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Autore: Yumeha    04/08/2014    5 recensioni
[Dal Capitolo 3]
[...] Un boato, una forte esplosione e infine delle grida.
Mi alzai di soprassalto, cercai di mantenere la calma e scendendo dal letto mi avvicinai alla porta. Le luci erano accese, persone che correvano ovunque. Peccato che non tutte le persone che vi erano all’interno, appartenevano alla mia casa. Figure incappucciate di bianco inseguivano i miei domestici, alcuni venivano presi e portati in camere dove si sentivano grida, altri uccidevano sul posto.
In preda al panico chiusi la porta a chiave, rimanendo così bloccata in quella stanza. La salivazione a zero, la gola secca, le gambe di piombo e il battito accelerato. Questo era tutto quello che sentivo, insieme al rumore delle grida, di vetri infranti ed esplosioni. Mi voltai e disperatamente cominciai a tastare ogni piastrella, ogni mattone, cercando un’uscita segreta.
«Oh, andiamo.» dissi fra i denti.
Poi mi venne un'idea. Presi la chiave dorata della Vergine e sicura di me stessa la brandii davanti a me. […]
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, OC, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’imboscata

 
Capitolo 14 ~

A quel nome mi irrigidii, tanto che quei strani poteri sembrarono improvvisamente svanire. Sentii delle voci, dei passi pesanti e qualcuno stringermi da dietro e allontanarmi dal ragazzo. Con la coda dell’occhio vidi dei capelli rosa ribelli, che mi accarezzarono il lato destro del viso, mi tranquillizzai immediatamente.
«Lucy! Cosa è successo?» chiese preoccupato il Dragon Slayer.
«La biondina ha capito come usare i suoi poteri, da bravo esperimento qual è.» ghignò il moro.
Natsu fu talmente veloce che non riuscii nemmeno a vederlo. Si spostò e colpì con un pugno il viso del ragazzo, dal quale gli uscì un rivolo di sangue dal naso. «Bastardo…» sibilò il rosato.
«C-cosa c’entro io con lui?» mormorai, più a me stessa che all’Assassino.
«Mi dispiace non posso dirtelo.» sorrise lui. Sentii la rabbia accrescere dentro di me, mentre i miei lineamenti tornavano a illuminarsi. «È inutile che ti scaldi, biondina. Anche se mi uccidessi, non risolveresti nulla. Anzi, porteresti soltanto dolore alla mia cara sorellina.»
A quelle parole, cominciai meglio a identificarlo, ma sperai che le mie supposizioni rimanessero tali e che non divenissero fondate. «Chi sei, veramente?»
Lui ghignò. «Mi chiamo William, sono il fratello maggiore di Adelaide.» Avevo ragione, invece. Rimasi a bocca aperta, non potevo crederci.
Passò un po’ prima che riuscii a riprendermi dallo shock. Lo riafferrai per la divisa, costringendolo a mantenere un contatto visivo. «Non ci posso credere!» urlai. «Tu hai una sorella, che ha sofferto la tua presunta morte, che ti ha cercato per anni e nonostante questo, tu non sei mai tornato! Per colpa tua, Adelaide non è più la stessa!» Vidi passare qualcosa nei suoi occhi, come se la sua volontà avesse vacillato per un attimo.
Con uno strattone mi allontanò, guardandomi male. «Non sono cazzi tuoi!» rispose, con il mio stesso tono di voce.
Feci per tirargli un pugno ma Erza mi fermò. «Basta così, Lucy.» Appena la rossa gli si avvicinò, gli tirò un calcio sul viso, facendolo voltare dal lato opposto e sputare un po’ di sangue. La guardai terrorizzata.
«Avevi detto basta!» squittii io. La rossa mi ignorò e si abbassò all’altezza del ragazzo che ormai sembrava avere il setto nasale rotto. Rabbrividii, quanta forza aveva nelle gambe quella ragazza?
«Cosa volevi da Lucy? Cosa vuol dire che è un Esperimento? Cosa c’entra lei con Nightray?» domandò.
Il moro nonostante fosse ferito e decisamente in pericolo, si stampò in faccia un altro ghigno. «Però, quante domande. Non sono sicuro di poter rispondere a tutte.»
«Molto bene.» fece la rossa. «Credo che dovrò convincerti.» Il ragazzo non fece in tempo ad obbiettare che la divisa bianca, aveva lasciato il posto alla Heaven’s Wheel Armor, accerchiata da un’ingente quantità di spade.
Vidi il ragazzo iniziare a sudare freddo. «John Nightray era il promesso sposo di Layla Heartphilia!» disse tutto d’un fiato.
Mi sentii mancare la terra sotto i piedi. Barcollai, percepii delle forti braccia sostenermi, prima che potessi cadere, quelle di Natsu. «M-ma mio padre è… È sempre Jude Heartphilia, vero?» chiesi terrorizzata dalla risposta.
William ghignò. «Io non ne sarei così sicuro se fossi in te.»
Mi cedettero le gambe, mentre sentivo gli occhi velarsi di lacrime. Appoggiai una mano al petto, dove ormai il cuore batteva talmente veloce che sembrava volesse prendere il volo. «Sto per sentirmi male.» mormorai in preda al panico.
Natsu si accovacciò alla mia altezza e mi abbracciò. Probabilmente in una normale situazione sarei arrossita, ma ero talmente agitata che non me ne accorsi nemmeno del gesto. «Lucy, sta’ calma.»
Prima che potessi anche solo rendermene conto, sentii le lacrime solcare le mie guance, lasciando una scia umida e salata. Erano talmente tante, che alcune mi bagnarono anche le labbra. Natsu, nel frattempo cercava di stringermi sempre di più. Ricambiai il contatto, affondando il viso nel suo petto muscoloso e rassicurante. Cercai di contenermi dal singhiozzare, volevo mantenere ancora un minimo di dignità.
«Mi sono stufato di questa situazione.» sibilò Gray. Il mago del ghiaccio si avvicinò e con un ultimo pugno, stese William. «Ci penserà la sorella a riempirlo di calci.» aggiunse, caricandosi il ragazzo sulle spalle.
«Gray-sama, sei il migliore!» gridò Juvia, ammirando il suo uomo.
Evidentemente le altre notizie di poco prima non erano bastate, c’era altro che avrei dovuto sapere o mi avrebbero lasciato respirare per almeno il resto della serata? Sentii Natsu accarezzarmi la schiena, delicatamente. Come destata da un sogno, mi scansai velocemente da lui, completamente rossa in volto. Il rosato mi guardò interrogativo, mentre io cercavo di far rallentare in qualche modo il battito cardiaco. Mi alzai tremolante, cercando di sostenermi a un albero che avevo vicino. «M-muoviamoci.» sussurrai ancora imbarazzata.
Erza annuì e accelerando il passo, mi superò conducendo la fila. «Lucy ha ragione, diamoci una mossa o qui farà buio.» ordinò.
Gli alti tre ragazzi ubbidirono, seguendoci a passo sostenuto. Proseguimmo tranquillamente, a parte i lamenti da parte di Gray, causa William, e Natsu che cercava di fargli cadere il peso dalle spalle, sfruttando la sua magia. Il rosato stava praticamente dando fuoco al bosco, mentre Juvia, stancamente, si occupava di spegnerlo, utilizzando l’acqua.
«Natsu se non la smetti ti faccio fuori!» sbottò Erza.
 
Quando vidi finalmente i primi contorni di White Lily, sospirai e iniziai a correre verso la mia Gilda, ormai esasperata di quegli Assassini. Varcai la soglia e venni letteralmente buttata a terra. Alzai il viso e vidi una testa riccia che premeva sul mio seno. Astrid mi stava abbracciando, o meglio stritolando. Più che un abbraccio sembrava una morsa.
«A-Astrid, non respiro.» cercai di dire. Immediatamente sentii di nuovo l’aria entrare nei miei polmoni e molto probabilmente tornare a un colorito roseo.
«Oh, scusami.» ridacchiò lei.
«Bentornata, Lu.» disse Eleanor, sorridendomi.
Le andai in contro e l’abbracciai. Mi ero decisamente affezionata a quella ragazza.
Quando però anche i membri di Fairy Tail entrarono nella Gilda, calò il silenzio. Non tanto per il fatto che degli Assassini avessero varcato la loro soglia, ma perché uno di loro aveva appena buttato a terra il corpo di un ragazzo che essi conoscevano bene: quello di William. Durante il viaggio avevamo fatto diverse supposizioni su come si sarebbe comportata la nostra vampira, ma tutte risultarono sbagliate. Adelaide, alla vista del fratello, si avvicinò titubante e quando fu ormai vicina a lui, le cedettero la gambe. Lo sguardo che apparentemente era rivolto a lui, era in realtà fisso nel vuoto, vitreo. Quegli occhi, prima severi, si offuscarono, finché da essi non sgorgarono lente delle lacrime, che silenziose scivolarono sul suo viso, rendendo, per la prima volta, l’aspetto della ragazza fragile e indifeso. Non volava una mosca all’interno di White Lily. Se non, dopo poco, solo il singhiozzare insistente della mora, diventando infine un pianto a tutti gli effetti. Adelaide sembrava una bambina in quel momento, che aveva bisogno di essere coccolata, ma nessuno aveva però, il coraggio di avvicinarsi, temendo la reazione della maga. Sentii anche i miei occhi inumidirsi, per la tristezza della mia amica. Così, sotto lo sguardo di tutti, mi avvicinai e l’abbracciai. Sentii bisbigliare Aaron e dire qualcosa ad Alex, ma che non riuscii ad identificare. Appena la mora percepì il contatto, sussultò. Pensai che mi allontanasse, e non solo io lo pensavo. Ma invece, Adelaide sorprese tutti quando si voltò verso di me e abbracciandomi riprese a piangere ancora più forte di prima, sfogandosi.  Le accarezzai la testa, dolcemente, sperando di riuscire a calmarla almeno un poco. «Shh, non piangere.» tentai col dire io.
«È- È mio fratello… Lucy, perché… perché mi ha a-abbandonata?» chiese fra un singhiozzo e l’altro.
«Tutti commettono degli sbagli. Ora però lui è qui, al suo risveglio potrai chiarire ogni cosa.»
«M-ma sono passati così tanti anni…»
«Lai, tranquilla. Pensa a quando potrai finalmente abbracciarlo, quando tornerai insieme a lui a casa, quando tornerà tutto come prima.» la mora si scostò, guardandomi negli occhi.
Mi sorrise grata e annuì, asciugandosi col dorso della mano le ultime lacrime. «Grazie, Lu-chan.»
Sentimmo dei mugolii, ci voltammo e vidi William cominciare ad aprire gli occhi. Adelaide si voltò e lo guardò sorridendo dolcemente. Quando l’Assassino nero notò sua sorella, sgranò gli occhi. «Lai…»
«Will…» sussurrò. Improvvisamente la sua espressione mutò in una accigliata. La mora gli tirò un pugno in pieno viso, facendolo voltare dall’altra parte. «Tu, bastardo, dove cazzo sei stato per tutti questi anni?!» sbottò lei.
Con la coda dell’occhio vidi dietro di me Natsu sorridere complice e allungare una mano verso Gray. Il moro sbuffò e tirò fuori dei soldi, porgendoglieli.
Non ci credo! Quegli idioti avevano scommesso?!
Sulle labbra del fratello si disegnò un sorrisetto, ma non cattivo, quasi nostalgico. «Sei cambiata, dodici anni fa non avresti mai detto le parolacce, tantomeno usato le mani.»
Adelaide ricominciò a piangere. «E secondo te di chi è la colpa?!»
«Mia.» rispose deciso.
La ragazza si bloccò con gli occhi spalancati dalla sorpresa, evidentemente non si aspettava una simile risposta.
Mi alzai e prima che uno dei due potesse iniziare a parlare, proposi un’idea. «Lai, perché non porti tuo fratello a casa e parlate con più calma da soli?»
La mora annuì. «Sì, hai ragione.» Si alzò e porse una mano al ragazzo. «Forza Will, andiamo a casa.» Il fratello le sorrise e afferrando la sua mano, si lasciò tirare su. Adelaide gli mise poi una mano dietro la schiena, in modo da sostenerlo, poi si allontanarono, uscendo dalla Gilda.
Passarono non so quanti minuti, prima che qualcuno potesse anche solo tornare ad avere un respiro regolare e provare a commentare quanto successo.
Eleanor mi si avvicinò. «Dove l’avete trovato?» chiese. Le raccontai tutto quello che era successo, anche l’episodio della grotta. Più andavo avanti più il viso della mia amica si faceva scuro. Quando terminai imprecò. «Lu, ti stanno cercando.» fece lei, sicura.
La guardai sorpresa. «E per quale motivo?»
La verde scosse la testa. «Non lo so, ma se è vero che hai dei precedenti con Nightray, allora ti vorranno portare da lui. Io sono stata perseguitata da lui per oltre cinque anni, in quanto sua figlia.» pronunciò quell’ultima parola quasi disgustata.
Ripensai al mio incontro con William. «Voglio constare meglio chi è il mio vero padre. In più voglio capire cosa intendeva con “Esperimento”.»
Eleanor annuì. «Molto bene, andiamo a dare un’occhiata ai registri di nascita allora.» sorrise lei.
«Ehi Ghiacciolo, ora che ci penso è da un po’ che il Concilio della Magia non si fa sentire, vero?» chiese Natsu, incrociando le braccia dietro la nuca.
Gray roteò gli occhi. «Veramente l’ultima lettera di lamentele ci è stata inviata ieri.»
Ridacchiai. Dopotutto avremmo combinato di nuovo un altro casino, solo che per la prima volta in assoluto maghi e Assassini avrebbero collaborato.
«Io direi di mandare la squadra più forte di White Lily e quella di Fairy Tail.» propose Eleanor.
«Aspetta un attimo, anche Fairy Tail?» chiese scocciato Aaron.
«Sì, perché Fairy Tail era la Gilda di mia madre.» risposi io.
«E anche tua ora!» disse Natsu sorridendomi.
«Già.» risposi semplicemente.
«Bene! È deciso, partiamo subito!» esultò Lara.
«Contate anche su di noi.» fece una voce.
Ci girammo e vidi che Adelaide e William erano già tornati, con la differenza che questa volta si stavano tenendo per mano. Ero davvero contenta per loro, avevano chiarito.
Senza perdere ulteriore tempo, ci dirigemmo verso la grande torre di Magnolia, dove erano contenuti tutti i documenti dei nativi dello stato di Fiore. Inizialmente era una torre di vedetta, dove in cima vi era una campana per segnalare l’arrivo dei nemici. Eludere la grande quantità di guardie era la parte difficile. Il gruppo era composto dalla squadra Fairy Tail più me, e la squadra White Lily più William. Avevamo deciso di dividere i presenti in questo modo.
Arrivammo subito, non era tanto distante dalla Gilda. Il posto consisteva in una altissima torre, che sembrava contorcersi su se stessa. Era piene di sentinelle del Concilio, dovevamo fare attenzione o la nostra missione sarebbe finita ancora prima di iniziare. Ci dividemmo, la squadra Fairy Tail andò sul retro mentre White Lily si occupò del davanti, distraendo gli uomini all’entrata. Adelaide richiamò alcuni suoi Ghoul, che costrinsero le guardie a portare la loro attenzione su quei Non-Morti. Nel frattempo dall’altro lato, Erza sfondò una piccola porta in legno con un calcio e fece entrare me, Gray, Natsu e Juvia. Salimmo delle scale in pietra, con gradoni talmente alti da cominciare a fare fatica dopo un po’. Alla fine ci trovammo davanti a un grosso portone blindato, con davanti quattro guardie. Erza fece attenzione a non farsi sentire, usò la Heaven’s Wheel Armor e indirizzò delle spade contro gli uomini, uccidendoli. Strillai. I ragazzi si voltarono verso di me.
«Qual è il problema, Lucy?» chiese Gray.
«Gli ha u-uccisi.» balbettai io terrorizzata.
La rossa alzò un sopracciglio. «Meno male che non hai mai visto tua madre all’opera, allora.» la guardai con occhi sbarrati. «Forza proseguiamo.» fece lei autoritaria.
Cercai di tranquillizzarmi e di proseguire, seguendoli. La maga in armatura si avvicinò al grande portone e cercò di spingere le porte, ma con scarso successo. «È chiusa.» sbuffò.
«Ci penso io!» disse Natsu prendendo fuoco.
«Non ci provare!» fece Gray colpendolo. «Faresti un casino pazzesco. Faccio io.» disse appoggiando un pugno sul palmo dell’altra mano. L’Alchimista del ghiaccio creò una chiave, che con essa riuscì a sbloccare la serratura.
Il moro aprì la porta, rivelando un lungo corridoio illuminato da innumerevoli finestre sul lato sinistro, mentre sul destro erano appena vari quadri. Sul pavimento era stato steso un lungo tappeto color rosso mogano. Camminai osservando i grandi quadri, soffermandomi anche. Quando però accelerai il passo per recuperare i miei amici, qualcuno mi andò letteralmente contro – a tutta velocità per di più –, facendomi cadere per terra. I ragazzi si voltarono allarmati, ma si tranquillizzarono subito appena videro la persona. Alzai il capo, cercando di ignorare il dolore sparso in più punti e vidi una testa castana.
«Lara! Cosa corri a fare?!» sbottai io.
«Scusa, stavo scappando!» fece lei tirandosi su a sedere. «Mi avevano detto di venirvi a chiamare.» aggiunse.
«Cosa sta succedendo?» chiese Juvia.
La castana cominciò ad andare nel panico. «Alex è voluto entrare dall’alto, ma gli Assassini neri ci hanno teso un’imboscata! Stanno combattendo in cima alla torre!» spiegò tutto d’un fiato.
«Maledizione! Lara, facci strada!» ordinò la rossa.
La ragazza annuì e riprese a correre infilandosi in una porticina che prima era sfuggita al nostro occhio. Iniziammo a salire diverse scale, finché non cominciammo a sentire il rumore di quello che doveva essere a tutti gli effetti un combattimento. Quando arrivammo, Natsu tirò un calcio all’ultima porta, che venne sfondata, ed entrò. Il gruppo di White Lily stava cercando di difendere un libro che William teneva stretto tra le mani. Gli Assassini neri invece, erano tantissimi. Il posto era davvero pericoloso, poco più sopra c’era un’enorme campana, sotto un buco di centinaia di metri, alternato da alcune travi in legno. I ragazzi combattevano sui bordi, dove c’era un po’ più spazio, alcuni rischiavano sulle travi. Erza si cambiò nuovamente, a coprirle il seno aveva unicamente una fascia bianca, poi dei pantaloni rossi dove il bordo era decorato da delle fiamme. Alle mani teneva due katane. Fece un balzo e cominciò a combattere contro i primi due Assassini che le si pararono di fronte. Subito dopo partirono anche Natsu, Gray e Juvia. Eleanor cercò di mettersi sulla mia traiettoria, probabilmente per difendermi. Feci per prendere le mie chiavi, ma sentii un forte pugno colpirmi in pieno viso. Caddi a terra, mentre sentivo quel sapore metallico invadermi la bocca. Sputai del sangue, toccandomi poi il labbro spaccato. Alzai lo sguardo e vidi davanti a me una ragazza dai lunghi capelli biondi, legati in due code ai lati della testa. Gli occhi erano maligni e rossi, mi guardavano seguendo ogni mio movimento. Mi alzai, mentre lei invece, alzava il mento, in segno di superiorità.
«Lucy Heartphilia, ma che piacere.» fece lei ironica. «Il mio nome è Victoria Nightray.» aggiunse presentandosi.
Inarcai un sopracciglio. «Sei la cugina di Eleanor?»
Lei mi sorrise divertita. «Ma che brava, pensavo di doverti spiegare anche quello. Invece non sei così stupida come pensavo.» ghignò.
Non le diedi il tempo di reagire e le tirai un pugno sul naso. «Ti dispiace se ti sfiguro un po’ io, ora?» risi cattiva.
La bionda si portò una mano sul setto nasale, scoprendo del liquido scarlatto. «Puttana.» sputò lei. Le mani di Victoria si illuminarono di una luce violacea, subito dopo sentii stringermi il corpo in una forte morsa che mi impediva di respirare. «Adesso voglio vedere come ti difendi.» disse, afferrando il mio marsupio. Si voltò indicando una corda, collegata alla campana, questa sembrò prendere vita propria e si avvicinò a me. «Sono indecisa se legarti questa corda al collo o se prima divertirmi ancora un po’.» scoppiò a ridere. «Giochiamo.» Victoria schioccò le dita: la fune si illuminò di viola, subito dopo si legò intorno alla mia caviglia e cominciò a tirare. Caddi a terra di viso, non riuscendo a muovermi non potendo appoggiare le mani. Urlai, mentre venivo trascinata, ritrovandomi poi appesa a testa in giù, appena sotto alla campana. La bionda continuava a ridere compiaciuta.
«Maledizione…» Non riuscivo a muovermi, non potevo usare la mia magia, in più quella che non mi apparteneva sembrava essere annullata dall’incantesimo della bionda. Victoria si avvicinò, gettando le chiavi nel baratro. «No!» urlai. Fortunatamente le chiavi si fermarono su una delle travi di legno, poco più sotto di me.
«Oh, guarda. Ti è andata bene.» disse lei, facendo spallucce. «Vediamo fino a quanto riesci a resistere.» La sua figura si illuminò interamente di viola, mentre sentivo quella strana morsa aumentare. In più tra le sue mani, apparve una lama nera. La guardai terrorizzata, mentre lei aveva un ghigno stampato in faccia. Alzò il braccio e piantò la lama nella mia coscia, lacerando la carne. Urlai, talmente forte da sentirmi bruciare la gola. Il mio grido si espanse come un’eco in tutta la torre. I miei amici si voltarono, accorgendosi solo ora in che guaio mi fossi cacciata.
«Lucy!» urlarono insieme Natsu ed Eleanor.
«Victoria! Sono io il tuo avversario! Lascia Lucy!» gridò poi la verde.
La bionda, girò la lama, facendomi urlare ancora. «Questa volta no, cugina. Il mio obbiettivo è Lucy Heartphilia!»
Natsu fece per allontanarsi dal suo nemico per venire in mio soccorso, ma l’Assassino nero con cui stava combattendo, lo atterrò, bloccandolo. Nessuno poteva venire a salvarmi, erano tutti bloccati da altri nemici. Dovevo cavarmela da sola. La bionda si voltò nuovamente verso di me, mentre la sua morsa aumentava di nuovo. Sentii un forte dolore provenire dalle mie costole, urlai un’altra volta. Per un momento rischiai di svenire, il dolore era diventato insopportabile.
«Poverina, non riesci a respirare? Vuoi che tagli la corda?» Victoria prese la lama e la tolse dalla mia coscia, facendomi di nuovo gridare, mentre lei rideva. Con quella stessa lama, tagliò la corda che mi teneva appesa, facendomi precipitare. Caddi su una trave, sentendomi mancare il respiro per la botta, ma non riuscii a tenermi appesa. Scivolai di nuovo, aggrappandomi a quella sotto, dove erano poste le mie chiavi. La bionda saltò e atterrò vicino a me, calciando il marsupio lontano. «Sei noiosa, sai? Speravo fossi più partecipe. Finiamola subito.» Si avvicinò e spostando la mia mano, mi fece perdere la presa e cadere.
Sentii i miei amici urlare il mio nome, e un’esplosione invadere completamente il posto. Strinsi gli occhi, aspettando l’impatto. Ma quando ero ormai sicura che mancava poco, qualcuno mi afferrò e mi portò fino in cima. Aprii piano gli occhi, vedendo la figura di un ragazzo che appena misi a fuoco l’immagine riconobbi subito. «L-Loki?» chiesi, con voce fioca.
Victoria che si trovava davanti a noi, guardò la scena con occhi sbarrati. «Ma com’è possibile?! Ti servono le chiavi per evocare gli Spiriti!»
«Io sono il più forte dello Zodiaco, posso venire anche con le mie sole forze.» disse lo Spirito del leone. Loki mi adagiò a terra, subito dopo puntò un braccio davanti alla ragazza. «Regulus Blast!» un grande fascio dorato colpì la ragazza, che venne sbattuta contro il muro.
Mi alzai traballante, tenendomi la gamba ferita, e raccolsi le mie chiavi dorate. Victoria si rialzò quasi subito. Urlò dalla rabbia, poi puntando la mano verso di me, creò un piccolo cerchio nero sulla mia fronte. Inizialmente non sentii nulla, poco dopo un forte dolore pervase tutto il mio corpo, facendomi urlare dal male. Cercai di tenere forte le mie chiavi, senza farle cadere nuovamente. «Apriti porta del Toro! Taurus!» Lo Spirito attraversò il portale, muggendo. «L-Loki, Taurus, colpitela.» cercai di aggiungere. I miei due Spiriti ubbidirono: Loki colpì la bionda con dei pugni ricoperti di luce, mentre Taurus le diede l’ultimo colpo utilizzando la sua immensa ascia bipenne.
Mi avvicinai a lei, reggendomi in piedi ormai per miracolo. «Finiamola qui.» sussurrai, utilizzando la sua stessa frase. La ragazza stesa a terra non ebbe la forza nemmeno di alzarsi. Taurus tornò nel mondo degli Spiriti, in modo da permettermi di richiamarne un altro. «Apriti porta dei Gemelli! Gemini!» Appena anche i gemelli attraversarono la porta, ordinai loro di prendere le mie sembianze. Presi per mano l’altra Lucy e chiusi gli occhi, sperando di riuscire nell’incantesimo. «Voi che ricoprite il cielo, voi che aprite il cielo. Stelle infinite del cielo, mostratevi nel vostro splendore! Oh, Tetra Biblos, io sono una dominatrice delle stelle. Completa la tua forma e apri per me i tempestosi portali delle 88 Costellazioni! Luce! Urano Metria!» Venni circondata da una forte luce, mi sembrava di sentire anche del sollievo dove ero stata ferita in precedenza. Ma mentre la mia magia colpiva la mia nemica, sentii una voce.
 
«Mamma! Mamma! Sono riuscita ad evocare uno Spirito!»
«Bravissima tesoro, sono certa che da grande diventerai un’ottima maga.»
 
Quando aprii gli occhi mi accorsi di stare piangendo. Appoggiai una mano sulla guancia, asciugando il suo corso e sorrisi nostalgica. Era un altro ricordo di quando ero piccola.
Nel frattempo Loki mi si era avvicinato, sorridendomi. «Sei stata bravissima, Lucy.» disse appoggiando una mano sulla mia testa, scompigliandomi giocosamente i capelli. «Mi era sembrato di riveder Layla.» fece malinconico.
Gli feci un sorriso incerto e lo abbracciai. Lo Spirito ricambiò subito il contatto, poi si spostò leggermente, facendomi un occhiolino e scomparve in un fascio di luce.
Eleanor mi venne in contro, prendendomi le mani. «Sei stata meravigliosa! Sono sicura che Victoria non si farà vedere per un bel po’!»
Le sorrisi debolmente, volgendo poi lo sguardo verso la figura della bionda che giaceva a terra priva di sensi. Mi guardai in giro, Victoria era stata sconfitta, ma non era ancora finito lo scontro.
 



[N.d.A. Per chi non legge le note, guardi almeno l’altro pezzo di colore arancione]




Lilith’s Corner
Salve miei cari ~
Come va? Tutto bene? :3
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Ormai siamo dentro in tutto e per tutto, in questa storia. Ogni capitolo vi dona un pezzo di puzzle, dove voi dovete essere in grado di collocare. Per esempio, abbiamo scoperto che il famoso Assassino nero non era altro che il fratello maggiore di Adelaide, William! Ve lo ricordavate? Lo aveva detto Eleanor a Lucy nel capitolo 4 'White Lily!'. In più abbiamo il sospetto che il padre di Lucy non sia Jude, ma John. (Il fatto che entrambi inizino con la ‘J’ è una pura coincidenza. °w°) Come annunciato due capitoli fa (?), la cugina di Eleanor è venuta fuori, Victoria. Questa volta è stata sconfitta, ma la prossima ce la ritroveremo più incazzata che mai e nemmeno troppo facile da buttar giù, ve lo anticipo subito. In più, qui Lucy è riuscita a usare Urano Metria, e ha avuto un flashback di quando era più piccina. *^*

Faccio anche qui l’annuncio, nel caso qualcuno non seguisse l’altra mia storia – che ho aggiornato – può venire a saperlo. Il 6 Agosto è il mio compleanno, quindi non aggiornerò nulla di sicuro, il 7 Agosto invece parto per la Basilicata, dai miei cuginetti. *w* E non so quando torno. Possono essere due settimane, come anche tre. Ma io mi batterò per tornare verso fine Agosto, primi di Settembre. (?) Perdonatemi, ma io non ho ancora visto le vacanze e ne necessito. eue
Nel caso domani non riesca ad aggiornare la serie di quella One Shot che ho scritto di genere Commedia (How to be a perfect father), vi saluto ora.
Quindi, ciao bellissimi miei, ci vediamo tra un po’.
Vi amo tutti, lo sapete sì? *^* Vi sposerei tutti quanti. *u* Non avete problemi con la poligamia, vero? (?) AHAHAH.
Ringrazio quelle persone fantastiche che hanno recensito il capitolo precedente: Ga-chan, Giulia-chan, Ia-chan, Fede-chan, Lulu-chan (bentornata tra l’altro!) e Lisa-chan (grazie per i tuoi bellissimissimi complementi *^*).  
Che poi siamo arrivati alla bellezza di 74 recensioni! *Q* Mi piacerebbe tanto arrivare a 100. *u*
Be’, buone vacanze.
La vostra Lilith che sta cercando di non piangere, perché sa già che le mancherete. T.T
   
 
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