- L'ultimo miracolo -
La fine è vicina, Athena è ora a pochi
passi da Hades e sulla sua vita solo un lieve manto d'oro cala baluardo di una
difficile difesa . Shura, Aioria e Aioros cercheranno di impedire a papillon e
minos di arrivare ad Athena.
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La nube di polvere ci nascose
tra le sue pieghe grigiastre. Leo stava alla mia destra, Shura alla mia sinistra
ma nel trambusto che si scatenò nell'attimo seguente mi riuscì difficile vedere
se in volto avessero timore o speranza.
Quando la polvere lasciò
nuovamente il posto alla luce dinanzi a me o per meglio dire a noi si pararono
Hades Papillon e Minos, sui loro volti era dipinto un sadico sorriso e negli
occhi portavano la fiamma di chi pregusta una facile vittoria su prede oramai
smarrite dalla paura.
Feci un passo avanti - Hades lasciatelo a me, fate
fuori Minos e Papillon poi fuggite con Athena. Io vi coprirò le spalle - ma
Leo e Shura non erano per nulla daccordo e specialmente il cavaliere del
capricorno che sbottò nervoso - tsk, quanto pensi di poter resistere contro
Hades? Quello è un Dio! - mi voltai e alzai l'arco indicando a Shura
Papillon - Farò del mio meglio - ci separammo dando inizio alla battaglia
su tre fronti diversi.
La tredicesima casa era di forma rettangolare, la
porta stava difronte ad una scalinata che dava su una piccola piattaforma sulla
quale faceva capolinea un altare, un corridoio dava poi ad una camera che
avevamo allestito ad infermeria e che a sua volta faceva strada per un'enorme
spiazzo coperto d'erba verdeggiante. dinanzi alla scalinata, quella dinanzi alla
porta, stava il trono a circa trenta metri dall'altare, infine a sinistra
dell'altare la sala del primo ministro. Non seppi mai cosa vi albergava o come
era fatta quella parte del tredicesimo tempio: i miei occhi mai sfiorarono quel
luogo.
La tredicesima casa divenne dunque il campo di battaglia e Minos,
abile stratega si lanciò nel corridoio oltre l'infermeria; Leo lo inseguì con la
giusta dose di furia e attenzione. Shura invece assai abile in battaglia ma
freddo si stava letteralmente divertendo nel lanciare Papillon verso le sale del
primo ministro anche se lo spectre pareva divertito dal comportamento del mio
compagno. Infine rimanevamo io ed Hades uno di fronte all'altro separati solo
dall'altare sacro d'athena.
La battaglia entrò nel vivo quando una enorme
esplosione scosse le fondamenta della casa e da destra sbucò Shura che
sorridendomi teneva in mano un pezzo dell'ala di papillon segno che la sua
battaglia era già terminata. Notai però che il vincitore dello scontro non era
privo di ferite: una enorme macchia di sangue faceva capolinea sulla sua coscia
e le mani erano completamente imbrattate di sangue. Immaginai che per colpire
papillon Shura avesse dovuto farsi colpire a sua volta indebolendosi di molto.
Nonostante questo il gold saint con passo degno di nota riversò le sue
attenzioni al potere di Minos andando in soccorso di Leo.
Fu allora che Hades
prese le redini della situazione - Maledetto - sbraitò furioso -
Muori! - una enorme palla di cosmo nero si stava formando sulla mano puntata
su Shura che non avvedutosene continuava la sua corsa - Fermati! - urlai
colpendo il braccio del Dio con un calcio - Sono io il tuo avversario -
rincarai per innervorsirlo -Tu, misero umano, credi davvero di poter fermare
me, il sommo signore dell'Ade? - mi interrogò - Non lo so, ma posso
provarci - risposi di getto e con finta arroganza - Allora morirai !
- Hades si mosse verso di me e scagliando alla velocità della luce un getto di
nera fattezza.
Sorridendo allora dissi- Ci sei cascato! - e l'altare
assorbì il nero cosmo del Dio proiettandolo sotto forma di bianco muro attorno
al campo di battaglia. Hades mi guardò come un cane fa verso il gatto e poi rise
-Ridi, dio malevolo, questa è una barriera inalzata con il tuo stesso cosmo.
L'altare di Athena lo ha creato grazie a te! - ma il signore dell'ade
continuò a ridere per poi urlarmi - E tu pensi che questa misera barriera
possa nulla contro di me? - li bastò porre una mano sulla pallida barriera
per farla esplodere in un abbagliante luce biancastra cosparsa di
schegge.
Mi decisi dunque a lanciare il colpo che mi ero proibito ma ben
presto Hades capì le mie intenzioni e preparando a sua volta una tecnica la
scagliò contro la mia pioggia di frecce. La luce sconvolse il luogo abbattendo
gran parte del tetto ma Hades ne uscì incolume a differenza mia che avevo
sprecato molte energie.
Athena intanto si era alzata e reggendosi al suo
bastone d'oro mi urlò - Salvati te ne prego - finendo poi a terra
svenuta.
Hades la guardò - Non morire ora Athena, altre sono le pene che
ho in serbo per te - le urlò incurante della mia presenza. Fu allora che
decisi di usare ciò che di più caro e unico avevo, l'oggetto più pericoloso del
grande tempio: la freccia d'oro. La incoccai sul dorato arco sfruttando il fatto
che Hades s'era distratto per deridere la mia Dea e nella freccia incanalai
tutto il mio cosmo, la mia forza. La vita.
-Per Athena -
Hades si voltò preso alla sprovvista e colpì la freccia con la sua
enorme spada nera. Fu un duello titanico in cui la freccia tentava di trovare un
pertugio in cui sfogare la sua potenza ma che mano a mano perdeva incisività. La
lotta durò pochi secondi, una decina, Hades infatti si infuriò e scatenò il suo
enorme potere travolgendo la freccia che prese verso opposto.
Leo e Shura
nel contempo arrivarono. Sentii mio fratello urlare -Aiolos! - ma non lo
vidi, sentii solamente il loro cosmo allontanarsi e con esso quello che rimaneva
del potere divino d'Athena. Ringraziai gli dei dell'olimpo non so quante volte
per quella enorme esplosione luminosa: essa aveva permesso a mio fratello e ad
Athena di salvarsi così come a Shura.
Ma sfortunatamente Hades era ancora
vicino a loro, molto, troppo vicino. E difficilmente essi sarebbero riusciti a
fuggire dal Dio se non avessero avuto un aiuto. Mi rialzai ma una fitta
lancinante attraversò la mia spalla sinistra ed il dolore si allungò verso il
petto, il cuore, la gola. La freccia era conficcata nel mio petto e solo di
qualche millimetro non toccava il cuore che a stento batteva. Respiravo
affannosamente e la vista era offuscata. Hades mi guardò e goliardico mi disse -
Toh guarda, sei ancora in piedi, non credi che sia il caso di morire? -
scossi il capo e non per dissentire ma per riprendermi. Fu allora
che...
-Fine capitolo -
@Gufo_Tave: sinceramente sono 4 anni che ruolo su dei gdr by forum sagitter e il gold ci aveva sempre mostrato la freccia d'oro un colpo invincibile, il migliore a sua disposizione. Poi in ep. G ci ha fatto ammirare il colpo delle frecce di luce/cosmiche che kurumada non degna minimamente di una storia o un momento di riflessione. La scelta che ho attuato è stata improntata proprio su questo: dare all'in. break un degno "lancio" e state pur certi che tenterò di darle nell'ultimo capitolo quello che avrebbe dovuto darle Kurumada: una storia.