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Autore: Saralasse    10/09/2008    1 recensioni
La storia di Legolas e del suo amore per una fanciulla speciale
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Rhumine uscì dall'ombra in cui era nascosta, fissando con astio le schiene dei Compagni ormai lontani.
E così vorreste distruggerci”, disse serrando i pugni. “Se le cose stanno così, vedremo chi uscirà trionfante da questa faccenda... comincerò col distruggere gli Elfi; quella stupida presuntuosa e il suo sposo che sembra incapace di vedere oltre il suo naso”.
La donna si guardò intorno per accertarsi di non essere vista, e stava per allontanarsi quando Valegil uscì dalla Sala.
D-dama Rhumine”, biascicò.
Valegil”, disse lei, con gli occhi ridotti a due fessure. “Non sembri in grado di mantenere un segreto, amico mio. Eppure sai che questo atteggiamento non ci piace, vero?”.
Dama Rhumine, te ne prego, non fate del male a Faelivrin!”.
Oh Valegil”, disse Rhumine, fingendosi costernata. “Io non vorrei farlo, ma tu mi hai costretta a prendere una decisione così grave”.
A quella risposta, lo sguardo dell'Uomo si illuminò di una nuova determinazione e senza alcun timore afferrò Rhumine per i polsi, fissandola con odio. “Mi detesto per questo pensiero, ma... fai ciò che ritieni opportuno; mia figlia è come morta da venti anni ormai, non sono nemmeno sicuro che mi riconoscerebbe. Non potrai essere più veloce di Re Elessar, io ho ancora speranza. Il mio Re salverà la vita di mia figlia e tu non potrai impedirlo, come non potrai opporti alla distruzione di tuo padre e dei tuoi compagni!”.
Rhumine si liberò dalla stretta, colpendo Valegil in pieno stomaco con il ginocchio.
Sei solo un illuso”, disse chinandosi sull'Uomo, crollato al suolo. “Non mi interessa cosa faranno ai miei compagni, io li distruggerò tutti, anche se dovessi impiegare tutta la vita”.
Rhumine lasciò Valegil in mezzo al corridoio e si allontanò decisa; doveva trovare Helkamirië.

Helkamirië si trovava nella stanza dei gemelli, ignara degli sviluppi della situazione, insieme ad Arwen ed Eowyn; d'un tratto, Anië le corse incontro, lasciando Amrod seduto sul pavimento dove stavano giocando.
Naneth!”, esclamò la bambina. “Mi racconti della Principessa Me?”.
No!”, si fece sentire Amrod. “Raccontami del Cavaliere Errante”.
Anië lascia scegliere Amrod”, disse Helkamirië. “L'ultima volta vi ho raccontato ciò che tu hai deciso”.
D'accordo”, sbuffò Anië. “Ma parti dalla Battaglia di Faeria”.
La fanciulla prese i gemelli fra le braccia e cominciò a raccontare la storia che avevano scelto, una poesiola che gli Elfi erano soliti raccontare ai loro figli.
[...]Attraversò arcipelaghi ove
crescon le gialle calendule
e infinite fontane argentee
ci sono e monti tutti d'or.
Prese a predar e a guerreggiar,
a saccheggiare oltre il mar,
vagabondò per Belmarie
e Thellamie e Fantasie.

Lo scudo e un elmo fabbricò
d'avorio e di corallo,
smeraldi in spada poi forgiò
e a guerra andò terribile
contro gli Elfi di Aeria;
e i paladin di Faeria,
coi lampi agli occhi e i capei d'or,
in groppa lo vollero sfidar.

Corazza di cristallo avea,
di calcedonia il fodero;
la lancia tutta d'ebano
al plenilunio rilucea.
I giavellotti in malachite
e stalattite lui brandì,
e combattè libellule
del Paradiso e le ferì.

Coi calabroni battagliò
cervi volanti e api
e il favo d'oro conquistò;
e corse a casa oltre i mar
la nave sua di foglia era,
le vele erano boccioli;
sedette e incominciò a cantar
e l'armatura a lucidar.[...]”.
Il racconto di Helkamirië fu interrotto da qualcuno che bussava alla porta, e dopo che le fu accordato il permesso, Rhumine entrò nella stanza.
Ti domando scusa, Helkamirië”, disse. “Non volevo disturbare, ma ho una faccenda urgente da discutere con te. Vorresti seguirmi qui fuori un momento?”.
Ma certo, Rhumine”, disse l'Elfo. “Arwen, Eowyn vi dispiace badare ai gemelli? Io tornerò fra poco”.
Le donne annuirono e Helkamirië uscì seguendo Rhumine.
Allora Rhumine, di cosa volevi parlare?”.
In realtà di nulla, sciocca Elfo”, disse Rhumine, mentre due Uomini spuntavano dietro Helkamirië bloccandole le braccia e coprendole la bocca con un panno. “Solo del tuo trasferimento a Rhûn”.
Helkamirië sbarrò gli occhi e tentò di divincolarsi, ma i due erano troppo forti per lei e così ebbero gioco facile nel trascinarla dietro una parete mobile di pietra.
Sai, Helkamirië, dopo vent'anni Re Elessar non conosce ancora bene il suo palazzo... non ci troveranno mai!”.
Così dicendo, Rhumine scoppiò a ridere, ma la sua era una risata malvagia che nulla aveva di felice, mentre il gruppo continuava a scendere nelle profondità di Minas Tirith.

Nel frattempo, Arwen, insospettita dal ritardo di Helkamirië era uscita a cercarla, ma senza risultato. La paura le afferrò il cuore, trovando per terra la catena con il fiore d'argento che l'Elfo era solita portare, e tornò in fretta nella stanza.
Eowyn!”, esclamò. “Non sono qui!”.
Che cosa?!”, disse Eowyn saltando dalla sedia.
Rhumine e Helkamirië sono scomparse”, disse Arwen. “E ho trovato la collana di Helkamirië, lei non la lascerebbe mai, è il dono di nozze di Legolas. Andiamo ad avvisarlo, non vorrei che fosse accaduto qualcosa di grave”.
Non essere avventata Arwen”, disse Eowyn. “Proviamo a cercarle nel Palazzo, prima. Se fossero soltanto uscite sulla Piazza, metteremmo in allarme Legolas senza motivo”.
Arwen annuì poco convinta e prese con se Amrod, mentre Eowyn prese la sorellina; le due donne si divisero prendendo direzioni diverse che consentissero loro di perlustrare il Palazzo. Quando si ritrovarono all'esterno, dovettero constatare che purtroppo i timori di Arwen erano fondati: non c'era traccia di Helkamirië o di Rhumine nel Palazzo, né nella Piazza, e affacciandosi dalla punta estrema della stessa, poterono vedere un gruppo di cavalieri allontanarsi di gran carriera e fra essi c'era qualcuno di insolitamente luminoso. Arwen ed Eowyn entrarono di corsa nella residenza reale, alla disperata ricerca di Aragorn e Legolas, trovandoli infine nella Sala del Trono con i Compagni e Faramir. Quest'ultimi vedendole entrare così trafelate scattarono subito sul chi vive.
Arwen, cosa è accaduto?”, chiese Aragorn.
Una cosa terribile, mio Re”, disse Arwen con le lacrime agli occhi.
Dov'è Helkamirië?”, chiese Legolas prima che rispondesse. “Perchè i bambini sono con voi?”.
Rhumine l'ha portata via”, disse Arwen in lacrime, porgendogli la collana.
Che cosa?!”, esclamò Legolas, bianco come un cencio mentre stringeva il ciondolo fra le dita.
E' entrata nella stanza dicendo che doveva parlarle e Helkamirië l'ha seguita senza timori”, disse Eowyn. “Ma quando abbiamo visto che tardava siamo uscite a cercarla. Abbiamo perlustrato il Palazzo in lungo e in largo ma senza risultato e quando infine siamo uscite sulla Piazza, abbiamo visto dei cavalieri allontanarsi e uno di essi era sicuramente Helkamirië: la luce di Elbereth non lascia spazio a molti dubbi”.
Devo andare subito a cercarla”, disse Legolas.
Aspetta!”, disse Aragorn. “Vengo con te. Potresti aver bisogno di aiuto”.
Va bene”, disse l'Elfo. “Potrai prendere Carnemirië, non avrà nessun problema a starmi dietro”.
Ada”, lo richiamò Amrod. “Per favore porta a casa naneth”.
Lo farò”, disse Legolas dando un bacio a ciascuno dei suoi figli. “Non tornerò senza di lei”.

Nel frattempo, Rhumine stava dirigendo i suoi uomini verso Henneth Annûn, intenzionata a uccidere Helkamirië proprio in quello che era il suo regno. Legolas e Aragorn, i quali grazie ai cavalli elfici li avevano raggiunti quasi subito, continuavano a seguirli da presso, in attesa di un'occasione propizia per attaccarli e liberare Helkamirië. Finalmente, i mercenari furono costretti a fermarsi presso un corso d'acqua per lasciar dissetare i cavalli, così i due si nascosero nella boscaglia a spiare la situazione; poco distante si sentiva il rombo di una cascata, ottima cosa per i due che potevano così agire senza timore di essere sentiti. Rhumine sembrava estremamente nervosa, continuava a passeggiare su e giù senza sosta, finchè improvvisamente il suo sguardo si posò su Helkamirië, uno sguardo che quasi più nulla aveva di sano.
Alzati”, le ordinò.
L'Elfo fece quanto le era stato detto, guardandola con occhi divertiti; la reazione di Rhumine fu un sonoro ceffone in pieno viso che fece barcollare Helkamirië, la quale però, non sembrava per niente spaventata. Legolas avrebbe voluto uscire subito allo scoperto, ma Aragorn lo trattenne, convincendolo ad attendere ancora qualche istante.
Aragorn, Helkamirië si farà uccidere piuttosto che mostrare paura”, disse l'Elfo. “Devo intervenire”.
Abbi più fiducia nella tua sposa”, disse Aragorn. “Sai che non desidera morire, non passerà il limite”.
Mentre così discutevano, videro che Rhumine stava inspiegabilmente tagliando le corde che serravano i polsi di Helkamirië, lasciandola libera di muoversi.
Avanti Elfo”, disse la donna. “So che hai il tuo pugnale qui con te. Prendilo”.
Senza tradire la minima sorpresa, Helkamirië sguainò il suo pugnale adamantino che teneva nascosto nella manica del vestito, e fece per porgerne l'elsa a Rhumine, la quale le rivolse uno sguardo interrogativo.
Credo che tu non abbia capito”, disse. “Non voglio che tu mi dia il pugnale. Desidero combattere contro di te”.
Io non nutro questo desiderio”, disse Helkamirië. “Non combatterò contro di te”.
Ne sei certa?”, disse Rhumine. “Potrebbe essere la tua unica occasione per fermarmi. Potresti salvare il tuo sposo e i tuoi figli... oppure potrebbe essere la mia unica occasione di liberarmi di te!”.
Così dicendo, Rhumine si scagliò contro Helkamirië, alla quale non rimase scelta se non quella di combattere per la propria vita; mentre le due si affrontavano duramente, Legolas e Aragorn ne approfittarono per attaccare gli altri due Uomini.
Lo scontro tra Rhumine e Helkamirië proseguiva violento e le due si erano avvicinate pericolosamente al bordo della cascata; d'improvviso, l'Elfo vibrò un colpo potente che spezzò il pugnale di Rhumine. La donna cadde a terra, tenendosi la mano lievemente ferita, ma non si arrese: Legolas le era abbastanza vicino e sufficientemente impegnato a lottare con la spada, e con una mossa fulminea gli sottrasse il pugnale bianco, tornando poi all'attacco contro Helkamirië. L'Elfo era più abile, ma gli Assassini di Rhûn non erano certo noti per la loro onestà: Rhumine la accecò con la polvere e le lanciò contro il pugnale che la colpì al ventre.
Helkamirië fece qualche passo indietro fissando la macchia cremisi che si allargava sulla veste candida, e rivolgendo poi lo sguardo a Legolas che era completamente attonito.
Legolas...”, biascicò, prima di cadere inghiottita dalla cascata.
No! Helkamirië!”, urlò Legolas lanciandosi verso di lei, ma non arrivò mai al precipizio. Qualcuno lo aveva colpito pesantemente alla nuca facendogli perdere i sensi; prima che il buio lo avvolgesse, i suoi occhi caddero sul fiore d'argento che teneva fra le dita e il suo pensiero volò a Helkamirië. “Lirimaer...”.
  
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