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Autore: ashtonshajr    05/08/2014    1 recensioni
"Lou"
"Dimmi piccola" mi stacco dalle sue braccia per guardarlo dritto negli occhi
"Perché mi innamoro sempre delle persone sbagliate?"
"Hai sempre avuto un debole per le cose sbagliate, Jenni.Ti ricordi Jason? Lo consideravi giusto quando in realtà era sbagliato, completamente".
"Lascia stare Jason, non voglio parlarne" sbotto, inacidita.
"Invece non lascio stare perché devi capire che non tutti sono come lui. Non tutti sono sbagliati, Jennifer."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5. Maths.
Il mattino seguente, mi sveglio alle sei con la sensazione di aver dimenticato di fare qualcosa. Non ricordo di che cosa si trattasse, fino a quando non noto il libro di matematica sulla scrivania.
“Cazzo! Micheal svegliati! Muoviti, testa di cazzo!” dico, correndo in camera sua e continuando a scrollarlo, fino a quando non apre gli occhi.
“Buongiorno finezza. Che c’è, siamo in ritardo?” dice, ma non aspetta la mia risposta  perché guarda la sveglia e poi mi urla contro “ma te sei completamente pazza, Jennifer! Sono le sei del mattino e tu mi vieni a svegliare, chiamandomi addirittura testa di cazzo? Te sei completamente andata, Jennifer. L’amore ti da alla testa”.
“Hai finito? No, perché sai, stamattina hai l’interrogazione  di matematica e tu non hai studiato niente perché io mi sono dimenticata di aiutarti ieri”. Sbarra gli occhi e si alza di scatto dal letto, dirigendosi verso la scrivania.
“Perché non me lo hai detto subito?”. Eccolo, sta iniziando a schizzare.
“Ci ho provato, ma te hai iniziato ad urlarmi contro”.
“Dovevi fermarmi”
“Naaaah, è bello vederti incazzato fratellino”. Il suo sguardo è tipo ‘o ti uccido ora, o ti uccido adesso’. Bello, no?
 
7.30 del mattino. In un’ora e mezza sono riuscita a spiegargli tutto quello c’è da sapere. Nuovo record, davvero.
“Grazie Jen, ricordami che ti devo un favore”
“Tranquillo Mike. Senti, mi porti con il motorino? È tardi, a piedi non arriveremo mai in tempo”
“Certo, ma sbrigati. Fra dieci minuti devi essere in salotto con già lo zaino in spalla”
“Considerami già ad aspettarti” dico, allontanandomi dalla sua camera e raggiungendo il bagno. Mi lavo la faccia e i denti e corro in camera a mettere la divisa e i braccialetti. In sette minuti sono pronta.
Nel momento in cui scendo, mio fratello mi sta già aspettando sul divano.
“Considerami già ad aspettarti, dicevi”. E mi sfotte. Che bel fratello che ho, davvero.
“Stronzo. Dai muoviti”. Usciamo di casa e in cinque siamo davanti a scuola.
“Jen, vieni dai miei amici”
“Oh no Mike, ho Louis che mi aspetta sul retro”
“Va bene, ci vediamo dopo. E ricordati di proporgli quello che ti ho detto io ieri sera”, mi dà un bacio sulla guancia e si allontana, raggiungendo Ashton, Luke e Calum. Quest’ultimo, appena mi vede, abbozza un sorriso che io prontamente ricambio. Raggiungo Louis sul retro che, appena mi vede, mi corre incontro e mi abbraccia stretta.
“Tomlinson, mi vuoi uccidere?”
“Scusa Jenni, è che mi mancavi” mi risponde staccandosi.
“Ci siamo visti ieri”
“Lo so, ma è brutto dormire senza di te, sai? Mi sono svegliato con il letto freddo. Anzi, perché stasera non vieni a casa mia?”
“E che facciamo?”
“Ci ammazziamo di pizza e gelato davanti a un film e poi ci addormentiamo abbracciati, come una volta. Ti ricordi?”
“Come potrei dimenticarmene? Sono stati i momenti più belli della mia vita”
“Ce ne saranno altri, tipo stasera. Comunque, signorina, mi racconti che è successo ieri da Calum? Sai, non mi è piaciuto quando ti ho abbracciata ed eri rigida a casa mia”
“Prima siediti”. Ci sediamo sulla nostra panchina, e poi riinizio a parlare. “Mi ha visto i tagli, si è parecchio incazzato. Io non gli ho dato retta e allora abbiamo iniziato la ricerca. Una volta finita, lui era calmo e, sempre con la solita calma, mi ha richiesto spiegazioni e io gliele ho date. Gli ho raccontato di Jason e lui si è incazzato di nuovo, lo ha minacciato di ucciderlo. Non era per niente un bello spettacolo. Si è proposto di aiutarmi, aiutarmi con te a smettere di farmi del male, e poi mi ha baciata”
“Ha fatto che cosa?”. Lo sapevo che sarebbe sbottato. Stai calma almeno tu, Jennifer.
“Lasciami finire! Mi ha baciata, in ogni modo. Io mi sono staccata: diamine Lou, era completamente sbagliato, sarà il mio fratellastro! Io glielo ho detto, insomma, mi spaventa la reazione di mia madre. Mi ha dato dell’immatura e io sono venuta da te, e tua madre mi ha detto una cosa: mi ha detto che, se vogliamo amarci, dobbiamo nasconderci. E io lo amo, Lou. È vero, in pratica ha detto a mio fratello che mi faccio del male e lui si è spaventato, però lo amo. Louis, aiutami tu. Non voglio vederlo che si scopa una ragazza diversa ogni giorno. Ti prego”
“Lui ti ama? Calum, ti ama?”
“Sì, da quando ho iniziato il college”. Mi guarda e il suo volto si apre in un sorriso, ma uno di quei sorrisi che ti scaldano il cuore. Non falsi, uno di quei sorrisi più veri che una persona possa fare.
“Allora conta su di me. Vi aiuterò e vi proteggerò”
“Oddio, grazie Boo. Grazie grazie grazie” dico, abbracciandolo.
“Piccola Jenni, non mi devi ringraziare. La tua felicità è la mia priorità. E sai, mi fido di Calum, sento che non ti ferirà. Più che altro, lui ti ha detto qualcosa?”
“No, Michael ha detto che ci parlerà lui. Insomma, è stato mio fratello che mi ha detto di chiederti di aiutarlo in questa cosiddetta missione” rispondo, staccandomi sentendo il suono della campanella.
“Perfetto. Ora andiamo”. Mi prende per mano e mi porta agli armadietti.
Appena li raggiugiamo, sento Calum disperato.
“Sono una frana in matematica. Sono fottuto Mike”
“Hai bisogno in matematica?” gli chiedo.
“Diamine, sì! Non ci capisco nulla io in tutti quei numeri” risponde, scrollando e abbassando la testa. Poi la rialza e mi fissa. “Non è che mi aiuteresti tu?”
“Mi spiace, Cal, ma ho già un impegno con Louis oggi”
“Ti prego Jen, ho bisogno di te” mi chiede, inginocchiandosi davanti a tutto il corridoio.
“Avanti, Jenni. Ha bisogno”
“Ma Lou, noi…”
“Faremo domani. Avanti piccola, guardalo: quando mai ti capiterà di vedere Calum Hood che si inginocchia per chiederti un favore davanti a tutta la scuola?”
“Va bene, ti aiuterò”, dico sospirando.
“Oddio, grazie Jen. Giuro che ti sposo” dice, abbracciandomi.
“Vacci piano, Hood”. Quella voce. La riconosco.
“Jason…”. Louis mi tira via dalle braccia di Calum e mi stringe tra le sue.
“Vattene via, Jason, o giuro che ti ammazzo” lo minaccia il mio migliore amico a denti stretti.
“Mi volete spiegare che succede?” chiede, giustamente, mio fratello.
“Come, Michael, non lo sai? Mi sono portata a letto tua sorella” dice, con un sorriso sghembo. Michael mi guarda deluso.
“L’hai violenta, brutto figlio di puttana. Lei non sarebbe mai venuta con te se non l’avessi obbligata, e tu lo sapevi benissimo” sbotta Calum. Mio fratello, dallo sguardo deluso rivolto a me, si gira parecchio arrabbiato verso Jason.
“Tu.hai.osato.toccare” prende un enorme respiro, “mia sorella?!” sbotta, alla fine. Nessuno fa in tempo a fermarlo, che a Jason arriva un pugno dritto sul naso, facendolo sanguinare.
“Mikey!”. Mi stacco da Louis e corro ad abbracciare mio fratello, cercando di calmarlo. Se devo essere sincera, all’inizio pensavo di aver fallito: continuava a respirare irregolarmente e non ricambiava l’abbraccio. Poi mi sono dovuta ricredere, perché mi ha stretta a sé sussurrandomi un “va tutto bene, non ti darà più fastidio”.
“Sei completamente impazzito, Michael? Ma dico, se fossero passati il preside o qualche professore?” inizia a sbraitare Luke.
“Mia sorella non si tocca” risponde Mike stringendomi ancora di più a sé.
“Mike…” cerca di farlo ragionare Ashton.
“Mia sorella non si tocca!” risponde arrabbiato, per poi calmarsi di botto. “Mia sorella non si tocca” ripete, con la calma in viso, questa volta.
“Dai, Mikey, andiamo a matematica. Ci vediamo dopo, Boo” dico congedando tutti e trascinando Michael in classe, seguita a ruota da Luke e Calum.
“Mi siedo vicino a Luke, va bene?” mi chiede mio fratello.
“Non ti preoccupare” rispondo con un sorriso, per fargli capire che sto bene e che non ci sono problemi. Lui, di rimando, mi sorride dolcemente e mi lascia un tenero bacio tra i capelli.
Mi siedo all’ultimo banco vicino al muro, e Calum mi affianca.
“Stai bene?” mi chiede, seriamente preoccupato. Scuoto la testa in senso di negazione. Prende la mia mano e la intreccia con la sua, facendo in modo che con il pollice riesca ad accarezzarmi il dorso. “Stai tranquilla, non ti farà più nulla. Hai Louis, hai Mike, hai me”
“Quello che mi preoccupa è mio fratello. È capace di ucciderlo a sangue e non voglio che passi guai a causa mia”
“Non è a causa tua. Non hai colpe di questo, Jen” dice, lasciandomi un delicato bacio sulla fronte. In quel momento entra la professoressa che, una volta finito l’appello, inizia a interrogare. A Michael l’interrogazione va più che bene, agli altri è andata da schifo.
 
“Avanti Jennifer, sono tre fottute ore che stiamo sullo stesso argomento e non ci capisco niente. Mi arrendo, sono un caso perso” mi dice, iniziando a gesticolare.
“Cal avanti, non è difficile”
“Sono tre ore che mi dici che non è difficile!”. Io scoppio in una fragorosa risata e lui si avvicina con sguardo truce. “Non ridere delle mie disgrazie”. Io non gli do retta e continuo a ridere. La mia risata diventa ancora più forte nel momento in cui inizia a farmi il solletico.
“Ti prego, Calum, basta” dico con le lacrime agli occhi.
“Chiedi scusa” mi risponde ridendo, e fermandosi un attimo.
“Mai” dico cercando di scappare, ma l’unica cosa che riesco a fare è alzarmi dalla sedia della scrivania perché riesce a fermarmi e buttarmi sul letto, mettendosi sopra di me e riprendendo a farmi il solletico.
“Non ho capito bene”
“Chiedo scusa. Ma ora ti prego, basta”. Si ferma e si sdraia accanto a me.
“Che brava ragazza” ride.
“Dai, facciamo una pausa o mi scleri sul serio”. Ci alziamo dal letto e raggiungiamo la cucina, dove troviamo mia madre. “Ciao mamma”. Lei alza la testa verso di me, ma la sua attenzione si rivolge a Calum.
“Ciao Calum, tesoro mio. Allora, come stai?”
“Sto bene”
“E tuo padre?”
“Sta bene anche lui” risponde educatamente, ma con un sorriso scocciato.
“Come mai sei qua? Mike non mi ha detto che venivi”
“Jennifer si è offerta di aiutarmi in matematica. È davvero una brava. E Mike non ha detto niente perché non sono qua per lui”
“Jennifer non ha mai portato ragazzi a casa. Resterà una povera zitella a vita”
“Io non credo” risponde Calum, con un sorriso di sfida.
“Va beh, noi andiamo a studiare” e detto questo saliamo le scale con due bicchieri e una bottiglia di succo. “Grazie per prima, Cal. Davvero. Mia madre mi odia”
“Tua madre capirà che sta perdendo una delle cose più belle che abbia mai avuto”
“Sono sempre stata un errore per lei, non so neanche se quello a Holliwood è veramente mio padre”
“Io penso di si”. Mi sorride.
“Va beh, riprendiamo”.
Ci impieghiamo due ore per studiare, alle otto abbiamo finito.
“Finito! Non ci credo, pensavo non finisse più. Non era tanto difficile”
“Io te lo avevo detto”. Lo guardo e mi sorride.
“Sì, me l’avevi detto. Ma sai, quando hai cose più belle da guardare, non pensi a matematica”. Abbasso lo sguardo, completamente imbarazzata.
“Vuoi fermarti a cena? Ormai sono le otto e…”
“No, grazie. Mio padre mi aspetta a casa. E tranquilla, non ci metterò molto”
“Va bene. Allora ci vediamo domani”
“Certo. A domani piccola”. Mi saluta dandomi un bacio all’angolo della bocca e poi, prima di uscire dalla mia camera, si volta facendomi un enorme sorriso. Penso di essere morta lì, in quel preciso istante.
Nel momento in cui scendo in cucina, mia madre mi ferma.
“C’è qualcosa tra te e Calum?”
“Siamo amici, mamma”
"Lo ami?”
Sì. “No”
“State insieme?”
Anche se fosse, non te lo direi. “No”
“Bene, perché le cose devo rimanere così” mi dice, per poi tornare in cucina.
CALUM’S POV
Amo troppo Jennifer, davvero. I suoi sorrisi, i suoi occhi, le sue labbra così dannatamente perfette. Le bacerei a vita, quelle dannatissime labbra.
Entro in casa e saluto mio padre. Lui ricambia il saluto, ma vedo che è strano.
“Che succede, papà?”
 “Calum, ami Jennifer?”
Sì, da impazzire. “No”
“Bene… quindi non state insieme, giusto?”
Purtroppo no, ma anche se fosse non te lo direi. “No, ma perché mi fai queste domande?”
Lascia un lungo sospiro, poi mi risponde. “Kendall ha l’impressione che tra di voi ci sia qualcosa”
“Anche se fosse, dove sarebbe il problema?”
“Diventerete fratellastri”
“Non è illegale”
"Lo so, e io non ti vieto di stare con chi ami, anche se fosse la tua sorellastra, però fallo per me, Calum. Amo davvero Kendall, non voglio casini con lei”
“Sei la comica papà, davvero” rispondo, scuotendo la testa e facendo una mezza risata.
“C’è stato qualcosa tra di voi?”
Solo un bacio ieri e uno scampato stasera. “No, stai tranquillo. Vado a letto, papà, non ho fame. Buonanotte” e lo concedo, salendo sulle scale ed entrando in camera mia. Sento ancora il suo profumo, diamine.
Mi metto sotto alle coperte, ripensando alla conversazione avuta con Michael stamattina a scuola.
“So che la ami”
“La amo da impazzire, Mike, ma tua madre non ci permetterà mai di stare insieme”
“E se tipo state insieme, ma non state insieme?”
“Spiegati meglio” dico, sistemandomi meglio sul muretto.
“Tu la ami, lei ti ama. Mia madre vuole che il vostro rapporto non vada oltre l’amicizia. Beh, mia madre non potrebbe mai sapere che, in realtà, il vostro rapporto sia molto più di questo. State insieme di nascosto, lo sappiamo solo io e Louis, e agli altri fate vedere che siete amici. È una cosa geniale”
“In pratica dovremmo dire bugie su bugie”
“Sì, ma lo fai per una buona causa”
“Non lo so, Mike… e se non funzionasse?”
“Quello che alla fine conta di questa storia, è il vostro amore. Pensaci”
E mi addormento così, con la soluzione in testa e un sorriso sul volto.
   
 
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