Sono nervoso. Sono molto nervoso e non so proprio come calmarmi. Prendo grandi boccate d'aria che poi butto via dalla bocca. Inspiro ed espiro, ma il mio cuore non vuole proprio smettere di galoppare. Sono nervoso è vero, ma sono felice. Felice di poter finalmente vivere la mia vita con la ragazza che ho sempre amato. Il dolore, la sofferenza è stata parte di noi per anni. Gli incubi, le urla, i pianti, ci hanno tormentato per tanto tempo. Adesso però sono felice, siamo felici. Tante cose abbiamo perso, tante cose ci sono state rubate, e tante cose ci hanno fatto a pezzi. Ma abbiamo avuto la forza di ricostruire tutto, insieme. Non è stato facile, è stata dura, estenuante, c'è voluta tanta pazienza, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Le nostre anime rimarranno per sempre rotte, certo, la mancanza delle persone a noi care peserà sempre su di noi come un'enorme macigno, ma la vita continua, si va avanti, ed io ho giurato a me stesso che, se mai lei avesse scelto me, se mai lei mi avesse amato davvero, io avrei fatto di tutto per rendere la sua vita migliore. Per farle pesare al minimo il fatto che sua sorella sia morta. E so che lei non è un tipo di molte parole, so che le è difficile esprimere quello che prova, ma so che mi è grata per quello che faccio, e che mi ama, e va bene così.

Sono in camera sua, seduto sul letto, il nostro letto ormai da molto tempo. Tante volte ho rimuginato su questa cosa, ma oggi è il giorno giusto, il momento giusto. Voglio chiederle di sposarmi. Ho paura, i crampi allo stomaco, la nausea ma niente mi fermerà. Ricordo la rabbia che mi montò dentro quando decidemmo di sposarci per finta, quando era tutta una montatura per far credere a tutta Panem che il nostro amore fosse reale. Il mio lo è sempre stato e doverla sposare, nonostante lei non fosse mia, mi distruggeva. Forse è brutto da dire per tutte le conseguenze che hanno comportato, ma sono contento che tutto sia saltato a causa dell'Edizione della Memoria. Strofino i palmi sudati sui pantaloni color fango. Mi alzo e mi avvicino allo specchio. Due grandi occhi azzurri spaventati mi fissano. Cerco di sistemarmi un po' i capelli che mi cadono sugli occhi, mi stiro un po' la camicia bianca, un ultimo respiro e scendo giù.
Arrivato alla fine delle scale la vedo sul divano, davanti alla tv accesa. Tra le braccia ha il libro delle erbe di suo padre, quello che abbiamo completato insieme tanti anni prima. Sospira rumorosamente, è nervosa. Lo sarei anche io, insomma il pancione diventa sempre più grande ed il dottore le ha imposto di starsene a riposo, e Katniss non è proprio il tipo che sta con le mani in mano. Può anche aver abbandonato la caccia per adesso ma sente subito la mia presenza nella stanza, nonostante io cerchi di fare meno rumore possibile. Purtroppo la mia gamba artificiale rende il tutto meno possibile.
- Ehi - mi guarda negli occhi ed io mi blocco all'istante.
- Dove vai così vestito? Hai qualche appuntamento segreto? - ride ed io la seguo a ruota. Mi costringo a camminare e la raggiungo. Mi siedo sul divano e poso il libro per terra.
- No, nessun appuntamento, non oggi almeno! - mi da una botta sul braccio e scoppiamo a ridere. - Come sta il bebè? - Non sappiamo se sia maschio o femmina, non vogliamo saperlo, per questo lo chiamiamo bebè.
- Sta anche troppo bene, ogni tanto mi delizia con qualche calcio e sta diventando molto irritante andare in bagno ogni venti minuti! - si passa una mano sul pancione ed io faccio lo stesso, cresce ogni giorno sempre di più, e so che questo terrorizza Katniss.
- Quindi? mi vuoi dire perché sei così elegante?
- Si ehm...devo dirti una cosa importante e voglio che tu ascolti molto attentamente ok? - il cuore inizia a battere più forte, di nuovo.
- Ok, va bene. - mi guarda confusa. - Katniss io ti amo. Stiamo per avere un bambino ed io ti amo. Ogni cosa nella mia vita mi ha portato a questo punto, a questo momento, e non cambierei niente. Ne il dolore, ne la disperazione. Perché adesso siamo qui, insieme, ed io ti amo. E' la cosa più vera che io abbia mai provato e ancora non mi sembra vero di essere amato da te, di poter condividere la mia vita con te. E..
- Peeta...
- No, lasciami finire. So bene che questa cosa che ti sto per chiedere è del tutto inutile, che non sarà questa cosa a stabilire quanto ci amiamo, ma mi sembra come l'ultimo passo da fare. L'ultimo traguardo da raggiungere. E mi son detto che adesso è la cosa giusta da fare. - le sue perle grigie mi scrutano, mi studiano, ed io sento che sto per avere un infarto. - Katniss, vuoi sposarmi?
Il silenzio invade l'intera casa, non si sente nessun rumore. I nostri occhi sono incatenati, non mi rendo nemmeno conto di quanto tempo restiamo in silenzio. A rompere il contatto visivo è lei, mi si butta completamente addosso. Le nostre labbra unite in un bacio inaspettato, ma intenso da far paura. Le sue mani sono strette al mio viso mentre io le stringo i fianchi. Possono passare anni, secoli, ma ogni volta che le sue labbra toccano le mie, provo sempre le stesse emozioni. La stessa fame, le stesse scariche elettriche. Quando le nostre labbra si dividono, lei si immerge di nuovo nelle mie iridi, un sorriso meraviglioso sulle labbra.
- Questo era un si? - scoppia di nuovo a ridere, quanto amo la sua risata. E' rara da sentire, ma quelle poche volte che accade è un privilegio poterla sentire.
- Oh era un si bello grosso! - mi bacia ancora, e ancora. Ad un certo punto si interrompe.
- E come faremo? Dobbiamo decidere chi invitare, dovrai fare una torta, quando succederà?
- Perché non ora? - sorrido mentre lei sgrana gli occhi.
- E' per questo che sei vestito così? - sorride incredula. Le rispondo con un bacio.
- Vai in camera c'è una sorpresa! - l'aiuto ad alzarsi e piano scompare al piano di sopra. Urlerei di gioia in questo momento, ma mi trattengo. C'è un rito cerimoniale che si fa al Distretto 12, si chiama la "tostatura". Non importa quanto sia sfarzoso il matrimonio, questo piccolo rito viene fatto da tutti ed è proprio questo che voglio fare. Qualcosa di semplice, di intimo, qualcosa che solo noi due ricorderemo come qualcosa di speciale. Preparo la legna, taglio qualche fetta di pane che ho cotto questa mattina e aspetto. L'attesa è estenuante.
- Come sto? - mi volto verso la sua voce e rimango completamente incantato. Sembra un angelo. La seta le fascia il vestito in modo perfetto, nonostante il pancione. Le ricade morbido fino alle ginocchia. Ha le braccia scoperte, i capelli sciolti, ed è a piedi scalzi.
- Sei bellissima..- mi esce in un sussurro, lei abbassa lo sguardo e le sue guance prendono colorito. - Vieni..- le porgo la mano e lei la prende, le nostre mani si stringono forti. La faccio accomodare su dei cuscini messi sul pavimento ed io mi siedo accanto a lei.
- Non avrei mai creduto di sposarmi, non era minimamente nei miei piani anni fa, ma adesso, con te, so che è giusto. - mi sorride ed io la amo. La amo così tanto. Accendiamo il fuoco insieme e tostiamo la nostra fetta di pane per poi dividerla. Forse lei non se lo ricorda, ma c'è un motivo se ho deciso di sposarci proprio oggi. Sono passati trent'anni da quando l'ho sentita cantare, da quando ho capito di essere spacciato, ed era proprio vero. La guardo negli occhi e sento che non potrei essere più fortunato. Lei è l'amore della mia vita, non è bastato il depistaggio, la rivoluzione, la morte, a cambiare questo. E' la mia certezza.
- Ti amo Peeta Mellark.
- Ti amo Katniss Everdeen.

Ciao a tutti :) Spero che questa piccola OneShoot vi piaccia. Come credo già saprete, mi piace immaginare stralci della vita di Katniss e Peeta dopo la fine del libro, stralci importanti come questo per esempio :) Aspetto ansiosa le vostre opinioni :)