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Autore: EleEmerald    05/08/2014    1 recensioni
Cosa faresti se incontrassi una persona come te, identica in tutto e per tutto? Riusciresti a fidarti dei tuoi genitori che affermano tu sia loro figlia? La protagonista della nostra storia dovrà fare i conti con un'inevitabile verità. Tra amori, bugie, pianti e paure, la ragazza scoprirà chi è veramente.
"La ragazza tende la mano per aiutare ad alzarmi. Alzo la testa e spalanco la bocca. La ragazza davanti a me ha i capelli castani come i miei, più corti però, le arrivano alle spalle. Ha il mio stesso viso e ha gli occhi di un azzurro chiarissimo. Siamo due gocce d'acqua. Identiche."
Genere: Malinconico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il matino dopo mi sveglio di buon ora e mi alzo stiracchiandomi. Davanti a scuola non c'è nessuno ad aspettarmi per darmi brutte notizie perché quella peggiore l'ho data io il giorno prima. In effetti sono parecchio compiaciuta di me stessa, vorrei correre dalla prof di scienze e dirle che per una volta la ringrazio per le sue lezioni, ma come ogni studente sono troppo orgogliosa per farlo, ma con qualcuno devo pur vantarmi così avvicino Marco prima dell'inizio delle lezioni. Non sono una ragazza a cui piace vantarsi però, insomma, a chi non piacerebbe vantarsi con il proprio migliore amico? 
- Marco! - lo chiamo.
Si volta: - 'Giorno.
- Chi è la miglior alunna della classe in Scienze? - dico tutta compiaciuta.
- In effetti Lucia, ha preso un altro 10 ieri, che secchiona.
 - Sono io! Lo sai che se ti faccio queste domande devi dire che sono io! 
- Ma io dico la verità...Aia! - lo zittisco subito con il pugno che gli tiro in testa.
- Ieri ho dato una dimostrazione di quanto sono brava in scienze...
- Oh no, non di nuovo.
- Ho scoperto come siamo nate io ed Elettra...
- Ah allora io sono uno scienziato con una laurea, te lo dicevo se me lo chiedevi.
- Perché voi ragazzi siete sempre così pervertiti?
- È nel nostro DNA - dice con un sorrisetto.                        
- Stavo dicendo che io e lei probabilmente siamo cloni...
- COSA? Dai Ri smettila di dire cavolate.
- Ascoltami!! - proprio in quel momento suona la campanella.
Gli tiro un colpo sulla testa, arrabbiata.
- Perché oggi mi picchi? - si massaggia la testa e mi guarda come un cucciolo ferito, mi volto verso la lavagna proprio mentre la prof di italiano entra accompagnata da un ragazzo. 
- Ragazzi - dice lei indicando il ragazzo - lui è Andrea Franchini - si volta verso di lui - Franchini vai a sederti lì - indica un banco e solo dopo che mi vado a sedere mi accorgo che il banco che sta indicando è vicino al mio.
"No!" penso mentre osservo il ragazzo che si avvicina, è davvero molto bello, il tipo di ragazzo che trovi solo nei libri, i capelli biondi che riflettono la luce che entra dalle finestre, e appena si siede e si gira verso di me mi accorgo che i suoi occhi sono di un blu intenso, a guardarli sembrano un mare infinito.
 Mi sento una stupida quando mi accorgo di avere la bocca aperta, per fortuna lui non si è accorto di niente. "Non mi interessa se è figo! Sarà un deficiente, non lo voglio di fianco" sbuffo.   
- Ciao - dice con un timido sorriso.
- Christal - rispondo alla domanda che sarebbe stata pronunciata da un minuto all'altro. 
- Io sono Sara - si affretta a presentarsi la mia amica, che fino a pochi minuti prima si era lamentata con me del grande mal di testa che aveva per via della febbre appena passata. Soffoco una risata.
- Vi siete preparati, vero? Interrogo - annuncia la prof.
L' intera classe fa finta di fare qualcos'altro mentre la prof fa scorrere il dito sulla lista, mi abbasso e faccio per tirare fuori il libro dalla cartella, impaurita. Marco mi guarda con un sopracciglio alzato. 
- Che c'è? - dico in labbiale. Regola n. 1 non parlare dopo che la prof ha annunciato che interrogherà.
- Ti ha già interrogato!
In quel momento mi ricordo del 7 che sono riuscita a guadagnarmi due settimane prima senza aver studiato, sorrido compiaciuta.
- Sara Tommasini.
- No! - Sara si alza.
- Buona fortuna - dice il ragazzo di fianco a me.
Evidentemente la prof decide di non interrogare nessun altro perché inizia a mettere Sara sotto pressione. Per passare il tempo inizio a scrivere un biglietto dove spiego a Marco la storia dei cloni. Andrea mi guarda, infastidita mi volto a guardarlo nascondendo il foglio. 
- Cosa fai? - chiede.
- Sto spiegando una cosa a Marco.
- Marco?
Lo indico e lui saluta Andrea sorridendo, essendo ad un liceo linguistico abbiamo solo tre ragazzi in classe, averne un altro per loro fa sempre piacere, e anche per noi.
- È il tuo ragazzo? 
- No. - dico ridendo - È il mio mogliore amico - guardo la prof. Oh dai per colpa della prof ho avuto un banco vuoto per due mesi e Sara dall'altra parte con cui potevo comunicare solo quando la prof era troppo impegnata per guardare mentre ora ho qualcuno vicino, perché dovrei stare zitta.
- Perché sei venuto qui ora? È ottobre, la scuola è iniziata da un mese. 
- Mio padre è un militare, ci hanno dato poco preavviso, mio padre è venuto qui due settimame appena l'hanno chiamato. Io e mia madre volevamo finire l'anno poi anche lei ha trovato lavoro qui e siamo dovuti venire per forza.
- E tu sei felice?
- Credi davvero che si può essere felici dopo aver perso gli amici di una vita? 
- No. Mi dispiace. Una volta avevo un'amica, anche suo padre era militare, quando se n'è andata ci sono stata malissimo e anche lei, sono riuscita a rivederla una volta, sua mamma ha detto che ha fatto settimane a letto a piangere. 
- Quando è successo?
- Alle medie.
- Mi dispiace.
- Ti dispiace? Io ho perso un'amica, tu ne hai persi molti di più. 
- Già - dice con amerezza.
Forse era meglio che non gli ricordavo ciò che era già così vivido.
- Be' non so se posso consolarti, però non sei solo, hai già un'amica - mi sento tanto una bambina ma lui sorride ed è questo che conta.
- Vedo che hai già stretto amicizia Franchini, visto che è il tuo primo giorno di scuola te la faccio passare liscia, la prossima volta no - la prof torna a voltarsi verso Sara e io sbuffo. Passo la giornata a chiaccherare con lui e sono costretta a ricredermi,  non è affatto il tipo di ragazzo che crede di essere migliore degli altri. Al momento di andare lo saluto e imbocco la strada verso casa con Marco.
- Perché non sei tornata a casa con lui? - dice Marco.
- Eh? Marco lo sai che faccio sempre la strada con te e poi lui abita da un'altra parte - lo guardo confusa - sei geloso?
- Non sono geloso - dice voltandosi dall'altra parte.
Rido: - Nessuno ti porterà via il titolo di mio migliore amico. - Già. Sarò sempre il tuo migliore amico - ha un tono di voce strano ma non ci faccio molto caso.


Angolino dell'autrice: Eccomi! Un nuovo ragazzo in classe, come vi sembra? Spero vi stia simpatico, a me piace molto. Grazie per averlo letto. So che lo dico sempre ma ricordatevi di recensire. Dedico al capitolo a Marta che mi ha fatto venire le idee per creare Andrea e per il suo ruolo nella trama. Al prossimo capitolo lettori.
  
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