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Autore: Queen Cory    06/08/2014    2 recensioni
< Quest’anno per ricordare la forza e le difficoltà superate da Capitol City, che sola contro i tredici Distretti è riuscita a trionfare, parteciperà ai Giochi anche un membro della capitale! Il suo nome? Mia nipote: Spica Snow! >
Per rappresentare Capitol City Spica è costretta a partecipare alla Quarta Edizione della Memoria e affrontare altri vertiquattro Tributi. Riuscirà a sopravvivere?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi, Caesar Flickerman, Effie Trinket, Katniss Everdeen
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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PRESENTAZIONI E VOTAZIONI


 
Alla fine della giornata sono completamente distrutta. Le gambe e le braccia mi fanno male. Non ricordo di aver mai faticato tanto. Sono preoccupata di aver fatto un errore. Che sia stata una cattiva idea mostrarmi spavalda?
Entro in ascensore e arrivo al mio piano, dove trovo Katniss ed Effie ad aspettarmi per la cena. Le ragguaglio sugli avvenimenti della giornata.
Anche loro sono un po’ preoccupate per l’impressione che ho fatto nel corpo a corpo, ma sembrano soddisfatte per le mie capacità con arco e frecce. Inoltre, sono convinte che nonostante tutto io mi sia mostrata abbastanza mediocre. Bene, almeno la giornata non è stata un totale disastro.
Loro mi aggiornano sulla festa. Mi dicono di avermi fatto pubblicità e che tutti vogliono conoscermi.
<< Sono incuriositi e affascinati. >> dice Effie con voce squillante. << Non vedono l’ora che arrivi il giorno delle interviste per poter scoprire qualcosa di più su “ Spica Snow, la Stella di Capitol City”. >> Sono sorpresa.
Io affascinare qualcuno?
Francamente, data la situazione, non voglio che mi conoscano, ma che ho da perdere?
La mia accompagnatrice continua ad intrattenermi con fiumi di parole su quali personalità c’erano alla festa e cosa indossavano.
<< C’era anche tuo nonno. >> dice. << Non immaginavo che fosse così invecchiato, poverino. >>
Poverino?
Mio nonno?
 << Di sicuro se la cava meglio di tutti noi messi insieme! >> rispondo io facendo sorridere la mia mentore e scandalizzare l’altra donna.
Se solo sapessero la verità!
Mio nonno dovrebbe avere all’incirca centovent’anni, neppure io lo so con certezza, e la sua longevità racchiude un segreto: un farmaco.
Dopo la settantacinquesima edizione i distretti, sfruttando la situazione di stallo, si ribellarono, ma la rivolta venne sedata sul nascere. Per punire la Ghiandaia Imitatrice, nella settantaseiesima edizione venne truccato il sorteggio, e partecipò una sua amica: Madge Undersee.
Mio nonno, per assicurarsi che la ragazza non fosse più un problema, decise di prendere un farmaco ancora in fase sperimentale, capace di rallentare l’invecchiamento: l’ Anambrosia.
I capitolini non sono a conoscenza di questo! Tutto si è svolto talmente velocemente e in silenzio, che non se ne sono accorti. Non sanno che hanno sfiorato il ritorno ai Giorni Bui, o che il loro presidente è un uomo che si mantiene in vita grazie ad un farmaco instabile.
Fortunatamente io sono la nipote dell’ uomo più influente di Panem e ho accesso ad alcune informazioni. Non conosco i dettagli, ma le cose basilari, si.
Dovrei rivelarlo anche a loro?
Per il momento no!
Non posso dire di amare mio nonno, ma essendo una Snow mi è stato inculcato di rispettare i segreti di famiglia e mantenerli tali, non mettere mai in discussione la parola del nonno e, soprattutto, essere fedele alla famiglia.
Da bambina questo farmaco miracoloso mi incuriosiva e passavo giorni a cercarlo nella Villa Presidenziale, ma non l’ho mai trovato, tanto che ho cominciato a pensare che non esistesse.
Da adolescente è diventato la mia disperazione, perché ho capito che non mi libererò del despota tanto facilmente.
Ritorno alla realtà,e le ascolto mentre continuano a dire di avermi presentata come una ragazza semplice e orgogliosa di rappresentare la capitale durante i giochi.
La cosa mi sta bene.
In fondo, la maggior parte di noi capitolini ha una vita vuota e trae emozioni genuine solo guardando le edizioni degli Hunger Games. In questo modo hanno assecondato il bisogno di emozioni degli spettatori.
Certo, la vita alla capitale è molto costosa e i Giochi, moda a parte, sono l’unico svago, ma restano uno spettacolo disgustoso.
Poi Katniss cambia discorso chiedendomi della mia impressione sugli altri tributi. Le dico che ovviamente i Favoriti sono pericolosi, ma che anche molti degli altri sono temibili. Entrambi i ragazzi del 3, del 5 e la ragazza del 9 sembrano intelligenti e furbi. I ragazzi del 7 e del 10 sono degli abili combattenti. Molti degli altri sono enormi e hanno qualche probabilità di vincere. Alla fine ognuno di loro si è distinto per qualcosa.
Finito di mangiare vengo mandata a dormire e cado in un sonno senza sogni.
 
 
Per i giorni che seguono passo da una postazione all’altra e quando vado a dormire sono completamente dolorante, anche se ogni giorno va maglio.
Sono diventata più agile, veloce e coordinata nei movimenti. Sono anche ingrassata.
Non mi sono mai avvicinata alle spade, non ho avuto scontri con gli altri, non ho attirato il loro astio.
Ho affinato le mia tecnica con archi, frecce e coltelli. Con molta fatica sono riuscita a distinguere buona parte delle piante della palestra, riesco a creare alcune trappole semplici e sono diventata veloce nell’ accendere un fuoco. Sfortunatamente, ho ancora qualche problema con la caccia e con la pesca.
Alcuni degli strateghi e dei concorrenti mi hanno guardata e credo di aver fatto una buona impressione.
Ogni giorno Katniss, Effie e Cinna mi danno delle indicazioni su quello che dovrò fare alle presentazioni e nell’Arena. Lo fanno con attenzione, buttando le indicazioni in maniera quasi casuale tra le frasi. In questo modo si assicurano che io memorizzi tutte le informazioni.
Ovviamente alla sessione privata dovrò mostrate tutto il mio potenziale. Spero di prendere almeno un sette. Magari un otto.
 
Senza che me ne rendessi conto è arrivato il giorno delle presentazioni. Ammetto di essere nervosa. Da questo giorno dipenderà il modo in cui mi vedranno il pubblico e gli sponsor durante la fase dell’Arena.
E se mio nonno si fosse assicurato che mi venga dato un voto basso?
Da quel che ha detto l’ultima volta che ci siamo visti non credo che l’abbia fatto. Non sarebbe divertente! Probabilmente mi darà una mezza possibilità, una falsa sensazione di sicurezza.
Ma se mi sbagliassi?
Se volesse assicurarsi che non abbia aiuti?
Nessuno punterebbe su di me, in quel caso.
Potrebbe anche darmi il voto più alto, così, mi ritroverei alle calcagna il branco dei Favoriti.
Con questi pensieri me ne sto seduta al mio posto, in silenzio, ascoltando la chiamata dei nomi e mangiandomi le mani. Sembra quasi che il mio turno non debba arrivare mai. Ma voglio davvero che quel momento arrivi?
Riflettendo meglio no!
Sono l’ultima.
Ciò significa che prima di me ci saranno state altre ventiquattro presentazioni e che gli strateghi saranno molto probabilmente ubriachi, stufi e desiderosi di tornare a casa il più in fretta possibile. Saranno molto sbrigativi con me e mi liquideranno in pochi minuti. Nemmeno il mio cognome avrà qualche importanza. L’unica possibilità che ho è quella di presentare qualcosa di abbastanza interessante da attirare l’attenzione.
Cosa non darei per essere la prima!
In questo momento preferirei essere dovunque. Anche a una di quelle ricostruzioni delle edizioni passate degli Hunger Games. Devo dire che da bambina mi piacevano e che nonostante tutto mi sono sempre divertita, forse perché sono la cosa più vicina a una vacanza, o a un campeggio che abbia mai fatto.
Mi ritrovo a domandarmi che cosa starà facendo la mia famiglia. I miei fratelli  e i miei cugini saranno a scuola. Mio padre e mio zio saranno a lavoro. Mia madre e mia zia al Centro Sociale a fare volontariato, se lo si può chiamare così. Mio nonno si starà assicurando che l’Arena funzioni alla perfezione questa volta.
Staranno facendo il tifo per me? Sicuramente spereranno che tenga alto l’onore di famiglia.
La ragazza del 12 entra ed io resto da sola, sprofondando sempre di più nella preoccupazione.
Nel poco tempo rimastomi rifletto su cosa mostrare agli Strateghi. Katniss ha detto che devo mostrare loro prima le mie abilità con i corsi di sopravvivenza e poi con l’arco, o i coltelli, oppure nel combattimento, ma di sceglierne soltanto una e di ponderare bene quale mostrare.
<< Questo genere di attività danno voti alti. Mostra le altre tue capacità solo se non ti sembrano soddisfatti. >> ha detto, calcando bene sulla parola “solo”.
<< Spica Snow. >> dice una voce da un altoparlante.
Prendo un respiro profondo ed entro nella palestra.
Come volevasi dimostrare, la maggior parte degli Strateghi è annoiata, ma alcuni sono curiosi di vedere cosa so fare. Stanno parlando tra loro, ma si zittiscono quando entro.
Faccio un inchino rispettoso e mi dirigo verso la postazione della mimetizzazione e faccio un ottimo lavoro, confondendo i miei capelli con la corteccia di un albero. Volendo tenermi il meglio per la fine mostro le mie abilità con le trappole e i falò.
Infine, mi dirigo verso la postazione di tiro con l’arco. Mi volto nella loro direzione e mi schiarisco la voce rumorosamente, reclamando la loro attenzione.
Indosso la faretra, incocco la prima freccia, riuscendo a fare sempre dei centri perfetti, mentre mi sposto da un bersaglio all’altro in modo fluido.
Con l’ultima decido di colpire un bersaglio che avevo centrato precedentemente. Prendo la mira e tiro, spezzando la prima freccia e conficcando l’altra più in profondità.
Sono soddisfatta e mi giro verso il mio pubblico per vedere la reazione: sono sorpresi e continuano a spostare lo sguardo da me all’ultimo bersaglio.
Faccio un ultimo inchino ed esco.
Solo quando sono sull’ascensore mi rendo conto di non aver respirato per tutto il tempo.
Entro nel mio appartamento dove trovo il mio entourage ad attendermi con trepidazione, e posso capirli. << Allora? >> chiede Katniss. Lei a gli altri hanno un espressione così buffa che è difficile non ridere. Racconto loro cosa è successo e lei commenta che gli strateghi dovrebbero darmi almeno un otto.
Un voto ottimo. Spero solo che abbia ragione.
Comunque alla cena sono preoccupatissima e mi limito a tenere gli occhi sul mio piatto, annuendo appena al monologo di Effie sull’importanza di una buona educazione.
Finita la cena andiamo in soggiorno per guardare le valutazioni. Fortunatamente troviamo immediatamente il canale e vediamo Ceasar Flickerman che ci saluta, fa qualche battuta divertente, il solito breve discorso e inizia a presentare i voti.
<< Per il Distretto 1
Shine Lennox…dieci
Bijou Blanche…dieci
Distretto 2
Caio Alcott …dieci
Vayentha Odom…dieci
Distretto 3
Colin Fulton …otto
Agnes Charles …otto 
Distretto 4
Alexander Tyler…dieci
Kyrenia Malitsky…dieci
Distretto 5
Gray Moore…otto
Harriet Davis…sette
Distretto 6
Peter Meign…nove
Joyce Burnett…sette
Distretto 7
Jack Sommers…nove
Liesel Woolsey…nove
Distretto 8
Henry Houston…sette
Allyson Meade…otto
Distretto 9
Raymond West…otto
Alice Morrison…otto
Distretto 10
Lionel Hewett…dieci
Talita Baldwin…dieci
Distretto 11
Andrew Elliot…dieci
Minda Swift…nove
Distretto 12
James Lewis..nove
Amalia Jones…nove
E ultima, ma non per importanza, Capitol City.
Spica Snow per Capitol City con un voto di… dieci. Che sorpresa! >>
A queste parole salto in aria felice, come non sono mai stata in vita mia. Il mio staff mi applaude e si complimenta con me.
Sono tutti entusiasti.
Finalmente non ce la facevo più ad aspettare. Ancora un po’ e sarei impazzita.
Dieci!
Non me l’aspettavo.
Credevo di prendere un sette, e invece, mi è andata decisamente meglio. Con questo voto ho guadagnato qualche sponsor, anche se c’è ancora domani per racimolarne altri. Ho dimostrato di potermela cavare.
Avevo ragione sui miei avversari, sono molto forti. Se il voto minimo è stato un sette non siamo messi tanto male, anche se credo che alcuni di loro hanno tenuto segrete le loro capacità. Qualcuno avrebbe potuto strappare un undici se solo lo avesse voluto.
Mi dico di smetterla con tutte queste preoccupazioni. Ho preso un dieci, lo stesso voto dei Favoriti, probabilmente la maggior parte dei concorrenti mi starà alla larga e tenterà di evitarmi.
Festeggiamo, e ricordandomi che domani è il giorno dell’ intervista, chiedo al mio stilista che cosa ha preparato. << Lo vedrai. Non voglio rovinarti la sorpresa e tu, dovresti goderti l’attimo. >> dice sorridendo.
Sono così eccitata che cammino a un metro da terra.
Passiamo la serata a chiacchierare e brindare. Non ho mai venduto dello champagne, ma probabilmente questa sarà la prima e l’ultima volta che ne avrò la possibilità. Immagino che si sia notato che questa è la prima volta che bevo qualcosa di alcolico. Invece, loro sembrano abituati. Probabilmente lo fanno tutti gli anni.
Pian piano vanno a dormire tutti, accusando stanchezza, finché non rimaniamo solo Katniss ed io.
Lei è seduta sul divano, con un bicchiere di vino tra le mani e mi dà le spalle. Mi siedo alla sua destra e noto che ha lo sguardo assente. Si lascia sfuggire un sospiro, e dal suo alito, capisco che ha bevuto molto durante i festeggiamenti.
<< Sai, mi domando cosa sarebbe successo se la rivolta fosse andata a buon fine. >> dice.
Ha intenzione di condividere con me una confidenza?
<< Sicuramente i Giochi sarebbero terminati molto tempo fa, non ci sarebbero stati così tanti morti e tu non avresti mai partecipato. >> continua ed io annuisco, trovandomi d’accordo. Sospira ancora, dispiaciuta. << Se solo ci fossi riuscita! >> si lamenta. Stringe spasmodicamente le dita affusolate intorno al bicchiere, trattenendosi appena dal romperlo, e beve l’ultimo sorso.
<< Vorrei sapere una cosa, però, come ha fatto Snow a vivere così a lungo? >> biascica con un’ espressione concentrata.
Io sbianco, ma dallo sguardo che ha capisco che non sta rivolgendo la domanda a me, ma a sé stessa. Si è dimenticata della mia presenza, vuole solo sfogarsi, e la posso capire.
Mi avvicino a lei cautamente e poggio delicatamente una mano sulla sua spalla.
<< Non è stata colpa tua! >> dico. << Un giorno ci libereremo di lui, non preoccuparti. >> Per un po’ restiamo a guardarci e quando vado a dormire continua a rimuginare sugli avvenimenti della giornata.
Se solo sapessi la verità Katniss!
 
 
 
Angolo autrice:
grazie infinite per aver letto fin qui, spero vi sia piaciuto! Ho trovato un po’difficoltoso inventarmi i nomi dei Tributi, ma ci tenevo. Ammetto che con le votazioni sono stata troppo gentile, forse, ma ho immaginato che in cento anni di giochi anche gli altri Tributi abbiano cominciato ad allenarsi segretamente, o a sfruttare il lavoro al distretto in questo modo. Nel prossimo capitolo ci sarà l’intervista. Ditemi che ne pensate.
Un grazie speciale a semplicemente_ary_ e thesecondjumper per aver recensi
  
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