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Autore: Stellyna_P    09/09/2008    3 recensioni
Layla è una normale ragazza di diciassette anni. Ha un fratello gemello disastroso, un padre che le ha appena comunicato che va a letto con la segretaria, un ragazzo che la tradisce con la ex e per finire in bellezza è stressata a causa di uno stupido ballo studentesco.
E’ per tutto questo che una notte di fine maggio esprime un desiderio che cambierà il corso del suo destino: Avere una vita perfetta.
Ed è così che la mattina dopo si sveglia completamente diversa. E’ un vero schianto, la sua famiglia è unita e il suo ragazzo sembra amarla incondizionatamente.
Inoltre ha un angelo custode che sembra volerla aiutare sempre.
Un angelo di nome Angelica che solo lei può vedere e che in poco tempo diverrà la sua migliore amica.
Ma se per lei la vita ha preso tutta una svolta diversa le cose rimangono uguali per Christian; Un ragazzo che ormai aspetta solo di precipitare nell’oblio totale.
E fra pianti, smarrimenti, sorrisi e parole dette a metà Layla scoprirà cos’è il vero amore: Quello che ti fa battere il cuore e che ti fa fare cose estremamente stupide come voler donare la propria vita per qualcun altro.
Il vero amore.
--
Infine c'è quell'amore malsano fra Clizia e James, un amore fatto di strani sguardi e da tanta, tanta paura.
Lei che nasconde un segreto di cui si vergogna e lui che cerca di vedere il meglio in ogni persona.
Una storia raccontata fra le pagine di un diario da un angelo
Perché l'amore a volte è un'arma micidiale. Non sai mai se ne uscirai vittorioso.
Genere: Romantico, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Falling star-Esprimi un desiderio

Falling star-Esprimi un desiderio.-

II Capitolo.

 

Ero in apnea, ne ero consapevole.

Avevo il bisogno vitale di respirare ma sapevo che non potevo.

Dovevo solo aspettare il momento in cui l’aria avrebbe iniziato a circolare nel mio corpo.

Per iniziare a percepire di nuovo il suono della mia voce.

 

Un raggio mi sfiorò la pelle silenziosamente e indisturbato costringendomi ad aprire le palpebre. La troppo luce mi costrinse a richiuderle di colpo.

Sbuffai e mi strinsi di più nelle coperte.

-Sveglia ragazzina.- una voce cristallina e angelica mi disturbò e io aprii di nuovo gli occhi.

Mi girai nel letto impazientita e quello che vidi mi fece raggelare il sangue nelle vene. Una ragazza che poteva avere la mia stessa età mi guardava divertita.

Aveva lunghi capelli neri che le ricadevano nelle spalle e due occhi azzurri che riuscivano a scrutarmi anche l’anima.

Era l’essere umano più bello che avessi mai visto. La sorpresa venne subito rimpiazzata alla paura. Cosa ci faceva un’estranea in casa mia?

-Vai via o chiamo la polizia.- sbottai tremante mentre frettolosamente sgusciavo via dalle lenzuola azzurre del mio letto.

Il mio corpo stranamente era più agile del solito.

La ragazza in risposta rise e si sedette nel mio letto.

-Chiama se vuoi ma ti avverto che ti prenderanno per pazza visto che in questa stanza non troveranno nessuno oltre te.-

La guardai sbigottita, mi stava prendendo per i fondelli?

-Ehy… e tu chi saresti la fata turchina?- domandai mentre cercavo di ricordarmi l’auto difesa e di prendere la prima cosa pesante che mi capitasse per le mani.

La ragazza rise di nuovo e mi mando in bestia.

-Ci sei vicina.- rispose con nonchalance.

-Vicina a cosa?-

Quella ragazza doveva essere pazza e io ero ancora più pazza visto che continuavo ad alimentare la discussione.

-Mi chiamo Angelica, il mio nome è tutto un programma.- rise a una battuta che evidentemente non avevo capito.

-Eh?- domandai perplessa. Se voleva rubare qualcosa perché non mi uccideva subito e continuava il suo lavoro?

-Ma non ci arrivi da sola?- mi domandò sistemandosi meglio nel mio letto e accavallando le gambe.

-Arrivare a cosa? E alzati quello è il MIO letto-

-Uffa, sei proprio permalosa e dire che quanto dormi sembri un angioletto – rise di nuovo, ancora più forte.

-Tu sei pazza. Io chiamo la polizia.- risposi mentre correvo per prendere il telefono.

Appena lo afferrai questo mi volò dalle mani quasi come se una forza invisibile l’avesse preso.

-Ma che dia…-

Mi girai e vidi Angelica che giocava distrattamente con il telefono che prima tenevo nelle mani.

-Come diavolo hai fatto?- domandai con gli occhi sgranati.

-Magia!- rispose lei alzandosi e venendomi incontro.

Arretrai di scatto mentre il mio cuore cominciava a battere furiosamente.

-Abbiamo capit..- iniziò a parlare lei ma io la interruppi.

-Se non te ne vai inizio ad urlare.-

Lei mi guardò esasperata alzando un sopraciglio perfetto come lei.

-Urla allora.-

Sembrava esausta di quel giochetto.

La guardai intensamente e quasi come se volessi provocarla presi aria e cercai di urlare.

Sentivo la gola bruciarmi ma quello che mi meravigliò fu che nemmeno una parola uscì dalle mie labbra.

Volevo urlare, davvero, lo volevo con tutto il cuore ma era impossibile. Non potevo e soprattutto mi sentivo impotente.

Angelica mi sorrise e poi fece un cenno con la mano e io sentì un urletto strozzato uscire dalla mia bocca.

Respirai lentamente, gustandomi quell’attimo, era come se avessi imparato in quel momento a respirare.

Ansimai un po’ e quando mi ripresi fissai il mio ospite indesiderato.

-Cosa diavolo sei?- sussurrai così piano che mi detti della stupida. Sicuramente non mi aveva sentito.

Lei sorrise. Forse era la millesima volta che lo faceva nello stesso giorno. Mai una persona mi aveva dato più fastidio.

-Finalmente, questa era la domanda che mi aspettavo da molto tempo. Non chi sono, ma cosa sono.- disse con fare teatrale.

-Mi chiamo Angelica.-

-Questo me l’avevi già detto.-

Lei si imbronciò, Ok, ero stata maleducata ma non era lei quella che si era ritrovata una perfetta estranea nella sua stanza.

-Mi fai finire?- domandò un po’ scostante.

Io annuì.

-Mi chiamo Angelica e sono il tuo angelo custode.-

Questa volta fu il mio turno di ridere, risi così forte che dovetti trattenermi la pancia con le mani.

-No, no.- dissi scuotendo la testa. -Io dicevo sul serio, cosa sei?- domandai ancora con il sorriso alle labbra.

Lei mi guardò quasi offesa.

-Vedi che io non scherzavo sono veramente il tuo angelo.-

Io continuai a guardarla, non aveva l’aria di una che scherzava. La guardai accigliata ma si era sentita?

-Ok, esci da casa mia, Tu sei p.a.z.z.a- scandii bene le parole.

Lei ricambiò il mio sguardo e poi rise facendo una cosa che non avrei mai dimenticato.

Mosse la mano e in un attimo il vaso vicino alla scrivania si alzò in aria e, sempre sotto il comando di Angelica, cadde a terra proprio vicino a me, infrangendosi così come la certezza che quella ragazza fosse pazza.

Quella pazza ero io.

-Oddio sto ancora dormendo vero?- domandai più a me stessa che ad Angelica.

-E basta, sono un angelo! accettalo- disse innervosita.

-E.. le tue aa…li?- balbettai

-Leggenda- disse sorridendo.

-L’aureola?- continuai

-Mi rovina i capelli.-

-E… voli?- la mia voce tremava leggermente.

-No, posso stare solo con te.-

Ok, ero pazza. Le vicende accadute nell’ultimo periodo avevano fatto in modo che la mia stabilità mentale crollasse in poco tempo.

-Non mi credi ancora eh?- mi domandò con fare sospettoso.

Io negai con la testa.

-Allora guardati allo specchio- esclamò Angelica.

Mi volsi lentamente, avevo paura di dargli le spalle.

Mai sottovalutare il nemico, e per me lei era un nemico.

Feci altri piccoli passi, calibrando il peso da un piede all’altro e fissando con la coda dell’occhio la ragazza che beatamente stava trattenendo un sorriso.

Quando vidi la mia immagine riflessa allo specchio non riuscì a trattenere un urlo.

Quella non ero io, no. Non potevo essere io.

Io non potevo essere così… così bella.

I capelli castani sempre crespi e spenti mi ricadevano ordinati, incorniciandomi il mio viso perfetto.

Non c’era nemmeno un brufolo, un lineamento disegnato male nella mia pelle. Niente. niente di niente.

Quei chili di troppo erano scomparsi e io mi ritrovavo il corpo di una modella.

Ero perfetta.

-Sto sognando.- borbottai.

Angelica si avvicino a me, con un passo felpato e io la fissai.

-Ora mi credi?-

Guardai il riflesso di Angelica impresso nello specchio.

I suoi occhi azzurri, vitrei quasi trasparenti mi guardavano gioiosi.

-Ma cosa è successo?- domandai con voce strozzata, il cuore mi batteva forte.

Angelica sorrise confortandomi un po’.

-Sbaglio o ieri hai espresso un desiderio?- mi domandò misteriosa.

La guardai sbalordita, ma di che diavolo stava parlando? L’immagine della notte precedente, la stella cadente, il dolore, la voglia di rivivere mi colpirono come un dardo infuocato.

Ero io quella che la notte precedente aveva espresso il desiderio di avere una vita perfetta, ed ero io quella che adesso fissava lo specchio con un sorriso fra le labbra.

Uno specchio che rifletteva la perfezione.

Uno specchio che rifletteva me.

Angelica si avvicinò ancora di più, potevo ammirare i suoi movimenti agili e raffinati. Tutto in lei era armonioso.

Sembrava una piccola bambola di porcellana, una nuvola ovattata. Impalpabile.

Lo specchio adesso rifletteva me e lei.

-Angelica ma è tutto vero questo?- domandai tremando un po’.

Lei rise, e adesso con la tranquillità che mi invadeva, non riuscì a non amare quella risata dolce.

-Tutto vero, e ancora non hai visto niente.- mi rispose biricchina.

La mia vita era stata sempre un lungo tunnel, pieno di piccole luci, che riuscivano bene o male a farmi camminare.

E per me andava bene così.

Ma adesso tutto aveva una prospettiva diversa. Adesso io ero fuori dal tunnel e la luce mi accecava.

Quella luce mi piaceva.

-Layla scendi! E ora di andare a scuola.-

Fissai Angelica e lei annuì lentamente, avevo quasi annullato la presenza delle altre persone troppo concentrata ad ammirarmi allo specchio e adesso sentire la voce di mia madre mi aveva procurato una fitta allo stomaco davvero piacevole.

-Scendiamo?- mi domandò Angelica.

-Ehm ma non ti vedranno? Cosa penseranno? E…- iniziai a sommergerla di domande.

Lei mi bloccò

-Ma allora non mi ascolti quando parlo, prima ti ho detto che nessuno può vedermi. Solo tu puoi.-

In poche parole ero l’unica pazza della famiglia, bene, perfetto.

Mi sistemai i capelli morbidi come non li avevo mai avuti in una coda alta, sembravano dei fili di seta nelle mie mani e toccarli era una sensazione stupenda.

Scesi di corsa le scale con indosso ancora il pigiama mentre sentivo dietro di me la presenza di Angelica.

Saltai l’ultimo gradino e mi diressi verso la cucina quasi correndo, avevo il fiatone ma non mi interessava più di tanto.

Sembravo una di quelle bambine che il giorno di Natale correvano felici per vedere che sorprese si celavano sotto l’albero.

Solo che il regalo che mi aspettava era mille volte migliore di una casetta per bambole.

Mio padre era lì seduto a tavola, teneva il giornale nelle mani e sfogliava lentamente le pagine. Mia mamma invece, vicino a i fornelli, preparava la colazione.

Potevo sentire l’odoro dell’arancia appena spremuta e dei cornetti ripieni di nutella.

Maria, la mia migliore amica, con il suo accetto italiano avrebbe sicuramente detto che quella scena le ricordava la pubblicità della Mulino Bianco.

Dove tutti erano felici e contenti.

Emily avrebbe aggiunto candidamente che invece era una cazzata bella e buona e io avrei annuito convinta alla sua tesi.

-Amore mi passeresti la tazza con il caffè.- la voce di mio padre era soffice e vellutata come la ricordavo.

Quella non era cambiata forse perché per le mie orecchie era perfetta di suo.

-Certo.- rispose mia madre.

Un rumore mi distrasse da quella visione, era una delle poche volte che i miei occhi vedevano  una cosa del genere; I miei non litigavano.

Jesse era appena arrivato bello come sempre. A differenza di me.

Lui aveva l’aura del bello e dannato, d chi sa di esserlo e di chi sa come usare questa arma a doppio taglio.

-Giorno marmocchia.- dice rivolgendosi a me.

Ecco… alcune cose non sarebbero cambiate mai.

 

Salve salvino salvetto…

Uhhh qui è l’autrice che vi parla, ok abituatevi a questi angoli senza capo ne coda perché non vi abbandoneranno presto.

Ok posso dire con certezza che finalmente l’ispirazione insieme ai mie neuroni danneggiati siano ritornati dalla loro vacanza e che per adesso, sembra, che abbiano smesso di ballare la cucaracha.

Io qui sento un caldo pazzesco sono con il condizionatore sparato verso la mia direzione ma ho scritto lo stesso solo perché sono un esserino sensibile e dolce.

Voglio ringraziare le 5 persone che hanno messo la mia fanfiction nei preferiti… mi lasciate un commentino piccino picciò mi farete tantooooo felice…

1 - Bella4 2 - birri 3 - Cherie lily 4 - Emily Doyle 5 - Maganera

Poi, poi passiamo alle recensioni xD

 

Mello sexy doll: Giorno bella, eccoti accontenta…. E’ iniziata la vita perfetta di Layla vedremo se alla fine sarà così perfetta xDD….

Un bacio e grazie per la recensione mi ha fatto davvero felice… mi raccomando dimmi anche se questo capitolo ti è piaciucchiato^^

 

Emily Doyle: Ciauuu…. Oddio non sai quanto ti quoto, anche io sono perseguitata dalla sfiga da quando ero nella culla ç_ç…. Ho la nuvoletta personale di Fantozzi che mi perseguita e sfortunatamente ho contagiato anche la povera Layla… e in fondo se soffro io perché lei non dovrebbe xDDD?

Un bacio e spero che commenterai anche questo chap!  

 

MI LASCIATE UN COMMENTINO ç_ç! NE SAREI FELICISSIMA! GRAZIE!

 

 

 

 

 

 

 

  
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