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Autore: gnomo fattone    04/08/2014    0 recensioni
Cosa succede se la band più famosa e più desiderata del mondo si ritrova a condividere la casa con quattro cantanti che hanno da poco vinto X Factor? Ci sarebbe il delirio più totale da parte delle directioner di tutto il mondo!!
"era bello come sempre ed era tutto mio, desiderato da milioni di ragazze in tutto il mondo ma solo ed esclusivamente mio, io sono Rose e questa è la mia storia...
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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L'ennesima delusione


I medici mi avevano avvertito di probabili conseguenze dopo il coma ma speravo tanto si sbagliassero e invece non era così, dopo il suo risveglio Nora fu circondata dai dottori che cominciarono a controllarla per ascoltare e verificare i suoi riflessi. Dopo che quelli se ne furono andati mi avvicinai a lei, mi ero ripromessa di non piangere, almeno non davanti a lei «sono così felice che ti sei svegliata mi sei mancata tantissimo» leggevo il terrore nei suoi occhi e lo comprendevo «non devi avere paura Nora vedrai che andrà tutto bene, tornerai come prima e uscirai di qui» mi morsi il labbro inferiore per non piangere «mi dispiace tantissimo per quello che ti è successo, mi sento in colpa e ti chiedo scusa» una lacrima scese lungo la sua guancia, le accarezzai la mano e continuai a parlarle nonostante sapessi che Nora non poteva rispondermi e non poteva nemmeno muoversi, non aveva più nessun tipo di controllo sul suo corpo, l’unico modo per poter comunicare con gli altri era tramite gli sguardi e io più di chiunque altro la capivo benissimo, era spaventata, spaventata del fatto che sarebbe rimasta così per sempre; un vegetale.

 

Dopo il suo risveglio passavo le giornate in ospedale facendo a turno con mia madre per evitare che Nora rimanesse da sola, dovevamo starle accanto il più possibile, io andavo dalla mattina fino al pomeriggio dopo di che veniva mia madre che rimaneva fino a tarda sera, quel giorno arrivò verso le tre del pomeriggio.

«ciao tesoro» disse baciandomi la fronte e così fece anche con Nora «tu va pure a casa a riposarti ci penso io a farle compagnia» mi disse mia madre mentre prendeva una sedia e si sedeva accanto al suo letto. Salutai Nora dicendole che ci saremmo viste l’indomani e uscii dall’ospedale, una volta fuori vidi un uomo sulla quarantina che camminava a passo svelto verso l’ingresso in compagnia di una donna bionda con un pancione enorme che a fatica riusciva a stargli dietro, chi non muore si rivede pensai «Rose» esclamò mio padre vedendomi «finalmente ti sei degnato di venire!» replicai alterata, non sapeva cosa dire glielo si leggeva in faccia «Rose non è come credi, io voglio molto bene a te e a tua sorella ma il fatto è che in questo periodo ho avuto molto da fare» quello che diceva non aveva alcun senso logico e non faceva altro che innervosirmi «si certo come se venire a far visita a tua figlia in ospedale non è importante e adesso devo andare non ho tempo da perdere con te» aumentai il passo per raggiungere la mia macchina non aveva nemmeno provato a fermarmi a differenza di Libby la sua compagnia che si avvicinò per parlarmi «Rose mi dispiace molto che tu ti sia sentita trascurata da parte sua» mi girai non avevo niente contro di lei si era sempre comportata bene nei miei confronti «non preoccuparti Libby, non deve dispiacerti tu non centri niente» le sorrisi amichevole e lei ricambiò «comunque sia Rose tuo padre vi vuole davvero bene e non devi pensare che solo perché sta con me si sia dimenticato di voi, rimarrete sempre la sua famiglia» adoravo quella donna era sempre molto comprensiva e amorevole e ce la vedevo bene come madre «vedo che la pancia cresce sempre di più, a che mese sei?» «al settimo!» non l’avrei mai detto pensavo fosse in procinto di partorire «accidenti è enorme!» dissi mentre gliela accarezzavo «dimentichi che sono due gemelli!» era felice solo a parlarne, certo la sua non era una gravidanza facile ma nonostante tutto lei continuava ad andare avanti e a sorridere alla vita.

Dopo aver salutato Libby mi diressi a casa, quel giorno sarebbe dovuto venire Zac, ultimamente lo stavo un po’ trascurando per poter stare più tempo possibile con Nora ma per fortuna lui mi capiva e mi lasciava i miei spazi, sapeva che avevo bisogno di stare con mia sorella e mia sorella aveva bisogno di stare con me.

«ciao ragazzi!» esclamai entrando in casa «Rose come sta tua sorella si è ripresa?» mi domandò Zayn preoccupato «no ancora no ma appena si riprenderà ve lo farò sapere» i ragazzi mi erano davvero di aiuto, solo il fatto che si preoccupavano per me mi faceva piacere, erano dei veri amici e più di una volta mi avevano accompagnato in ospedale, una volta ci ero andata insieme a Zayn a volte con Liam e Louis, una volta mi aveva accompagnata Alexis e molte altre volte Katherine, tutti volevano essere presenti per me in questo momento difficile, beh forse non proprio tutti, Niall era infatti sempre più uno sconosciuto, a volte mi chiedevo che fine avesse fatto il ragazzo che mi era tanto amico, lo guardavo e non riuscivo a riconoscerlo come in quel momento più lo guardavo e più non sapevo chi fosse, ma nonostante tutto gli volevo bene anche se il mio voler bene era a senso unico.

E proprio perché gli volevo bene dovevo metterlo al corrente di una cosa molto importante «Niall ho bisogno di parlarti» lo raggiunsi in camera sua che sistemava la sua roba nel suo armadio «cosa vuoi?» rispose senza nemmeno guardarmi «senti so che non è bello sentirsi dire certe cose ma devo farlo» feci una breve pausa e ripresi a parlare «la tua ragazza non ti ama Niall, ti sta solo usando l’ha ammesso proprio davanti a me» Niall si fermò di colpo e mi guardò serio «vorresti dire che Charlotte è come te? Mi dispiace ma non avete assolutamente niente in comune altrimenti non mi sarei mai messo con lei» continuava a ferirmi, nonostante tutto continuava a farmi del male «ti sta ingannando come fai a non accorgertene? A lei non importa niente di te gli importa solo dei tuoi soldi e del tuo successo, e questo cerca di non andare a riferirglielo» si avvicinò a me sempre più minaccioso «ti consiglio vivamente di uscire da questa stanza Rose, io non ti credo perché ormai non mi fido più di te e adesso sparisci!» iniziai a piangere silenziosamente stavo soffrendo come non mai «sono stata proprio una stupida a pensare anche solo per un attimo che tu mi avresti creduto» «si hai ragione, sei stata una stupida!».

Non capivo perché continuavo a parlargli tanto ogni volta che lo facevo scoppiavo a piangere, non ce la facevo più ero stanca, stanca di tutto stavo davvero per crollare quando la mia salvezza suonò alla porta di casa «Zac!» esclamai abbracciandolo «amore cosa è successo? Lo sai che non mi piace vederti in questo stato» e mi strinse forte a sé «arrivi sempre nel momento in cui ho più bisogno, tu sei la mia salvezza Zac non so cosa farei senza di te, sei tutto per me» continuai a piangere sul suo petto mentre lui mi consolava.

Un attimo dopo ci trovavamo in camera da soli «adesso dimmi cosa è successo, perché piangi? Mi si spezza il cuore a vederti così Rose» avevo bisogno di confidarmi con qualcuno e lui era la persona più indicata, gli raccontai tutto ciò che era successo dal problema di mia sorella a quello che riguardava Niall incluso quello che era successo tra di noi in passato «io davvero non capisco, come si può ingannare una persona a tal punto?» non riuscivo ancora a crederci, guardai Zac aveva lo sguardo perso nel vuoto e sembrava pensieroso «che c’è Zac è tutto a posto?» «si è solo che non capisco come faccia lui a non rendersene conto, ma comunque se ti fa sempre soffrire lascialo perdere non vale la pena di stargli dietro, è una cattiva persona Rose e poi se ne renderà conto molto presto che quella lo sta solo usando e allora soffrirà anche lui come stai soffrendo tu ora e si renderà conto che avevi ragione». Non ne potevo più di piangere, la mia vita era diventata un pianto continuo, Zac aveva ragione Niall se ne sarebbe reso conto da solo bisognava solo aspettare.

 

Zayn’s pov

Pensavo a Rose mi dispiaceva tantissimo per lei era una mia cara amica e non volevo soffrisse, proprio per questo speravo giorno e notte che la sorella si riprendesse il suo non era certo un dolore facile da superare dopo tutto quello che aveva passato.

Erano quasi le dieci di sera la giornata era volata ed ero appena uscito dalla doccia quando entrai in camera dove vidi Liam che frugava nervoso dentro il suo comodino sembrava cercasse qualcosa «che cerci?» chiesi mentre mi asciugavo i capelli con l’asciugamano che avevo preso in precedenza dal bagno «avevo messo venti dollari dentro questo cassetto e ora non ci sono più» disse mentre continuava a cercare «magari li hai spostati da qualche altra parte e non te lo ricordi» ipotizzai «no sono sicurissimo li ho messi qui, mah che strano» disse abbandonando subito la ricerca per poi raggiungere gli altri che erano di sotto a guardare la televisione.

 



Ciao a tutti strano ma vero non ho niente da aggiungere, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, alla prossima bellezze!!

  
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