One Direction, 'Imagination' di thankyouzayn su EFP Fanfiction

Note autore: Buongiorno fanciulle, o forse dovrei dire buonasera visto l'orario? Allora avete visto che ho pubblicato l'ennesima mia perla di saggezza? Siete contente? Come al solito riguarda Zayn, lui č troppo il mio punto debole. Non so esattamente da dove sia uscita, fatto sta che essere malata fa bene alla creativitŕ dato che non si fa nulla. Non ha molto senso ma, per me, č molto personale, quasi intima e ci tenevo a condividerla con voi. Zayn č davvero qualcosa di speciale, per me, e scrivere su di lui mi fa star bene e mi fa sentire soddisfatta inoltre, tutto ciň che ho scritto lo immagino davvero. Per me, lui potrebbe benissimo fare queste cose e mi piace davvero pensarlo. Alla fine vi ho anche lasciato una cosa proprio carina. Bene, finiti gli inconvenienti, vi lascio alla lettura. Nel caso voleste contattarmi potete provare si Ask e, nel caso abbiate voglia, ci sarebbe sempre il mio account da visitare. Ah, come al solito, mi scuso per eventuali errori ortografici ma, abbiate pietŕ per me. Baci. xx -Micol :)

Imagination

Perché tutto quello che sei č tutto ciň
di cui avrň sempre bisogno.

ŤE avete mai immaginato come sarebbe avere Zayn nella vita di tutti i giorni?ť

Perché se io devo essere sincera lo faccio spesso.
Me lo immagino la mattina che girovaga, per la grande casa che puň permettersi senza troppi sforzi, scalzo, in cerca della colazione con i capelli spettinati, la barba sfatta, un paio di pantaloni qualsiasi che ha preso dall'armadio la sera prima mentre io sono ancora a letto.
La sua tazza preferita, quella con gli stani disegni sopra e dal colore blu, tra le mani e con dentro il liquido che, spera, gli dia una marcia in piů.
Le sue labbra, ancora leggermente secche, che fischiettano un motivetto sconosciuto ma al tempo stesso piacevole mentre con passo felpato si avvicina alla grande finestra per osservare Londra, la sua Londra, cominciare la giornata.
Il silenzio a padroneggiare nell'edificio e ringrazia di ciň perché, lui, non č mai stato un ragazzo mattiniero, sin da bambino, e anche perché dovrebbe emettere un grugnito dopo l'altro e, per quanta poca fatica comporti, č di Zayn che parliamo e, alla mattina, fa fatica a fare anche quello.
La tv spenta. La sua giornata sta per avere inizio e, nemmeno lui, sa bene come.
In sottofondo, il bollitore del the, quello che mi piace tanto, sta cominciando a fischiare, sempre in modo piů insistente.
Zayn non č un uomo di casa ma non č nemmeno uno che adora il caos, a differenza di Louis.
Zayn, che di cucina sa ben poco, si limita a scaldare il caffč o the che sia ma, per il resto non capisce come si usi la maggior parte degli elettrodomestici che sono lě dentro. Ma, seppur con questo inconveniente, quella stanza č sempre in ordine e, probabilmente, lui sa anche il perché.
Ormai fa parte della sua routine posizionare la tazza sporca nel lavandino e pescare, tra la grande quantitŕ, la giusta confezione di biscotti: quelli al cioccolato.
Si assicura che ci sia tutto quello che possa servire per rendere la mia colazione piacevole, perché Zayn č molto piů premuroso e dolce di quello che tutti credono.
Si passa una mano tra quei capelli a cui dovrŕ dare una sistemata e prosegue accarezzandosi la barba che, riflettendoci, dovrebbe farsi.
I piedi che vengono trascinati sul pavimento fino ad arrivare alla porta della camera che aveva socchiuso. L'odore di caffč e the si puň sentire benissimo.
La maniglia di metallo risuona fredda sotto la sua mano. I suoi occhi che scrutano nel buio e la mia figura che appare nel suo campo visivo ancora completamente avvolta nel lenzuolo che abbiamo condiviso fino a poco fa.
La tenda che copre la grande finestra viene spostata dalla sua mano e la luce leggera fa capolino nella stanza.
Le sue labbra che si increspano in un sorriso perché sa che č colpa sua se ho iniziato a lamentarti e se successivamente mi copro la testa con il cuscino.
Il materasso che si abbassa sotto il suo peso e lui che biascica un ŤBuongiornoť.
Perché sapete, io me lo immagino bellissimo mentre con delicatezza e dolcezza mi bacia la spalla nella speranza di spronarmi ad alzarmi ed io che sorrido perché ogni mattina mi aspetta lo stesso trattamento.
Me lo immagino scrutarmi con i suoi grandi occhi castani, posare la sua mano sulla mia schiena e sussurrarmi nell'orecchio ŤČ ora di alzarsi, fiorellinoť, e di incastrare la lingua tra i denti.
E quando poi capisce che ci vorrŕ ancora un po' per far si che scenda dal letto me lo immagino dirigersi in bagno e farsi la doccia come tutte le mattine.
La sua voce che riprende lo stesso motivetto che fino a poco prima stava solo fischiando ma, che ora, rende piů concreto.
L'odore del suo bagnoschiuma che si diffonde nel bagno e nella stanza dove sto ultimando il mio riposo ed infine la sua figura che compare di nuovo con un solo asciugamano che gli avvolge la vita ed un altro attorno al collo per asciugarsi i capelli e le piccole gocce che gli scendono lungo i lineamenti del viso.
Io, che nel frattempo ho trovato la forza di svegliarmi, l'osservo quasi ammaliata.
I capelli bagnati e tirati indietro, la barba, ancora, sfatta e che so benissimo che prima di una settimana non scomparirŕ ed il cellulare in mano per rispondere a qualche messaggio.
Me lo immagino che rovista nella sua cabina armadio in cerca degli abiti adatti ed intanto brontolare per qualcosa che, probabilmente, non sa nemmeno lui.
Gli innumerevoli minuti che passa nel bagno a pettinarsi, con la bomboletta di lacca tra le mani.
Il mio sorriso che si allarga sempre di piů mentre osservo la tazza disposta sul tavolo accanto ai miei biscotti preferiti. La teiera giŕ pronta.
Zayn che appare in cucina con fare frettoloso e mi lascia un bacio tra i capelli aggiungendo un ŤCi vediamo dopoť, sgattaiolando fuori.
Perché, dovete sapere, che io me lo immagino Zayn alla sera, quando torna a casa dopo ore passate in uno studio di registrazione che si butta con poca grazia sul divano.
Me lo immagino passarsi le mani sul viso stanco e rimboccare le maniche della maglia che ha deciso di mettere scoprendo cosě gli innumerevoli tatuaggi sparsi sulle braccia.
Lui che compare in cucina ancora vestito e con le scarpe mentre io, anche se non volentieri, sono ai fornelli. I miei occhi che lo rimproverano silenziosamente ma bonariamente perché lui sa perfettamente quanto odio che vada in giro con le scarpe. Il suo sorriso che allora si allarga e la risata che si libera dalla sua bocca echeggia per le mura. Le sue mani che si appoggiano sui miei fianchi ed il bacio che mi lascia sul collo.
Il rumore di quegli stivaletti, quelli con il nome strano e che non imparerň mai, che sento benissimo e che mi fanno venire voglia di sgridarlo ma so perfettamente quanto sia cocciuto e quanto ami fare di testa sua. So anche che non cambierŕ mai ed č proprio questo che mi fa arrendere all'idea.
La sua figura che riappare poco dopo con un paio di pantaloni larghi e della tuta, la maglia bianca che deve ancora, in parte, infilare ed un paio di calzini ai piedi.
La solita domanda che si lascia sfuggire ŤCosa c'č per cena?ť con cosě tanta naturalezza che ogni volta mi fa sorridere ed io che lo ignoro spudoratamente.
Perché, io me lo immagino, quando siamo seduti a tavola, raccontarmi come ha trascorso la mattina ed il pomeriggio con voce allegra e ridendo di tanto in tanto ed io che, poco dopo, gli racconto la mia.
Me lo immagino mentre mi osserva sparecchiare ed io che mi lamento perché, un aiuto, farebbe comodo. Le sue mani che fanno pressione sulla superficie del tavolo, mentre si alza e che successivamente afferrano il pacchetto di sigarette ed il suo accendino preferito e si accomoda sul terrazzo con lo sguardo fisso sulla cittŕ. Immerso nella tranquillitŕ e nei suoi pensieri anche quando lo raggiungo.
La sua mano destra che si allontana e si avvicina alle labbra per aspirare il fumo di quella sigaretta, che so, per cui ha atteso tutto il giorno. Io che sospiro allegra quando il suo braccio si posa attorno al mio corpo attirandomi al suo.
Me lo immagino quando si č riposato abbastanza alzarsi e tendermi la mano con un sorriso esausto sul viso e aggiungere un ŤAndiamo a letto, daiť, e che con un movimento del capo mi sprona maggiormente.
Perché riesco benissimo a immaginarmelo mentre si lancia svogliatamente sul materasso senza niente addosso se non per un paio di boxer. Il suo corpo che si avvicina al mio e le nostre gambe che si intrecciano ed il suo ŤBuonanotte, fiorellinoť, con una voce cosě assonnata a farmi schiudere le labbra in un sorriso.
Lo immagino mentre posa il mento sulla mia testa e si addormenta cosě velocemente da lasciarmi sconcertata.
Io, avere Zayn nella vita di tutti i giorni lo immagino troppo. O forse no.