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Autore: John Spangler    04/08/2014    4 recensioni
Subito dopo aver trovato Nami e Nojiko, Bellemere prese una barca e, affrontando il mare in tempesta, riuscì ad arrivare alla sua isola natìa. Cosa sarebbe successo, però, se la tempesta l'avesse spinta fuori rotta, facendola arrivare fino ad una nave della Marina comandata da un certo Vice-Ammiraglio noto per i suoi pugni?
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Thousand Pieces'
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Capitolo 9: La gioia dopo il dolore
 
I tre fratelli Monkey guardarono a bocca aperta il mostro che avevano davanti. In tutta la loro vita, non avrebbero mai immaginato di trovarsi davanti una creatura del genere. Certo, ne avevano viste di cotte e di crude, soprattutto Rufy e Nojiko (essere un marine, a volte, ti faceva affrontare cose di cui la gente comune nemmeno sospettava l'esistenza), ma niente avrebbe potuto prepararli la visione di un gigantesco mostro umanoide, dal pelo ispido, macchiato in alcuni punti di sangue incrostato e dall' odore non proprio piacevole.
 
Kureha iniziò a tremare.
 
- Deve...deve aver sentito il vostro odore.- disse.
 
Il mostro annusò per un istante l'aria e prese a ringhiare, guardando minaccioso i quattro umani davanti a sè.
 
- Chopper...-
 
La frase della dottoressa venne interrotta da un ruggito agghiacciante. Chopper abbassò la testa e si lanciò alla carica.
 
- AIR GATLING!-
 
La corsa di Chopper venne arrestata da un'improvvisa gragnola di colpi di aria compressa. Fu sbalzato all'indietro, mentre Ace ruotava la mano destra. Un colpo, poi un altro, e un altro ancora, finchè dal muso iniziò a colare del sangue. Tuttavia, questo non fu abbastanza. In pochi secondi, riuscì a rialzarsi e a sferrare un pugno sul terreno innevato, che fece perdere l'equilibrio a Ace.
 
- FRATELLONE!- Rufy digrignò i denti e si lanciò verso suo fratello, tendendo una mano verso l'avversario.- MURO DI FUOCO!-
 
Dalla mano di Rufy scaturì un'immensa fiammata che accerchiò la renna, diventando in pochi secondi una muraglia ardente.
 
- Ce la fai ad alzarti?- chiese il marine.
 
- Tranquillo, non era niente.- rispose il Tifone Umanoide.- Ho visto di peggio.-
 
Nel frattempo, all'interno della muraglia, Chopper si guardava attorno indeciso sul da farsi. Poi, piegando leggermente le gambe, spiccò un balzo verso l'alto e atterrò fuori dalle fiamme, che furono spente dall'aria generata dal tonfo. Volse lo sguardo in direzione dei due fratelli e ringhiò.
 
- Mi sa che è più tosto di quanto pensassi, Ace.-
 
- Forse sì, ma non è molto più grosso di quei bestioni che abbiamo abbattuto da bambini assieme a Sabo. Ti ricordi?-
 
- Certo!-
 
- E allora facciamogli vedere chi siamo!- Si girò verso Kureha.- Dottoressa, presto, la siringa!-
 
- Prendi!- l'anziana gli lanciò la siringa. Ace la afferrò al volo, appena in tempo per evitare una carica di Chopper. Saltò a sinistra e fu quasi per cadere a terra, ma riuscì a mantenere l'equilibrio. Si rivolse a sua sorella.
 
- Nojiko, bloccalo!-
 
La ragazza non rispose. Si era messa di fronte a Kureha, come per proteggerla, e guardava la scena con un'espressione indecifrabile. Non sembrava che avesse intenzione di muoversi.
 
- Lasciala perdere, Ace. Ci penso io!- Rufy puntò un braccio verso Chopper e gridò- FRUSTA INFERNALE!-
 
La mano del marine generò una fiamma a forma di frusta, con cui prese a colpire in direzione della mostruosa renna, riuscendo a centrarla sul muso.
 
- GRRRAAAAURRRGHHHH!!!!- Chopper urlò di dolore e colpì il terreno con entrambi i pugni, generando un'onda d'urto molto simile a un terremoto che abbattè un paio di alberi e buttò a terra i fratelli Monkey.
 
- Merda!- imprecarono i due all'unisono. Videro Chopper iniziare a correre verso di loro ad una velocità impressionante. Fecero per lanciare uno dei loro attacchi, ma qualcosa li anticipò.
 
Una sorta di enorme cane bipede dal pelo rossastro si gettò, ringhiando, su Chopper. Gli piantò gli artigli nella spalla e lo morse sul collo, strappandogli un urlo ancora più agghiacciante di prima.
 
- E quello che cos'è?- chiese Ace, sbigottito.
 
- E' Nojiko.- rispose Rufy.- O meglio, è la sua forma ibrida.-
 
Nojiko si girò verso i suoi fratelli e parlò, la voce leggermente diversa dal normale. essendo in quella forma.- Io lo distraggo, voi pensate a iniettargli l'antidoto!- Sollevò una zampa e parò un colpo di Chopper, che stava cercando in tutti i modi di scrollarsela di dosso.
 
Ace non se lo fece ripetere due volte. Prese la siringa che Kureha gli aveva dato e mirò al petto di Chopper.
 
- Balestra d'aria!-
 
La siringa partì, spinta dal vento generato dai poteri di Ace. Chopper era così concentrato su Nojiko che non fece niente per evitare di essere colpito. La siringa gli arrivò in pieno petto, all'altezza del cuore. Urlò più per la sorpresa che per il dolore. Nojiko si staccò da dove si era aggrappata e piroettò all'indietro, atterrando sulle quattro zampe.
 
Intanto, Chopper aveva cominciato a contorcersi e a ringhiare. Cadde in avanti, urlando a squarciagola e tremando tutto. All'improvviso, smise di gridare e si immobilizzò, per poi riprendere a tremare subito dopo.
 
I tre fratelli Monkey e la dottoressa Kureha guardarono la renna senza fiatare, sperando con tutto il cuore che l'antidoto funzionasse. Anche i loro compagni erano presenti: erano usciti dalla casa di Kureha e assistevano alla scena con occhi sbarrati.
 
Chopper iniziò lentamente a rimpicciolire. In appena un minuto, tornò alle sue sembianze normali. Gli umani attorno a lui tirarono un sospiro di sollievo.
 
- Aspettate. Non è ancora finita.- disse Kureha, cauta.
 
La renna aprì gli occhi e si guardò attorno. Si alzò e si mise una mano sulla spalla, nel punto dove Nojiko lo aveva morso.
 
- Ahia, che male. C-cos'è...successo? Chi s-siete voi?-
 
Kureha gli corse incontro e lo abbracciò.
 
- Chopper, meno male che stai bene.-
 
- Dottoressa? Cosa...cosa è successo?-
 
- E' stato Wapol. Ha iniziato a massacrare gli abitanti dell'isola, ma tu sei riuscito a fermarlo. E queste persone ci hanno dato una mano.-
 
Chopper allargò le labbra in un sorriso.- Davvero? E...ora è tutto a posto?-
 
- Certo.- L'anziana dottoressa guardò la renna negli occhi.- Ascoltami bene, Chopper. Wapol ha ucciso tutti gli abitanti dell'isola. Non c'è rimasto più nessuno.- Indicò Ace.- Vedi quel ragazzo con le lentiggini? Devi andare con lui. Non preoccuparti, è una brava persona. Alla sua ciurma serve un medico, e sarai tu a ricoprire il ruolo.-
- Ma...perchè? Non posso rimanere qui?-
 
- No, Chopper. Vedi, io sto per morire. Lo stress che ho accumulato in questo periodo non mi ha fatto bene. Per questo devi andartene: voglio che tu abbia una possibilità di vedere il mondo ed essere felice.-
 
- Dottoressa, io qui sono felice!-
 
Kureha sorrise e abbracciò la renna.- Ti voglio bene, Chopper.- Qualche secondo dopo, allentò la presa. Chopper guardò l'anziana e si accorse che aveva smesso di respirare. Cercò di scuoterla, ma questa non reagì. Con orrore, si rese conto che la donna era morta. Mollò la presa e iniziò a piangere, guardando il corpo di Kureha cadere nella neve.
 
- DOTTORESSAAAA!!!!-
 
***
 
Rufy e Nojiko seppellirono la dottoressa davanti alla sua casa, mentre Ace si occupava di consolare Chopper. Quest'ultimo non fece che piangere, aggrappandosi al Tifone Umanoide come se fosse stato un salvagente. Alla fine riuscì a calmarsi, abbastanza da dire qualche parola sulla tomba di Kureha.
 
Subito dopo, Ace decise che sarebbe stato meglio per tutti riposare un pò, e che sarebbero partiti per Alabasta la mattina successiva. Assicuratosi che Nami stesse bene, lui e tutti gli altri (Chopper incluso) andarono a dormire.
 
***
 
Nami si rigirò nel letto, cercando di prendere sonno. I suoi tentativi vennero interrotti da un paio di colpi alla porta della sua stanza.
 
- Avanti.- disse.
 
La porta si aprì e Nojiko entrò nella stanza. Nami la guardò, leggermente sorpresa.
 
- E tu che cosa vuoi?- chiese.
 
- Sono venuta a vedere come stavi.-
 
- Ah, adesso ti importa di me?-
 
Nojiko non disse nulla. Abbassò lo sguardo e si sedette su uno sgabello.- Sei mia sorella.-
 
- Questo lo so, e allora?-
 
Nojiko sospirò.- Ho parlato con Ace. Mi ha detto quello che state andando a fare ad Alabasta. Io...ho deciso di venire con voi e di aiutarvi.-
 
La Gatta Rossa sgranò gli occhi.- Come? Non vuoi più arrestarci?-
 
- Io...- Nojiko abbassò lo sguardo e si diede un pugno sulla gamba.- Cazzo, non sono mai stata brava a esprimere certe cose.- Volse lo sguardo verso sua sorella.- Mi dispiace, Nami. Mi dispiace per come mi sono comportata e per quello che ho detto. Ci ho riflettuto mentre Ace e Rufy combattevano con quel mostro. Non so nemmeno io come è successo esattamente, ma forse il sapervi in pericolo di morte mi ha fatto capire di aver sbagliato. E no, non vi arresterò: vi lascerò andare e, una volta tornata a Marineford, mi inventerò qualche scusa. Non...- represse una lacrima.- Non voglio più trattarvi come dei criminali. Siete...siete la mia famiglia!-
 
Nami rimase qualche momento a guardare sua sorella, sorpresa da quell'improvviso cambiamento. Sorrise, si alzò dal letto e abbracciò Nojiko.
 
- La sai una cosa? Anche se ti sei comportata da idiota, io non ho mai smesso di volerti bene, sorellona.-
 
Ormai riappacificatesi, le due sorelle Monkey passarono una buona mezz'ora a chiacchierare. Parlarono di tutto, da Garp alla loro vita sentimentale.
 
- Allora, hai incontrato qualcuno?- chiese Nojiko.
 
- No. Cioè, sì, ma mi ha respinta.- rispose Nami.- Tu, invece?-
 
- Sì. Si tratta di quel biondino che è venuto con me e Rufy. Si chiama Sanji. E' un pò cretino, ma mi piace. Penso proprio che me lo terrò.-
 
Nami ridacchiò.- Sei sempre la solita.-
 
Nojiko annuì, sorridendo, e poi guardò l'orologio che aveva al polso.- Meglio che vada. E' tardi e hai bisogno di riposare. Ci vediamo domani mattina.-
 
Le due sorelle si abbracciarono. Nojiko si avviò verso la porta.
 
- Aspetta un attimo.- disse Nami.
 
- Sì?-
 
- Cosa farai la prossima volta che ci incontreremo? Voglio dire, in teoria siamo sempre nemici.-
 
Nojiko scrollò le spalle.- Ci penserò quando sarà il momento. E poi, posso sempre chiedere consiglio al nonno.-
 
Uscita Nojiko dalla stanza, la Gatta Rossa tornò a combattere la sua battaglia per il sonno. Purtroppo per lei, proprio quando stava per vincere, sentì di nuovo bussare alla porta.
 
- Uffa, chi è che rompe adesso?-
 
La porta si aprì e Robin si affacciò nella stanza.- Disturbo?-
 
- No, Robin. Entra pure.-
 
L'archeologa si avvicinò al letto.- Sono venuta a vedere come stai.-
 
- Molto meglio, grazie.-
 
- Bene.- Guardò un attimo Nami, indecisa su cosa dire.- Sono anche venuta a scusarmi per tutti questi inconvenienti.-
 
- Che vuoi dire?-
 
- E' colpa mia. Se non vi avessi chiesto un passaggio, non sarebbe successo niente di tutto questo.- fece una pausa.- Se vuoi...se vuoi puoi anche non aiutarmi contro Crocodile. Basterà che mi accompagni fino ad Alabasta.-
 
- Assolutamente no!- disse la rossa.- Io non mi rimangio la parola data!-
 
- Come vuoi.- L'archeologa sospirò, abbassò lo sguardo e si sedette sullo sgabello.
 
- Sai, ti devo una spiegazione riguardo al...al motivo per cui ti ho respinta, quella notte.- Guardò negli occhi Nami e riprese a parlare.
 
- E' una cosa che risale a qualche anno fa, quando ero appena entrata nella Baroque Works. All'inizio, ero diffidente con tutti. Poi, però, incontrai una donna poco più grande di me, che riuscì a vincere la mia resistenza iniziale e a diventarmi amica. Il suo nome era Ayla.- Fece una pausa.
 
- In poco tempo, dall'amicizia passammo a qualcosa di più. Fu uno dei momenti più belli della mia vita. Con lei, riuscivo a sentirmi felice come non mi era mai successo prima. La...la amavo.- represse una lacrima e abbassò lo sguardo.- Poi, un giorno, morì durante una missione. Sembrava un incidente, ma poi scoprii che era stata uccisa per ordine di Crocodile. Quel bastardo non voleva che i suoi sottoposti fraternizzassero. Decisi di far finta di niente e di aspettare il momento giusto per vendicarmi. Poi, successe quello che ti ho già raccontato a Little Garden.- Guardò Nami negli occhi.
 
- Quella notte ti ho respinta perchè avevo paura. Temevo che se mi fossi avvicinata a qualcun'altra, le sarebbe successo qualcosa di brutto.- Sospirò.- Sai, tu e Ayla vi somigliate un pò. Avete...avete gli stessi occhi.- Si portò la mano sulla faccia e iniziò a piangere.
 
Nami si alzò dal letto e si avvicinò all'archeologa. Piegò un pò le ginocchia e la abbracciò, nel tentativo di confortarla.- Dai, non piangere.-
 
Robin cercò di allontanare la rossa.- No. Non...non starmi vicino.-
 
- Ascolta, Robin.- disse Nami, accarezzando una guancia dell'archeologa.- Non puoi vivere continuando ad avere paura. Così riuscirai soltanto a farti del male. Devi aprire il tuo cuore e permettere a qualcun'altra di entrare nella tua vita, così sarai felice di nuovo.- Sorrise.- E non preoccuparti: ti aiuteremo noi a prendere a calci in culo quel bastardo di Crocodile!-
 
Robin continuò a guardare Nami senza dire una parola. Per aiutarla in qualche modo, la Gatta Rossa posò le labbra su quelle dell'archeologa, accarezzandole la nuca con l'altra mano. Continuò a baciarla finchè non fu sicura di aver raggiunto il suo scopo, poi si ritrasse e sorrise.- Meglio?-
 
L'archeologa sorrise timidamente.- Sì, un pò... un pò meglio. Grazie.-
 
Le due donne rimasero a guardarsi per quella che parve un'eternità.
 
- Nami...potrei chiederti una cosa?-
 
- Certo.-
 
- Ti andrebbe di passare la notte insieme? Sto...sto iniziando a stancarmi di essere sola.-
 
La rossa sorrise e abbracciò la mora.- Ma certo!- La guardò negli occhi e la condusse sul letto. La fece sdraiare e le salì sopra, accarezzandola e baciandola con passione. Stavolta, Robin ricambiò. E non solo con le labbra.
 
All'improvviso, Nami si accorse di qualcosa di strano. Interruppe ciò che stava facendo, aprì gli occhi e vide che sul suo corpo erano spuntate quattro paia di mani.
 
- Ma che...-
 
- Tranquilla, sono solo i miei poteri.- la rassicurò Robin.
 
- Poteri?-
 
- Sì. Scusa, ho dimenticato di dirtelo. Ho mangiato il Frutto Fior Fior, e posso far spuntare un numero infinito di arti supplementari ovunque voglio.-
 
Nami rimase con la bocca spalancata per lo stupore.
 
- Guarda.- Fece spuntare un paio di mani sulla nuca della rossa, iniziando a massaggiarle le tempie. Nami sembrò gradire la cosa, visto che socchiuse gli occhi e prese a gemere.
 
E ho appena iniziato, pensò l'archeologa. Subito dopo, fece spuntare altre due mani che sbottonarono la camicetta della Gatta Rossa, iniziando a massaggiarle i seni, mentre un'altra mano si occupava della zona inguinale.
 
Quella che seguì fu per entrambe una notte indimenticabile: per Nami fu un'esperienza sconvolgente essere esplorata da tutte quelle mani. E Robin, per la prima volta dopo tanto tempo, potè addormentarsi sorridendo tra le braccia di qualcuno.
 
 
 
NOTA DELL'AUTORE: Ed ecco il vero motivo per cui ho scritto questa storia!
 
Sto scherzando, ovviamente. Ho scritto questa storia solo per stravolgere One Piece e divertirvi. Non sono un fan dei crack pairing (anche se ne ho inseriti tre in questa storia, sono da considerarsi dei semplici espedienti narrativi), però ho un debole per lo yuri, e mi ha sempre stuzzicato l'idea di Nami e Robin insieme. Mi rendo conto che è una cosa da maniaco, ma che posso farci? Noi uomini siamo tutti un pò simili a Sanji. Comunque, che ve ne pare della coppia? Vi piace? Vi disgusta? Pensate che debba farmi vedere da uno bravo? (Tra l'altro, ci tengo a precisare che la loro omosessualità è una mia idea, valida pertanto solo ed esclusivamente in questo AU).
 
Inoltre, voglio svelarvi un piccolo segreto: nelle mie intenzioni originali Kureha non aveva trovato nessun antidoto, e Rufy alla fine uccideva Chopper sparandogli una fiammata nel petto. Poi però mi sono detto "Ehi, così è troppo crudele!", e ho modificato la trama. Spero che abbiate gradito.
 
E adesso, una piccola nota dolente: nei prossimi giorni avrò poche occasioni per scrivere e collegarmi a internet, quindi è probabile che non riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo con la solita cadenza bisettimanale. Cercherò comunque di fare del mio meglio, e se non dovessi riuscirci vi autorizzo a sguinzagliarmi addosso un battaglione di Pacifista.
 
Comunque, restate sintonizzati, perchè nel prossimo capitolo vedrete altre quattro scene di questo folle AU. Volete un anticipo? Va bene. Tra le altre cose, scoprirete cosa è successo a un certo Chirurgo della Morte...
 
Alla prossima, cari lettori!
  
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