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Autore: G RAFFA uwetta    04/08/2014    3 recensioni
Dal testo: "Ho bsogno di pensare, di un luogo solitario ... Mi viene in mente solo un posto ... Il luogo dove è nata la consapevolezza della mia disfatta e la scoperta di un tenero sentimento coltivato all'ombra della paura."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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L'unione di due anime disperse


 


 

Mi sono sempre chiesto di cosa fossero fatte le lacrime; ed ora, disteso in questo bagno distrutto, ne ho la certezza: sono i rimorsi, che trasudando, mi sollevano dal loro fardello.

Echi di voce lontane mi giungono ... ma non riesco ad afferrarle ...

Anche solo pensare costa fatica.

Sono stanco, come un vecchio che ha vissuto tutta la sua vita ed ora non ha più nulla da offrire.

Non sento dolore, forse quello arriverà quando la coscienza non avrà più appigli.

Avverto il taglio allungarsi come radici di edera lungo le venature del corpo: un colpo secco, una piuma che sollettica i sensi.

Sento: goccia ...

... dopo ...

goccia ...

Il sangue defluisce; così uguale a quello degli altri, lentamente e inesorbilmente.

Sono scosso dai singulti, scatti improvvisi che rimbombano nella testa.

Da quando il mondo è foschia?

Dicono che chi muore rivive la vita in un attimo. Io, che ho da ricordare? Dalla nebbia emerge un volto, in tutti questi anni, il mio punto fermo.

Mi aggrappo a lui, per non cadere, per non mollare.

Sento una litania ... è la morte che mi culla?


 

Precipito ... galleggio ... è tutto bianco.

Precipito ... sogno ... è tutto bianco.

Precipito ... precipito ... avrà mai fine?

 

*

La guerra è conclusa. Il Signore Oscuro giace inerte annegato nella pozza della sua stessa vana gloria. Sconfitto da un mago che si è rivelato superiore per coraggio ed abnegazione.

La sala brulica di sospiri e lacrime intrise di tristezza e dolore. La ricerca forsennata dei sopravvissuti, i richiami angoscianti di feriti moribondi, il conforto nel ritrovarsi, lo strazio del perdersi.

Mi ritrovo aggrappato nell'abbraccio stretto dei miei genitori. Un calore mai provato prima. Baci leggeri ed effimeri sfiorano la mia nuca mentre carezze dure e timide scendono lungo la schiena. Lacrime versate si mescolano nel sollievo di sapersi vivi, amati, supportati.

Mi guardo intorno con occhi velati alla ricerca del volto amato che in questo anno tremendo è stato il mio puntello per non impazzire. Lo scorgo lontano, solo, stanco, ferito, malinconico, una figura ascetica circondata da un alone di mistero.

E' un attimo, l'incontro fortuito dei nostri sguardi, un sorriso fugace, un assenso col capo.

Mi discosto gentilmente dalla morsa amorevole e confortante dei miei genitori e mi allontano . Ho bisogno di pensare, di un luogo solitario dove decidere cosa fare della mia vita. Come affrontare e come ricostruire lo sfacelo causato dall'appartenenza al mago più distruttivo della storia della magia.

Mi viene in mente un solo posto mentre cammino tra le macere fumanti e diroccate del castello che è stata la casa per tanti anni. Il luogo dove è nata la consapevolezza della mia disfatta e la scoperta di un tenero sentimento coltivato all'ombra della paura.

Sono qui dove ogni cosa è cominciata, sfioro con malinconia i lavabi scrostati e sbeccati. Fisso con riverenza la macchia scura che nessuno si è premurato di cancellare. Un rumore improvviso mi spaventa, che sia qualche malintenzionato che mi ha seguito? Mi giro con timore e, sorpreso, incontro il verde del tuo sguardo. Non vi è sorpresa solo un che di indefinito che mi eletrizza. Ti avvicini e con le dita sfiori il livido che quel cretino del tuo amico mi ha procurato in faccia.

E' un attimo, le nostre bocche si sfiorano e dentro di me esplodono fuochi e stillettate di ghiaccio bollente affondano la carne.

*

Sono schiacciato contro un muro mentre la tua bocca saggia la mia pelle.

Che sapore ha?

La tua sa di stelle, di infinito, di un istante vissuto intensamente. Di te.

Entri in me pecorrendo strade sconosciute.

Affonda dentro in profondità; scava un'alcova dove ancorarti per non uscirne più.

Crea un labirinto affinchè la mia ragione si perda.

Insinua la tua luce per avviluppare in un groviglio il mio cuore.

Portami talmente in alto dove nessuno possa raggiungermi.

Fammi precipitare per poi ricompormi su misura per te.

Sono tuo.

Nel tempo, nello spazio, nel volgere di un attimo, nella pioggia che cade, nel sole che ride, nel battere leggiadro delle ali di una farfalla, nel tuo sorriso che si accende solo per me ...

Sono tuo.

 


 

 

Note dell'autrice: ringrazio la mia Beta per la pazienza, i consigli e per sopportare i miei vaneggi.
 


 

   
 
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