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Autore: itsniallerseyes    02/08/2014    0 recensioni
E' stato il giorno più bello della mia vita, e lo sarà per sempre.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per tutti era un normalissimo giorno di Settembre. Un semplicissimo giorno di scuola, per i ragazzi, e un semplicissimo giorno di lavoro per gli adulti. Ma non per me, e per altre 79,999 persone.
Quel sabato, quel sabato di Settembre sarebbero usciti i biglietti per il concerto dei One Direction.

Una settimana prima di quel sabato, le mie “amiche” con cui mi ero messo d'accordo per prendere i biglietti, perchè mi ero promessa che ci sarei stata quest'anno e dovevo farlo, mi diedero buca con un semplicissimo:
“Hei ciao, non possiamo venire al concerto con te perchè andiamo con le nostre amiche e visto che tu non le conosci non possiamo auto-invitarti, e poi la macchina sarebbe già piena, quindi niente, scusaci.”
Mi era crollato il mondo addosso, il mio sogno si era fermato a qualche giorno dall'uscita dei biglietti, in quel momento riuscì soltanto a rispondere con un:
“Ah okay, fa niente.”
Forse loro non erano le persone di cui fidarsi.

La sera di quel giorno, andai ad allenamento, e trovai quella che sarà la mia salvatrice, l'unica amica di cui mi fido ciecamente, la persona che anche durante il concerto di Verona è stata la mia ancora. Ci raccontammo un po' di cose, le raccontai che non sarei riuscita ad andare al concerto dei miei idoli, e lei mi disse:
“Vieni con me, ti prendo io il biglietto.”
Al momento pensavo scherzasse, non pensavo fosse seria. Ma mancava solo una settimana all'uscita dei biglietti, e io volevo, dovevo esserci. Senza pensarci dissi:

“Oddio grazie, davvero? Sisisi.”

Il giorno seguente, mi accorsi che era tutto vero. I genitori della mia amica chiamarono i miei e si misero d'accordo, ci sarei stata. Ora l'ultima barriera d'abbattere era il sold out.
Sua mamma mi disse prima di parlare con i miei genitori:
“Ma siamo sicuri che i tuoi ti lascino venire? Non voglio mica rapirti.”
Risposi:
“Sisi certo, li conviene.”

Passarono i giorni e io non smisi di ringraziare la mia amica, perchè aveva reso possibile tutto ciò.

Arrivò sabato. Io e la mia amica eravamo a scuola. Lei aveva incaricato suo papà di prendere i biglietti, e così suo papà già dalle 9,00 era connesso al sito, anche se i biglietti uscivano alle 10,00.
La mia amica mi promise che appena avrebbe saputo qualcosa, mi avrebbe scritto.

Passarono le prime due ore di scuola, ma non seguii nemmeno un minuto di lezione. E poi ecco alla terza ora, durante inglese arrivarmi un messaggio. Fui fortunata che in quel momento la bidella entrò e il professore uscì, per una buona mezz'ora.

Guardai il cellulare compare la scritta 'Nuovo messaggio da Marti♥”. Era lei. ERA LEI.

Lo aprii, lo lessi, e questa fu la nostra conversazione:
Lei: “Marti.” * si, abbiamo lo stesso nome, shh *
Io: “Dimmi.”
Lei: “SOLD OUT.”
Io: “No, ti prego, nonono.” * avevo già cominciato a piangere *
Lei: “Abbiamo contribuito al sold out.”
Io: “COSAA?? DAVVERO??”
Lei: “Si, ce l'abbiamo fatta.”
Io: “Oddio, grazie.”

Ero in classe, ma non riuscii a trattenere le lacrime, tremavo tutta come una foglia, tutta la classe mi chiese se stessi bene, e diamine stavo benissimo in quel momento, ma le lacrime uscivano da sole.
Ancora non sapevo i posti, ma poco mi importava, io c'ero avrei cantato con loro, li avrei visti.

Finì la scuola, volevo essere a casa il prima possibile. Incontrai anche quelle che mi avevano dato buca e chiesi:
“Siete riuscite a prendere i biglietti?”
Loro, tristemente mi risposero:
“No, e tu invece? Sempre se hai trovato qualcuno ahah.”
Con calma risposi:
“Si mie care, ho trovato i biglietti, io ci sarò”.
E me ne andai, ma giurai ti sentirle commentare di tutto e di più.

Arrivai a casa, e qualche minuto dopo mi arrivò una chiamata dalla mamma della mia amica, che mi disse che erano riusciti a prendere il terzo anello rosso, ma che saremmo state distanti. Poi aggiunse che avevano aggiunto una tappa, per il giorno seguente, il 29 Giugno invece che il 28. E che avrebbero provato a prendere un biglietto più vicino.
A me non sarebbe cambiato niente, volevo solo essere là con loro.

Così il papà della mia amica, si mise in cerca dei biglietti per il 29 Giugno, la seconda tappa. Mal che vada pensai, avevamo i biglietti lo stesso. Dopo un paio di minuti arrivò un'altra chiamata, sempre i suoi genitori, erano riusciti a prendere i biglietti per il secondo anello rosso.
Ero al settimo cielo, anzi, sarò stata al decimo cielo.


Così da quel giorno cominciò la lunghissima attesa.
Dovevamo attendere 272 lunghissimi giorni. Non vedevo l'ora arrivasse quel giorno.

Passarono i giorni, i biglietti dovevano ancora arrivare, e intanto fantasticavo su come sarebbe stato il concerto, su come avrei passato la giornata.

I mesi passarono, l'attesa era estenuante, ma come disse Leopardi, “l'attesa è la parte migliore e quando si arriva al momento tanto atteso si è tristi perché si sa che finirà.”

Cominciai a voler tantissimo quel giorno, a sperare che la mattina seguente mi sarei svegliata e avrei visto sul calendario la data 29 GIUGNO, ma allo stesso tempo, volevo aspettare e aspettare, perchè dove sarebbe finito tutto, forse non li avrei mai più rivisti.

Il conto alla rovescia era arrivato a meno 172 giorni dal concerto, ed ecco finalmente, quel biglietto giallo, con tante scritte nere, quel biglietto, lungo 20 centimetri, con racchiuso il mio sogno in un codice a barre, può sembrare stupido ma è così.
Lo appesi in una busta, sul muro, davanti alla scrivania. Tutti i giorni lo guardavo, per cercare di realizzare ma invano.

Passarono Marzo, Aprile, Maggio e poi eccoci nel mese del concerto. Il conto alla rovescia stava cominciando a scadere, meno 28, meno 25, meno 20.....
Gli ultimi giorni scattai delle foto, io e un stupidissimo foglio bianco con scritto '-3 days', '-2 days', 'only 1 day', ''TODAY'.

Arrivò il giorno, e sembrò tutto passato così in fretta, 272 giorni.
Avevamo la giornata programmata fino a un giorno prima, quando i ragazzi ci mandarono tutto in fumo. Sono andati ad alloggiare a Como, C O M O, a un'ora di distanza. Perciò non avremmo sostato all'albero, ma avremmo girato Milano, che forse era meglio.

Fino a quel giorno ero riuscita a non guardare nessun video su nessun concerto, volevo fosse una sorpresa.

La sera del 28 Giugno, impostai la sveglia alle 6,30, mi promisi di andare a dormire presto, ma dall'ansia riuscii a prendere sonno solamente alle 2,00 della mattina.

Era arrivato finalmente il giorno. Il conto alla rovescia era terminato.

Salimmo sul treno, io, Martina, sua cugina Carlotta, e le loro mamme.
Cominciarono subito le prime foto, le prime risate. E le due ore e mezza di treno passarono velocissime.

Arrivate a Milano, ci perdemmo subito con le metro.

Piazza Duomo era colma di persone, di cui il 90% erano persone che dovevano andare al concerto.
La coda per il 1D Store era infinita, i commenti dei padri erano assurdi.

Andammo nel nostro albergo, e dopo un paio di complicazioni (porta che non si apre, specchio rotto, e tv che non prende mtv music) decidemmo di metterci la maglietta che avevamo fatto con tanta fatica e sudore.
E a mio malgrado erano poche le persone che avevano una maglia fatta a mano, ma la nostra era proprio bella.
Davanti avevamo scritto il ritornello di “You and I” suddiviso nelle cinque magliette, e sul retro avevamo scritto delle frasi dette dai ragazzi, o da gente famosa per loro.
Avevamo anche uno striscione, con scritto “YOU AREN'T JUST A BAND FOR ME”.
 

Sentite non ce la faccio a continuare, le lacrime sono troppe per me, lo continuerò più avanti, forse tra un mese o due, non lo so.
E' difficile per me realizzare tutto questo, aver cantato con loro, averli avuti a meno di cento metri da me.
Ogni volta che ci penso, sono lacrime. Ad essere sincera devo ancora guardare un video di quel giorno, non sono riuscita a guardare tre minuti di canzone.
Vorrei rivivere tutto ogni giorno.
Il bip dell'entrata, le scale infinite, e l'entrata in quello stadio che diamine era enorme, i brividi in quel momento erano troppi.

 

Per il momento vi lascio con il pre-concerto.
E penso sia abbastanza lungo, forse anche troppo.

 

E vi lascio con questa frase:
“"Poter urlare a Niall quanto lo ami con quel 'love you' in Little things, è stata la mia vittoria più grande."

  
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