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Autore: Nana_Hale    06/08/2014    1 recensioni
Attenzione: Questa fan fiction è ispirata al film "Al di là dei sogni"
Quattro anni dopo la morte improvvisa di Sam, anche Dean trova la sua fine dopo un'imboscata e si ritrova in un bizzarro aldilà, popolato da immagini e luoghi della sua vita perduta o del suo desiderato futuro. Ma il ricordo di Castiel rimasto solo è troppo forte per permettergli di godersi quel luogo fino a quando qualcosa di tremendo accade...
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nel futuro, Contesto generale/vago
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CAPITOLO 6
 
Questo letto sembra molto più freddo del solito stasera.
Questa giornata mi ha messo a dura prova.
Ho tentato di uscire di fare qualcosa. 
Ho perfino provato a salire sull'Impala. Ma non ce l'ho fatta. 
Ero convinto di riuscire a tenere insieme i pezzi di me stesso ma appena ho toccato la portiera ho perso colpi. 
Non avrei dovuto lasciare che Sam uscisse da solo da quella porta 4 anni fa. 
Avrei dovuto andare con lui. Avrei dovuto fare qualcosa. Invece non ho fatto niente. 
E se non mi fossi fatto ferire come uno stupido la sera del Nostro Giorno, se non ti avessi chiamato, tu non saresti mai venuto in tutta fretta a casa di notte e non ti avrebbero attaccato. 
E' colpa mia. Tutta colpa mia.
Forse dovevo farmi chiudere da qualche parte per evitare il peggio. 
Mi sono ribellato e ho combattuto contro i miei fratelli, la mia famiglia, perchè era la cosa giusta. 
Ho rinunciato alla mia Grazia per stare vicino alle persone che più amavo. 
E ora... ho volentieri dimenticato me stesso per poter ricordare te.
Lo scotch che bevo non sembra più così amaro come lo ricordavo. Non sa quasi di niente.
Forse sono le pillole.
Così tante pillole farebbero perdere sapore a qualsiasi cosa.
Avevo trovato una casa, ero finalmente parte di una famiglia in cui mi sentivo utile e accolto. 
Ero innamorato...
Non mi sento più le mani. Le lascio cadere. 
Va bene.
E ora non sento nemmeno più il resto del corpo. Le palpebre mi si chiudono. 
Meglio così. 
E' tutto finito. Resta quest'ultimo filo da spezzare. 
Non posso dirti addio, tu sei morto e io non ne ho avuto l'occasione. 
E mi maledico fino all'ultimo istante per non aver saputo dirti quando io tenessi a te...
.
.
.

In qualche strano modo il tempo viene scandito anche in quel paradiso perchè sotto gli occhi di Dean, seduto su una sedia fuori dalla sua casa, il cielo si oscura pian piano e ammassi di dense nubi grige invadono l'orizzonte portando il buio, la notte.
"Ciao, ragazzo."
La voce di Bobby lo fa sussultare e alzare in piedi.
"Dove sei stato? Sei scomparso all'improvviso."
"Avevo del lavoro da fare."
Dean annuisce col capo poi, notata la mancanza di un posto a sedere, con un cenno impercettibile delle dita fa apparire una sedia accanto alla sua, prima di iniziare a parlare.
"Senti...mi dispiace per quello che ho detto..."
Ma subito, appena i suoi occhi tornano a osservare il volto della sua guida, le parole si spengono. C'è un'espressione strana disegnata sul suo viso, preoccupata, triste.
"Che c'è?"
Chiede prontamente Dean mentre Bobby lentamente passa oltre il suo corpo, si siede e prende un profondo respiro.
"Siediti."
Il giovane obbedisce e, appena si accomoda sulla sedia, resta stupito dalle mani di Bobby che subito afferrano le sue.
"Dean, tu non sei solo. Io sono al tuo fianco."
Aggrotta le sopracciglia per un momento e un sorrisetto si fa spazio sulla sua bocca. Hanno discusso, è vero, ma forse Bobby sta esagerando con le scuse.
"Dean, Cas è morto."
TUH-TUM
E' come il silenzio innaturale e spaventoso dopo lo sparo che lo ha ucciso.
TUH-TUM
Come una piccola crepa che intacca un vetro e lo fa esplodere in mille pezzi. 
L'incredulità, lo shock, l'incapacità di credere, di accettare che possa essere vero.
"Si è ucciso."
I sensi cedono un po' per volta, ma mai completamente: la vista si annebbia, le parole si incastrano nella gola, le mani tremano, tutto rimbomba e fischia come vento in una tempesta furibonda.
"Non me lo sarei mai aspettato. Lui era un angelo..."
Bobby continua, ma Dean non sta più ascoltando.
"...sa che cosa significa commettere un atto simile..." 
Poi, le parole finalmente escono.
"L'hai detto tu no? Siamo spiriti affini o cazzate simili."
E non riesce nemmeno a capire come, ma lo fanno sorridere.
"E' una specie di rischio professionale per le anime gemelle. L'una non vale molto senza l'altra." 
E il suo sguardo si illumina di nuovo per quella realizzazione.
"Ora non deve più soffrire. E' tornato un angelo, giusto?"
Ma Bobby non sembra altrettanto ottimista.
"Tu non capisci, Dean."
"Quando potrò vederlo?"
"Non lo rivedrai!"
Bastano poche parole e tutto ripiomba nel caos, nel dubbio, nella paura.
"Non lo rivedrai mai più. Si è tolto la vita e... e i suicidi vanno in un altro posto."
Ma questa volta qualcos'altro si fa largo superando la paura e la confusione. Qualcosa di più simile a quello che era quando era ancora vivo.
"Volete punirlo?"
Rabbia.
"Non è una punizione."
Una rabbia che tutto il luogo sembra percepire.
"Era uno di voi!"
Gli alberi tremano, il cielo palpita, ruggisce, freme.
"Non esistono giudici o crimini qui, siamo tutti uguali! Così vanno le cose!"
Ed esplode in un tuono.
"E la fottuta realtà è che i suicidi vanno all'Inferno! Nessuno giudizio un cazzo!"
Si alza con uno scatto afferrando Bobby per la giacca e spintonandolo indietro mentre con un possente calcio, la sedia su cui era seduto, viene scaraventata a spaccarsi contro una parete.
"Vuoi ribellarti, Dean? Qui non è come quando eri in vita! Non puoi fare niente! Puoi solo cercare di capire perchè l'ha fatto e accettarlo!
Bobby lo fissa dritto negli occhi sperando, pregando di poterlo calmare.
"...non puoi fare niente, Devi lasciarlo laggiù."
Ma niente sembra riuscire a tranquillizzarlo oramai.
"Lasciarlo?!"
Dean afferra di nuovo il colletto della giacca di Bobby dandogli uno strattone violento.
"Io ci sono stato all'Inferno! E' Cas porca puttana! E non lo lascerò mai laggiù a marcire in quello schifo! MAI!"
Molla la presa di scatto spingendolo lontano da sè e facendo un passo indietro per cercare di calmarsi. E così tenta di fare anche la sua guida provando a spiegargli nel modo più consolante qualcosa di orribile.
"Per i suicidi è diverso, Dean... loro non vanno in quell'inferno per immorali e peccatori. Per loro è molto diverso."
Dean sembra ben disposto ad ascolta adesso; le sue mani non sono più chiuse a pugno ma rilassate, così come la sua mandibola ben definita, fino ad un secondo prima tesa quasi fino a spezzarsi i denti.
"Noi tutti abbiamo un percorso, un ordine naturale da seguire quando siamo in vita. Castiel ha violato quest'ordine e si rifiuta di affrontarlo. Non vuole rendersi conto e accettare quello che è successo. E passerà l'eternità in questo stato"
"Cas è all'Inferno?"
E' l'unica domanda che il giovane gli rivolge finita la spiegazione.
"Ognuno ha un diverso inferno. Non sempre sono fiamme, e tormenti. Il vero inferno è una vita andata storta."
Basta. Niente più rispose evasive. 
"Rispondimi Bobby. Cas è all'Inferno?"
Bobby prende un profondo respiro prima di rispondere, sentendo la sua gola chiudersi.
"Si...è laggiù."
Il temporale risuona improvvisamente più forte all'orizzonte, gorgogliando, pronto a scatenarsi.
"Sono la sua anima gemella..."
Una lama antidemone compare nella mano di Dean mentre sul suo viso si disegna la determinazione, l'ostinazione implacabile.
"Lo ritroverò."
I suoi piedi stanno già per muoversi quando Bobby gli posa le mani sulle spalle e lo trattiene.
"Tu non capisci come funziona qui!!"
"Non me ne frega un cazzo di capire! Qui non si tratta di capire! Qui si tratta di non arrendersi!"
"Dean..."
"Hai detto che non ci sono regole, giusto? E che mi dici di quelle due figure che volavano? sei rimasto piuttosto sorpreso di com'è andata o sbaglio?"
Non ci sono spiegazioni che Bobby possa esporre a suo vantaggio. Nessuna parola.
"Se non ci sono regole, come puoi affermare che tutti i suicidi sono uguali?"
"Non posso."
"Oh bene! Allora come puoi dire che Cas non si rende conto di quello che gli è successo?"
"Non posso."
"Grandioso!"
"Posso solo affermare quello che ho visto e non si è mai visto un suicida tornare dall'Inferno!"
Doveva trovare il modo di fermarlo. Doveva. Ma sapeva che ciò che Dean stava dicendo era la verità. Quello che era successo con loro non era mai, mai successo.
"Dopo tutto quello che abbiamo passato Bobby, dovresti sapere che non c'è limite alle sorprese."
Il cacciatore non attende oltre; si volta e va verso la porta della casa con passo svelto. 
"Non puoi andarlo a riprendere all'inferno, Dean."
L'ultimo, l' unico misero tentativo che esce dalla bocca di Bobby riesce a far voltare il viso di Dean.
Ma sul suo viso non è comparsa neanche la minima ombra di dubbio o ripensamento.
Solo un sorriso, lieve e malinconico increspa le sue labbra prima che un tuono ruggisca in lontanaza.
"Lui l'ha fatto per me." 
  
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