Anime & Manga > Lupin III
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Autore: sommalexiel    10/09/2008    1 recensioni
Lupin III e i suoi amici: Jigen, Goemon e Fujiko, incrociano le proprie strade con la seconda ladra più ricercata dopo di loro, una misteriosa ragazza che cambierà le cose ... ma soprattutto, cambierà la vita di uno di loro. (Molte parti di fanfic le ho ricavate prendendo spunto da delle scene di alcuni film che ho visto e che mi sono piaciute tantissimo non uccidetemi per questo ^^ comunque spero sia di vostro gradimento lasciate commenti se volete mi farebbe piacere. grazie a tutti ^^)
Genere: Azione, Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutto accadde nella frazione di un secondo: appena sentì le parole di Esmeralda il suo cervello gli diede l’ordine di attaccarla, tanto era accecato dalla furia e dalla gelosia dei sentimenti che la gitana provava per quell’uomo anzi che per lui.

Si lanciò contro di lei con il coltello in mano e … il disastro fu inevitabile …

La tragedia si era ripetuta nuovamente …

Il coltello trafisse il ventre della povera zingara che sputò sangue lanciando un grido strozzato.

Restarono fermi per qualche secondo in quella orrida posizione: lui la guardava con gli occhi carichi di follia, lei lo  fissava a sua volta con lo sguardo perso nel vuoto e con il ventre trafitto dalla lama sanguinando dalla bocca ed emettendo dei versi strozzati e doloranti.

Un secondo dopo lui si rese conto di ciò che aveva appena fatto e lasciò andare il coltello completamente scioccato e fuori di testa.

La giovane fanciulla cade inesorabilmente a terra, ormai completamente distrutta e immobilizzata dalla morsa del dolore.

Goemon arrivò proprio in quell’istante di corsa seguito dai suoi amici. In un secondo i suoi occhi videro quella tragica immagine.

Gridò il suo nome con tutto il fiato che aveva in gola creando un profondo eco in tutta la zona circostante, correndo disperatamente verso di lei.

Anche gli altri, quando arrivarono e videro la tragedia, si catapultarono vicino a lei. Jigen estrasse prontamente la pistola dalla tasca prendendo la mira e sparando due colpi su Sean, uccidendolo a sangue freddo con tutta la rabbia che aveva in corpo.

Gli fece fare la fine che tutti ritenevano meritasse dopo tutti i disastri combinati compreso l’ultimo.

Dopo si diresse anche lui verso la sua compagna che si trovava distesa in terra e continuava a lamentarsi per il dolore. Cercò di muoversi ma Goemon glie lo impedì. Nel frattempo Fujiko telefonò all’ospedale chiedendo aiuto.

La povera zingara emise dei piagnucolii più volte continuando a sputare sangue. Goemon le asciugò la bocca con la manica della sua tuta tenendola tra le braccia.

Dopo un po’ acquisì un po’ di conoscenza e aprì gli occhi tra i lamenti e le convulsioni:

-GOEMON! …. DOV’è IL MIO GOEMON! …. AMORE RISPONDI!! – lo chiamò lei.

-Sono qui amore … non ti lascio .. sono qui!- le rispose lui tra le lacrime che non esitava a nascondere in quel tragico momento.

-Ah … sei qui … Goemon … Sean … è morto .. possiamo andare a casa, tirami su andiamocene da qui coraggio! – disse lei non rendendosi conto di quello che le era accaduto.

-Zoe …. Non possiamo … - disse lui piangendo con pesanti singhiozzi.

-Perché?! .. Goemon perché piangi? È tutto finito! Perché? …. Perché?- alzò il capo guardandosi la pancia. Il samurai aggrottò il viso in un espressione di dolore vedendo la sua amata che scopriva … ciò a cui presto sarebbe andata in contro …

-Quel …. Quel cane mi ha accoltellato …. – disse con un filo di voce sotto shock.

Tutti quanti avevano il magone, non potevano credere che la loro compagna stesse rischiando la vita ancora una volta, senza contare che questa volta probabilmente non ce l’avrebbe fatta. Il suo fisico era stato troppo tormentato per resistere ancora …

Tutti e quattro erano protesi verso di lei mentre il samurai la teneva tra le braccia piangendo disperatamente, odiandosi e ripudiandosi per averla lasciata sola:

-Goemon … Goemon … io … morirò ... – affermò lei.

-Io …. Zoe … non sono capace di curare le ferite da accoltellamento sono troppo gravi! … dio ma quanto è ingiusto il mondo … se solo fosse arrivato qualche secondo prima tutto questo non sarebbe successo … perché NON SONO IN GRADO DI PROTEGGERTI?!?! PERCHè!?!?!- tuonò lui disperato.

-Goemon, per favore non incolparti … era destino, se mi avessi salvato mi sarebbe successo qualcos’altro … sicuramente … coff coff ..... AH!  ….. mio Dio … ho delle fitte allucinanti … anf … certo che .. io ho un talento per cacciarmi nei guai … è il mio mestiere … - ironizzò lei.

Lui incurvò le labbra in un debolissimo sorriso per darle corda anche se dentro di se era un uomo distrutto e continuava a piangere:

-Mh … forse era meglio se restavi disoccupata però. – disse lui cercando di contraccambiare l’ironia.

Gli altri tre restarono li fermi guardando Goemon di tanto in tanto senza dire niente, la miseria si commentava da sola, trattenevano un gran magone in gola, i loro occhi si erano fatti lucidissimi e anche a loro scesero delle lacrime, ma non potevano fare niente per salvarla …

-Goemon … amore mio … anf … come facciamo io … voglio sposarti … non può finire così … non voglio separarmi da te … - disse affannosamente.

-Easy …. Oh Dio … - con un braccio si asciugò le lacrima scoppiando in un singhiozzo grandissimo – io .. farò qualunque cosa …. Dimmi tu cosa devo fare piccola mia … - la scongiurò lui stringendole energicamente le mani.

-Allora ….. Lupin!-

Appena lo chiamò, le fu accanto:

-Dimmi Esmeralda … - disse lui con voce tremante.

-So che hai con te alcuni gioielli che usi in caso di emergenza … se hai due anelli … coff coff … puoi prestarceli per favore? … - lo implorò.

Lui non esitò un momento e le porse due fedine dorate dalla misura standard.

-Goemon … lo so non è un matrimonio religioso ma … se devo andarmene … voglio andarmene con la consapevolezza che ti ho sposato! –

-E va bene! Allora Zoe Duchesne … o .. Esmeralda … vuoi prendermi come tuo sposo? In salute e in malattia … - non riuscì a proseguire sapendo la frase che seguiva e dopo essersi asciugato le lacrime la supplicò – ti prego Easy … non farmi dire quella frase … ti supplico .. – disse con un filo di voce tra i singhiozzi.

-procedi a modo tuo .. – gli rispose dolcemente lei.

Lui prese un gran respiro stringendole la mano avvicinandosi al suo viso con tono leggero:

 

-我的小明星,我帶你作為一個妻子的愛與onorarti接受不管您怎麼做,長處和短處,但上述所有... 簡單...因為你是...一切,我一直想,我可以不愛任何其他您!讓您以您的丈夫?-

(mia piccola stella, io ti prendo come moglie per amarti ed onorarti, accettando qualunque cosa di te, pregi e difetti, ma sopratutto ...

amandoti semplicemente ... perché tu sei ... tutto quello che ho sempre desiderato, e non posso amare nessun'altra che te! vuoi prendermi dunque come tuo sposo?) le disse lui con voce tremolante.

Lei gli sorrise sentendolo parlare come quella volta che combatterono insieme, così lei gli rispose a sua volta con la stessa lingua:

我們的愛,我帶你作為我的丈夫,愛和尊重你的一切,六出一個夢想來到這裡,從我,我要結婚,建立一個之間的聯繫,我和你,我們任何時候都不能解散... 你永遠...我希望我作為您的新娘...-

(Si amore, io ti prendo come mio sposo, amando e onorando ogni cosa di te, sei uscito da un sogno giungendo qui da me, e io voglio sposarti per creare un legame tra me e te che non si possa mai dissolvere ... ti amerò per sempre e ...  vorrei che tu mi accettassi come tua sposa ...)

-我想我愛你!

- (lo voglio amore mio!) affermò lui.

Prese poi gli anelli infilandogliene uno nell’anulare sinistro, poi lei prese l’altro e fece altrettanto. Infine sospirò soddisfatta e felice nonostante tutto. Lui le sorrise, anche se con difficoltà.

Si accarezzarono i visi a vicenda e poi si dichiararono:

-Ti amo, marito mio … -

-Ti amo moglie mia! – le rispose lui commosso.

Si diedero un profondo bacio pieno di amore e poi si guardarono dolcemente negli occhi, lui impallidì nel vedere quelli di lei che lentamente si stavano spegnendo. Il suo corpo stava diventando sempre più freddo.

Dentro il suo cuore il dolore più immenso, non aveva mai sofferto in vita sua più di quel momento mentre stava tenendo la sua amata moglie tra le braccia negli ultimi spasimi della sua vita ..

Lei a sua volta soffriva sia per il male che per la disperazione di dovergli dire addio … tutti i suoi sogni i suoi desideri … erano stati ridotti in fumo nel momento in cui la lama aveva trafitto la sua pancia …

-Goemon … -

-Dimmi Easy … -

-Perché .. le cose che desideriamo di più .. ci vengono sempre portate via? …. – domandò lei con le lacrime che le colavano giù per le guance trattenendo i singhiozzi.

Il samurai sentendo quelle parole si commosse ancora di più, la strinse a se baciandola teneramente poi le sussurrò all’orecchio  -Non smetterò mai di amarti ….. mai …. –

-Neanche io Goemon … -

Silenziosamente fece scendere le mani lungo l’addome fino ad afferrare il coltello che la stava trafiggendo, prese coraggio e lo tirò fuori lanciando un grido immenso. Goemon si allarmò vedendo ciò che aveva fatto a le strinse a se come per placarle il dolore anche se sapeva benissimo che in realtà non serviva a niente … lei sospirò dopo aver tolto il coltello e poi lo guardò negli occhi:

-Adesso … va molto meglio …. – disse con un filo di voce.

Tossì due volte respirando pesantemente e poi ….. i suoi occhi si chiusero …

-………. Easy? …… -

La chiamò sottovoce più volte, ma inutile … Zoe non rispondeva più.

Abbassò il viso per un attimo strizzando gli occhi e soffocando il pianto poi esplose con un grido in cielo … “Esmeralda!”.

Esmeralda.

Fu tutto quello che disse in quel grido disperato levatosi in cielo. Per lui quel nome, era la parola più bella del mondo … e adesso .. non avrebbe più potuto chiamarla …

I suoi amici lo abbracciarono anche loro in lacrime. Non avevano capito cosa si erano detti durante la cerimonia ma quello che intuirono per certo, era che quello che si dissero erano le parole più belle che esistessero al mondo .. e il loro amore, fu un vero amore. Il più puro che sia mai esistito.

Dopo un po’ di tempo arrivò l’ambulanza, e appena arrivarono capirono che non c’era più niente da fare. Comunque corsero vicino al corpo della vittima caricandolo sulla barella, un uomo del soccorso appoggiò due dita sul collo della ragazza, le pulsazioni … c’erano ancora!

-MUOVIAMOCI! CODICE ROSSO VA PORTATA IN AMBULATORIO IMMEDIATAMENTE!-

Goemon sentendo quelle urla si rianimò, ma non abbastanza da sperare che riuscissero a salvarla.  Sarebbe stata troppa fortuna ..

Jigen si mise al posto di guida e seguì l’ambulanza fino all’ospedale. Li il corpo della ragazza venne portato in sala operatoria, mentre loro rimasero ad aspettare.

La capo sala però li pregò di andare a casa perché la situazione era complicata e il pronto soccorso era già pieno di persone che aspettavano i propri cari.

Insistettero per rimanere ma inutile. Dovettero andarsene dall’ospedale, col cuore in gola per la loro compagna.

I giorni seguenti tornarono diverse volte ma nessuno riusciva a dare informazioni sullo stato della ragazza. I dottori e gli infermieri correvano da una sala all’altra senza fermarsi a rispondere alle loro domande. Molte volte si erano spazientiti rimproverando i componenti dell’ambulatorio ma non era servito a niente.

Ogni volta tornarono a casa senza nessuna notizia, dentro di se speravano che fosse viva e che fossero riusciti a salvarla.

I giorni trascorsero e le notizie non arrivavano. Un giorno di questi Goemon andò dal lago vicino alla casa della sua povera moglie, e si sedette sul bordo guardandone l’immenso abisso.

Rivide nella sua mente il giorno in cui si incontrarono cantando la canzone “The Prayer”.

Avrebbe dato qualunque cosa per rivivere quel momento … o almeno per rivivere anche un solo piccolissimo momento insieme alla sua sposa.

Continuò a fissare l’acqua del lago che si muoveva lentamente, gli ricordava tantissimo l’ondeggiamento che avevano i suoi capelli quando erano mossi dal vento, si muovevano con la stessa sinuosità e anche loro come l’acqua, brillavano quando erano colpiti dalla luce del sole.

Inoltre quel lago, aveva lo stesso identico colore dei suoi occhi … non che la stessa profondità.

Ogni cosa gli riportava in mente la sua dolce amata:

Il vento era come il suo respiro, gli alberi evocavano la stessa freschezza ed energia che aveva lei, le montagne avevano il suo stesso fascino, così possenti e meravigliose.

Una bella, splendida ragazza la povera Esmeralda.

E da come gli elementi della natura le somigliavano, sembrava quasi che lei fosse “madre natura”.

Era davvero perfetta.

Era ...

Rimase immobile ripensando a tutti i ricordi e a tutte le similitudini che aveva con la natura quella bellissima gitana, fin che sentì un eco lontano … molto lontano …

  
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