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Autore: n0tenough    04/08/2014    0 recensioni
COSA?! ERO IN RITARDO PER IL LAVORO! Corsi giù per le scale, mi infilai quattro biscotti in bocca e bevvi del latte direttamente dal cartone, mentre le risalivo. Appoggiai il latte sul comodino e mi vestii. Mentre saltellavo per infilarmi i jeans riuscii, non so come, ad entrare in bagno; mi lavai i denti e legai i capelli in una cosa indescrivibile che chiamerò “coda” giusto perché ci assomigliava. Corsi di nuovo per le scale, ma mi accorsi di non aver infilato le scarpe, così le risalii in fretta e furia e le infilai, mentre stavo per rischiare la morte correndo giù. Ero quasi fuori, quando mi accorsi, a malincuore, di aver lasciato la borsa in camera e dovetti risalirle e ruzzolare fino alla porta. Mi rialzai e corsi fuori urlando un «Paul, ci vediamo stasera!» salii sulla moto e subito partii verso il bar.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un altro rumore di bicchieri che si frantumano ‘giuro che il prossimo lo faccio a fettine e me lo mangio per cena’ pensai, mentre mi dirigevo a prendere una scopa, per spazzare i cocci di vetro. Circa venti minuti dopo, il locale cominciò ad affollarsi ed io uscii, poiché (per fortuna, aggiungerei) il mio turno era finito. Rientrai nel mio appartamento, buttando la borsa a terra e correndo a spaparanzarmi sul divano. Chiusi gli occhi ed emisi un profondo sospiro ‘che giornata di merda’. Quando li riaprii, vidi il mio coinquilino Paul venirmi incontro sorridente
«com’è andata oggi, Reneè?» osservai bene il suo sorriso felice. Qualcosa non quadrava, per niente
«Bene, ma…. Che hai combinato per essere così felice?» vidi il suo sguardo illuminarsi ed il suo sorriso aprirsi fino all’ impossibile
«Ho finito di comporre la canzone!»
Non ci credevo. Finalmente non ci sarebbero stati più fogli accartocciati ovunque, singhiozzi e pianti isterici, musichette elettroniche di tutti i generi ventiquattr’ore su ventiquattro, sarei stata libera! Di slancio lo abbracciai e lui ricambiò, felice.
Paul era un ragazzo pieno di qualità e sempre gentile; aveva origini belga e si era trasferito a Los Angeles quattro anni prima, quando ci eravamo conosciuti per caso. Sapete come si dice: “chi trova un amico, trova un tesoro”
«Okay, basta smancerie, mi sale il diabete» sciolsi l’ abbraccio. Ogni tanto dimenticavo della facciata da stronza che dovevo avere e mi concedevo qualche cosa dolce.
«Dai, Reneè, ti conosco. Con me non devi avere paura!» mi sorrise dolce, con gli occhioni color nocciola che brillavano. Poi ritornò in piedi e si mosse verso la cucina, urlandomi «Hai fame?» chiesi al mio stomaco se avesse voglia di qualcosa, ma la risposta fu negativa. Così mi limitai ad urlargli un semplice «No».
Accesi la TV e feci zapping tra i canali «Possibile che con trecento canali non ce ne sia uno che trasmette qualcosa di decente?!» dissi buttando il telecomando contro la parete e mi alzai dal divano dirigendomi verso la mia camera per mettermi il pigiama.
Guardai il letto con occhi sognanti, già immaginavo il calore che emanavano le coperte, la morbidezza del cuscino, il fatto di non dover fare una beata minchia almeno quando dormivo. Eh, sì il rapporto tra me ed il mio letto non aveva paragoni. Presi una bella rincorsa e mi ci tuffai, affogando quasi nel piumone caldo e soffice ed infilandomi sotto le coperte. Chiusi gli occhi e lasciai che il cervello si spegnesse, una volta tanto.
Io e Johnny Depp eravamo sdraiati su due lettini, sotto il sole cocente delle Maldive, con quella sabbia chiara ed il mare che era indescrivibile. Ci guardavamo tutto il tempo, chiacchieravamo, ridevamo, insomma era tutto perfetto. Finalmente avevo trovato qualcuno che mi accettasse per come ero, per la mia personalità, poi... beh successe quello che successe: i nostri visi si avvicinarono e mi sfiorò la guancia con il pollice, poi mi baciò e potevo benissimo sentire il suo sapore, era…. Umido?!
Mi svegliai di soprassalto, trovando la nostra cagnolina Dafne leccarmi tutta la faccia.
Altro che Johnny Depp e la spiaggia delle Maldive!
Mi alzai dal letto e guardai l’ora: le 7,49. Perfetto, ero in ritardo per il lavoro e come al solito avrei dovuto…..
COSA?! ERO IN RITARDO PER IL LAVORO! Corsi giù per le scale, mi infilai quattro biscotti in bocca e bevvi del latte direttamente dal cartone, mentre le risalivo. Appoggiai il latte sul comodino e mi vestii. Mentre saltellavo per infilarmi i jeans riuscii, non so come, ad entrare in bagno; mi lavai i denti e legai i capelli in una cosa indescrivibile che chiamerò “coda” giusto perché ci assomigliava. Corsi di nuovo per le scale, ma mi accorsi di non aver infilato le scarpe, così le risalii in fretta e furia e le infilai, mentre stavo per rischiare la morte correndo giù. Ero quasi fuori, quando mi accorsi, a malincuore, di aver lasciato la borsa in camera e dovetti risalirle e ruzzolare fino alla porta. Mi rialzai e corsi fuori urlando un «Paul, ci vediamo stasera!» salii sulla moto e subito partii verso il bar.
Entrai e salutai Carl, che era dietro al bancone a pulire i bicchieri
«Vedo che oggi sei puntuale eh, Green?» lo fulminai con lo sguardo
«Puntuale come le tue battutine da quattro soldi» affermai, camminando verso lo spogliatoio. Mi infilai la divisa e mi diressi verso l’ unico tavolo che era stato occupato.
«Cosa desideri?» chiesi, preparando il block notes per appuntarmi l’ ordinazione. Il ragazzo si girò verso di me e solo dopo notai il suo sorriso perfetto e degli occhi marroni leggermente all’insù
«Un cornetto ed un cappuccino, grazie» scarabocchiai sul blocchetto ciò che aveva chiesto e corsi dietro al bancone. Presi un cornetto caldo e chiesi a Carl di fare un cappuccino, mentre osservavo quel ragazzo incantarsi a guardare il cielo luminoso fuori dalla finestra. Era un bel ragazzo, con un ciuffo di capelli castani tirato su, gli occhi che ridevano, un sorriso a dir poco perfetto e la mascella ben delineata, il viso con qualche tratto orientale.
Quando il cappuccino fu pronto glielo servii e mi ringraziò con un altro dei suoi sorrisi straordinari. Rimasi a fissarlo finchè non mi chiamò per chiedermi il conto, gli porsi lo scontrino e lui uscì, lasciando il soldi sul tavolo.
Era ormai ora della pausa pranzo e tutti avevamo diritto ad un’ oretta di riposo durante la quale il bar sarebbe stato chiuso. Vagai un po’ per le strade di Los Angeles, godendomi il bel sole che risplendeva alto nel cielo quella mattina. C’era un bel clima e la gente camminava spensierata per strada, sembrava sempre che nessuno avesse il minimo fottutissimo problema lì, erano tutti sorridenti e sempre allegri, come dei robot. Neanche se ti fossi impegnato avresti visto un minimo di preoccupazione sui loro volti, prendevano la vita così come gli veniva data e avrei voluto tanto farlo anch’io.
Rientrata a lavoro la giornata proseguì lenta ed impegnata, con la moltitudine di clienti che affollava sempre il locale. Non mi era mai capitato di vedere le sedie rosso fuoco vuote oppure di non sentire il vociare continuo e le risate che riempivano quel posto. Si respirava un’ aria così felice da farti venire la voglia di correre fuori e goderti la giornata, come mai fatto prima.
Stavo tornando a casa, quando dal nulla spuntarono dei nuvoloni e cominciò uno dei temporali peggiori che avessi mai visto da quando abitavo a Los Angeles. Cominciai a correre sotto la pioggia, proteggendomi il capo con la borsa e cercando di fare il prima possibile.
Un improvviso fascio di luce mi avvolse e ci misi qualche secondo ad elaborare che ero stata affiancata da una bellissima Range Rover Evoque grigia. Il finestrino del guidatore si abbassò e subito riconobbi il volto del ragazzo che stamattina aveva fatto il suo ingresso al bar
«vuoi salire?» mi chiese aprendosi in un sorriso smagliante.
«non saprei…» dissi mordendomi il labbro inferiore. In fin dei conti era uno sconosciuto, che poteva benissimo avere cattive intenzioni.
«Dai, sali. Preferisci stare sotto la pioggia e rischiare di ammalarti?»
Così aprii la portiera del passeggero e mi sedetti al suo fianco. I vetri erano appannati dall’ umidità e, quando emisi un sospiro, una piccola nuvoletta bianca uscì dalle mie labbra, per il troppo freddo.
«Cavolo, non mi era mai capitato di vedere un temporale così a Los Angeles.» forse lo disse per rompere il ghiaccio ed iniziare una conversazione.
«Già, nemmeno io. Sembra strano vedere una città così piena di vita spegnersi.»
Lo osservai attentamente, aveva un profilo a dir poco perfetto, i capelli tenuti su da un bel po’ di gel in una cresta. La mascella era ben delineata e le labbra carnose e leggermente dischiuse, cosa forse dovuta alla concentrazione nel guidare.
Gli dissi il mio indirizzo e mi condusse a casa. Ormai aveva anche smesso di piovere.
Il ragazzo, che avevo poi scoperto chiamarsi Zayn, si dimostrò più amichevole e simpatico di quanto mi aspettassi, anche se io rimasi fredda come sempre. Aveva un sorriso così bello da illuminare tutto e faceva venire voglia di ridere anche a me, ma non riuscii a rompere le mie barriere con lui.
«Allora… grazie Zayn.» affermai in un sorriso di cortesia, che venne ricambiato da uno di quelli bellissimi che mi incantavano
«Nessun problema… aspetta, io ancora non so come ti chiami!» disse sgranando un po’ gli occhi
«Non è importante, grazie di tutto» gli sorrisi di nuovo ed entrai nel portone del mio condominio, lasciandomi alle spalle le sue lamentele per non aver scoperto il mio nome. Entrata in casa, notai che Paul non era ancora rientrato dal lavoro, ma ero troppo stanca di aspettarlo, per cui mi cambiai e corsi sotto le coperte. Mi rilassai del tutto, pensando che l’indomani avrei avuto il giorno libero ed avrei potuto fare tutto con calma e serenità. Poco prima di addormentarmi, un’ immagine di Zayn apparve nella mia mente e fu la stessa immagine con cui mi addormentai sorridendo.
 
SALVE A TUTTI!
Questa è la mia prima fanfiction seria, quindi vi capirò se vi farà venire da vomitare o starete male leggendola. Il capitolo è praticamente inesistente, ma i prossimi saranno più lunghi! Spero che il primo capitolo vi abbia incuriosito almeno un po' e spero che recensirete, anche per darmi consigli e segnalarmi eventuali errori! Questo è tutto! Vi lascio e vi auguro una buona lettura
xxHarryakamylife

 
 
  
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