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Autore: Heart    05/08/2014    2 recensioni
Juuri e Yuuki sono due gemelle, sono partire da Londra e adesso si trovano in Giappone. Il loro viaggio inaspettato le porterà nuove verità e misteri da svelare, ma sopratutto chi sono realmente i due ragazzi in cui li hanno ospitati? Amori celati nell'oscurità si apriranno alla luce, e pericoli inesistenti si sveleranno. Chissà cosa succederà realmente in questa fuga.
Spero che vi piaccia.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Kuran, Juuri Kuran, Kaname Kuran, Yuki Cross
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“A cena con i vampiri”


 

Tre


 


 


 

Erano passata una settimana dopo quell'incidente, Juuri e Yuuki si erano stabilite in quella casa gigantesca, ma non volevano chiedere il motivo di tanta carità. L'affitto poteva risultare molto più caro di quei quattro spiccioli che ogni mese avrebbero dovuto dare, ma nel contempo alla felicità di aver finalmente un tetto in cui ripararsi nelle notti d'inverno, le due ragazze erano sempre fuori di casa il giorno. Infatti appena a fine settimana avevano trovato impiego in un caffè e lo stipendio era abbastanza buono da elogiare le due che si erano ritrovate nuovamente a lavorare assieme.


 

Per Juuri era qualcosa di straordinario poter trovare impiego nello stesso luogo in cui c'era la gemella così la poteva tenere d'occhio anche lì, ma senza essere troppo evasiva, sapeva bene che Yuuki si sarebbe arrabbiata. Mentre per l'altra avere la sorella maggiore accanto le procurava alcuni fastidi, come ad esempio quando i ragazzi si avvicinavano alla cassa e iniziavano a chiacchierare con lei. Non ci poteva far nulla che la sua aura ingenua portasse tanti bei maschietti nelle sue braccia.


 

Era giunta l'ora di staccare e così si munirono di borse e giacche per salutare il proprietario un uomo di mezza età con gli occhi che brillavano per i soldi, era assurdo pensare a una persona così anziana ad aprire un locale del genere, ma era un genio per dare la pubblicità al suo negozio.


 

Le due gemelle dopo l'ultimo saluto procedettero verso la montagna, il sole stava morendo dietro le montagne e le ombre avanzavano impertinenti, allungarono il passo fino a tirare un respiro sollevato, la casa era dinanzi a loro. Aprirono e posarono le loro borse all'entrata, poi si sedettero sul divano di fronte al camino, non c'èra nessun dei due ragazzi, si chiedevano che cosa facessero i due, Juuri aveva conosciuto il fantomatico cugino di Haruka un tipo alquanto tenebroso che all'inizio sembra un pazzo uscito da un manicomio, ma lo stesso Haruka aveva detto che Kaname era un ragazzo molto solitario e all'apparenza poteva mostrarsi scorbutico e antipatico, ma dentro era tutt'altro che così. Lei non aveva detto niente dopo quella confessione si era ritirata, ma aveva notato lo sguardo cupo della gemella e si chiese se loro due si erano già incontrati, da quando erano giunte in Giappone lei non aveva parlato più con lei in quel modo di una volta, si teneva tutto per se, era frustrante per la ragazza non sapere i pensieri e le sofferenze della sorella, loro erano così unite in tutto.


 


 


 

-Yuuki io vado a farmi una doccia – stirandosi.


 

-Va bene, io mentre mi leggo qualcosa a riguardo delle lezioni che si apriranno lunedì – prendendo un libro dalla borsa. Juuri si allontanò da quel salone che poteva contenere migliaia di persone, e salì le scale. Haruka le aveva mostrato una stanza piena di cianfrusaglie ma per lei era come una camera del tesoro, piena di oggetti dimenticate per la gente che valeva un sacco di soldi. Gli aveva chiesto come mai li possedevano poiché c'erano quadri molto antichi che risalivano al medioevo e alcuni al' 500, lui aveva risposto che i suoi antenati amavano l'arte e come tale erano lì.


 

-Meglio che vada in camera, la prossima volta chiederò ad Haruka di accompagnarmi di nuovo in quella stanza, non vorrei essere evasiva – si disse tra se e se. Nel momento in cui chiuse la porta un ombra attraverso quel tratto di zona, si avvicinò alle scale e via giungendo al salone dove una Yuuki si era appoggiata al bracciolo del divano per chiudere un momento gli occhi, non sentiva nulla a causa degli auricolari e all´ eccessivo volume della musica, la potevano uccidere facilmente ma non avvenne nulla di che.


 


 


 

Kaname aveva sentito le due giovane rientrare, Haruka sarebbe ritornato il giorno dopo, doveva esserci pure lui, ma non confidava su quelle due che potevano entrare in alcune e rivelare il loro segreto anche se era impossibile. Ogni stanza sotterranea era bloccata da una barriera e quasi nessuno riusciva ad attraversarla solo coloro che facevano parte della famiglia e a parte lui ed Haruka non c'era nessuno.


 

Alla fine si era deciso ad uscire non sentiva più i rumori delle due e scese, passò accanto alla porta della ragazza di nome Juuri, non era un granché, bellissima con le sue forme e il suo sorriso splendido ma nulla che potesse colpirlo. In lei proveniva una strana energia che non sapeva dare nome, forte ma al contempo debole come se la sua proprietaria non sapesse di lei, oscurata dal suo scetticismo. Invece l'altra ragazza di nome Yuuki era diventato un mistero, anche se si era rivolto in un modo così arrogante ogni volta che s'incontravano il suo sorriso era sempre aperto per lui e non capiva il motivo, l'aveva trattata come una bambolina, ma non si era arrabbiata invece si era fortificata. In quella ragazza c'era la stessa energia della sorella, ma era più forte come se in lei quel potere latente fosse più utilizzato. Quelle due sorelle erano un mistero al suoi occhi, piene di vita anche se nei momenti solitari i loro occhi si scurivano, ognuno di noi aveva una ferita aperta nel proprio cuore e si domandava quale fosse quella delle due che anche se giovani custodivano un dolore forte dentro le proprie anime.


 

Con il passo cadente si fermò nel salone dove sul divano riposava la ragazza appena nominata, aveva le cuffie nelle orecchie e la musica gli arrivava forte e chiaro ma non era una di quelle canzoni strappa timpani, era dolce e senza parole solo fatta di note che la componevano. La fissò per un lungo istante imprimendo nella sua mente i suoi lineamenti, un colpo vellutato dalla pelle biancastra, un viso da bambina e un sorriso da far scongelare i cuori più ghiacciati di tutti, Kaname si avvicinò a Yuuki e con la mano incerta le accarezzò una guancia risultava morbida e vellutata per poi avvicinarsi a quelle labbra rosee, un brivido di piacere lo invase e in un attimo una forte sete lo devastò facendolo inginocchiare il due per il dolore.


 

Yuuki non dormiva era in dormiveglia, non riusciva a non pensare a quello strano ragazzo dagli occhi mattoni, per tutti quei giorni aveva tentato di toglierselo dalla testa ma era inutile, si era inabissato dentro i suoi pensieri e ogni volta anche quando pensava ad altro in mente appariva il suo viso. Quando si era incontrati la prima volta non era riuscita a guardarlo seriamente in volto colta dall'imbarazzo, ma appena lui l'aveva sfiorato il mento con quelle dita fredde come l'acqua gelata e scontrata con i suoi occhi qualcosa si era smosso in lei, una forte nebbia che soggiornava il suo cuore si era dissipata;nel momento cui i loro occhi erano entrati in quello dell'altro una sorte di telepatia era iniziata dando informazioni dell´ altro con fare stravagante, aveva visto terra bruciata intorno a Kaname, un fuoco divampato forse dall'inferno non era che lui fosse una creatura oscura? Ci aveva pensato tutta la notte, ma le sue conoscenze erano a zero, anche se l´affascinava il mondo soprannaturale e tutti quei fenomeni paranormali credeva solo a quello che vedeva in quasi tutto, solo a volte si era fidata delle sue sensazioni e quella volta si era compita la tragedia, ma alla fine ce l'avevano fatta a superarla.


 

Adesso si trovava sul quel divano che forse in passato aveva ospitato il ragazzo dei suoi pensieri, quei braccioli avevano sostenuto il peso delle sue braccia...forse c'era ancora quel suo profumo di rose. Tutto profumava di lui ogni oggetto, ogni piccolissima parte, sapevano di lui.


 

I suoi pensieri si erano interrotti quando una mano gelida l'aveva accarezzata, si chiese chi fosse, non poteva essere Juuri, la sorpresa fu quando risentì quell'essenza forte, profumata di rosa, lui era accanto a lei. Cercò di non aprire gli occhi anche se la curiosità di vederlo calmo era alta, cercò di regolarizzare il battito e di dormire anche per finta. Il suo tocco era dolce e premuroso, la sua pelle anche sé fredda stava bruciando il suo corpo di una strana sensazione che ogni secondo aumentava, spinta da chissà cosa si abbandonò a quel tocco fino a che non sentì più la sua mano, ma lui non era lontano, no era solo lì. Lo sentiva respirare a fatica, la paura di saper che lui stesse male la faceva stringere i denti, ma in fine tutto terminò, il profumo si dissolse e Yuuki potette apri di nuovo gli occhi. Le sensazioni che aveva provato erano strane e contraddittorie, ma avendo un assaggio di ciò che l'uomo potesse dare sorrise e poi illuminandosi si toccò le labbra dove le sue dita le avevano sfiorate, un balzo del suo cuore la fece fremere.


 


 


 


 


 


 


 

Un nuovo giorno si era aperto, Juuri con la sorella scesero dalle scale, nelle prime ore aveva lezione mentre Yuuki andava al caffè a dare una mano, presero le loro cose e in quel momento un Haruka sfinito e pallido aprì la porta.


 


 


 

-Stai bene?- Juuri guardò prima la sorella e poi il ragazzo che chiuse la porta per poi respirare a grandi polmoni.


 

-Adesso si – sorrise alle due, ma sopratutto alla più grande.


 

-Soffri il caldo?- domandò, mentre si aggiustava la sciarpa.


 

-Diciamo di si. Comunque state uscendo? - guardandoli.


 

-Esatto ritorneremo all'ora di cena. Su, Yuuki andiamo tra breve la mia lezione inizia – prendendo l'ombrello.


 

-A che ti serve quello, mica piove? - chiese Haruka, ma la giovane non rispose lo fece Yuuki.


 

-Juuri è una meteorologa provetta, meglio di tutti quei palloni gonfiati che ci sono in TV e poi sbagliano anche il tempo – spiegò, prendendo anche lei un ombrello.


 

-Allora presumo che pioverà?-


 

-Esatto, adesso scusaci ma dobbiamo andare – aprendo la porta, ma fu fermata.


 

Juuri, Yuuki stasera ci sarà una cena un poco speciale, diciamo per festeggiare il vostro nuovo inizio. Ne ho parlato anche con Kaname e per lui non ci sono problemi, per voi?- guardando negli occhi Juuri, lei sentendosi imbarazzata per quei sguardi abbassò il capo e disse un veloce si, Yuuki sorrise a quello che vedeva, la gemella aveva un debole per quel ragazzo. Lo salutarono e si avviarono nelle loro postazioni.


 


 


 

Il tempo volò via e si fece ora di ritornare, Yuuki stava sistemando le sue ultime cose fino a che entrò uno strano tizio vestito tutto di nero. Lei rimase dietro a un pilastro, in quel momento apparve Juuri con diverse scatole tra le mani, rovesciò tutto su quel tizio che senza accorgerne si ritrovò a terra con tante scatole di farina.


 

Yuuki li osservava, non sapeva dove lo avesse visto ma non aveva una buon presentimento.


 

Anche Juuri provò quelle stesse sensazioni, e quando lo sguardo dell'uomo volse nelle loro direzioni sorrise. Le due ragazze non persero tempo, raccolsero le poche cose e uscirono dal bar e corsero verso la loro abitazione.


 


 


 

-Juuri quel tizio non era quello....- correndo con il fiatone.


 

-Si Yuuki. E' il tizio dell'aeroporto, vorrei tanto sapere che cosa vogliono da noi. Corri sorellina, corri...- Correvano con tutte le forze che avevano ma il viaggio era impedito dalla pioggia che iniziò a cadere, il terreno era scivoloso e fangoso, ogni colpo risultava un'impresa.


 

-O Dio Juuri è dietro di noi, ci sta raggiungendo!- gridò Yuuki, in quel momento un secondo uomo apparve da chissà dove e parò l'unica via di fuga delle due, erano in trappola.


 

-Che cosa facciamo?- chiese Juuri, non riusciva a pensare con lucidità, l'adrenalina era a un livello altissimo, si portò la sorella vicino a lei.


 

-Juuri ti fidi di me?- La ragazza guardò la gemella seria, che cosa aveva in mente? Annuí e in un attimo le due si schiantarono al suolo, i due tizi sorrisero a quella scena, ma nel momento in cui abbassarono le ginocchia formando un´ apertura abbastanza larga le due scivolarono e furono di nuovo libere, in quello stesso momento diedero un calcio ai due che caddero per terra, si guardarono negli occhi e si promisero di arrivare al luogo sicuro, corsero più veloce possibile, i due tizi si alzarono e presero dalla giacca qualcosa, non poterono capire nulla poiché erano divise, ma nel momento in cui sentirono il rombo sordo si fermarono.


 

Yuuki era sola in quel fitto bosco, il suo cacciatore le stava puntando una pistola di calibro grosso. Le gambe le tremavano per la paura, ma doveva rispettare la promessa, era stato un bene separarsi, ma adesso si sentiva male.


 

Sperava che la gemella avesse avuto più fortuna e avrebbe trovato la via di casa e chiedere aiuto, il tizio si avvicinò così velocemente che quando ritornò al presente le era di fronte, cercò di allontanarsi ma fu presa dalla sua mano che strinse con violenza gemette dal dolore, strinse i denti per non urlare …


 


 


 

-Dannazione che cosa volete da noi? - domandò, mentre gli occhi diventavano umidi.


 

-La pietra. Dammi la pietra e ti lascio viva – disse autonomo.


 

Yuuki non capiva che cosa c´entrasse una pietra a tutto quel caos, ma non sapeva dargli una risposta lei non possedeva nulla.


 


 


 

-Mi dispiace gigante io non ho questa pietra di cui tu stai parlando, adesso vattene e non rompere più – ma ricevette solo uno schiaffo.


 

-Stronzo! -


 

-Dammi la pietra!- gridò.


 

-Ti ho detto che non ce l'ho! Sei sordo!- l'uomo si stava preparando a un nuovo attacco quando qualcosa lo colpì e lo mise fuori combattimento. Yuuki si guardò in giro, e trovò Juuri con un ramo tra le mani, si abbracciarono e piansero.


 

-Stai bene? Oh Dio stai sanguinando – prendendo dalla tasca un fazzoletto.


 

-Adesso si, ho avuto tanta paura, ma hai capito che cosa volevano?- chiese Yuuki tenendo il fazzoletto sul labbro.


 

-Una pietra gli ho detto che non l'avevo e lui ha gridato come un pazzo – spiegò.


 

-Anche a me ha detto questo, chi sono questi uomini e perché cercano noi, sono gli stessi che ci seguivano a Londra. - esaminò Yuuki.


 

-Non so darmi una risposta, ma so solo che dovremo aprirci gli occhi da ora in poi, non mi piace quello che ho visto , dai ritorniamo a casa e ...- fermando il suo passo – Yuuki nessuno deve sapere questa cosa, promettimelo -Yuuki la guardò e alla fine acconsentì, tanto non sapeva a chi dirlo non conoscevano nessuno in quel paese.


 

Quando arrivarono a casa Haruka gli chiese il motivo di que ritardo, ma loro si inventarono che a causa di un imprevisto lavorativo si erano dovuti fermare al bar e in quel momento c'era stata una rapina nel locale, avevano preso come ostaggio Yuuki e spiegarono anche il fatto che fosse ferita. I due che ascoltarono quel racconto si guardarono negli occhi senza dire nulla, alla fine si accomodarono in sala per consumare la loro cena.


 


 


 

-Un brindisi a questa nuova vita per voi ragazze, che la fortuna vi assista – i bicchieri si alzarono e brindarono anche se negli occhi di Juuri e Yuuki quella luce di felicità non c'era proprio e fu notata dai ragazzi che sospettavano qualcosa.


 

Appena le due si furono congedate Haruka e Kaname rimasero nel salone, non parlavano erano concentrati nei loro pensieri fino a che il silenzio non fu spezzato.


 

-Nella foresta c'è odore di sangue .- parlò Kaname.


 

-Lo sento anch'io. Credo che sia successo qualcosa, Juuri e Yuuki non ce ne vogliono parlare – confermò Haruka.


 

-E hanno ragione. Non centriamo nulla in queste cose, Haruka non mettere la testa nelle cose che non ci riguardano, ci basta i ratticapi che abbiamo per i nostri affari, a proposito come è andata l'assemblea?-


 

-Richiedono la tua presenza Kaname, io sono come un pesce piccolo tra di loro, la tua presenza calmerà un poco gli stati d'animo. - Osservando la tempesta che si stava scatenando – mi hanno parlato anche di alcuni omicidi strani, c'è puzza di guai in vista Kaname ed è il nostro compito scoprirlo.


 

Dopo quanto i due rimasero in silenzio a contemplare o il cielo o le fiamme, mentre i loro occhi brillavano in una strana luce inquietante, guai in vista erano alle porte.


 


 


 


 


 


 


 


 


 

* * *


 

Ola, sono di nuovo qui.


 

Non era previsto questo capitolo, ma mi annoiavo ed eccomi qua.


 

Non avevo nessuna idea all'inizio ma poi mi sono lasciata coinvolgere.


 

Allora vi è piaciuto questo colpo di scena? Per voi chi sono questi due tizi e che cosa vogliono realmente dalle due gemelle e quegli omicidi c´entrano qualcosa?


 

Be seguitemi e lo scoprirete.


 

Heart


 

Rivisionata

  
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