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Autore: Theresa    04/08/2014    0 recensioni
Gli artigli affondarono nella sua carne fino all'osso prima di ritirarsi.
La vista di Hanabi si annebbiò e le sue forze si prosciugarono.
Il cane lupo la lasciò e corse verso la compagna ma non si fermò, girò e saltò addosso al ragazzo...
Andrè cadde e Asky affondo le sue zanne nel fianco del ragazzo, di nuovo il silenzio fu squarciato da un urlo mentre Hanabi cercava di riprendere il controllo del suo corpo...
...Andrè era a pochi metri da terra all'interno della bestia, la ragazza guardava terrorizzata, incapace di muoversi, incapace di capire cosa fare per salvarlo.
A Dracu basto muovere una mano e lo stregone cominciò a contorcersi e a urlare, persino i suoi contorni sembravano sfasarsi come se ci fosse un interferenza contorni sembravano sfasarsi come se ci fosse un interferenza con l'immagine.
Tornò il silenzio mentre cadeva a terra, si sentì chiaramente il tonfo di quando atterrò.
Hanabi si trascino fino a lui...
premetto che la storia inizia dalla fine dell'anime anche se ho un po' cambiato la trama.
La storia forse non è adatta ai deboli di cuore ma non ne sono sicura, è la prima volta che pubblico.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Death the Kid, Hiro Shimono, Liz Thompson, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Hanabi'
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38 LA FINE DELLE BATTAGLIE

Liz sentì un urlo soffocato seguito subito da uno più forte, di una ragazza.
Non riusciva ancora a vedere bene, la macchia azzurra era volata via mentre quella nera si stava rialzando, barcollante.
-Kid.- Sussurò mentre riusciva a distinguere meglio ciò che stava avvenendo.
Si alzò sentendo un dolore fortissimo alla schiena, pensò che non ce l’avrebbe fatta ma strinse i denti e continuò a camminare verso il ragazzo.
Lui la vide, le corse incontro e lei si trasformò.
Kid la prese al volo e sparò colpendo due volte la strega allo stomaco.
Elle fece tre passi indietro mentre si teneva lo stomaco, sputò del sangue a terra mentre barcollava e lui continuava a colpirla ma non durò a lungo.
Liz tornò normale, incapace di continuare a combattere ancora, ritorno nella sua forma umana tra le braccia del ragazzo, incosciente per il troppo sangue perso.
La depose a terra poi si fiondò sulla strega prima che potesse attaccare di nuovo, prima che potesse ferire ancora la sua arma, le sue armi.
La bloccò a terra mentre i segni sulla ragazza continuavano ad esplodere sotto le sue mani.
Due delle linee che aveva sui capelli si unirono come delle aureole e inondò la strega della potenza dell’anima di uno shinigami.
-Non me la porterete viaaaaaaaaaaaaa!- gridò lei.
Per qualche secondo ci fu una battaglia tra le due anime poi quella della shinigami superò di molto quella di Elle.
Kid teneva ancora ferma la strega che ormai stava diventando sempre più fredda mentre la vita la lasciava.
-Non me la porterete via.- continuava a ripetere come un mantra mentre i suoi occhi guardavano spaventati un punto oltre a Kid.
-Chi?-
- Ho solo lei. Asky me lo aveva promesso. Io non ve la lascerò.- Kid non seppe cosa rispondere a ciò che la strega disse, si alzò e corse da Liz.
Elle rimase lì a morire, lo sapeva che ormai tutto stava finendo, le sembrava infinitamente stupido ciò che aveva fatto, ciò che stava succedendo.
Lei aveva fatto tutto quello che aveva potuto ma dov’era la sua ricompensa? Chi avrebbe protetto Hanabi ora che lei stava morendo?
-Ricordo un ragazzo.- Disse mentre i suoi occhi si velavano di lacrime sapeva che ormai nessuno la stava più ascoltando ma continuò.
-Era inglese. Si chiamava Hero, apparteneva ad una famiglia importante. Mi salvò. La lascerei solo a lui. Proteggila Hero...io non l'ho fatto.-Disse con le sue ultime forze mentre le lacrime le inondavano il viso.
L'anima violacea uscì dal suo corpo e fluttuò calma sopra di lei.

Tutto fu estremamente veloce.
Maka prese lo slancio, Tsubaki saltò inarcando la schiena e alzando il più possibile le gambe, la lama affondò nel corpo del kishin mentre la ragazza vi faceva scorrere sopra i piedi.
Le mani del ragazzo si strinsero convulsamente sui polsi della ragazza poi il suo busto cadde a terra con il resto del corpo.
Maka cadde in ginocchio mentre Soul tornava nella sua forma umana e prendeva Tsubaki per un braccio per impedirle di cadere nella voragine che si stava aprendo sotto al corpo mozzato.
La ragazza, dopo aver ringraziato Soul, corse verso Black Star premendosi una mano sul fianco cercando di fermare l’emorragia.
Soul cadde a terra di fianco a Maka.
-Vai pure da Kiara.- Le disse la sua compagna.
-Non essere stupida, Hero se la dovrà cavare da solo e con una gamba così non riuscirei mai a scalare quelle mura.. E poi sei la mia master e la mia ragazza.- Anche in quelle condizioni lei riuscì ad arrossire.
-Passami lo specchio.-
-Lo specchio?-
-Dobbiamo dire al Sommo Shinigami…che mandi qualcuno a prenderci e dei rinforzi…- Si fermò per riprendere fiato.
Il ragazzo gli porse lo specchio con già il numero scritto.
-Heila! Come sta andando?-
-Sommo Shinigami. Sono Maka Albarn maestra della falce. Qui con me ci sono Soul Eater Evans, Black Star e Tsubaki Nakatsucasa. Siamo tutti feriti e lontani dagli altri. Ci servono rinforzi, erano preparati al nostro arrivo e non so cosa stia succedendo ma si stanno accumulando delle nubi sopra un punto preciso.-
-Pensi sia grave?-
-Ho una brutta sensazione.-
-Ti mando subito qualcuno per portarvi via. Informerò i Pendragon più vicini.-

Dopo essersi finalmente liberato le gambe ed essere riuscito ad alzarsi, Hero si era ritrovato d’avanti un esercito di pietra.
Per un attimo era rimesto interdetto dal loro realismo.
Cominciarono ad attaccare e lui parava ogni attacco ma per quanti ne colpisse,per quanti ne cadessero tramutati in sabbia sotto ai suoi colpi ce ne erano sempre altri.
Un esercito di soldati mediocri e senza cuore era pur sempre un esercito, un numero spropositato per un ragazzo.
Era appena stato colpito per l’ennesima volta e si era appena ritrovato a terra quando scoppiarono, tutti contemporaneamente, travolgendolo con i detriti.
Si rialzò, senti una fitta al braccio nel impugnare nuovamente la spada e cominciò a correre verso un punto del villaggio dove delle nubi dall’aria sinistra si stavano radunando, sperava che Kiara fosse lì, non sapeva dove altro cercarla.
In pochi minuti attraversò il villaggio distrutto.
Svoltò a destra superando l’ultima maceria e si fermò per mettere a fuoco ciò che aveva davanti.
I detriti finivano in uno spiazzo abbastanza ampio.
C’era un pozzo in pietra con una grata in parte sciolta, affianco un masso con quattro catene spezzate ed un cespuglio rinsecchito.
Asky non aveva indosso la pelliccia, le braccia nude erano aperte con i palmi rivolti verso il cielo.
Stava con gli occhi fissi su due libri molto antichi appoggiati su un leggio altrettanto antico e solenne.
Hanabi si trovava a due metri da terra.
Indossava dei pantaloncini marroni ed un poncio del medesimo colore con delle frange bianche, non aveva scarpe,i capelli erano raccolti in una coda di cavallo.
Indossava un copricapo simile a quello con i quali venivano rappresentati i capi indiani, di stupende piume bianche e nere.
Due strisce erano state tracciate sotto ad ogni occhio, sulle guance,erano rosse come il sangue e il ragazzo ebbe la sensazione che si trattasse proprio di quello.
Asky iniziò una cantilena incomprensibile, nella lingua delle streghe, solenne e crudele continuava mentre Hanabi si contorceva nell’aria e sorrideva follemente.
Hero brandì la spada che aveva riposto nel fodero della schiena e si lanciò su Asky puntando al cuore.
La strega alzò lo sguardo appena un attimo prima che Hero la colpisse.
Si spostò con fare animalesco e la spada gli procurò un taglio sul braccio candido come la neve.
Il leggio si spostò mentre Hanabi tornava pesantemente a terra, il copricapo cadde non producendo alcun suono.
-Yami, lo lasciò a te. Dimostrami la tua fedeltà.-
La strega fece un passo indietro lasciando campo libero alla ragazza.
Di nuovo sorrise folle, inclinò la testa brandendo una spada dentata, nera con lingue di fuoco che ogni tanto fuoriuscivano.
Si scagliò su Hero che riuscì a parare all’ultimo momento preso alla sprovvista.
Con una sola mano riusciva a fare attacchi precisi e potenti mettendo in difficoltà il ragazzo.
Lei stava calando la sua arma dall’alto, lui parò e la spada senz’anima scricchiolò sinistramente.
-Ascoltami Kiara.-
Lei cercò di colpirlo di nuovo e lui riuscì ad allontanarsi.
-Kiara non c’è.- disse soffocando una risata la rossa.
La sua spada divenne una catena, la fece roteare sopra la testa e poi la lanciò.
Hero si tuffò di lato ma la sua caviglia venne bloccata.
Urlò mentre la sua pelle bruciava.
Si rialzò appena in tempo per vedere la ragazza bloccare la catena a terra e poi avventarsi su di lui facendolo cadere e impedendogli qualsiasi movimento.
Una fitta al braccio lo costrinse a lasciare la spada.
Si sentì meglio malgrado quello che aveva fatto era la cosa peggiore che potesse fare.
La sua anima fu sollevata dal fatto di non essere più risucchiata e tirò quasi un sospiro di sollievo ma la sensazione di essere disarmato glielo fece reprimere.
Lei era sopra di lui, gli stava puntando un pugnale alla gola e sorrideva pregustando ciò che avrebbe fatto di li a poco.
Quando lui cercò di riprendere la spada lei gli fece un profondo taglio sull’avambraccio seguito da una lieve risata di divertimento.
-Mi posso divertire?- Chiese la ragazza ad Asky ma la donna non rispose.
-Kiara, smettila. Torna in te. Sono io, Hero. Ti ricordi cosa mi hai detto? Ti devo uccidere, ma io non voglio, lasciami un’altra scelta, puoi spezzare il sigillo.-
-Pensi di avere una possibilità di uccidermi?- Chiese la ragazza decisamente meravigliata da ciò che lui aveva detto.
-Kiara…per favore.-
-Perché non attacchi?- Chiese con un sussurro., qualcosa era passoto nei suoi occhi, un ricordo forse, una sensazione famigliare nel vedere il raggazzo.
-Yami! Smettila di parlare con la shibusen!-
-Sono uscito dalla shibusen. Ho dovuto uscirne per poter venire, Kiara. Ci sono gli altri:Liz, Kid,Maka, Patty, Soul, Black Star, Tsuba…-
-Yami!- La ragazza scosse la testa come per scacciare quei pensieri indesiderati, il sangue era tutto ciò che bramava in quell’istante.
Hero cercava disperatamente di riprendere la spada anche se non sapeva cosa ne avrebbe fatto, non sarebbe mai riuscito a colpirla, ad ucciderla e non perché probabilmente non era abbastanza forte ma perché non voleva farlo, non lo aveva mai voluto.
Lei alzò il pugnale.
-Hanabi!- Urlò il ragazzo mentre la lama calava su di lui.

Sotto a suoi occhi lei si fermò a pochi millimetri della sua gola.
Lasciò andare il pugnale, la catena si dissolse in un rivolo di fumo.
Il tatuaggio del sigillo sparì provocandole un tremendo dolore ma lei sorrise rassicurante ad Hero.
Era sull’orlo delle lacrime ma, ovviamente, non pianse, si rialzò e si voltò per affrontare Asky che aveva assistito a tutto esterrefatta.
-Non pensavo sarebbe successo, Hanabi.-
La ragazza si limitò a fare una smorfia quello che pensava la strega non le interessava più.
Hero si rialzò afferrando la spada, poggiava quasi tutto il peso su una sola gamba e brandiva la sua arma con la sinistra anziché con la destra.
-Sai? Sei sempre stata come una figlia e un giorno pensavo che mi avresti orgogliosa come faceva Lud ma a quanto pare ti dovrò uccidere.-
-Io sono la prima a non volerlo fare. Smettila di farmi sentire in colpa per quello che farò. Io combatterò per uccidere, tu non puoi.-
-Ti sbagli. Ho preso le mie precauzioni. Tu saresti morta comunque, molto probabilmente.-
-Avevo qualche sospetto.- Disse, ma in realtà non sapeva se mettersi a piangere a dirotto e urlargli contro per tutta la rabbia che le stava montando dentro.
-Pensavo avresti perso il controllo a questo punto.-
Disse mentre apparivano due cerberi neri con gli occhi iniettati di sangue.
Hanabi sorrise ben consapevole che se avesse perso il controllo non sarebbe riuscita a tornare indietro avrebbe portato tutti con sé, avrebbe potuto uccidere Hero senza riuscire a fermarsi.
I due cerberi scalpitavano già con la bava alla bocca.
Come belve quali erano si fiondarono su ragazzi con un fulmineo scatto.
Hanabi fu veloce, ruotò la katana che aveva appena fatto apparire riuscendo a tagliare la testa in mezzo mentre la mole della bestia la schiacciava a terra.
Le altre teste cercavano di morderla forsennatamente ma lei le teneva lontana frapponendo la spada e procurandosi un taglio sulla mano.
Riuscì a sgusciare da sotto quel corpo ed allontanarsi abbastanza per mettersi in piedi e avere qualche secondo per analizzare la situazione.
Il cerbero gli fu subito addosso abbaiando e guaendo per il dolore, spiccò un altro balzo verso di lei.
La sua katana affondò nella carne dell’animale proprio nel cuore.
Subito posò la sua attenzione su Hero.
Il ragazzo era sotto all’altra bestia e cercava di tenerla lontana con dei fendenti rozzi ma efficaci.
Aveva la fronte imperlata di sudore e stava impallidendo sempre di più.
Hanabi si scagliò sulla bestia allontanandola da Hero e poi trafiggendola al cuore.
Concentrata sul salvare Hero e uccidere il cerbero non aveva visto Asky diventare un cane-lupo enorme e grigio.
Stava saltando su di lei nel momento in cui stava estraendo la lama dalla carne della bestia.
Con la coda dell’occhio la vide ormai sopra di lei, non aveva via di fuga, era troppo tardi.
Hero si frappose tra le due buttandola a terra mentre gli artigli della strega affondavano sulla schiena del ragazzo che urlò per il dolore.
Asky lo scaraventò con rabbia a pochi metri da loro e gli fu di nuovo sopra affondando le sue fauci nel fianco del ragazzo che urlò ancora contorcendosi.
-Lascialo!- gridò Hanabi che nel frattempo si era rialzata e adesso stava correndo verso di loro.
Impugnava di nuovo la spada dentata e la fece roteare costringendo il cane-lupo ad allontanarsi.
Guardò Hero con il fianco dilaniato, quella scena le era fin troppo familiare.
Insieme ai tre mastini che avevano contribuito all’uccisione di Andrè la strega attaccò di nuovo.
Hanabi roteava la spada con freddezza anche se realmente bolliva di rabbia e non sapeva per quanto ancora poteva resistere al richiamo di quel potere, di quella follia che lentamente si stava impossessando di lei.
Fracassò la testa di due dei mastini.
l’ultimo riuscì a superare la sua guardia e gli provocò una profonda ferita sul fianco squarciando il poncio indiano.
Trasformando la spada in una falce riuscì a tagliarli la testa.
Asky si avventò su di lei che cadendo sbatté la testa.
Il dolore la costrinse a chiudere gli occhi e a serrare le mandibole per non urlare,non le avrebbe dato quella soddisfazione.
Sollevò le palpebre un istante più tardi, Asky si era spostata sembrava si divertisse in quella situazione, che giocasse con lei come una qualunque delle sue prede.
-Hai notato?-
-Cosa?- Intanto la ragazza si rialzava accorgendosi che il taglio sulla gamba era di nuovo aperto, quello stupido taglio che continuava ad aprirsi in continuazione durante le battaglie anche dopo essere guarito.
-Non ti sei guardata intorno?-
Hanabi si diede un’occhiata in giro non facendo trasparire quello che realizzò.
Il pozzo, la roccia, le catene, il villaggio mezzo distrutto la strada che portava fuori verso una valle a nord dietro la collina e perfino il cespuglio.
Ricordi dolorosi riaffiorarono dagli angoli remoti della sua mente.
Cominciava ad avere sempre più odio dentro di se, contro quella donna e contro quegli uomini, contro qualsiasi cosa respirasse.
-Non ti senti arrabbiata?Andrè è morto, io l’ho ucciso, il tuo compagno morirà dissanguato, sei in questo posto dove ti hanno torturata e ora morirai qui,un posto che tanto odi. -
Lei stringeva convulsamente la spada a due mani che stava diventando sempre più nera, le fiamme stavano diventando scure.
I corpi dei cani stavano bruciando come se fossero legna da ardere e rendeva l’atmosfera ancora più tetra ora che il sole era tramontato.
La ragazza sentiva le ali premere sulla sua schiena per uscire e qualcos’altro premere sul braccio dove aveva avuto il marchio.
I suoi occhi cominciarono a diventare di un verde sempre più scuro.
Sebbene fosse ancora una cane-lupo Asky sorrise beffarda e vittoriosa,sembrò diventare ancora più grande mentre Hanabi si preparava a mettere finalmente fine a quel capitolo della sua vita.
Si corsero in contro e saltarono nello stesso istante.
Il magnifico animale fece un balzo maggiore e ritrovandosi sopra alla guerriera dai capelli scarlatti.
Piombarono a terra.
La guerriera era sopra il fiero animale che tornò la strega minuta che era.
La spada trafiggeva lo sterno della donna tra i seni.
La sua espressione era sorpresa incapace per un istante di comprendere cosa era successo.
Aprì la bocca dalla quale uscì un fumo nero che volò via, come se stesse scappando.
-Hanabi...- disse Asky con tono dolce mentre il suo viso tornava quello calmo che un tempo la caratterizzava ed i suoi occhi tornarono luminosi come prima della tragedia.
-Mi dispiace...ho accettato un sigillo. Ho fatto tutto questo perché volevo riportare Lud da me.-
Si fermò per riprendere fiato mentre la spada si trasformava in fumo.
-Ora mi rendo conto di ciò che stavo facendo.-
-Non eri in tu?- sussurrò la ragazza, mentre altre colpe si addossavano a quelle che già aveva.
-Non ho scuse.- alzò un braccio e le prese una mano.
-Il tuo amico sta perdendo molto sangue, salvalo, non perdere tempo con i morti.-
Malgrado tutto Hanabi cominciò a piangere.
Si alzò e la mano della strega la trattenne lievemente.
-Perdonami. volevo riportare Lud da noi.-
-I morti non tornano in vita.-
Barcollando raggiunse Hero che giaceva a terra svenuto.
Brandiva ancora la spada ed era molto pallido.
Intorno a lui c’era una chiazza di sangue che si stava allargando lentamente.
Hanabi allontanò l’arma con un piede e riconoscendola gli si strinse il cuore, era andato contro la sua famiglia per lei.
Si inginocchiò di fianco a lui,posò una mano sul suo petto ed una sul suo stomaco, esattamente come aveva fatto con Andrè.
Cominciò una cantilena lenta e dolce.
Mentre lei impallidiva e diventava sempre più debole il sangue smise di scorrere, le ferite cominciarono a cicatrizzarsi ed il ragazzo riprese colorito.
Aprì gli occhi appannati mentre lei si voltava verso di lui speranzosa, era pallida, ricoperta di sangue, ma sorrise raggiante.
Vederlo sveglio dopo che aveva pensato di perderlo per sempre era bellissimo.
Sentì la forza mancargli, il suo potere era finito, una strega del suo genere non poteva fare un incantesimo del di quel tipo senza rischiare la vita già nel pieno delle forze.
Piombò nel buio, ma non le importava, se fosse morta in quel momento sarebbe stata felice perché era riuscita a salvarlo ed era tutto ciò che desiderava, forse morire era ciò che meritava, infondo lei aveva fatto così tanto male che non avrebbe mai potuto lavarsi delle sue colpe.
L’ultima cosa che sentì fu Hero gridare il suo nome e con le ultime energie sorrise prima di cadere inerme tra le sua braccia.

In qualche modo Hero riuscì a rialzarsi.
Rimise la spada nel fodere si caricò Hanabi sulle spalle.
Barcollante e in precario equilibrio si diresse verso l’entrata del villaggio.
Cadde più volte poi qualcuno gli porse la mano per rialzarsi.
Era Spirit, stanco e ammaccato quanto lui dopo le cure della ragazza.
Si caricò Hanabi sulle spalle dopo averlo aiutato ad alzarsi.
Poco dopo si unirono a loro Stein che portava imbraccio Patty svenuta e Kid e Liz che si sostenevano a vicenda ma la ragazza era la più debole tra i due e sembrava sul punto di svenire ad ogni passo.
Hero si diresse subito ad aiutare lo Shinigami che cercava di sostenererla.
Quando uscirono dal villaggio trovarono Maka e Soul.
Lei stava salendo in una macchina e lui gli dava una mano.
Black Star era sostenuto da due uomini e Tsubaki li seguiva con aria preoccupata ed apprensiva.
Subito si avvicinò qualcuno ai nuovi arrivati pronti ad aiutarli.
Una ragazza, più giovane degli altri, sui vent’anni, bionda e con gli occhi verdi si diresse verso Hero.
-Vorrei stare con Hanabi.-
Lei annuì mentre i suoi occhi lo guardavano con tristezza e probabilmente anche con un po’ di pietà.
-Hero.- Cominciò con voce tremante –Non ce la farà, probabilmente.-
Hero odiò il lato di quella ragazza di dire sempre la verità ma allo stesso tempo la ringraziò di non aver alimentato le sue speranze.
Non fece vedere il dolore che lo stava dilaniando, era andato fino a lì per salvarla ma lo aveva salvato lei ed ora era...
-Non pensavo sareste venuti.-
-Shinigami ha telefonato a tuo fratello che ha mandato noi del nord. Ora smettila di parlare o pensare. Se fai parte della famiglia ne fai parte per sempre, qualunque cosa tu faccia.-
-Grazie ,Evangeline.-


Ora manca solo il prologo...
La storia avrebbe un seguito ma non sono convinta di pubblicarla perchè non ho idea se qualcuno abbia voglia di continuare a leggere...
Vorrei una vostra opinione su come vi è sembrata questa prima parte e se aveta magari voglia di continuare a leggere...
Grazie

  
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