Capitolo 12
Epilogo





< Cosa farete ora? > chiese John, lasciando socchiuso il portoncino d’ingresso e avvicinandosi ai due fratelli e la ragazza con cui aveva condiviso quella spaventosa avventura.

< Noi abbiamo un aereo che parte alle 19.45, quindi, torniamo a casa finalmente > e la frase gli uscì con un tal sospiro di sollievo da far ridacchiare John.

< Quando si dice dare l’impressione sbagliata >.

< Nha! In fin dei conti ci siamo abituati, abbiamo affrontato anche di peggio > si strinse nelle spalle, sorridendo a propria volta.

< E tu, ragazza? A caccia di avventure in una cabina telefonica? > le dette una piccola spinta, Dean, attirando la sua attenzione.

Amelia annuì, volgendo brevemente lo sguardo alle proprie spalle.

< A questo proposito, ho una cosa per voi – allungò ai ragazzi alcuni foglietti di quaderno con sopra segnato lo stesso numero di telefono – E’ il numero del TARDIS, in caso di pericolo non esitate a chiamarci – li redarguì con espressione seria e a quel punto un abbraccio di gruppo fu d’obbligo – Grazie per avermi salvata > e li strinse ancora, facendo storcere il naso a Sherlock e Dean perché – non ho intenzione di abbracciare un damerino! – e – Ma sta zitto una buona volta! – e l’aver suscitato una reazione di Sherlock fu la cosa più sconvolgente.

Ancora una volta si salutarono – Sam e John si scambiarono i rispettivi recapiti telefonici – e, con un po’ di malinconia nel cuore nonostante tutto, Amy si chiuse le porte del TARDIS alle spalle con un ultimo cenno della mano, i due fratelli montarono sulla Nova e con un ultimo – Addio Spock! – da parte di Dean, con rispettivo saluto vulcaniano, partirono a loro volta.
Il rombo dell’auto e il canto del TARDIS accompagnarono il rientro in casa di Sherlock e John.

… Fino alla prossima avventura.