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Autore: FairySweet    04/08/2014    1 recensioni
... La sua colpa era semplicemente quella di amare troppo, amava sé stessa, amava quell'uomo ostinato e testardo che la sfiorava con la delicatezza di un angelo, amava sua figlia, la sua vita, semplicemente ... amava troppo ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Ristori, Antonio Ceppi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Un fiore”Cosa?” domandò confusa sedendosi sul bordo del letto “La seconda parola che hai detto da piccola è stato fiore” “Non saprei, non ho memoria di quei tempi” “Ma io sì” mormorò divertito sedendole accanto “Eravamo in giardino, nostra madre stava ricamando e tu eri seduta all'ombra sull'erba. Era una bella giornata, il sole era caldo e piacevole e i fiori avevano appena iniziato la loro danza colorata. Ricordo di averti vista sorridere, battere le manine divertita dal volo di una farfalla …” sorrise scuotendo leggermente la testa “ … avevi compiuto un'anno da qualche mese ormai e ricordo che quel pomeriggio tutto sembrava più luminoso. Posasti entrambe le manine sull'erba e ridendo ti voltasti a pancia in giù perdendoti con lo sguardo sul movimento leggero di quei fili verdi: Anna, guarda cos'ho per te?” si voltò verso il fratello incuriosita da quella domanda nata dal nulla ma lui scoppiò a ridere sfiorandole il viso “Sollevasti gli occhi e incontrasti il mio viso, avevo tra le mani una rosa, una di quelle che mamma adorava tanto. Amelia l'aveva recisa per me togliendovi ogni spina. Ero certo che quel fiore ti piacesse perché era semplice e puro com'eri tu sorellina mia. Ricordo di averti vista ridere, allungasti una manina verso di me stringendo le dita attorno alle mie …” strinse la mano attorno alla sua giocando con le sue dita esattamente come quel ricordo, come quel bambino allegro e pieno di vita che aiutava la sua sorellina ad alzarsi in piedi “ … e ti mettesti in piedi. Eri così traballante e piccola da farmi tenerezza. Ti strinsi più forte con la mano libera aiutandoti a trovare l'equilibrio: Vedi Anna, questa rosa è un fiore, è un fiore bello come sei tu. E tu? Tu mi sorridesti e con semplicità ripetesti fiore” sorrise appena inclinando la testa di lato, incantata da quelle scene così lontane nel tempo da sembrare perfino irreali “Eri così piccola e indifesa Anna. Quando papà è morto ho giurato che ti avrei tenuta al sicuro, che saresti stata bene, che nessuno ti avrebbe fatto del male e invece …” lo sguardo si spostò lentamente su quel corpo pallido che respirava a fatica “ … e invece ti ho lasciato da sola” “Non l'hai fatto” “No?” ribatté ironico “Non saresti mai finita in questo letto se fossi stato ancora con te. Non ti avrei permesso di soffrire così e non avrei permesso a lui di farti del male” “Non me ne ha fatto” “Anna” “Non così tanto. Lo sai, a volte mi sento perfino in dovere di ringraziarlo” esclamò divertita stringendosi leggermente nelle spalle “Se non mi avesse costretto ad usare ogni briciolo di forza non sarei mai diventata quello che sono ora” “Un corpo in fin di vita?” “Una donna” Fabrizio sbuffò lasciando scivolare la mano nel vuoto ma quella di Anna si strinse con forza attorno al suo polso costringendo gli occhi ad incatenarsi “Sono una donna Fabrizio, sono una donna che sa amare, che ha conosciuto la vita e che ha imparato a lottarvi contro. Sono una donna che è anche madre e che per sua figlia ha fatto milioni di sacrifici. Sono diventata grande, non hai bisogno di proteggermi” “Tu non capisci vero?” “Io non …” “Sarai sempre quella bambina per me! Sarai sempre così piccola e sorridente, sarai sempre così dolce e piena di vita! Non è una cosa che cambia con il tempo, non puoi cancellarlo. Mi scorri nelle vene Anna e vederti piangere, vederti soffrire per qualcuno che non ti merita mi massacra dentro!” si alzò di scatto passeggiando nervosamente attorno al letto “Non è un medico? Non dovrebbe forse trovare una cura per lo stato in cui ti trovi?” “Ci sono cose che non si possono spiegare Fabrizio, forse questa è una di ..” “Cosa? Una di quelle situazioni particolari dove ci si affida solo alla preghiera? Oh per favore!” inspirò a fondo alzandosi in piedi.
Cercava di calmarlo ma non riusciva nemmeno a calmare sé stessa, non riusciva a capire cosa stesse accadendo, come mai si ritrovasse lì, attaccata ad un corpo che ormai era a malapena vita con il fantasma di suo fratello attorno “Magari questa è solo una scusa” “Una … una scusa?” ripeté confusa ma lui sorrise “Se muori avrà un motivo per piangere e i sensi di colpa finiranno cancellati dal tempo ma se resti in vita. Se riapri gli occhi allora quei sensi di colpa lo mangeranno vivo perché è colpa sua Anna, lui ti ha costretto a scelte più grandi di te, lui ti ha ferito e umiliato e lui è tornato indietro come un cane bastonato a cercare il tuo amore” “Lui è il mio amore” “Tu sei troppo buona Anna! Non puoi comportarti così, non ancora, non con lui. Te l'ho già detto una volta e te lo ripeto: se questa volta ti pieghi ti spezzerai” “E cosa cambierebbe?” trattenne il fiato sconvolto dalla forza di quegli occhi.
Era diventata grande, era diventato quelcosa di meraviglioso ma per quanti sforzi facesse, davanti agli occhi aveva ancora quella bambina stupenda che rideva sdraiata nell'erba “Se resto con te piangerà, se torno indietro piangerà. Cosa cambierebbe?” “Se resti con me piangerà ma il tempo se ne prenderà cura. Se torni indietro piangerà per sempre Anna perché la cicatrice che hai nel cuore non smetterà mai di sanguinare e l'unico colpevole è lui. Vuoi davvero passare la tua vita così?” “Voglio solo un po' di tempo per …” “Per farti prendere in giro di nuovo?” “... se restare con te è la cosa migliore per lui allora, allora ho solo … ho bisogno di un po' di tempo per dirgli addio”.
  
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