Perché il loro AMORE è…
A.rdito & A.vventato
“Ragazzi, siete davvero geniali!” Lee Jordan guardava
ammirato i gemelli Weasley che sedevano di fronte a lui ad un’estremità della
grande tavolata di Grifondoro.
“Perché, ne dubitavi?” chiese George servendosi un’abbondante
porzione di bacon.
“No, assolutamente! Ma dopo sette anni che vi conosco
riuscite ancora a stupirmi.”
“L’hai detto tu stesso, Lee. Siamo geniali” precisò Fred
mentre si versava del succo di zucca.
“Ok, ok. Ma non montatevi la testa ora e spiegatemi bene come
pensate di fare a vendere i vostri prodotti.” Lee era tutto orecchie e si
protese appena sul tavolo per non lasciarsi sfuggire nemmeno una parola.
“Nulla di che in realtà. Daremo dimostrazione del
funzionamento delle Merendine in Sala Comune e poi le venderemo” spiegò
tranquillamente George.
“Le richieste fioccheranno come gufi” continuò Fred.
“E tu ci aiuterai, Lee. Terrai la contabilità delle nostre
entrate.”
“Ti nominiamo nostro tesoriere” concluse Fred solennemente.
Due sorrisi quasi identici si stamparono sul volto dei
gemelli.
“Per Merlino, ragazzi! Non ho parole. Grazie.” Lee sembrava
emozionato. “Ma avrò anche un compenso, giusto?” si affrettò ad aggiungere.
I gemelli si guardarono. “Ma come?” chiese George,
scandalizzato. “Noi ti facciamo il grande onore di essere il tesoriere dei Tiri
Vispi Weasley e tu vuoi anche un compenso?”
Lee non si lasciò intimorire dal tono di George. Conosceva i
gemelli fin troppo bene e sapeva perfettamente quando stavano
scherzando: questo era uno di quei momenti.
Il ragazzo si finse offeso. “Direi che un compenso me lo
merito. Se prevedete davvero tanti ordini, il mio sarà un lavoraccio.”
George guardò Fred. “Cosa ne pensi, Freddie. Dici che
dovremmo dare qualcosa a questo povero ragazzo?”
Fred guardò Lee come se lo vedesse davvero per la prima
volta. “Mmmm… forse se gli diamo qualche galeone potrà finalmente andare da
qualcuno di bravo a farsi sistemare quella zazzera di capelli che si ritrova in
testa.”
“Ehi! Che hanno i miei capelli?” Lee si prese tra le dita un
folto ricciolo scuro e lo tirò.
“Sono un po’ lunghi, amico mio. Non ti pare?” gli spiegò
George, come se fosse una cosa ovvia.
Lee sbuffò. “Detto da quelli che l’anno scorso avevano i
capelli lunghi quasi quanto la propria sorella, lo ritengo un complimento.”
Fred e George si guardarono e poi scoppiarono a ridere.
L’anno precedente infatti entrambi i gemelli portavano i capelli un po’ lunghi
e questo loro nuovo look aveva creato un certo positivo scalpore, soprattutto
tra le ragazze.
“Insomma vuoi tenere i capelli lunghi perché tenti di emulare
la nostra bellezza. Ma ti manca un tocco di fascino Weasley, caro Jordan.”
“Fascino Weasley? Di che diavolo stai parlando, George? State
solo cercando di sviare il discorso. Voglio solo sapere se avrò una parte nel
mio lavoro di tesoriere. Tutto qui.”
Fred sospirò e guardò George. Il gemello fece un lieve cenno
d’assenso. “Ok, ti daremo il 10% dei nostri guadagni. Mi sembra più che
onesto.”
“Il 10%? Troppo poco. Almeno il 20%.”
“Non se ne parla. O il 10 o nulla. Tieni conto che dobbiamo
aprire un negozio. Quei soldi ci servono” puntualizzò George.
“Ma io vi do una mano” protestò Lee. “Voglio il 15%, allora.”
I gemelli si guardarono e
poi risposero all’unisono. “Andata.” Strinsero la mano a Lee e poi
scoppiarono tutti e tre a ridere.
“Ragazzi, avrete il miglior tesoriere in assoluto.”
“Speriamo.”
“Non ve ne pentirete. Ma ritornando al piano di vendita mi sa
che potrebbe esserci qualche problema.”
“Problemi? In che senso?” chiese incuriosito Fred mentre si
imburrava una fetta biscottata.
“I prefetti di quest’anno” spiegò semplicemente Lee.
Ci fu un attimo di silenzio.
“E dove sarebbe il problema?” chiese George mentre
sorseggiava del caffè nero.
“I prefetti di Grifondoro di quest’anno non vi permetteranno
di vendere così liberamente i vostri prodotti. Lasciate che vi spieghi”
aggiunse in fretta il ragazzo, viste le facce perplesse dei due amici.
“Ne chiuderà due” intervenne ghignando George.
“E non solo perché è nostro fratello” gli fece eco Fred.
“Il piccolo Ronnie teme i nostri scherzi più di quanto tu
creda. Non ci ostacolerà” spiegò George.
“Ok, mettiamo che Ron non interferirà con i vostri piani ma
il problema rimane. La Granger. Lei non sarà di certo così clemente! È un osso
duro la ragazza.”
Fred e George si scambiarono uno sguardo d’intesa.
“Avete un piano segreto anche per la Granger del quale non
sono al corrente?” chiese sottovoce Lee facendosi più vicino ai gemelli dato
che, proprio in quel momento, la Prefetto-perfetto in questione stava entrando
in Sala Grande per la colazione.
“Non è un semplice piano segreto” iniziò George.
“È il piano! Come
vedi caro amico abbiamo pensato a tutto. Quest’anno la Granger avrà il suo bel
d’affare se vorrà impedirci di mettere a punto i nostri progetti di vendita.”
Fred rivolse un’occhiata fugace ad Hermione che stava prendendo posto un paio
di posti più in là. La ragazza guardò per un attimo il trio di amici e accennò
ad un saluto che i tre ragazzi ricambiarono.
“Oh si, quest’anno se ne vedranno davvero delle belle!” e
detto questo George annegò un sorriso nell’ultimo sorso di caffè.
“Ehi, Fred. Che state facendo di bello?”
Fred guardò in direzione del fratello minore. “Niente che ti
debba riguardare prefetto Ronnie” lo
schernì il gemello. Ron assunse un’espressione mortificata. Non aveva di certo
scelto lui di diventare prefetto ma questo sembrava non importare affatto ai
gemelli che, per tutta l’estate da quando aveva ricevuto la spilla, non avevano
fatto altro che prenderlo in giro.
“Stavo solo chiedendo. Volevo farmi due risate anche io”
commentò mesto.
“Allora se non sei qui per esercitare la tua neonata autorità puoi restare. Anche noi
in fondo stiamo lavorando per il nostro futuro.” disse George ghignando.
Ron sbuffò. “Sentite, ragazzi. Piantatela con questa storia,
ok? Non ho scelto io di diventare prefetto. Dai, fatemi vedere che state
combinando.”
Ron iniziò a guardarsi attorno e vide che i ragazzini del
primo anno avevano un aspetto strano: uno era coperto di pustole, un altro
aveva incominciato improvvisamente a starnutire e una ragazzina minuscola con
due lunghe trecce bionde aveva assunto un colorito talmente cereo da fare
concorrenza a Mirtilla Malcontenta. Altre due ragazzine guardavano i loro amici
con un’espressione tra il timore e l’ammirazione.
“Ehi! Non starete mica testando le vostre Merendine su questi
qui?”
“E bravo il piccolo Ronnie. Ci sei arrivato!” Fred rise e
mise tra le mani della ragazzina un secchio che ben presto si riempì di vomito.
Ron distolse lo sguardo, disgustato. “Ma non potete…” iniziò
a protestare Ron.
“E chi ce lo impedirà? Tu forse?” lo schernì George.
“Mamma lo verrà a sapere e sarete nei guai.”
“Mamma non saprà nulla se tu non glielo dirai. E poi questi
prodotti sono sicuri. Non li stiamo esattamente testando per la prima volta, li abbiamo provati già su di noi.
Questi bravi ragazzi sono dei semplici clienti che volevano verificarne di
persona il funzionamento” spiegò Fred.
La bambina con il secchio in mano smise immediatamente di
vomitare non appena George le ebbe messo in bocca quella che sembrava una metà
di una grossa caramella gommosa.
“Bene ragazzi. Avete visto come funzionano le Merendine Marinare. Se
volete comprarle vi lasciamo nelle mani del nostro assistente Lee.” George
accompagnò i ragazzini verso Lee che sedeva ad un tavolo poco lontano. “Lui
prenderà gli ordini e si occuperà di tutto il resto. E ricordatevi di farci
pubblicità! In modo discreto, s’intende.” con un sorriso trionfante George
tornò dal gemello e da Ron.
“Vedi, Ron. È semplice. Non stiamo facendo nulla di illegale.
Non sono pericolosi sono solo oggetti che gli permetteranno di saltare una
noiosa lezione.”
Ron aggrottò le sopracciglia. “Ok, devo ammettere che siete
ingegnosi. Ma come la metterete con Hermione? Lei… beh… insomma… lei non è me.
Ecco. E di certo non chiuderà un occhio se lo verrà a sapere.”
“Tu non ti preoccupare di Hermione, Ronnie.” Fred lo prese
per una spalla e si incamminò con lui verso il dormitorio. “La
Prefetto-perfetto non ci darà nessuna noia”. Un ghigno soddisfatto si dipinse
sul volto di Fred prima che quest’ultimo facesse ritorno dal gemello lasciando
Ron un po’ perplesso e preoccupato.
“Hermione, ascolta. Non fanno niente di male. Non obbligano
di certo i ragazzi a comprare i loro prodotti.” Ron cercava di dare delle
spiegazioni plausibili alla ragazza che sembrava non starlo nemmeno a sentire.
Si stava dirigendo a grandi passi verso il campo di Quidditch e Ron cercava di
starle dietro, con scarso successo.
“Adesso mi sentiranno. E poi penserò a te, Ronald Weasley!”
decretò la ragazza, furente.
Ron si fermò di botto, colto un attimo dalla paura. Hermione,
come aveva già avuto modo di constatare fin dal primo anno, era una strega
bravissima ma, a volte, sapeva essere persino terrificante. La ragazza
proseguiva imperterrita la sua discesa fino al campo di Quidditch dove sapeva
che Harry e i veterani Grifondoro della squadra si stavano sgranchendo un po’
le ossa in attesa delle selezioni del nuovo portiere che sarebbero avvenute di
lì ad una settimana sotto lo sguardo vigile di Angelina, il nuovo capitano.
Angelina fischiò una pausa e scese a terra vicina ad Hermione.
“Hermione! Che diamine ci fai in campo! Poteva essere pericoloso! Hai rischiato
che quel bolide ti spaccasse il naso.”
“Ma c’ero io. La nostra Prefetto Granger non aveva nulla da
temere, giusto?” una voce baldanzosa si intromise e il gemello che le aveva appena
salvato la faccia scese dalla scopa, le si mise accanto e, sorridendo, le posò
un braccio attorno alle spalle in un gesto cameratesco.
“Oh oh, sento odore di guai, fratellino” disse beffardamente
George che li aveva appena raggiunti e aveva sentito solo la parte finale della
ramanzina della ragazza.
“Senti Hermione. Noi qui ci stiamo allenando. Ti spiacerebbe
chiarire le cose più tardi con questi due?” Angelina le rispose con fare
talmente schietto che Hermione per un attimo ci rimase male. Lei e la ragazza
erano sempre andate molto d’accordo, se non si considerava il Quidditch.
“Angelina, prendiamoci una pausa. Sono quasi due ore che
voliamo su è giù per il campo. Così gli altri si riposano e noi possiamo stare
a sentire cos’ha da dirci la cara
Hermione.”
Angelina sbottò: “E va bene. Pausa ragazzi! E ringraziate
Fred.” Gli altri componenti della squadra scesero dalle scope e si sedettero
sull’erba, stremati. Harry andò da Ron che nel frattempo li aveva raggiunti e che
gli spiegò, in quattro e quattr’otto, il motivo della loro invasione di campo.
Harry guardava alternativamente da Hermione a Fred che ancora non accennava a
lasciarla andare.
“Così hai visto il nostro annuncio, Granger. Hai bisogno
anche tu di qualche soldo? A te potremmo riservare i filtri d’amore.” George
era tutt’altro che spaventato dal tono di Hermione.
“Non ne ho bisogno, grazie” affermò la ragazza senza nemmeno
riflettere sulle possibili implicazioni che la sua affermazione avrebbe potuto
avere.
“Oh, sei già così richiesta, Granger? Io e Fred non ne
eravamo al corrente.” George a stento riuscì a trattenere una risata. Fred
invece non si scompose e aggiunse con tono malizioso: “La nostra
Prefetto-perfetto si dà da fare.”
“Beh, abbiamo lasciato la signorina senza parole, Fred. Una bella
soddisfazione.”
“Già, ora possiamo continuare il nostro allenamento.”
Hermione non si diede per vinta. “Ehi, aspettate! Non ho
finito con voi due.”
Fred e George erano già saliti sulle scope pronti a
ripartire. “Dai, Granger. Finiamola con questa storia. Anziché stare qui a
farci la predica perché non rifletti su ciò che ti abbiamo proposto. Un filtro
d’amore potrebbe sempre farti comodo.” Fred rise e ammiccò in direzione di Ron
prima di spiccare il volo seguito dal gemello.
Ron era diventato improvvisamente paonazzo ed Hermione non
era da meno. Harry era ancora allibito. “Aaaaah, li detesto quei due! Se non
fosse che sono tuoi fratelli, Ron, li avrei già schiantati!” Hermione pestò i
piedi per terra e abbandonò furiosa il campo da Quidditch senza aspettare
nessun commento da parte di Harry o Ron che per un attimo rimasero a guardarsi
sbalorditi finché Angelina richiamò Harry a partecipare agli allenamenti e a
Ron venne concesso di assistere dalle tribune.
Quella sera Fred ebbe un interessante colloquio con il
gemello. “Quindi, Freddie, devo dedurre che è scattato il piano o sbaglio?” I due ragazzi erano nel bagno che, in teoria,
doveva essere riservato ai soli Prefetti poiché la parola d’ordine era
strettamente riservata all’élite di “leccapiedi
dei profe”, come i due gemelli avevano soprannominati i designati. Però,
ovviamente, due malandrini come loro erano a conoscenza della famigerata parola
d’ordine -Corteccia di pino- e per questo usufruivano, con tutta tranquillità,
del bagno più grande e bello dell’intera Hogwarts.
“Direi proprio di si, Georgie. Cosa te l’ha fatto notare?”
gli rispose Fred sghignazzante mentre si passava una mano tra i capelli
bagnati.
“Ho visto come ti sei gettato sulla Granger prima come un
cavaliere per salvarla dal mio bolide mal indirizzato e poi come l’hai
accalappiata stretta.” George scoppiò a ridere ripensando al palese imbarazzo
della ragazza. “Sei stato ardito, fratello! Complimenti! Sarà davvero una bella
gatta da pelare, la Granger. Lo sai che non si rassegnerà tanto facilmente e
che ci vorrà un bel po’ prima che non faccia più obiezioni sui nostri
commerci.”
“Io sono sempre ardito, mio caro. E poi sinceramente non mi
preoccupa affatto la Granger” affermò
con noncuranza Fred.
“Non sei nemmeno un po’ preoccupato del fatto che il famoso
fascino Weasley potrebbe realmente ammaliarla e farla cadere ai tuoi piedi?”
Fred rise e la sua risata rimbombò in tutto il bagno.
“Assolutamente no. Hai visto come è arrossita quando ho parlato di lei e Ron.
Quei due sono fatti l’uno per l’altra. Farò finta di starle dietro solo lo
stretto necessario perché lei si dimentichi dei nostri traffici. La renderò
inoffensiva. Sarà sicuramente divertente. Una bella sfida! E chi sono io per
rifiutare una sfida.”
Angolo Mirty_92:
Buon pomeriggio a tutti!!!
Dunque, dunque, da dove cominciare. Beh, ho deciso di cimentarmi in
un'altra raccolta che avrà come fulcro principale la storia tra
Fred ed Hermione. Ambientata al 5° anno di Hermione e all'ultimo
dei gemelli cercherò di inserire qua e là anche altri
personaggi per evitare di cadere nel banale. Se così fosse
perdonatemi, a volte la fantasia non viaggia sempre come una Firebolt!
La fic dovrebbe essere di 5 capitoli. Spero di realizzarli in tempi
decenti e di portarla a termine con successo.
Nel frattempo mi auguro che questo primo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia un po' incuriosito.
A presto,
Mirty