Tutto accadde nella frazione di un secondo:
appena sentì le parole di Esmeralda il suo cervello gli diede l’ordine di
attaccarla, tanto era accecato dalla furia e dalla gelosia dei sentimenti che la
gitana provava per quell’uomo anzi che per lui.
Si lanciò contro di lei con il coltello in
mano e … il disastro fu inevitabile …
La tragedia si era ripetuta nuovamente …
Il coltello trafisse il ventre della povera
zingara che sputò sangue lanciando un grido
strozzato.
Restarono fermi per qualche secondo in
quella orrida posizione: lui la guardava con gli occhi carichi di follia, lei
lo fissava a sua volta con lo
sguardo perso nel vuoto e con il ventre trafitto dalla lama sanguinando dalla
bocca ed emettendo dei versi strozzati e
doloranti.
Un secondo dopo lui si rese conto di ciò che
aveva appena fatto e lasciò andare il coltello completamente scioccato e fuori
di testa.
La giovane fanciulla cade inesorabilmente a
terra, ormai completamente distrutta e immobilizzata dalla morsa del
dolore.
Goemon arrivò proprio in quell’istante di
corsa seguito dai suoi amici. In un secondo i suoi occhi videro quella tragica
immagine.
Gridò il suo nome con tutto il fiato che
aveva in gola creando un profondo eco in tutta la zona circostante, correndo
disperatamente verso di lei.
Anche gli altri, quando arrivarono e videro
la tragedia, si catapultarono vicino a lei. Jigen estrasse prontamente la
pistola dalla tasca prendendo la mira e sparando due colpi su Sean, uccidendolo
a sangue freddo con tutta la rabbia che aveva in
corpo.
Gli fece fare la fine che tutti ritenevano
meritasse dopo tutti i disastri combinati compreso
l’ultimo.
Dopo si diresse anche lui verso la sua
compagna che si trovava distesa in terra e continuava a lamentarsi per il
dolore. Cercò di muoversi ma Goemon glie lo impedì. Nel frattempo Fujiko
telefonò all’ospedale chiedendo aiuto.
La povera zingara emise dei piagnucolii più
volte continuando a sputare sangue. Goemon le asciugò la bocca con la manica
della sua tuta tenendola tra le
braccia.
Dopo un po’ acquisì un po’ di conoscenza e
aprì gli occhi tra i lamenti e le
convulsioni:
-GOEMON! …. DOV’è IL MIO GOEMON! …. AMORE
RISPONDI!! – lo chiamò lei.
-Sono qui amore … non ti lascio .. sono
qui!- le rispose lui tra le lacrime che non esitava a nascondere in quel tragico
momento.
-Ah … sei qui … Goemon … Sean … è morto ..
possiamo andare a casa, tirami su andiamocene da qui coraggio! – disse lei non
rendendosi conto di quello che le era
accaduto.
-Zoe …. Non possiamo … - disse lui piangendo
con pesanti singhiozzi.
-Perché?! .. Goemon perché piangi? È tutto
finito! Perché? …. Perché?- alzò il capo guardandosi la pancia. Il samurai
aggrottò il viso in un espressione di dolore vedendo la sua amata che scopriva …
ciò a cui presto sarebbe andata in contro
…
-Quel …. Quel cane mi ha accoltellato …. –
disse con un filo di voce sotto shock.
Tutti quanti avevano il magone, non potevano
credere che la loro compagna stesse rischiando la vita ancora una volta, senza
contare che questa volta probabilmente non ce l’avrebbe fatta. Il suo fisico era
stato troppo tormentato per resistere ancora …
Tutti e quattro erano protesi verso di lei
mentre il samurai la teneva tra le braccia piangendo disperatamente, odiandosi e
ripudiandosi per averla lasciata sola:
-Goemon … Goemon … io … morirò ... – affermò
lei.
-Io …. Zoe … non sono capace di curare le
ferite da accoltellamento sono troppo gravi! … dio ma quanto è ingiusto il mondo
… se solo fosse arrivato qualche secondo prima tutto questo non sarebbe successo
… perché NON SONO IN GRADO DI PROTEGGERTI?!?! PERCHè!?!?!- tuonò lui
disperato.
-Goemon, per favore non incolparti … era
destino, se mi avessi salvato mi sarebbe successo qualcos’altro … sicuramente …
coff coff ..... AH! ….. mio Dio …
ho delle fitte allucinanti … anf … certo che .. io ho un talento per cacciarmi
nei guai … è il mio mestiere … - ironizzò
lei.
Lui incurvò le labbra in un debolissimo
sorriso per darle corda anche se dentro di se era un uomo distrutto e continuava
a piangere:
-Mh … forse era meglio se restavi
disoccupata però. – disse lui cercando di contraccambiare
l’ironia.
Gli altri tre restarono li fermi guardando
Goemon di tanto in tanto senza dire niente, la miseria si commentava da sola,
trattenevano un gran magone in gola, i loro occhi si erano fatti lucidissimi e
anche a loro scesero delle lacrime, ma non potevano fare niente per salvarla …
-Goemon … amore mio … anf … come facciamo io
… voglio sposarti … non può finire così … non voglio separarmi da te … - disse
affannosamente.
-Easy …. Oh Dio … - con un braccio si
asciugò le lacrima scoppiando in un singhiozzo grandissimo – io .. farò
qualunque cosa …. Dimmi tu cosa devo fare piccola mia … - la scongiurò lui
stringendole energicamente le mani.
-Allora ….. Lupin!-
Appena lo chiamò, le fu
accanto:
-Dimmi Esmeralda … - disse lui con voce
tremante.
-So che hai con te alcuni gioielli che usi
in caso di emergenza … se hai due anelli … coff coff … puoi prestarceli per
favore? … - lo implorò.
Lui non esitò un momento e le porse due
fedine dorate dalla misura standard.
-Goemon … lo so non è un matrimonio
religioso ma … se devo andarmene … voglio andarmene con la consapevolezza che ti
ho sposato! –
-E va bene! Allora Zoe Duchesne … o ..
Esmeralda … vuoi prendermi come tuo sposo? In salute e in malattia … - non
riuscì a proseguire sapendo la frase che seguiva e dopo essersi asciugato le
lacrime la supplicò – ti prego Easy … non farmi dire quella frase … ti supplico
.. – disse con un filo di voce tra i
singhiozzi.
-procedi a modo tuo .. – gli rispose
dolcemente lei.
Lui prese un gran respiro stringendole la
mano avvicinandosi al suo viso con tono
leggero:
-我的小明星,我帶你作為一個妻子的愛與onorarti接受不管您怎麼做,長處和短處,但上述所有... 簡單...因為你是...一切,我一直想,我可以不愛任何其他您!讓您以您的丈夫?-
(mia piccola stella, io ti prendo come
moglie per amarti ed onorarti, accettando qualunque cosa di te, pregi e difetti,
ma sopratutto ...
amandoti semplicemente ... perché tu sei
... tutto quello che ho sempre desiderato, e non posso amare nessun'altra che
te! vuoi prendermi dunque come tuo sposo?) le disse lui con voce
tremolante.
Lei gli sorrise sentendolo parlare come
quella volta che combatterono insieme, così lei gli rispose a sua volta con la
stessa lingua:
(Si amore, io ti prendo come mio sposo,
amando e onorando ogni cosa di te, sei uscito da un sogno giungendo qui da me, e
io voglio sposarti per creare un legame tra me e te che non si possa mai
dissolvere ... ti amerò per sempre e ...
vorrei che tu mi accettassi come tua sposa ...)
- (lo voglio amore mio!) affermò
lui.
Prese poi gli anelli infilandogliene uno
nell’anulare sinistro, poi lei prese l’altro e fece altrettanto. Infine sospirò
soddisfatta e felice nonostante tutto. Lui le sorrise, anche se con
difficoltà.
Si accarezzarono i visi a vicenda e poi
si dichiararono:
-Ti amo, marito mio …
-
-Ti amo moglie mia! – le rispose lui
commosso.
Si diedero un profondo bacio pieno di
amore e poi si guardarono dolcemente negli occhi, lui impallidì nel vedere
quelli di lei che lentamente si stavano spegnendo. Il suo corpo stava diventando
sempre più freddo.
Dentro il suo cuore il dolore più
immenso, non aveva mai sofferto in vita sua più di quel momento mentre stava
tenendo la sua amata moglie tra le braccia negli ultimi spasimi della sua vita
..
Lei a sua volta soffriva sia per il male
che per la disperazione di dovergli dire addio … tutti i suoi sogni i suoi
desideri … erano stati ridotti in fumo nel momento in cui la lama aveva trafitto
la sua pancia …
-Goemon …
-
-Dimmi Easy …
-
-Perché .. le cose che desideriamo di
più .. ci vengono sempre portate via? …. – domandò lei con le lacrime che le
colavano giù per le guance trattenendo i
singhiozzi.
Il samurai sentendo quelle parole si
commosse ancora di più, la strinse a se baciandola teneramente poi le sussurrò
all’orecchio -Non smetterò mai di
amarti ….. mai …. –
-Neanche io Goemon …
-
Silenziosamente fece scendere le mani
lungo l’addome fino ad afferrare il coltello che la stava trafiggendo, prese
coraggio e lo tirò fuori lanciando un grido immenso. Goemon si allarmò vedendo
ciò che aveva fatto a le strinse a se come per placarle il dolore anche se
sapeva benissimo che in realtà non serviva a niente … lei sospirò dopo aver
tolto il coltello e poi lo guardò negli
occhi:
-Adesso … va molto meglio …. – disse con
un filo di voce.
Tossì due volte respirando pesantemente
e poi ….. i suoi occhi si chiusero …
-………. Easy? …… -
La chiamò sottovoce più volte, ma
inutile … Zoe non rispondeva più.
Abbassò il viso per un attimo strizzando
gli occhi e soffocando il pianto poi esplose con un grido in cielo …
“Esmeralda!”.
Esmeralda.
Fu tutto quello che disse in quel grido
disperato levatosi in cielo. Per lui quel nome, era la parola più bella del
mondo … e adesso .. non avrebbe più potuto chiamarla …
I suoi amici lo abbracciarono anche loro
in lacrime. Non avevano capito cosa si erano detti durante la cerimonia ma
quello che intuirono per certo, era che quello che si dissero erano le parole
più belle che esistessero al mondo .. e il loro amore, fu un vero amore. Il più
puro che sia mai esistito.
Dopo un po’ di tempo arrivò l’ambulanza,
e appena arrivarono capirono che non c’era più niente da fare. Comunque corsero
vicino al corpo della vittima caricandolo sulla barella, un uomo del soccorso
appoggiò due dita sul collo della ragazza, le pulsazioni … c’erano
ancora!
-MUOVIAMOCI! CODICE ROSSO VA PORTATA IN
AMBULATORIO IMMEDIATAMENTE!-
Goemon sentendo quelle urla si rianimò,
ma non abbastanza da sperare che riuscissero a salvarla. Sarebbe stata troppa fortuna
..
Jigen si mise al posto di guida e seguì
l’ambulanza fino all’ospedale. Li il corpo della ragazza venne portato in sala
operatoria, mentre loro rimasero ad
aspettare.
La capo sala però li pregò di andare a
casa perché la situazione era complicata e il pronto soccorso era già pieno di
persone che aspettavano i propri cari.
Insistettero per rimanere ma inutile.
Dovettero andarsene dall’ospedale, col cuore in gola per la loro
compagna.
I giorni seguenti tornarono diverse
volte ma nessuno riusciva a dare informazioni sullo stato della ragazza. I
dottori e gli infermieri correvano da una sala all’altra senza fermarsi a
rispondere alle loro domande. Molte volte si erano spazientiti rimproverando i
componenti dell’ambulatorio ma non era servito a
niente.
Ogni volta tornarono a casa senza
nessuna notizia, dentro di se speravano che fosse viva e che fossero riusciti a
salvarla.
I giorni trascorsero e le notizie non
arrivavano. Un giorno di questi Goemon andò dal lago vicino alla casa della sua
povera moglie, e si sedette sul bordo guardandone l’immenso
abisso.
Rivide nella sua mente il giorno in cui
si incontrarono cantando la canzone “The
Prayer”.
Avrebbe dato qualunque cosa per rivivere
quel momento … o almeno per rivivere anche un solo piccolissimo momento insieme
alla sua sposa.
Continuò a fissare l’acqua del lago che
si muoveva lentamente, gli ricordava tantissimo l’ondeggiamento che avevano i
suoi capelli quando erano mossi dal vento, si muovevano con la stessa sinuosità
e anche loro come l’acqua, brillavano quando erano colpiti dalla luce del
sole.
Inoltre quel lago, aveva lo stesso
identico colore dei suoi occhi … non che la stessa
profondità.
Ogni cosa gli riportava in mente la sua
dolce amata:
Il vento era come il suo respiro, gli
alberi evocavano la stessa freschezza ed energia che aveva lei, le montagne
avevano il suo stesso fascino, così possenti e
meravigliose.
Una bella, splendida ragazza la povera
Esmeralda.
E da come gli elementi della natura le
somigliavano, sembrava quasi che lei fosse “madre
natura”.
Era davvero
perfetta.
Era
...
Rimase
immobile ripensando a tutti i ricordi e a tutte le similitudini che aveva con la
natura quella bellissima gitana, fin che sentì un eco lontano … molto lontano …