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Autore: Nadie    02/08/2014    3 recensioni
«Figliolo, sono il capitan Jack Sparrow, comprendi?» l’uomo lo guardò speranzoso, lui incurvò le sopracciglia confuso.
«Il tuo volto mi sembra familiare… ti ho minacciato altre volte?»
«Ne dubito, non sono di qua.»
«E allora da dove vieni, straniero, e qual è il tuo nome?»
Abbassò lo sguardo, poi prese un profondo respiro e raddrizzò la schiena.
«Sono Caspian X, Re di Narnia.»

[SyrenaXCaspian]
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Syrena, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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IV


I giorni trascorsi sulla Queen Anne’s Revenge furono umilianti più di quanto Caspian avesse mai potuto immaginare.
Dopo essere stato costretto a pulire la cambusa e a sopportare gli insulti del nuovo cuoco, gli venne ordinato di lucidare a fondo, insieme ad altri mozzi, il ponte della nave, tanto da farlo risplendere.
Un’impresa impossibile, naturalmente, ma Caspian aveva capito che a Barbanera poco importava che la sua nave fosse pulita, tutto ciò che desiderava era vedere il re di Narnia deriso e umiliato.
Una secchiata d’acqua lo svegliò in piena notte, venne letteralmente scaraventato sul ponte e, dopo avergli affidato una spazzola lercia e un secchio d’acqua e sapone, degli strani uomini indistruttibili si dileguarono, lasciandolo solo con altri pirati che non osavano nemmeno alzare il capo.
«Quelli sono zombie.» bisbigliò il pirata di fronte a lui, un uomo sui quaranta che odorava di marcio.
«Zombie?»
«Sì, giovanotto! Tutti gli ufficiali sono zombie! Uomini zombieficati da Barbanera appositamente per spaventarci e controllarci, è un metodo per risparmiare, sai, non sono mica come noi! Sono forti il doppio e non si lamentano mai!»
«Beati loro.» farfugliò in risposta.
Caspian strofinò a lungo, quella notte, si fece venire i crampi alle mani, ma non vide risplendere neanche un millimetro di quel pavimento sporco e rovinato dal tempo, muoveva la spazzola in verticale e ripeteva quel gesto meccanico almeno una decina di volte, e intanto pensava a cosa potesse essere accaduto ai suoi uomini, ad Edmund, Lucy e Eustace, alla piccola Gael e suo padre, pensò a cosa era andato storto, cosa lo aveva fatto finire in quel postaccio pieno di pirati ubriaconi, ma sembrava non esistere una spiegazione plausibile.
E pensò alla sua Narnia che si era persa il suo re.
Passarono i minuti, sentiva il tempo che scorreva veloce, lo raggiungeva e poi lo superava di corsa, dovevano essere passate più di quattro ore quando, sfinito, crollò a terra e sognò il buio.
Sognò il buio e il suo mantello scuro che pendeva sulla sua testa e sulla testa dei suoi uomini e sull’albero maestro del suo veliero, ma il suo veliero ne aveva viste di cotte e di crude, aveva resistito alla forza del vento e dell’acqua, aveva addirittura affrontato un enorme e spaventoso serpente marino… cosa poteva fargli il buio?
Eppure il buio lasciò cadere il suo mantello e il veliero sparì insieme a tutta la gente a bordo.
Una luce filtrò da un angolo remoto della sua mente e si fece strada sgomitando tra i suoi sogni agitati, Caspian aprì improvvisamente gli occhi e si trovò davanti Jack Sparrow che stringeva tra le mani un secchio vuoto.
«Buongiorno!»
Caspian lo ignorò e restò sdraiato, con gli occhi chiusi, il pirata lo osservò sogghignando divertito.
Il giovane re di quella terra lontana di cui, francamente, non ricordava il nome, era conciato davvero male: i suoi vestiti erano ridotti ad un ammasso di stracci umidi, sporchi e scuciti, due grosse occhiaie si erano fatte spazio sotto ai suoi occhi scuri e sembravano stare comode e non volersene andare più via, e un’espressione accigliata abitava il suo volto già da qualche giorno.
«È così che si usa pulire nel tuo mondo? Dormendo tutto il tempo?»
Il giovane cacciò fuori un sospiro di fastidio.
«Vattene via.»
«Vorrei proprio, ma prima mi trovo costretto a doverti far sapere una cosa…»
«Si tratta della sirena?»
«No.»
«Hai trovato cibo commestibile a bordo?»
«No.»
«Sai come farmi tornare a casa?»
«No! Si tratta di me!»
«Allora non mi interessa.» soffiò Caspian e si alzò in piedi, intorpidito e con la schiena dolorante a causa della posizione scomoda in cui si era addormentato.
«L’altro giorno hai detto che non posso farmi chiamare ‘capitano’ perché, dal momento che non ho una nave, non sono un capitano…» spiegò Jack, ma Caspian fece finta di non sentirlo e si chinò a raccogliere da terra spazzola e secchio usati per pulire.
«Ebbene, voglio mostrarti la mia nave, figliolo!» il giovane re lo guardò scettico e, con estrema calma, andò ad affacciarsi al lato di tribordo, ma non riuscì a scorgere alcuna nave, nemmeno in lontananza, tutto ciò che riuscì a vedere era l’infinita distesa del mare scuro attorno alla Queen Anne’s Revenge e una sottile nebbia che abitava l’aria da giorni e non sembrava volersene andare.
«Io non vedo nessuna nave, Jack.» replicò e il pirata gli si avvicinò.
«Certo, perché non è qui!»
«E allora potresti dirmi dove si trova, di grazia?»
«Ecco, è chiusa in una bottiglia che sta dentro l’armadio che si trova nella cabina del capitano.»
Caspian fissò Jack con un’espressione perplessa sul viso, e poi si lasciò sfuggire una risata sardonica.
«Una nave chiusa in una bottiglia, ma certo!»
«Ehi! Quando tu ti sei presentato come Caspian X Re di Normia, io ti ho creduto, ragazzo, potresti ricambiare il favore, che ne dici?» sibilò Jack e Caspian sospirò esasperato.
«Molto bene, ipotizziamo che io ci creda: come facciamo ad entrare nella cabina del capitano se Barbanera non si allontana mai e non abbiamo neanche le chiavi?» il pirata lo guardò con uno strano luccichio negli occhi.
«Ed è qui che viene il bello: sono riuscito a… a prendere le chiavi, e Barbanera ora si trova nella Sala Nautica, se non fai troppe storie e ci sbrighiamo ce la possiamo fare, ragazzo.»
E nonostante i milioni di buoni motivi per non andare che Caspian elencò più e più volte a Jack, non ci fu modo di fermarlo e, dopo aver evitato almeno quattro zombie ed essere stati attenti ad essere discreti e non dare troppo nell’occhio, si ritrovarono sottocoperta, davanti alla cabina di Barbanera.
«Adesso mi dici dove le hai prese.» disse Caspian, indicando con l’indice il mazzo di chiavi che Jack aveva appena tirato fuori da uno stivale.
«Okay, se proprio ti interessa…» incominciò il pirata mentre infilava le chiavi nella serratura «La Prima Ufficiale della nave, non che la figlia di Barbanera, è una delle tante donne a cui ho fatto un po’ di favori in passato… se sai cosa intendo, figliolo.» ammiccò, tirandogli una gomitata amichevole.
«La figlia di Barbanera? La figlia di Barbanera?!»
«Almeno non ha una grossa coda e non si ciba di carne umana.»
«Già, in compenso ha un padre che prende a cannonate le persone.»
Jack sbuffò e, dopo aver girato di nuovo le chiavi nella serratura, si sentì un leggero pack e la porta si schiuse.
«Sai qual è il tuo problema, ragazzo? Dai troppa importanza ai dettagli.» sentenziò entrando nella cabina.
«E chiamalo dettaglio!» bisbigliò Caspian seguendo il pirata.
La cabina di Barbanera era un luogo cupo quanto l’anima di chi lo abitava: era completamente buio e disordinato, delle finestrelle sporche si affacciavano sul mare scuro, vicino alla parete sinistra c’era un tavolo di legno coperto da candele spente, cartine e da quelle che, al buio, sembravano buffe bamboline di pezza, ed un grosso armadio nero si trovava in fondo alla stanza, quasi nascosto.
Jack si avvicinò all’armadio e lo aprì con le chiavi, Caspian lo raggiunse e ciò che vide lo lasciò di stucco: disposte in modo ordinato su ogni ripiano dell’armadio, stavano delle navi in miniatura chiuse in bottiglie di vetro.
Jack allungò le braccia e prese in mano una delle bottiglie, Caspian osservò la nave all’interno: riusciva a vederne il lato di babordo nero come la pece e tre alberi e delle vele scure spiegate che ancora si muovevano agitate dal vento, e sul fondo della bottiglia una grossa onda che faceva oscillare la nave.
«La Perla Nera.» sussurrò Jack «Ben trentadue cannoni, la nave più veloce dei Caraibi, l’unica nave in grado di rivaleggiare contro il terribile Olandese Volante, e figliolo fidati quando ti dico che è molto meglio di una donna.»
«Come mai è finita qui, e come mai tutte queste navi sono chiuse in bottiglie?»
«Quando Barbanera incontra una nave sulla sua rotta, non chiedermi come, ma la cattura e la chiude in una bottiglia e poi la mette qui, in questo armadio, insieme alla altre. Sono dei trofei che lui colleziona. Sì, è un passatempo piuttosto discutibile, in effetti.» spiegò Jack, senza staccare gli occhi dalla sua Perla.
«Quindi tu hai combattuto contro di lui e lui ti ha preso la Perla?»
«No. Devi sapere che uno sporco, sporchissimo pirata di nome Barbossa mi prese la Perla, per la seconda volta perché già in passato mi si era ammutinato contro, e poi, naturalmente, incontrò Barbanera e guarda che bel risultato! La mia Perla ridotta ad una miniatura imbottigliata!» Jack sospirò e guardò la sua nave accigliato.
«Ma come si fa a farsi prendere una nave? Insomma… è una nave! Dovresti accorgertene se qualcuno cercasse di prenderla, no?»
«Ovviamente non ero a bordo quando è successo, mi ero concesso una pausa a Tortuga e quello sporco infame ha sfruttato l’occasione! Ma ormai non importa… me la riprenderò, ragazzo, vedrai.»
Jack lanciò un’ultima occhiata alla sua Perla e poi la rimise al suo posto, fece per chiudere l’armadio ma Caspian lo fermò perché una bottiglia sul ripiano in alto aveva catturato la sua attenzione, allungò il braccio e la prese in mano.
Dentro la bottiglia c’era una nave con la prua dorata a forma di testa di drago, un solo, grande albero con una grande vela color porpora e il lato di babordo verde e dorato, la nave sembrava ancora muoversi tra le onde intrappolate nella bottiglia.
«Che c’è?» domandò Jack, preoccupato per l’espressione incredula di Caspian.
Il giovane scosse la testa e poi alzò lo sguardo, incontrando gli occhi del pirata.
«Questo è il mio veliero!»
 
 
 
 
Chiedo venia per l'imperdonabile ritardo ma tra brevi vacanze, studio, vecchie storie che tornano a tormentarmi e tanta confusione, è servito più tempo del previsto per scrivere questo capitolo.
Mi rendo conto che, per il momento, il legame tra Casp e Syrena sia un po' debole e che le loro scene siano un po' pochine(qui non ce n'è manco mezza, per fare un esempio), ma per il momento direi che è importante concentrarci un po' su Casp e su come accidenti sia finito ai Caraibi, ma non temete, tra un po' anche i due sciuri avranno lo spazio che meritano!
E poi, scusate, ma ho una cotta per Capitan Sparrow da quando ero una marmocchia perciò ho dovuto concentrami un po' su di lui, ma credo non dispiaccia a nessunno... insomma, chi è che non ama Jack? Nessuno, appunto.
E adesso ringrazio Clairy e Joy che sono ormai abituate ai miei ritardi che durano intere ere geologiche ma che mi sopportano comunque non so nemmeno io come, e ringrazio tutti i lettori silenziosi!
Ed ora me ne vado, giuro,
C.

 
 
 

 
 
 
  
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