Fanfic su attori > Cast Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Sharymore_    02/08/2014    8 recensioni
Dopo l'uscita dell'ultimo film della saga di Hunger games, Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson si sono persi di vista. Sono andati avanti con le loro vite e soprattutto con le loro relazioni. Ma qualcosa sta per cambiare..
Dal testo: "Presa dalla fretta di tornare a casa per preparare il pranzo, Jennifer non fa caso ad un ragazzo che sta venendo verso la sua direzione, probabilmente anche lui distratto da qualcosa. I due si scontrano e Jennifer non fa neanche in tempo ad alzare lo sguardo che subito si rende conto di chi ha appena incontrato. "Josh?!" esclama con aria del tutto incredula. "Jennifer?! Oh mio dio che ci fai qui?"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una grande folla di persone era ormai accorsa intorno a quel groviglio di metallo che era diventata la macchina di Jennifer. Dopo essersi resi conto che la persona dentro la macchina aveva perso conoscenza, i paramedici dell'ambulanza giunta subito dopo l'incidente e alcuni volontari avevano deciso di estrarre il corpo inerme il più velocemente possibile per dirigersi poi in tutta fretta verso l'ospedale ed effettuare le varie visite e analisi. Lo scenario era davvero spaventoso. C'erano vetri rotti ovunque, e il sangue aveva ormai ricoperto una buona parte della superficie dell'asfalto. Il rumore del motore distrutto che continuava a arsi sentire con una non indifferente frequenza era quasi insopportabile e una notevole quantità di fumo aveva iniziato ad uscire fuori dalla vettura.
Dopo piccoli movimenti e dei leggeri strattoni, finalmente il corpo di Jennifer era stato tirato fuori dall'auto. “Ha perso molto sangue, dobbiamo portarla subito in ospedale. Intanto qualcuno le dia dell'ossigeno.” urlò uno dei paramedici ai suoi compagni, i quali, senza rispondere, misero di corsa il corpo di Jennifer sulla barella e poi, dopo aver acceso la sirena e aver chiuso gli sportelli dell'ambulanza, si diressero di corsa all'ospedale più vicino.
Jennifer rimase in uno stato di incoscienza per tutto il tragitto e non appena arrivò in ospedale fu subito portata in sala operatoria per un'emorragia celebrare che rischiava di ucciderla. La capo sala del reparto di neurologia, dove attualmente era stata portata Jennifer, si occupò di chiamare i familiari della paziente i quali, in tutta fretta, si precipitarono in ospedale. “Dov'è la mia bambina?” aveva iniziato ad urlare mamma Karen in preda alle lacrime, mentre papà Gary cercava di calmarla stringendola tra le braccia. Anche Nicholas accorse subito, preoccupato come non mai e con le mani che tremavano senza sosta attese anche lui informazioni di qualsiasi tipo.
Dopo più o meno 5 ore di attesa infinita, ormai era quasi l'alba, finalmente il dottore che si era occupato dell'intervento di Jennifer uscì dalla sala operatoria, con ancora addosso il camice azzurro, e la mascherina facciale tirata giù verso il collo. “Dottore allora? Come sta? Possiamo vederla?” iniziò a dire Gary con tono preoccupato. Karen e Nicholas erano lì anche loro in attesa di risposte. Il dottore rivolse il suo sguardo a terra per un momento. “L'operazione è andata bene, per fortuna abbiamo fermato l'emorragia, era piuttosto estesa..” iniziò a riferire con tono professionale e cercando di non utilizzare tutti quei termini medici che nessuno capisce mai. “Quindi possiamo vederla? E' fuori pericolo?” intervenne Nicholas interrompendolo. Il dottore lo guardò per un breve istante e poi rivolse il suo sguardo ai genitori di Jennifer. “L'operazione è andata bene si, ma purtroppo vostra figlia non risponde agli stimoli, è in un profondo stato di incoscienza e..” rispose il dottore per poi interrompere il suo discorso. “E cosa? Si può sapere che cosa è successo?” iniziò ad urlare Karen presa da un crisi di panico. “Il trauma cranico dovuto all'impatto è stato troppo forte ed ora vostra figlia è in coma. Mi dispiace..” disse il dottore tutto d'un fiato per poi scomparire dietro le porte della sala operatoria. “No. No. No.” iniziò a ripetere Nicholas per poi mettersi a sedere su una delle sedie della sala d'attesa. Si sentiva sul punto di svenire. Il lungo corridoio, che in un primo momento era silenzioso, ora era invaso dai singhiozzi dei genitori di Jennifer, che intanto cercavano di abbracciarsi per farsi forza.
Un paio di minuti dopo, dalla porta di ingresso entrò un agente della polizia, che portava tra le mani un sacchetto. “Salve, mi dispiace per vostra figlia e capisco che momento terribile possa essere per voi, ma devo darvi i suoi effetti personali che abbiamo recuperato dall'auto.” disse porgendo la busta verso la loro direzione. Nicholas allungò il braccio e l'afferrò. “Grazie.” sussurrò con indifferenza senza aggiungere altro.

Josh rientrò a casa dopo aver fatto una passeggiata e con ancora le guance bagnate per via delle lacrime che aveva versato fino a pochi minuti prima. Aprì la porta di casa e si recò immediatamente sotto la doccia, senza curarsi di nulla. Si sentiva a pezzi e aveva bisogno di una doccia calda. Non appena l'acqua tiepida iniziò a rigare il suo viso e poi il suo corpo, nella mente di Josh tornarono le immagini di quel pomeriggio, e della sua discussione con Jennifer. Ripensò al loro addio e iniziò a chiedersi se avesse fatto o meno la cosa giusta. Conosceva Jennifer molto bene, e sapeva che quel suo “devo pensarci” equivaleva al dire “non posso stare con te”. Forse aveva agito da egoista ma non poteva continuare a illudersi e a farsi illudere su un futuro, e su una vita, che non avrebbe mai avuto. Si passò le mani sul viso, cercando di distogliere la mente da quei pensieri. Ma era tutto inutile. Ci stava male, e chissà per quanto tempo ancora ne avrebbe sofferto. Dire addio a Jennifer, per la seconda volta era stata la cosa più difficile e dolorosa che potesse fare. Tuttavia Josh, anche se convinto della sua decisione, si sentiva in colpa per come l'aveva trattata. In quel momento aveva agito d'impulso. Si sentiva terribilmente arrabbiato e ferito e non aveva dato molto peso alle parole pronunciate. L'immagine di Jennifer che piangeva, le lacrime che le rigavano il viso, lo facevano stare male. Aveva da sempre cercato di proteggerla, di farla stare bene, di renderla felice ed ora proprio lui era la causa del suo pianto. Anche se lui e Jennifer si erano detti addio, Josh non voleva lasciargli l'immagine di un ragazzo a cui non importava dei sentimenti delle persone e quindi, non appena uscì dalla doccia, decise di chiamare Jennifer per potersi scusare e mettere le cose in chiaro.
Con ancora l'accappatoio addosso, prese l'iphone e compose il numero. Il telefono squillò per 5, 6 volte e finalmente una voce rispose. “Pronto?” disse una voce maschile dall'altra parte del telefono. “Pronto, sono Josh, c'è Jennifer? Devo aver sbagliato numero.” disse Josh con voce confusa, anche se in effetti quella voce maschile gli sembrava più che familiare. “Josh, sono Nicholas..” controbatté la voce dall'altra parte. Nicholas? Per quale motivo ora Nicholas rispondeva al telefono di Jennifer? Era stata forse lei a dirgli tutto e a chiedergli di rispondere al posto suo nel caso in cui Josh l'avesse chiamata? “Nicholas, tutto ok?” disse Josh cercando di far finta di non sapere nulla. “No, veramente no..” rispose il ragazzo con voce singhiozzante. “Jennifer ha avuto un incidente, ed ora siamo tutti qui al pronto soccorso.” continuò Nicholas. Josh rimase impietrito. Si sentì mancare il respiro e il petto iniziò a fargli male. “C-c-cosa? Quale pronto soccorso scusa?” chiese, cercando di trovare la forza per pronunciare quelle tre parole. “Siamo al Baptist Health Lousville” rispose Nicholas. Josh senza aggiungere altro mise giù il telefono e corse al piano di sotto dopo essersi preparato in tutta fretta. Le mani gli tremavano cosi forte che anche le cose più semplici gli riuscivano con difficoltà. Jennifer aveva avuto un incidente, ed ora era al pronto soccorso. Non sapeva nulla di più e il pensiero che le fosse successo qualcosa di grave lo faceva morire. Era colpa sua, lui l'aveva mandata via. Se solo non l'avesse cacciata, non sarebbe successo nulla di tutto questo. Continuava a pensare mentre cercava disperatamente le chiavi della macchina. “Che succede?” domandò Claudia sbucando dalla porta della cucina e notando Josh con un atteggiamento piuttosto preoccupato. “Jennifer è al pronto soccorso. Ha avuto un incidente.” rispose Josh. Pronunciare quelle parole faceva ancora più male che sentirle. “Vuoi che venga con te?..” rispose lei avvicinandosi all'appendiabiti per prendere la giacca. “No, vado da solo, ti faccio uno squillo e ti faccio sapere.” disse Josh per poi uscire dalla porta senza neanche sentire la risposta di Claudia.
Girò la chiave della macchina in tutta fretta e nell'arco di 20 minuti arrivò in ospedale. Salì delle piccole scale e si ritrovò nella sala d'attesa. Si rivolse poi, a un'infermiera che vide passare per caso. “Signorina, mi scusi, sto cercando una ragazza alta, con i capelli biondi, lunghi, si chiama Jennifer Lawrence, ha avuto un incidente.” disse Josh in modo frettoloso, impaziente di una risposta. L'infermiera rivolse lo sguardo in aria un momento, come per pensarci su e poi si rivolse nuovamente a Josh. “Oh si, la ragazza dell'incidente con il camion. E' al 4 piano, può prendere l'ascensore per arrivarci.” rispose l'infermiera indicando l'ascensore che si trovava alle loro spalle. Josh la ringraziò e poi si diresse verso l'elevatore. Nel giro di un paio di minuti le porte si aprirono al piano scelto e Josh iniziò a muoversi velocemente lungo il corridoio, rivolgendo lo sguardo dentro ogni stanza che incontrava durante il suo tragitto per trovare Jennifer. Dopo circa una decina di stanze, finalmente vide Nicholas appoggiato ad una porta, con le spalle ricurve e la testa bassa. Josh si avvicinò e non appena Nicholas notò la sua presenza gli andò incontro. Aveva ancora gli occhi lucidi, il che fece aumentare ancora di più il battito di Josh. “Si può sapere cos'è successo?” disse Josh ancora con il fiatone. “Un incidente, a pochi metri da casa. Un camion ha preso la sua macchina di fianco. L'hanno operata..” rispose Nicholas tenendo sempre lo sguardo basso e facendo fatica a trattenere le lacrime. “Ok, ed ora sta bene? Posso vederla un secondo?” chiese Josh, anche se dall'espressione di Nicholas non riusciva a trovarci niente di buono. “S-si, l'operazione è andata bene, ma non reagisce agli stimoli. E' in uno stato di incoscienza permanente almeno per il momento..” rispose Nicholas per poi abbandonarsi ad un pianto liberatorio. Josh rimase impietrito. Aveva quasi paura ad entrare in quella stanza. Guardava il corpo di Jennifer da una piccola fessura, senza riuscire a dire o a fare nulla. Poco dopo i genitori di Jennifer uscirono dalla stanza, con ancora addosso il camice necessario per potervi entrare. “Josh..” disse Karen per poi buttarsi tra la braccia del ragazzo. Josh la strinse, mentre sentiva le sue lacrime bagnargli la maglietta nella zona della spalla destra. Un paio di minuti e poi mamma Karen si staccò da quella presa. “Io..io..io non so cosa dire.” balbettò Josh guardando gli occhi di Karen rossi e gonfi per il pianto eccessivo. Non si sentiva in grado di consolarla. La notizia lo aveva sconvolto, quasi ancora non riusciva a crederci. Lei scrollò la testa, come per dire che non le sue parole non fossero necessarie. “Puoi entrare se vuoi..” disse per poi porgergli il camice che aveva indossato fino a pochi secondi fa. Josh esitò per un momento, ma poi lo prese e se lo mise addosso. Fece un grande respiro, quasi avesse paura che non sarebbe stato più in grado di respirare una volta che l'avrebbe vista.
A piccoli passi entrò nella stanza, con il cuore che non smetteva di accelerare il suo battito man mano che si avvicinava. Non appena raggiunse il letto di Jennifer si sentì le gambe tremare e fu costretto a prendersi una sedia. Accasciò il suo corpo su quel legno gelido e poi rivolse il suo sguardo a Jennifer cercando di trovare quanto più coraggio possibile per non distoglierlo. Aveva una grande benda che le fasciava quasi completamente la testa. Le ferite sul viso erano ancora fresche e di un rosso acceso. Punti e segni di sutura vicino agli occhi e lungo il labbra inferiore. Il corpo vestito di una stoffa leggera, facile da rimuovere all'occorrenza, dalla quale sbucavano bende e cerotti di ogni tipo. Un tubicino posto nel naso e attaccato ad una macchina dell'ossigeno l'aiutava a respirare. Josh si sentiva sempre più debole e aveva voglia di piangere. Senza pensarci due volte fece scorrere la sua mano lungo il letto fino a farla incontrare con quella di Jennifer. La prese con tocco leggero e le diede un dolce bacio sul dorso cercando di evitare movimenti bruschi. “Oh Jennifer..mi dispiace cosi tanto..” sussurrò con ancora le labbra a pochi centimetri dalla sua mano. “Puoi sentirmi? Si, sono sicuro che puoi.” continuò a dire facendo un piccolo sorriso mentre le lacrime scendevano senza sosta bagnando il bianco lenzuolo. La guardò per alcuni istanti in silenzio. Sospirò più di una volta. “Mi dispiace Jen, è colpa mia. Non so cosa fare.” iniziò a ripetere con voce tremante e alternando quelle parole a piccoli singhiozzi. “Non lo pensavo davvero tutto quello che ho detto, io..” disse Josh per poi essere interrotto dal rumore di mani che battevano sul vetro. “Mi dispiace, devo chiederle di uscire..” disse gentilmente una delle infermiere, invitando Josh a dirigersi verso la porta. “Ok, un secondo e arrivo.” rispose lui dopo essersi voltato nuovamente verso Jennifer. “Ora devo andare, ma resto qui fuori e appena mi fanno entrare torno di nuovo, ok?” sussurrò prendendole nuovamente la mano e poi lasciarla con delicatezza. “Ci vediamo presto Shrader, me l'hai promesso ricordi?” disse Josh guardandola per l'ultima volta e poi voltarsi verso l'uscita.
Si passò una mano sugli occhi per asciugarli dalle lacrime e tirò su con il naso. Si sedette sulle scomode sedie di plastica tipiche delle sale d'attesa e nascose il viso tra le mani. Passarono alcune ore e Josh, cosi come Nicholas, Karen e Gary erano ancora lì, seduti in attesa di novità che però non arrivarono. Josh era chiaramente stanco e distrutto. Aveva gli occhi rossi, e lunghe occhiaie violacee. Non aveva dormito quella notte, ma d'altronde come avrebbe potuto farlo. “Josh, vai a casa, se ci sono novità ti chiamiamo.” disse Karen mettendo una mano sulla spalla del ragazzo. “No, voglio restare..” rispose lui strizzando gli occhi a fatica. “Sei distrutto, non lo vedi?” insistette lei. “No, sto bene..” continuava a ripetere Josh, anche se bene non era proprio la parola che meglio gli si adeguava in quella circostanza. “No, non è vero..” rispose Karen. “Dai, ti avvisiamo subito, te lo prometto.” continuò cercando di convincerlo. “Ok, ma solo il tempo di una doccia, poi torno.” rispose lui per poi alzarsi e dirigersi verso l'ascensore che lo aveva in precedenza accompagnato a quel piano. Scese al piano terra, imboccò l'uscita e prese la macchina per tornare a casa.
Non appena rientrò Claudia gli corse incontro. “Allora?” disse aspettando una risposta che però non arrivò. Josh era cosi sotto shock che a malapena l'aveva sentita. “Josh?! Mi hai sentita?” ripeté Claudia più di una volta. Nessuna risposta. Josh continuava ad avanzare sulle scale verso il piano di sopra, quando Claudia lo strattonò per un braccio catturando la sua attenzione. “E' in coma..” rispose Josh quasi non credendo alle sue stesse parole. “Oh Josh, mi dispiace tanto..” sussurrò Claudia. Josh la guardò per un breve istante e poi voltò nuovamente lo sguardo. Si fece una doccia e come promesso torno immediatamente in ospedale senza dare troppe spiegazioni a quella che ancora era la sua ragazza.
Una volta arrivato, prese il solito ascensore e raggiunse gli altri nella tanto odiata sala d'attesa. Gary, Karen e Nicholas erano sistemati intorno ad un dottore che stava parlando, cosi Josh decise di affrettare il passo per poter sentire meglio le sue parole. “Abbiamo fatto tutti gli esami e siamo venuti a conoscenza di una cosa che non siamo sicuri voi sappiate di vostra figlia e di sua moglie.” disse il dottore, girando intorno alla notizia. “Cosa dottore?” rispose Gary ormai pronto a ricevere qualsiasi notizia. Gli altri, compreso Josh, rimasero in silenzio pendendo dalle labbra del medico in attesa di nuove parole. “Gli esami del sangue hanno rivelato che vostra figlia era, ed è ancora a tutti gli effetti, incinta.” disse il dottore tutto d'un fiato, rendendosi conto poi, dopo aver visto le facce sconvolte delle persone che aveva difronte, che non erano assolutamente a conoscenza del fatto. “Incinta?” ripeté Nicholas ad alta voce, quasi non credendoci. Karen iniziò a piangere. “Il bambino sta bene?” chiese Gary cercando di mantenere un tono dignitoso. “Si, incredibile ma vero, il bambino sta bene, ma..essendo di così poco tempo, se la ragazza non si risveglia, non ha possibilità di sopravvivere.” rispose per poi allontanarsi verso nuovi pazienti. Josh era senza parole, due notizie del genere nello stesso giorno. Non sapeva quanto effettivamente avrebbe retto di questo passo. Forse in un'altra circostanza, l'idea di lei e Nicholas genitori lo avrebbe fatto soffrire e ingelosire, ma ora come ora, non gli importava di lui neanche un po'. L'unica cosa che voleva era che Jennifer si svegliasse e che stesse bene insieme al suo bambino.

Passarono all'incirca due settimane e la situazione di Jennifer non cambiò molto. Nessun miglioramento, nessun segno di guarigione, niente. I volti vuoti e devastati dei genitori parlavano da sé. Tutti stavano soffrendo come non mai per questa situazione compreso Josh, che ormai non faceva altro che tornare a casa solo per lavarsi e per mangiare un boccone le rare volte in cui riusciva a mandare giù qualcosa. In quelle due settimane aveva discusso molto con Claudia per la sua assenza e questa giornata non era da meno. Verso le 19,00 Josh era tornato a casa come al solito per una doccia. “Devi tornare lì anche questa sera?” esclamò Claudia con tono scocciato. “Si.” rispose Josh deciso. Quelle litigate lo avevano davvero stancato, ma in quel momento cosi difficile proprio non aveva la forza di rompere con Claudia. “Senti, io capisco andarla a trovare ogni tanto, ma non stai esagerando? I suoi genitori e suo marito sono lì, com'è giusto che sia. Tu perchè ci vai? Siete amici, lo so, ma mi sembra troppo Josh. Praticamente non ti vedo mai..” disse Claudia alzando notevolmente il tono di voce. Josh ascoltava senza dire nulla. “Non mi ascolti neanche!” urlò di nuovo la ragazza. Josh si voltò verso la sua direzione e la raggiunse con passo deciso. “Cosa vuoi che ti dica, eh? Cos'è che esattamente vuoi sentirti dire? E' in coma lo capisci? Sta male, potrebbe morire, ha bisogno di me.” disse Josh iniziando a sentire le lacrime scendergli lungo il viso. “Josh, non può sentirti, è in coma appunto, lei non sa neanche che sei li. Potrebbe non saperlo mai..” rispose lei cercando di mantenere la calma e abbassando la voce dopo aver visto la reazione di Josh. “Si invece, lei sa che io sono lì e quando si sveglierà, perchè si sveglierà, io sarò lì ad aspettarla.” disse Josh che intanto aveva iniziato a prendere alcune cose necessarie per passare la notte in ospedale. “Non sono più disposta a vivere cosi Josh, non voglio più essere la tua ruota di scorta. Perchè è questo che sono, preferirai sempre lei a me.” rispose Claudia. Josh si fermò, si voltò e iniziò a singhiozzare. “Mi dispiace, io non posso più andare avanti cosi. Non ce la faccio più. E non so che cosa fare, ditemi voi cosa volete che faccia perchè io non lo so. Non so cosa fare.” disse cercando di scandire le parole dai singhiozzi come meglio poteva. Claudia rimase a fissarlo mentre lui continuava a piangere senza riuscire a smettere. Poi la ragazza prese la borsa e senza dire nulla, uscì di casa. Josh si appoggiò contro il muro e poi si lasciò scivolare fino a terra. Nascose il viso tra le mani e continuò a piangere preso da un dolore incontrollabile. Non si era mai sentito cosi nella sua vita. Era vulnerabile, indifeso e terribilmente solo.

Dopo essersi ripreso da quel momento di panico e assoluto sconforto Josh tornò in ospedale, con ancora gli occhi gonfi e il respiro affannato. Attese il suo turno e finalmente poté tornare nella stanza di Jennifer. Come al solito prese la solita sedia di legno, si sedette e prese la mano della ragazza. I lividi sul viso erano migliorati negli ultimi giorni e il suo viso tornava ad essere bello come lo era sempre stato. “Ehi Shrader..” disse Josh sorridendo, ancora con il volto arrossato. “Io e Claudia ci siamo lasciati, e mi dispiace cosi tanto.” iniziò a raccontare nella speranza che Jennifer potesse sentirlo. “Sono sicuro che se ora fossi sveglia mi diresti che sono un idiota, e probabilmente avresti ragione. Ma tanto ti sveglierai prima o poi..vero?” disse per poi fermarsi un momento e fare un sorriso malinconico. “Comunque che tu ci creda o no, mi sento davvero triste per averla persa, e soprattutto per averle fatto del male. Vorrei tanto che tu ora potessi dirmi quello che devo fare Jen, ne avrei proprio bisogno. Mi sento cosi perso.” disse Josh facendo scomparire quel piccolo sorriso che aveva mostrato fino a pochi secondi prima. Avvicinò la mano destra al viso di Jennifer e poi iniziò ad accarezzarlo dolcemente. “Mi manchi, mi manchi da star male..” disse iniziando a piangere di nuovo. Mai nella sua vita aveva versato tutte quelle lacrime e mai nella sua vita si era sentito cosi pieno di dolore e tristezza. "E poi devi riprenderti per il tuo bambino o bambina che sia, devi fare la mamma. Non puoi mica morire. Mi ha sentito bene? Non ti permetto di morire." ora le lacrime erano frequenti come non mai.
Smise di parlare per circa dieci minuti. Continuava ad accarezzarle le mani e a guardarla con tristezza. Poi improvvisamente sul viso di Josh comparse un qualcosa che somigliava ad un sorriso. “Sai cosa stavo pensando pochi minuti fa prima di entrare? Ad una cosa che sicuramente ricordi bene! Stavo pensando a quella volta che sul set di Hunger games stavamo facendo a botte e tu mi hai dato quel calcio allucinante e mi hai messo k.o come mai nessuno aveva fatto prima. Ti ricordi la tua reazione mentre ero lì che mi tenevo la testa tra le mani? Eri in preda al panico e non sapevi cosa fare..” “Ho..pianto per due giorni..” sussurrò una voce debole. Josh non appena sentì quelle cinque parole alzò lo sguardo incredulo e vide Jennifer che lentamente apriva gli occhi. “Jen!” urlò Josh avvicinandosi al suo viso e accarezzandolo. “Ciao...” rispose lei con un filo di voce.
Un ultima carezza e poi Josh mentre versava lacrime, questa volta di gioia, si diresse verso l'uscita gridando: “Si è svegliata, si è svegliata!”.

 

Heeeeeello guys :) Nuovo capitolo yeye! Prima di parlare del capitolo però, io direi di concentrarci un attimo sulle voci che stanno girando in questi giorni sulla presunta rottura di Jennifer e Nicholas. Ora, io amo Jennifer e Josh e li sogno insieme da quando li ho visti la prima volta però, se Jennifer era felice con Nicholas, ovviamente io ero felice per lei. Pare che la notizia sia vera, ma non si è ancora capito il motivo di questa rottura anche se E! dice che sia stata molto amichevole (io lo spero per Nicholas perchè se rieschio ha fatto poco poco soffrire Jennifer, lo troverò e lo ucciderò.) Comunque, staremo a vedere quello che succederà *coof coof Joshifer coof coof*.
Tornando alla storia. Jennifer è andata in come, è incinta e si è risvegliata. Wow quante cose! L'ho fatta risvegliare in questo capitolo e non nel prossimo perchè non mi andava di portarmi dietro questa cosa anche nel capitolo seguente, e poi Josh stava soffrendo troppo per i miei gusti. Josh e Claudia si sono lasciati un po' cosi, non che mi interessi di quella, ma forse nel prossimo capitolo ci metterò un confronto definitivo, boh ci devo pensare. Nicholas e Jennifer invece sono ancora insieme, anzi, sembra che in arrivo ci sia anche un bel bambino/ una bella bambina! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Un bacio, buon Sabato e ci vediamo alla prossima :) 

 

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Sharymore_