Anime & Manga > Le situazioni di lui e lei/Karekano
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Autore: Yume_no_Namida    02/08/2014    0 recensioni
Momenti fuggevoli che tuttavia lasciano un segno indelebile: l’estate è una metafora della felicità - ma solo se la si trascorre in compagnia. Forse il fulcro di tutto è proprio la compagnia, però i mesi estivi la favoriscono per cui meglio non privarli della loro fetta di responsabilità.
Il passato si mescola al presente e apre la strada al futuro, Soichiro e Yukino lo sanno bene e i loro amici con loro.
Una rapida escursione tra paure che si rinnovano, sentimenti che le scacciano e attimi di pura spensieratezza, di delirio nonsense - per riportare la bilancia a un punto di equilibrio.
Un tentativo di restituire all'autrice del manga un pizzico della vasta gamma di emozioni regalatemi: a lei e a chiunque vorrà leggere.
1) YukinoXArima, Yukino centric!
2) YukinoXArima, Arima centric!
3) Un po' tutti, YukinoxArima, accenni vari
4) Maho Izawa, Yukino Miyazawa, Maho centric!
5) Hideaki Asaba, famiglia Arima-Miyazawa, Asaba centric!
[Prima classificata al contest "L'estate e i suoi attimi fugaci" indetto da Mokochan sul forum di EFP, Premio Spiaggia e Miglior Raccolta][SPOILER! gigantissimi per chi non ha seguito il manga]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hideaki Asaba, Maho Izawa, Soichiro Arima, Yukino Miyazawa
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Un libro non si giudica dai sospetti sulla copertina.




“Che noia” Tsubaki è appollaiata a testa in giù sul divano, i piedi fluttuanti nell’aria a toccarne appena lo schienale “è mezzanotte e nessuno ha sonno, che si fa?”
“Parla per te” la risposta di Aya ha una tonalità innaturale, quasi provenisse da una dimensione infestata di spettri “io ho una scadenza da rispettare e a momenti crollo, rischio l’esaurimento nervoso. E questi si lagnano che non hanno voglia di riposare...”
“Per me stai dicendo un mucchio di cretinate, molla quelle scartoffie e scartafasciati contro le lenzuola, se proprio ci tieni!”
“Sakura ha ragione” esordisce Takefumi a braccia conserte, senza nemmeno degnarsi di sollevare le palpebre.
“Scartafasciarsi non è un verbo, non è nemmeno un termine” replica Aya, con uno sbuffo a metà tra l’esausto e lo sdegnato “e comunque, Tonami, davvero inaspettato: la tua ragazza ha ragione. E’ perché avete stabilito che ha sempre ragione che le concedi di starsene in quella posizione?”
“Indossa dei pantaloncini” taglia corto Takefumi, l’argomento non gli piace ed è il motivo per cui le sue palpebre si mantengono serrate: Sakura sa essere davvero indecente, a volte.
“Tu che ne pensi, Maho?” riprende Tsubaki, con la noncuranza con cui si scaccia un insetto molesto.
“Penso che a casa di Shibahime si seguono le regole di Shibahime.”
“Sono d’accordo!” squittisce Rika, i pugni chiusi accostati al petto e in faccia la più implorante delle espressioni “Dovremmo prendere in considerazione il volere di Tsubasa.”
“Non siate assurde, Tsubasa è fuori!” urla Tsubaki, con nella voce un ché di esasperato “E’ andata a festeggiare insieme al suo tesoruccio Kazuma... bleah, che schifo. Non credo che torneranno tanto presto e non mi va di starmene qui con le mani in mano!”
“Forse stavolta” interviene Yukino, accovacciata sul tappeto accanto ai piedi di Maho “sarebbe il caso di ascoltarle.”
“Yukinon” trilla Tsubaki, all’improvviso in posizione eretta e con un indice minacciosamente puntato contro la fronte dell’amica “da te non me lo sarei mai aspettato! Il signor Shibahime ci concede la sua casa al mare, per soggiornarci dopo il concerto in trasferta degli Yin e Yang, e tu... preferisci recitare la parte dell’ospite perfetta, piuttosto che cogliere l’occasione? Indossare i panni smessi della ragazza modello?”
“Non attacca, Tsubaki” Yukino sbadiglia rumorosamente, il volto sfatto e due occhiaie che fanno impressione “sono a pezzi. Resto qui soltanto per Arima, voglio coccolarlo prima di andare a letto: mi è sembrato fiaccato oltre misura da questa gita fuori porta.”
“Tsk, romanticherie” esclama Tsubaki, esibendosi in una smorfia disgustata.
“Hu hu” il riso di Asaba ha un suono inquietante, lo circonfonde di un alone dolciastro e attira l’attenzione dell’intero gruppo.
“C-Che c’è, Asapin? Hai un’espressione da far spavento, è disgustosa.”
“Pensavo...” sussurra lui con fare cospiratorio, ignorando il malessere di cui il volto di Yukino dà nitida testimonianza “che Arima è appena andato di là a farsi un bagno, e di certo ne avrà per molto. Potremmo impiegare il tempo raccontandoci a turno aneddoti curiosi sulla sua vita, una sorta di ‘dietro le quinte’ improvvisato, senza videocamera.”
Ciascuno dei presenti ritiene che si tratti di un’idiozia, una folle idiozia elaborata dal re della fazione demente di Strambopoli! Sfortunatamente appartengono tutti a quella fazione, Rika e Maho escluse. Perciò, dopo aver messo a tacere le due pecore nere della situazione, la folla acclama il proprio degno sovrano: iniziano i giochi.




Quando Arima fuoriesce dal bagno, una serie di risate sguaiate e schiamazzi sinistri avanzano dalla sala adibita a soggiorno in sua direzione; c’era da aspettarselo, tenuta in debita considerazione la presenza di due personalità quali quelle di Hideaki e di Sakura. Tuttavia quel baccano da bolgia infernale non può essere causato da un numero di individui tanto esiguo... gli altri devono stare, in qualche modo, collaborando. Un interessantissimo argomento di conversazione deve averli coinvolti in toto.
Arima si accosta alla porta socchiusa con passo felpato, sta per scostarla e fare il suo ingresso nel marasma satanico quando una voce, che riconosce essere quella di Sakura, esclama: “Una volta, durante l’ora di pranzo, mi è sembrato che stesse sfogliando un testo dall’aspetto molto poco scolastico. Non appena mi ci sono avvicinata per chiedergli di unirsi a noi, l’ha messo via con una tale rapidità che ancora oggi mi viene il dubbio di essermelo sognato.”
Arima deglutisce impercettibilmente, ha come la percezione che non gli piacerà affatto dove quella discussione andrà a parare.
“Eppure quel libro c’era, l’ho visto! Vero, Aya?”
“Mh” Aya annuisce inchiodando le pupille al soffitto e premendosi una penna contro la guancia, pensierosa “è parso anche a me. Chissà di cosa si trattava, poi... persino Rika ha nutrito dei sospetti.”
“Beh” Rika si fissa con ostinazione le pantofole “Arima è sempre stato un tipo tranquillo, gentile e ammodo. Tuttavia... la velocità con cui il libro è stato inghiottito dalla sua cartella ha turbato anche me.”
Arima arrossisce fino all’estremità dei capelli.
Così l’interessantissimo argomento di conversazione è... lui? La fonte del buonumore generale è proprio lui?
“Incredibile” il rassicurante suono dell’affermazione di Yukino “state insinuando che avrebbe potuto trattarsi di roba sconcia? Eppure è così timido, quando per calmarlo gli appoggio il viso sul mio seno!”
R-roba sconcia?
Un giallo! Era un semplice giallo - la sua passione nascosta, la sola idea di parlarne e svelare l’arcano lo imbarazza a morte. E Yukino? Perché tira fuori certe storie in un momento come quello?
“Vero, vero” l’orrorifico tono mellifluo della voce di Hideaki “anche a me riesce difficile crederlo! E’ un ragazzo così puro... Miyazawa, sai cos’ha detto dopo il viaggio a Kyoto, in cui avete preso a chiamarvi per nome?”
No. Quello no.
“Oooh, com’ero felice, tanto felice! A tal punto felice che ho creduto il cuore mi stesse per esplo-”
“FINEDELLAFESTA” Arima irrompe come una furia all’interno della stanza, le gote in fiamme e la respirazione stentata “E’ venuto il momento di andare a dormire, decisamente” e nel pronunciarlo spintona Asaba, avendo premura che si faccia del male.
Nessuno oppone resistenza, dopotutto hanno ottenuto i loro attimi di svago e del resto Arima li mette troppo in soggezione perché si azzardino a fuoriuscire dai confini da lui tracciati in maniera arbitraria, rischiando di commettere qualche imprudenza che potrebbe costare cara - non osano nemmeno immaginare quanto.
Nessuno, meno una.
Yukino procede alle sue spalle, lungo il corridoio in penombra fino alle camere da letto, poi in un balzo gli è al fianco e lo afferra per il polso: “Soichiro?”
Una tremenda scossa attraversa il corpo di lui, costringendolo a voltarsi con la rigidità di un automa.
“Yu-Yukino...?”
“Dopo tutto quello che ti è toccato sentire su di te, ti faccio una confessione su di me: amo il fatto di renderti felice se ti chiamo Soichiro. E anche io mi sento felice, quando mi chiami Yukino. Spero di averti risollevato il morale.”
Il battito cardiaco di Arima è impazzito, le labbra gli si distendono in un sorriso involontario: in fin dei conti la trovata di Asaba non si è rivelata così male.
“Ah, Soichiro?”
“...?”
“Cosa c’era scritto nel libro di cui parlava Tsubaki?”

Dannato Hideaki.









Prompt da rispettare: Confessioni a mezzanotte.


Le situazioni dell'autrice: Sarò breve, la giornata non è propizia e la connessione neppure *sigh*
1173 parole, missing moment da collocare in un tempo a scelta, durante l'ultimo anno delle superiori. La casa di Shibahime è a disposizione ed è occupata da una masnada - o quasi - di imbecilli, come al solito a farne le spese è Arima. Per fortuna viene anche ricompensato... all'incirca XD
Viaggio a Kyoto nel cuore!
P.S. Quanto all'uso di nomi/cognomi, valgono le consuetudini esposte nel primo capitolo.

Edit del 23/08/2014, a risultati pubblicati: Ho modificato due "Tusbaki" al posto di "Tsubaki" segnalatimi dalla giudicia al cui pensiero ancora rido tenendomi la pancia X'D
  
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