Avviso:
I personaggi della storia appartengono a J.K.Rowling; It’s My Life appartiene a
Bon Jovi; la vicenda, inventata, è stata scritta per piacere personale e dei
lettori, senza alcun scopo di lucro, quindi non si
ritiene violato nessun diritto di copyright.
Ringraziamenti: Grazie alla solita LilyCiuffetty, fida beta-reader, a Judie per
l’incoraggiamento e la traduzione del testo, a tutti i lettori per aver diviso
questo sogno con me, a coloro che gentilmente mi lasceranno una piccola
recensione e un grandissimo bacio a quelli che hanno recensito i miei
precedenti scritti!
Nota: Tra trattini i pensieri dei personaggi, tra virgolette il
discorso.
It’s My Life
Era una grigia mattina di ottobre nel castello di Hogwarts, perso in una landa
ignota al mondo tra le verdi vallate della Scozia.
A un attento osservatore non sarebbe sfuggito un
ragazzo dai ribelli capelli corvini e gli occhi smeraldo abbandonato su una
poltrona della Sala Comune di Grifondoro, il cui umore era perfettamente
abbinato al cielo che sovrastava il suo tetto: drammaticamente cupo.
A un’analisi più approfondita, il ragazzo sarebbe stato
identificato come Harry Potter, facilmente riconoscibile dalla celebre
cicatrice a saetta sulla fronte. Ma, caso del tutto insolito,
quella mattina non c’era nessuno nella Sala Comune che potesse vederlo.
Pensieri tristi affollavano
la mente dell’adolescente. Rabbia, dolore, paura… Tante cose si mescolavano nel
suo animo confuso. Come sempre, quando era solo.
Temeva i momenti come quello, quando lo scoppiettare del fuoco era l’unico
rumore a opporsi al fiume dei suoi pensieri. Eppure, allo stesso tempo, era portato da qualcosa che
nemmeno lui conosceva a cercare la solitudine, il silenzio, il loro freddo
abbraccio. Anche se aveva paura di perdercisi dentro…
Ma che importava: lui era diverso, era solo.
O almeno così credeva. Infatti,
nell’ombra, poco distante, due figure ammantate del nero della divisa e dal
cuore stretto da una pena che non potevano esternare, lo osservavano. Un
ragazzo e una ragazza. Il primo era alto e la calda luce del camino permetteva
di distinguere i capelli rossi e gli occhi blu oltremare. Occhi nei quali era solita brillare una grande gioia e vitalità, ma che,
come il mare in tempesta, diventavano opachi e vuoti nel posarsi sulla
scomposta figura del suo migliore amico.
L’altra invece aveva lunghi e
indomabili ricci castani e l’aria seria e matura. Il suo volto triste ma deciso
lasciava trasparire tutto ciò che provava in quell’istante, tutto quello che
neanche il suo linguaggio forbito avrebbe potuto esprimere.
“Ron, credo sia il momento
giusto…” sussurrò appena all’altra figura. Ron tacque. Era così difficile
avvicinare Harry in quel periodo…
“Ok… Forse hai ragione tu…”
Ancora un sussurro. Poi continuò a voce più alta, rivolto al ragazzo che, senza
essersi accorto degli osservatori, aveva fino ad allora
continuato a perdersi nei suoi pensieri, mentre la luce delle fiamme disegnava
strani giochi sul suo volto: “Harry…” Questi sobbalzò, colto alla sprovvista.
Si girò, fissò gli amici. Il suo sguardo riprese
espressione. Come sempre, in presenza d’altri. Ma non
sei così bravo a fingere, Harry... Almeno non con loro.
“Cosa
c’è?” Si ritrovò a rispondere rudemente.
“Dobbiamo parlare.”
Intervenne decisa Hermione.
“Parlare? Non è il momento…
Non ho voglia… Lasciatemi stare…” Borbottò Harry, sprofondando nuovamente nella
poltrona e sperando che la questione si sarebbe chiusa lì, come al solito.
“E
invece no. Ora basta. Ti abbiamo lasciato stare fin troppo. Un po’ va bene,
possiamo capirlo, ma quel che è troppo è troppo. Ora tutti e tre ci faremo una bella chiacchierata, che tu voglia o no.” Continuò secca la ragazza.
Harry non rispose né si
mosse.
Hermione e Ron si scambiarono
un’occhiata furtiva. Poi si sedettero davanti a Harry.
“Perché
ti fai questo? Perché ti lasci andare così? Che cosa ne stai facendo della tua vita?”
Le domande di Hermione
rimasero a lungo sospese nell’aria, mentre il destinatario rifletteva. Già,
cosa ne stava facendo della sua vita? Forse era meglio che prima si chiedesse:
Che cos’è la tua vita ora, Harry?
This ain't a song for the
broken-hearted
No silent prayer for the faith-departed
- Che
cosa? Una canzone triste... Una musica lontana...
Ogni vita ha la propria
armonia... E un testo che esprime almeno in parte la forza della musica. Anche la mia li ha.
Ma la mia musica non è come quella dei miei coetanei,
fatta di piccoli problemi e di cuori infranti.
Non è nemmeno una silenziosa
preghiera per disperati. In fondo, sono veramente disperato? E chi potrei pregare e supplicare, con che forza lo farei oggi? Di
certo sono silenzioso… Ma non mi piace il silenzio. Vorrei poter tirare fuori
tutto quello che sento, che mi rode, mi distrugge. Che vuole solo
uscire.
I ain't gonna be just a face in the crowd
You're gonna hear my voice
When I shout it out loud
Gridare,
urlare, strillare, più forte che posso...
Non sono mai stato solo un
volto nella folla. Non per mia scelta, ovvio. A volte vorrei esserlo, lo
ammetto, ma non sarebbe il mio posto nemmeno quello. Sono destinato a un ruolo chiave nella Storia. Ma
non voglio essere nemmeno un nome ingiallito su un libro. E’ questo che devo diventare? No, non voglio! Voglio che tutti voi
sentiate la mia voce!! -
It's my life
“E’ la mia vita,
maledizione!! Sono affari miei! Non vi mettete sempre in mezzo!!”
Perché sei così duro con loro Harry? Ne sei proprio sicuro?
Forse non era quello che volevi realmente dire loro,
quando dicevi che volevi che sentissero la tua voce…
- Ci allontani. Di nuovo. Ma non te lo permetteremo più. -
“Sì invece che ci riguarda!!
Siamo tuoi amici!! Vogliamo aiutarti, starti accanto!! Nient’altro, perché nel
caso non l’avessi notato, questo fanno gli amici!” Ron
stesso era stupito della veemenza con la quale aveva pronunciato quelle parole.
Si guadagnò però un’occhiata di approvazione da parte
di Hermione.
“Non sappiamo cosa sia che è
in grado di annientarti così… Di certo non può essere solo… Sirius… Ma di certo
questo non è più l’Harry che conoscevamo… Quello che non si arrendeva davanti a
nulla, che non si tirava mai indietro, forte, deciso… Dov’è ora?? So che c’è
ancora, deve esserci! E noi vogliamo combattere con
lui, tutto il Mondo Magico che l’ha perso anni fa come simbolo della resistenza
a Voldemort vuole combattere con lui!! Non puoi deluderlo... Non puoi
deluderci...” Concluse Hermione.
This is for the ones who stood their ground
For Tommy and Gina who never backed down
Forse è tutto questo la tua
canzone, Harry?
- Una canzone per quelli che
hanno sempre tenuto duro sulle loro idee? Che non
cedono, che insistono?
Per Ron ed Hermione che,
nonostante sapessero da sempre i pericoli a cui li esponeva
la mia amicizia, non hanno mai fatto marcia indietro?
Come posso io? Sono solo un
ragazzo… Se un giornò dovrò affrontarlo, Voldemort mi ucciderà. Ecco il punto.
Perché non sarò mai in grado di ucciderlo io… Non sono
nemmeno riuscito a fare un Cruciatus come si deve mentre ero sopraffatto
dall’odio e accecato dall’ira, come potrò uccidere un uomo a sangue freddo??
Non sono quell’eroe tanto decantato… Non sono un
simbolo della lotta al Male… Solo un ragazzo… Un ragazzo oppresso dalla paura e
da una responsabilità troppo grande! –
Eppure, mentre li guardi lì, di fronte a te, con lo sguardo
fiero e sicuro, non senti una nuova forza? Ma
soprattutto, non senti quanto hai bisogno di loro?
Tomorrow's getting harder make no mistake
- Forse… Alleggerire il mio
peso… In fondo… Cosa ottengo allontandoli? Io voglio
solo salvarli… Ma loro no! Vogliono rischiare per starmi accanto… -
Un nuovo calore pervase il
suo cuore a quel pensiero.
Vedi che non sei solo, Harry?
- Credo… Di dover parlare
loro…
Glielo devo. Devono sapere.
E una sola loro parola, quanto può alleviare il mio
dolore? –
“Hermione… Ron…” Harry esitò
per un attimo.
“Scusatemi.” Era così
difficile?
“Io volevo solo che voi foste
al sicuro… Non voglio che rischiate ancora la vita per me… Perché se mi portano
via anche voi, che mi rimane?
Ho già fatto troppi errori… E
li ho pagati cari…” Harry parlava con lentezza, come se
ogni parola gli costasse molta fatica, come se fosse in difficoltà
nell’esternare i suoi turbolenti pensieri.
“E
ora è più difficile non commettere errori, tanto quanto è più importante... La
posta in gioco è troppo alta… Più di quanto possiate solo immaginare, perché…”
E qui si fermò. Su, sei arrivato al dunque, cosa ti
blocca ora?
Hermione e Ron lo ascoltavano
attenti.
- Devo dirlo. E’ troppo
importante. -
“Vedete…
Ricordate la profezia dell’Ufficio Misteri? Beh, non è realmente andata
distrutta… Cioè, sì, è andata distrutta, ma non persa…
Silente era presente quando è stata pronunciata dalla Cooman…” A quel nome potè
leggere una vaga smorfia di disappunto sul volto di Hermione. Ma la ragazza non disse nulla. Se
era custodita tanto bene, evidentemente quell’impostora ciarlatana, come la
chiamava lei, per una volta aveva visto giusto.
Mentre le parole che avevano
tormentato tanto a lungo la sua mente e il suo cuore fluivano fuori dalle sue labbra, Harry provava come un senso di
liberazione, di leggerezza, di libertà del tutto nuovo…
“Harry, è terribile…! Vuoi
dire che dovrai uccidere Voldemort o esserne ucciso?!?”
Sussurrò
attonito Ron.
L’interpellato si limitò ad annuire.
Luck ain't even lucky
Got to make your own breaks
“Ed è questo che ti
preoccupava e deprimeva tanto?” Si informò Hermione.
Ancora una volta, l’altro si
limitò ad annuire.
“… Harry, ricordati che una
profezia, per quanto attendibile, non è una scienza esatta e… Potrebbe succedere di tutto… e… Non puoi farti condizionare
così, come se dovessi morire da un momento all’altro!! Devi prendere le tue
scelte, agire, mettere in atto i cambiamenti che vuoi tu! Niente ti obbliga a
stare qui a piangere sul tuo Destino, perché puoi sempre cambiarlo! Devi reagire,
combattere!
Better stand tall when they're calling you out
Don't bend, don't break, Baby, don't back down
Quando verrà il tuo momento, tu sarai pronto. E noi lo saremo accanto a te. Fino ad
allora, torna il nostro vecchio Harry guerriero, ti prego, che non si
piegava davanti a niente e nessuno, che non si spezzava, che non indietreggiava
mai…”
Harry rimase piuttosto
colpito da queste parole. Cercò una parola, uno sguardo d’intesa sul volto di
Ron. Vi trovò solo la determinazione nel ribadire le parole dell’amica.
“Harry, noi ci fidiamo di te…
Fidati anche tu di noi! Se siamo qui con te, è solo
per nostra scelta e siamo ben determinati a portarla fino in fondo, ad
accompagnarti fino alla fine di tutta ‘sta storia!!”
It's my life
It's now or never
I ain't gonna live forever
I just want to live while I'm alive
“Forse avete
ragione… In fondo è la mia vita!! E può essere
solo ora, o mai più... Non vivrò per sempre… Ma voglio solo vivere finchè sono
vivo!! Ho paura di morire… Sinceramente… E’ tutto qui
il problema… Non voglio!! Ma mi preparerò a tutto… Se dovrò combattere lo farò…
Affronterò ogni sfida che la vita mi porrà davanti, o almeno ci proverò… Se mi
sarete accanto non affonderò… Grazie di esserci… Sapervi al fianco è una grande consolazione… Non so come farei senza di
voi!”
(It's my life)
My heart is like an open highway
Like Frankie said
I did it my way
I just wanna live while I'm alive
“Vivi a modo tuo! Lascia che
il resto del mondo stia a guardare, se vuole, tu non
devi rendere conto di niente a nessuno! Puoi rialzarti!”
Incalzò Hermione con un sorriso. Ecco il vecchio Harry fare capolino tra
le macerie!
It's my life
“E’ la tua vita… E’ anche la nostra… Insieme.”
FINE
Eccomi ancora qui!! Dopo
tutte queste ficci romantiche, ci voleva proprio qualcosa sull’amicizia!!
Con questa si conclude la serie delle ficci già esistenti poiché scritte
in precedenza… Da qui ricomincio a scrivere “in tempo reale”, con tutti gli
impegni scolastici ed extra, i cali di ispirazione, i blocchi, ecc, quindi non
so darvi un’indicazione precisa di quando arriverà la prossima ficci… Io mi
auguro sinceramente il prima possibile, di più non posso fare…
Tornando a questa, che ve ne
pare? Piaciuta? Spero di sì!! Ad ogni modo aspetto come sempre qualsiasi
commento… Recensitemi!!!!
Kissotti,
Grazie,
AvaNaKedavra