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Autore: barbara91    06/08/2014    2 recensioni
Questa storia è arrivata seconda al contest "It's difficult..." di Xxthe recklessxX.
Katara era giovane, bella, solare e simpatica.
Ma il destino, desideroso di mettere alla prova la sua forza morale, decise di farle prendere parte ad un piano più grande, del quale lei non sarebbe venuta a conoscenza tanto presto.
Fu così che la bella Katara perse l’uso delle gambe, in seguito ad un incidente dal quale uscì conservando intatto il suo grande cuore, al contrario di sua madre.
Quelli che le potevano definirsi amici si contavano sulle dita di una mano, e di certo i suoi continui trasferimenti a causa del lavoro di suo padre, non giovavano alla causa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katara, Quasi tutti, Zuko
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nuove amicizie

 

Pov Suki

Avevo appena lasciato Zuko incamminandomi verso casa. Che strazio quel ragazzo, non lo sopportavo davvero più. Era indubbiamente carino, ma non mi faceva provare ormai da tempo quelle emozioni che mi avevano portata a volerlo a tutti i costi.

Il ragazzo nuovo invece, lui non era niente male.

Nel momento in cui i nostri nasi si erano sfiorati, avevo avuto l’impulso di baciarlo: per fortuna lui si era scostato.

 

Pov Ty Lee

Eravamo fuori da casa di Katara, avevamo appena suonato, quando venne ad aprire suo fratello: sentii come un tuffo al cuore.

-Salve ragazze, voi siete le amiche di Katara giusto? Prego entrate- Sorrise e si fece da parte per lasciarci passare.

-Ragazze- Katara ci venne incontro con espressione contenta –Che ci fate qui?-.

-Beh siamo venute a darti meglio il benvenuto, oggi a scuola non è stato proprio il massimo-

-Dai venite vi offro qualcosa- Disse lei conducendoci in cucina –A proposito, lui è  mio fratello Sokka, Sokka loro sono Azula, Mai e Ty Lee- Una alla volta strinsero la mano di suo fratello, finché non arrivò il mio turno.

Quando la mia pelle venne a contatto con la sua, sentii come una scossa lungo la schiena. Si aprì in uno dei suoi splendidi sorrisi, ed il mio cuore perse un battito.

Le mie guance arrossirono leggermente, sperai vivamente che non se ne accorgesse.

Poco dopo afferrò il giubbotto e dopo aver salutato noi e la sorella uscì di casa.

Incantata a guardare il punto dove Sokka era sparito, mi accorsi con notevole ritardo di come le mie amiche cercassero invano di richiamare la mia attenzione.

-Scusate ragazze ero distratta, cosa stavate dicendo?- Si guardarono tra di loro con un sorriso complice –E così… Ti piace mio fratello-

–Nooo…- Risposi io cantilenando e diventando ancora più rossa.

-Hai ragione Ty, non ti piace, tu sei completamente cotta di lui!-

-E va bene, si mi piace- Ammisi nascondendo successivamente il viso dietro le mani –Beh, dai cosa c’è di male?  Senza offesa Katara, ma tuo fratello è davvero uno schianto, non mi sorprende che ti piaccia Ty- Sospirò Mai.

-A me farebbe piacere se voi due vi metteste insieme, Sokka è stato solo per così tanto tempo, gli farebbe bene stare con una ragazza come te- Disse Katara sorridendomi –A me piacerebbe molto Kat, ma non so se lui la penserebbe allo stesso modo- Ammisi io, abbassando lo sguardo.

 

Pov Sokka

Passeggiavo per le strade, guardavo le vetrine dei negozi sperando di distrarmi un po’, ma il mio pensiero inevitabilmente finiva sempre a Suki.

Come poteva piacermi una ragazza così? Aveva fatto del male a mia sorella, diamine! Però mi ritrovavo ugualmente a pensare ai suoi occhi, ai suoi capelli, al sorriso dedicato a Zuko.

Cosa poteva trovarci Suki in uno come lui? Certo bello era bello, ma sembrava un ragazzo vuoto e problematico e… Basta! Dovevo smetterla di pensare a lei.

Arrivai al parco della città, e, come se qualcuno avesse udito i miei pensieri, trovai Suki e Zuko.

Stavano mangiando un gelato, mentre passeggiavano mano nella mano, si fermarono davanti ad una moto,  lui vi si sedette sopra e lei si poggiò sul suo petto.

Decisi che era arrivato il momento di vendicarmi un po’così mi avvicinai a loro con un sorrisetto stampato in faccia.  Suki si accorse subito della mia presenza e sgranò gli occhi dalla sorpresa, Zuko invece rimase tranquillo.

-Ciao ragazzi-

–Sokka che ci fai qui?- Chiese Suki con fare sgarbato.

-Non posso?- Domandai con aria di sfida.

–No!-

–A me non importa-

La vidi diventare rossa dalla rabbia mentre cercava di darmi uno schiaffo.

-Suki!- La riprese Zuko mentre le afferrava la mano per fermarla –Ma cosa ti prende oggi?- Le chiese mentre le lasciava andare la mano con delicatezza, lei ovviamente incrociò le braccia al petto e mise il broncio.

-Piacere, io sono Sokka- Dissi tendendogli la mano –Io sono Zuko- Rispose lui stringendola, dovevo ammettere che sembrava un tipo apposto.

-Bella moto-

–Ti piacciono le moto?- Chiese lui scendendo e avvicinandosi a me –Scherzi? Le adoro! Ne ho una anch’io, ma da quando mia sorella è  rimasta paralizzata non la uso più molto, non ho nessuno con cui andarci, prima ci piaceva andare ins…-

-Adesso basta dacci un taglio! Non ci interessa la storia della tua vita ne di quella storpia di tua sorella!- Esclamò Suki con acidità –Non ti permettere di nominare mia sorella dopo quello che le hai fatto!- Sibilai avvicinandomi a lei.

-Suki smettila! A me interessa invece quindi piantala di fare la bambina!- Rispose prontamente Zuko prima che la situazione degenerasse.

-Sokka stavo accompagnando Suki a casa, che ne dici di venire con noi? Poi possiamo andare insieme a casa tua, devo comunque venire da quelle parti per prendere mia sorella-.

Inizialmente ero indeciso, ma non potevo proprio farmi scappare un’opportunità del genere per dar fastidio a Suki, così accettai. 

-Certo molto volentieri- Fu così che ci incamminammo tutti insieme verso casa della furente Suki.

Arrivammo a destinazione dopo circa cinque minuti e prima di lasciarci, Suki stampò un bacio sulle labbra del suo ragazzo, poi mi guardò credendo di farmi ingelosire. Io le risposi prontamente con un sorrisetto di sfida che la fece andare su tutte le furie, tanto che  si staccò dal suo ragazzo e senza salutare entrò in casa sbattendo la porta.

Io e Zuko rimanemmo per qualche secondo a fissarci, poi scoppiammo e ridere –Certo che la tua ragazza è proprio strana-

–Si ogni tanto si comporta così- Disse lui divertito.

 –Sei innamorato di lei?- Chiesi di getto, lui mi guardò per qualche secondo, sembrava che non sapesse cosa rispondere.

-Forse… insomma non mi fraintendere, lei è bellissima, solo che a volte mi piacerebbe che fosse diversa-

–In che senso?-

-Andiamo Sokka, non dirmi che ti è sfuggito il suo comportamento, in alcuni momenti è una ragazza dolce e gentile, ma nella maggior parte del tempo è una persona cattiva e senza scrupoli-

Rimase in silenzio per qualche secondo, poi continuò:

-A volte, mi piacerebbe che si comportasse in maniera diversa, ma infondo e fatta così e se voglio stare con lei devo accettarlo- Concluse.

Arrivammo alla moto e finalmente una volta seduti sopra partimmo verso casa mia, andava davvero molto veloce, ma portava la moto in un modo, che avrebbe dato sicurezza a chiunque.

 

Pov Zuko

Arrivammo davanti a casa di Sokka e suonammo, ad aprirci arrivò un’anziana signora con un sorriso stampato sulla faccia.

-Ciao nonna, lui è Zuko un mio nuovo amico- Disse lui indicandomi.

-Buona sera signora-

–Buona sera, tu sei il nipote nipote di Iroh giusto? Tua sorella è di la con mia nipote- Disse lei con fare gentile, mentre ci scortava verso la cucina.

-Zuko!- Gridò Azula quando mi vide, corse ad abbracciarmi, poi mi prese per mano e mi trascinò verso una ragazza sulla sedia a rotelle, sicuramente era la sorella di Sokka.

-Forza dai vieni a conoscere Katara-

–Katara, lui è mio fratello Zuko, Zuko lei è la mia nuova amica Katara- Disse lei per presentarci.

-Piacere- Dissi io allungando la mano verso di lei

–Il piacere è mio- Disse lei stringendo la mia mano e alzando lo sguardo, era davvero molto carina, notai che aveva gli stessi occhi di suo fratello.

-Azula dove sono Mai e Ty Lee?- Chiesi non vedendole scorrazzare in giro –Oh, è già venuto il padre di Mai a prenderle-

-E tu non potevi andare con loro?-

Avevo lasciato la mia ragazza per venire a prenderla, mentre lei poteva benissimo tornare con il padre di Mai.

-Andiamo Zuzu, volevo stare un po’ con mio fratello e poi volevo farti conoscere Katara, non trovi che sia una ragazza incantevole?- Chiese lei con un piccolo sorriso.

Dopo aver udito quelle parole sia io che Katara arrossimmo, non sapevo cosa rispondere, certo che era una persona incantevole, ma non potevo dirlo così apertamente, se l’avesse saputo Suki mi avrebbe linciato.

Fortunatamente la nonna dei miei due nuovi amici arrivò in nostro soccorso, annunciando che per Katara era arrivato il momento di riposare.

Così io e Azula, salutammo Sokka e Katara, ma prima di uscire mi ricordai di dover dire una cosa –Katara?-

–Si Zuko?-

-Mi dispiace per quello che ti ha fatto Suki oggi, davvero ti chiedo scusa io al posto suo- Dissi sincero, non gliel’avrei fatta passare liscia, anche se quella mattina non mi era importato granché, adesso che avevo conosciuto Katara sentivo il bisogno di aiutarla.

-Non preoccuparti Zuko, non è successo niente- Disse lei leggermente in imbarazzo, sentii Azula sbuffare.

–Azu, adesso ti accompagno a casa, ma non resto con te, vado da Suki-

–Si certo, la regina di ghiaccio non può aspettare- Disse lei sarcastica.

 –A dire la verità non mi sta aspettando, vado li per parlarle-

 

Arrivato sotto casa di Suki le mandai un messaggio per farla uscire –Zuko amore, non riuscivi a stare senza di me?- Disse sorridendo e cercando di abbracciarmi, ma io la fermai.

-Dobbiamo parlare-

–Vuoi lasciarmi?- Chiese lei con uno sguardo leggermente stupito.

-No, ma dobbiamo parlare dello scherzo che hai fatto oggi a Katara-

–Tesoro, ma perché insisti con questa faccenda? Non voglio litigare con te per quella li-

-Prima promettimi che non le darai più fastidio- Lei alzò gli occhi al cielo –Ok ok va bene- Le sorrisi, poi l’avvicinai a me e la baciai.

-Buonanotte amore, ci vediamo domani-

 

 

Pov Suki

Ero decisamente nervosa, non solo quell’imbranato di Sokka mi aveva provocata per tutto il tempo, ci mancava anche Zuko che veniva a rimproverarmi per quello scherzo fatto alla storpia!

Non ce la facevo davvero più, quella stupida ragazzina me l’avrebbe pagata, se non fosse stato per lei, non avrei discusso con Zuko e sarei stata libera di corteggiare suo fratello… un momento, ma cosa andavo a pensare? Io non volevo corteggiare suo fratello, io ero la ragazza di Zuko e Sokka era solo un pallone gonfiato.

Una volta arrivata a scuola cercai quella piccola stupida, la trovai da sola, vicino ad un cespuglio della recinzione scolastica.

 

Pov Katara

Stavo aspettando Sokka vicino all’entrata di scuola, mi aveva lasciato un attimo per andare a chiedere delle informazioni in segreteria, quando all’improvviso sentii uno forte dolore alla testa, qualcuno mi stava tirando i capelli.

-Allora ragazzina stammi a sentire, non mi faccio mettere i piedi in testa da una come te e non sopporto che il tuo caro fratellino e il mio ragazzo si mettano a farmi la morale per colpa tua, quindi apri bene le orecchie.

Farai bene a prendere le tue cose e a sparire da questa città,  se non vuoi che ti renda la vita un vero inferno, hai capito?- Gridò mentre mi strattonava in modo ancora più violento i capelli.

 

Pov Zuko

Ero appena arrivato a scuola, quando all’improvviso sentii delle urla provenire da dietro un cespuglio.

Mi avvicinai piano e tra le varie urla di dolore sentii una voce molto familiare, Suki.

-Farai bene a prendere le tue cose e a sparire da questa città, se non vuoi che ti renda la vita un vero inferno, hai capito?- La sentii gridare verso qualcuno.

Girai l’angolo e la scena che mi trovai davanti mi fece rabbrividire, la persona contro cui Suki stava urlando era Katara.

-Katara!- Gridai mentre mi avvicinavo a loro e afferravo le mani di Suki per farle mollare la presa –Che cosa ti è preso? Smettila subito!- Le dissi guardandola con disprezzo, quella non era la ragazza di cui mi ero innamorato, conoscevo i suoi istinti aggressivi, ma sta volta aveva superato il limite.

-Non impicciarti Zuko! Questa è una cosa tra me e lei!-

–Ma cosa ti ha fatto di tanto male?-

-Non la sopporto, da quando è arrivata non abbiamo fatto altro che litigare, deve andarsene!- Disse mentre si liberava e correva via.

Avrei dovuto seguirla, ma non potevo lasciare Katara li in quelle condizioni, mi avvicinai a lei che stava ancora piangendo –Ehi, come stai?- Cercai di spostarle il più dolcemente possibile i capelli dal viso.

-Grazie- Disse lei singhiozzando, le sorrisi, poi in lontananza vidi arrivare Sokka, che vedendo la sorella così sconvolta incominciò a correre nella nostra direzione.

 

 

 

Salve a tutti, ecco il terzo capitolo, lo so vi ho fatto aspettare, vi prego perdonatemi =(

Questo capitolo voglio dedicarlo a tutte quelle persone che leggono, seguono e recensiscono la mia storia, spero tanto che vi piaccia =)

Baci Baby <3

  
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