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Autore: Vanisher    05/08/2014    5 recensioni
"- Ma tu sei mai stato innamorato, Ryuzaki? - la domanda mi esce spontanea, mentre mi appoggio con entrambe le mani allo schienale della sedia su cui è seduto.
L rimane impassibile mentre si volta a guardarmi - Le probabilità che io mi innamorassi, fino a poco fa, erano davvero scarse ... diciamo attorno al 25% o anche più basse, attorno al 19%. E poi innamorarmi non è mai rientrato nelle mie priorità ... e nei miei bisogni -
- Fino a poco fa? - sono così vicina al suo viso che sento il suo respiro sulle guance, le mie labbra per poco non sfiorano le sue - Vuoi dire che ...? -
- In questo periodo le probabilità sono aumentate in modo quasi surreale. Non mi era mai successo prima d'ora e premetto che la cosa è alquanto ... sorprendente. Diciamo ... diciamo che le probabilità sfiorano il 65%Ma se mi stai così vicina ... - le sue labbra toccano le mie - Le probabilità non faticano a sfiorare l'85% -"
Lui, il più grande detective del mondo incaricato di risolvere il caso Kira.
Lei, investigatrice in incognito incaricata di scoprire l'identità di L.
Lui, non conosce cosa sia l'amore.
Lei, ha archiviato quel sentimento da tanto tempo.
Lui, un passato misterioso.
Lei, lo scoprirà.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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CAPITOLO 19
" IL SECONDO KIRA "




Avvertenze : alcuni elementi di questa fan fiction sono differenti dall'opera originale e i fatti accaduti nell'opera hanno subito lievi modifiche




L abbandona la schiena contro lo schienale rigido della sedia, sorpreso da questa mia richiesta. Rimane qualche secondo in silenzio, corrugando la fronte perplesso. Mi chiedo se mai qualcuno gli abbia chiesto di raccontargli il suo passato, la sua storia. Ho come il brutto presentimento che mai nessuno si sia veramente chiesto chi sia veramente L, nessuno si è mai interessato a lui come lo sto facendo io. Ed è una cosa molto brutta.
- Posso sapere il motivo di questa tua richiesta, Lena? - mi chiede, lentamente.
Alzo le spalle - Insomma ... io non so niente di te -
- Sai molto più di quanto le altre persone che mi sono accanto sappiano - ribatte.
- Voglio dire ... tu potresti prendere un computer, digitare il mio nome e scoprire il mio passato e la mia storia. Io invece non posso digitare il tuo nome, perché nessuno conosce abbastanza sul tuo conto. Vorrei solo conoscerti meglio, ecco -
L annuisce - Che cosa vorresti sapere? -
- Tu cosa vorresti raccontarmi? -
- Non c'è molto da sapere sul mio conto, Lena -
Sospiro - Se non vuoi raccontarmi niente è un altro discorso. Ma va bene, io non ti obbligherò - mi alzo e mi incammino verso la mia camera, in attesa che Lidner mi chiami per informarmi se qualcuno è riuscito ad infiltrarsi alla Wammy's House. In tal caso il piano sia riuscito, non ho bisogno che L mi racconti niente. 
- Lena - la voce di L mi richiama proprio mentre poso la mano sulla maniglia della porta. Mi volto, quasi svogliatamente. Ma quando vedo L in piedi, accanto alla sedia dove era seduto poco fa, la mia svogliatezza scompare del tutto. L ha le mani in tasca, ma questa volta la schiena sembra più dritta. Guardo la sua espressione. Sembra malinconico, dispiaciuto, serio. 
Stacco la mano dalla maniglia - Cosa c'è? -
Gli occhi di L si fissano nei miei. Mi sento come risucchiata, avvolta, protetta da una barriera immaginaria e che copre solo me e lui. Come una forza, un'energia che mi spinge verso di lui, verso il suo corpo, ad avvicinarmi a quei occhi che fin dal primo momento mi hanno stregata. Non saprei come spiegarlo. Lascio che quei occhi scuri mi sommergano e mi facciano annegare, non faccio nulla per tornare in superficie. Perché dovrei?
- Vieni qui -. Una richiesta, una supplica, una preghiera.
Le mie gambe si muovono meccanicamente verso di lui, veloci ma lente allo stesso tempo. Vorrei dire loro di rallentare perché sto correndo troppo, ma vorrei dire loro anche di accelerare perché voglio essergli accanto subito, adesso.
Quando gli sono di fronte, L si muove così in fretta che non riesco nemmeno a realizzare ciò che sta facendo. Allunga le braccia verso di me e mi attira a se, circondandogli la schiena con entrambe le braccia. Mi ritrovo stretta al suo petto, la guancia posata nell'incavo del suo collo, riesco a sentire il familiare profumo di vaniglia e cannella. L posa la sua fronte sulla mia nuca mentre mi stringe a se, mentre mi abbraccia. Non ho mai ricevuto un'abbraccio così bello. Gli circondo il collo con le braccia e ricambio la stretta, chiudendo gli occhi per assaporare meglio quel momento. Amo i suoi abbracci.
- Perdonami se ti tengo all'oscuro di molte cose che riguardano me e il mio passato - mi sussurra all'orecchio, le sue labbra posate dolcemente sul mio orecchio mi fanno rabbrividire - Non sono abituato ad aprirmi così spontaneamente -
- Non preoccuparti, lo capisco - sussurro di rimando, senza aprire gli occhi - Quando vorrai condividere con me il tuo passato, se vorrai condividerlo, vorrà dire che sarà il momento giusto e ... -
Sento L sorridere - Ci sono volte in cui i tuoi discorsi filosofici sono inutili, Lena -
Apro gli occhi, trattenendo una risata. Non so perché ma trovo quanto ha appena detto ironico. Stacco il viso dal suo collo per poterlo guardare in faccia, la fronte leggermente aggrottata - Cosa vorresti dire? -
In risposta, L posa le sue labbra sulle mie. Chiudo di nuovo gli occhi. Sento come migliaia di fuochi d'artificio esplodere nello stomaco, il cuore che batte veloce. Le nostre labbra cominciano a muoversi in sintonia, come se fossero una cosa sola, come se da tempo si cercassero affamate e adesso hanno trovato qualcosa con cui saziarsi. L mi stringe forte a  se, un invito a non andarmene, non in questo momento così bello. Lentamente, le nostre labbra si separano, ma rimaniamo comunque abbracciati. Non riesco a parlare. Ho ancora voglia di un suo bacio, ne ho bisogno. Gliene do un altro veloce e lui sorride.
- Le parole sono inutili, non trovi? - sorride L.
- Tremendamente inutili - concordo, annuendo.
- Hem hem -
Ci stacchiamo di colpo, interrotti dal colpo di tosse di Matsuda. Matsuda comincia a tossire imbarazzato e confuso allo stesso tempo mentre fa il suo ingresso. E' talmente rosso che sembra essere lui quello colto insieme a una ragazza, non L - Scusate l'interruzione, ho dimenticato qui la mia giacca e ... -
Non oso alzare lo sguardo dal pavimento mentre incrocio le braccia davanti al petto, imbarazzata. L fa lo stesso mentre si infila di nuovo le mani in tasca, dalla sua espressione riesco ad intuire che sembra divertito dalla situazione. Non riesco a non trattenere un sorriso mentre Matsuda inciampa per recuperare la giacca dall'altra parte della stanza.
- Scusate, spero di non aver interrotto niente e ... - continua, paonazzo.
- Non perda il suo tempo a scusarsi, Matsuda - taglia corto L.
- Certo, chiedo scusa - Matsuda alza lentamente gli occhi e posa il suo sguardo prima su di me, poi su L, un sorriso imbarazzato e malizioso che gli aleggia sul volto - Se posso permettermi, Ryuzaki, ti faccio le mie congratulazioni -
L alza un sopracciglio - Per cosa, Matsuda? -
- Be' è inutile negare che Lena è davvero una bella ragazza, quindi ... -
L sospira e alza gli occhi al cielo, mentre io scoppio a ridere portandomi una mano davanti alla bocca per nascondere la mia risata - Si dilegui, Matsuda - rido, piegandomi in due dalle risate - Ryuzaki sta per esplodere e non le consiglio di essere presente quando questo avverrà -



* * *



Stavo quasi decidendo di andare a dormire quando Aizawa bussa insistentemente alla porta della mia camera. Apro la porta con un'espressione parecchio scocciata, che scompare quando vedo la sua espressione allarmata e spavetata allo stesso tempo. Deve essere successo qualcosa di veramente grave, come quando mi ha chiamato per dirmi che il signor Yagami aveva avuto un arresto cardiaco e tuttora è in ospedale. Questa volta chi è il protagonista della tragedia?
- Che succede? - gli chiedo.
- Devi venire a vedere, subito! - mi prende per un polso e mi trascina fuori.
Mi libero a fatica dalla sua stretta e corro in salotto, dove si trovano L e il resto della squadra, Light compreso. L è seduto sul divano nella sua solita e stramba posizione e gli altri sono in piedi dietro al divano, sul volto di tutti aleggia un'espressione simile a quella di Aizawa. Deve essere successo qualcosa di veramente grave, ma non può riguardare nessuno di noi perché siamo tutti presenti e il signor Yagami è al sicuro in ospedale.
Il mio sguardo si posa sulla televisione accesa. Lo schermo è completamente giallo, un giallo vecchio e semi scuro, e al centro spicca una scritta rossa, una parola di quattro lettere che tutti temono : Kira. Un messaggio da Kira, presumo, in diretta in questo momento in tutto il Giappone se non in tutto il mondo. Kira sta parlando, la sua voce è storpiata e grossolana, non è la sua vera voce. Sono così spaventata che non riesco a capire nemmeno quello che sta dicendo.
Senza staccare gli occhi dalla televisione, L mi fa cenno con una mano di sedermi accanto a lui. Obbedisco e mi siedo vicina a lui, gli occhi spalancati per l'incredulità e il terrore. Sento che L mi prende una mano e me la stringe, le mie dita si intrecciano alle sue e mi sento più tranquilla dopo questo gesto. Gli stringo la mano, per trasmettergli la mia paura e il mio stupore e lui ricambia la stretta, come per dirmi che prova le stesse cose che sto provando io.
- Da dove trasmettono? - chiedo sottovoce.
- Dalla Sakura TV - risponde L.
- Che cosa mi sono persa? -
- Ha ucciso due conduttori di due famosi programmi televisivi per dimostrare a tutti che lui è il vero Kira -
Scuoto il capo - Il vero Kira non lo farebbe mai, non avrebbe motivo di dimostrare la sua autenticità - rifletto ad alta voce, ed L annuisce più volte.
Sono talmente spaventata che non riesco a sentire cosa sta dicendo Kira. Non sento, è come se avessi le orecchie ovattate, un tappo che mi impedisce di sentire. Scuoto il capo, sento gli occhi diventarmi umidi ma non ne capisco il perché. Anche L, accanto a me, sembra spaventato - Non è il Kira che stiamo cercando.
- Cosa? - chiede Matsuda - Cosa vorresti fire, Ryuzaki? -
L esita qualche secondo prima di rispondere, e in quegli istanti capisco che la sua paura è grande quasi quanto la mia se non di più - C'è un secondo Kira -
Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.
   
 
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