver fece un largo sorriso, dandogli una pacca sulla spalla. Sorrisi anch’io. Quindi il tempo da trascorrere con questi matti non era ancora completamente finito. Poi mi interruppi.

-Aspetta- dissi con fare disinvolto. I miei due coinquilini mi lanciarono un’occhiata interrogativa. –Come facevi a sapere che saremmo andati all’università?- gli chiesi, con un tono nervoso. Sonic rise compiaciuto.

-Ovvio! Ho letto i vostri biglietti!- esclamò divertito. Io lo fissai stupito. Prima che potessi dire qualcosa, mi interruppe. –Sì, Shads. Ho letto il tuo sogno. Meglio, no?- mi chiese. Amy gli tirò un altro ceffone in testa.

-È possibile che tu non ti faccia mai gli affari tuoi?- gli sibilò contro. Il riccio blu ridacchiò. Blaze sembrava innervosita. –Non ti bastava leggere solo il mio?- chiese, con un tono apparentemente annoiato alla questione. Sonic ridacchiò. –Tanto anche tu vuoi andare all’università- disse in un soffio. –Con una persona in particolare- continuò il riccio, lanciandomi uno sguardo, che notai soltanto io. Blaze arrossì nuovamente.    

-Dai, Blaze. Non oso immaginare come ti imbarazzeresti se raccontassi a tutti l’altro, tuo segreto- disse Sonic, sorridendo sardonico. Blaze aveva il muso completamente rosso. Sospirai. –Si può sapere di che cosa state parlando?- sibilai, infastidito. Blaze scosse la testa, come per dissuadermi dal tentativo di chiederle il contenuto del biglietto. Sonic ridacchiò. –Forse dovreste andare a parlarne- disse facendoci alzare. Silver ci spinse un poco, facendoci avanzare di qualche passo.

-Buona fortuna- mi disse in un sussurro il riccio, mentre ritornava a sedersi. Sentii il cuore iniziare a battere all’impazzata. Era ora di dichiararsi. Il tempo sembrava andare più veloce del dovuto. Blaze esitò leggermente. –Andiamo a farci un giro?- chiesi, terribilmente nervoso. Lei annuì. Sembrava agitata quanto me, se non di più. Non ne capivo il motivo, visto che ero io quello che doveva preoccuparsi, al momento. Iniziammo ad incamminarci sul lungo mare, con il fruscio delle onde in sottofondo. Lei guardavo il cielo, puntinato di stelle, mentre io cercavo di trovare le parole giuste. Le rivolsi un’occhiata furtiva. La luce delle stelle le illuminava il volto, facendolo risplendere di bellezza. Mi sentii arrossire. Ma cosa stavo facendo? Non dovevo distrarmi. Non potevo assolutamente permettermelo.

Il mio cuore batteva così forte, che temevo lei lo potesse sentire. Ci sedemmo sulla sabbia, nella più totale tranquillità. Mi stiracchiai, mettendo le braccia dietro di me per sorreggermi. Sentii un calore, e mi voltai di scatto. Avevo posato le mie mani sulle sue. Trattenni un rossore, e borbottammo all’unisono un piccolo ‘scusa’, e scostammo le mani. Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante, decisi di prendere la parola.

-Blaze- dissi a bassa voce, per non intimorirla. Lei mi guardò, con un rossore leggero sulle guance. –Ti ricordi che ti volevo parlare di qualcosa?- chiesi, con il cuore che batteva all’impazzata. Lei annuì, non completamente decisa. Mi alzai, afferrandole una mano e facendola mettere in piedi, davanti a me. Una nausea terribile mi attanagliò.

-Io ti devo assolutamente dire questa cosa. Dovevo farlo molto prima- dissi con un tono incerto. Lei continuava a fissarmi negli occhi, piena di curiosità. Eppure, avevo l’impressione che lei sapesse. Che lei avesse già intuito ogni cosa, dalla prima volta che ci siamo visti.

-Io non sono bravo con le parole. E queste sono le più difficili che io abbia mai provato dire- dissi, con la gola secca. Le strinsi con più forza la mano, fissandola attentamente negli occhi.  –Blaze, io………….- una folata di vento le fece ondeggiare la pelliccia, rendendola bellissima. Chiusi un attimo gli occhi, per calmarmi. Continuai a stringerle la mano.

- Blaze, io ti amo- dissi, nel tono più sicuro che riuscii. Lei mi fissava stupita. Nei suoi occhi potevo vedere troppe emozioni. Felicità, sorpresa, tristezza, incredulità. Lasciai la presa dalla sua mano. Lei non sembrava avere nessuna reazione, ma continuai a fissarla negli occhi, e lo stesso faceva lei con me. Il mio cuore sperava in tutti i modi in una risposta. Dopo che qualche minuto fu passato, senza nessuna risposta, decisi di andarmene. Finalmente ero riuscito a dire quello che doveva essere detto. Quando feci per andarmene, mi sentii stringere la mano. mi voltai, e Blaze aveva un sorriso stampato sulle labbra. Prima che potessi chiederle un qualcosa, mi si buttò addosso, con le labbra appoggiate sulle mie.

La fissai incredulo, mentre mi baciava. Sentii un esplosione di sensazioni nel petto. Ero troppo stupito per fare anche la più semplice delle azioni. Poi, feci l’unica cosa che era da fare in quel momento, e ricambiai il bacio. Un bacio semplice, che voleva soltanto rispondere alla mia dichiarazione. L’unica cosa di cui avevo bisogno.

Dopo qualche secondo, lei si allontanò dolcemente, aiutandomi a rialzarmi. Mi afferrò il braccio, intrecciandolo con il suo. –Ti amo anch’io- disse in un soffio, quasi come un segreto. Mi sentii tremendamente sollevato. –Non potevi dirmelo prima?- chiese lei, con uno dei sorrisi più belli che le avessi mai visto sulle labbra. Io non risposi. Non avrei neanche saputo come farlo. Mi sembrava tutto impossibile, in quel momento.

Le presi il muso tra la mani, avvicinandolo nuovamente al mio e la baciai. Lei ricambiò, stupita del mio gesto. Quando ci interrompemmo, unicamente per riprendere fiato, io le sorrisi.

-Ecco. Questo era il mio altro sogno scritto sul biglietto- ammise, imbarazzata. Io ridacchiai. –Vedo che si è realizzato- dissi, con un tono ironico. Lei annuì. –Andrò nella vostra università- aggiunse lei. Io la fissai stupita. –Sonic ci ha fatto leggere i vostri sogni- disse, con un sorriso divertito. Io roteai gli occhi, fingendo di essere scocciato. –Forza, torniamo dagli altri- disse. Io annuii.

Dopo qualche minuto di camminata, raggiungemmo i ragazzi. Ci fissavano divertiti, come in cerca di una nostra reazione. Sonic ghignò. –Allora. Com’è andata?- chiese, fissandoci. Noi non rispondemmo. Sonic ridacchiò. –Vedo che è andata molto bene- esclamò con il suo solito tono arrogante.

Io roteai gli occhi, infastidito. Di certo, lui sarebbe stata l’ultima persona a cui lo avrei mai raccontato. Silver si alzò, andando più vicino al falò.

-Ragazzi- ci richiamò. –Nonostante i nostri sogni, noi saremo sempre uniti. Anche se le nostre strade si dividono, noi ci rincontreremo sempre. Noi saremo sempre una famiglia- disse, con un sorriso malinconico sulle labbra. Noi ci avvicinammo a lui.

-Silver. Noi siamo una famiglia. È impossibile il dividersi.- intervenne Blaze. La strinsi a me, facendola sorridere.  –Noi saremo sempre insieme- disse ancora lei. Io le sorrisi, incoraggiante, ed annuii. Allungai un braccio, mettendo una mano sopra le fiamme. Silver mise la sua mano sopra la mia, seguito subito da Sonic. Poco a poco, tutti aggiunsero le loro mani. -Sempre uniti- gridammo.

Era quello che eravamo, e che saremmo sempre stati. Eravamo uniti, inseparabili. Perché noi non eravamo solo un gruppo di amici. Noi eravamo molto di più. Noi eravamo una famiglia. E le famiglie, non si dividono mai.

 

 

 

Note d’Autore: Salve a tutti! Allora. Questa storia è finita *Depressione totale* :’D. sono molto felice del risultato, e devo ringraziare soltanto voi, che mi avete incoraggiato a continuarla, e avete letto con pazienza tutta la storia. Io vi devo ringraziare davvero con tutto il cuore per avermi sempre sostenuto *inizia a frignare e cerca di smettere* ;’)

Quindi io vi devo davvero ringraziare, e posso dire che ci rivedremo in altre nuove storie, che spero vi piacciano! Grazie ancora!

Princess of fire

  
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