Lily sbuffò, spostando così un
ciuffo rosso che le era finito davanti agli occhi, e riprese a leggere,
cercando di capire qualcosa di quel libro. Angolino dell'autrice che torna all'attacco:
Lei e Erbologia erano praticamente
due mondi a parte, anche quando provava ad avere qualche contatto con quella
materia i suoi tentativi si rivelavano inutili.
Sbattendo le palpebre più volte
tornò indietro di qualche riga e rilesse l’ultima frase prima del punto, prima di
spostare lo sguardo sull’immagine di un fiore lì accanto.
«Ehi Hugo, lo sapevi che c’è un
fiore babbano che viene chiamato Erba degli Incantesimi?»
«Sì Lils, è il Fiordaliso…»
Replicò lui, completamente concentrato sul calderone davanti a sé, «Ed è quello
che ti ho regalato ieri.» Aggiunse poi, cercando di versare la giusta quantità
di polvere di peperoncino.
Il giorno prima era stato
effettivamente il compleanno della più piccola di casa Potter, che aveva appena
compiuto quindici anni, e fra tutti i regali che aveva ricevuto, quel semplice
fiorellino le era rimasto decisamente impresso.
Lily mise i piedi sulla parte di
banco vuota, come il resto dell’aula di pozioni, loro due a parte, e si
accigliò, «A proposito, perché mi hai regalato proprio un fiordaliso?» chiese.
Hugo rischiò di far saltare tutto per aria, ma fortunatamente riuscì a
recuperare la goccia in più che aveva spillato.
C’era un motivo preciso se
aveva deciso di darle quel fiore, insomma aveva capito ormai da due anni che non
sarebbe mai riuscito ad esprimere a parole ciò che provava, quindi perché, si
era chiesto, non tentare con il linguaggio dei fiori?
«Nessun motivo in particolare, secondo me ti si addice…»
Perché non ne sarebbe stato
capace neanche in questo modo.
Doveva essere quella tremenda mancanza di
coraggio che l’aveva fatto finire a Tassorosso, visto che per il resto era
molto simile a tutti i suoi cugini Grifondoro.
Eppure era sicuro che se si fosse
trattato di una ragazza qualunque sarebbe stato tutto molto più semplice. Lily,
però, non era una ragazza qualunque, Lily era Lily, era speciale ed era sua cugina – cosa che la parte razionale del
suo cervello non smetteva di ricordargli ogni volta che erano soli o anche
semplicemente insieme.
Quello era uno dei tanti momenti
in cui malediceva il suo essere Weasley, se non fossero stati parenti magari
sarebbe stato più facile dirle ciò che provava, ma quel piccolo particolare rendeva tutto più complicato.
Vero era, però,
che non poteva neanche dare la colpa solo a quello, visto che cugini o meno il
suo essere un fifone rimaneva.
«Perché? Che significa?» Lily
osservò il ragazzo in attesa di una risposta, certa di poterla avere perché
Hugo era letteralmente un genio in Erbologia – e lei lo sapeva perché copiava sempre i compiti da… ehm,
perché era molto attenta.
Il rosso deglutì a vuoto, «Dolcezza, felicità e leggerezza.» elencò, guardando
la ragazza di sottecchi, mentre tagliuzzava dei petali di rosa e li aggiungeva
alla pozione.
Una parte di lui sperava
seriamente che la ragazza potesse capire il vero motivo per il quale le aveva
dato quel fiore, mentre l’altra parte, quella più razionale e che ormai si era
rassegnata, era completamente contraria.
Ovviamente con la fortuna che si
ritrovava, Hugo si era scelto la ragazza più ingenua di tutta la scuola, almeno
per quanto la riguardava, mentre se si trattava di altri era sempre la prima a
capire tutto.
Forse l’unico modo per farcela arrivare era urlarglielo in faccia,
oppure, in modo molto meno violento, magari scriverlo su un cartello… se non se
ne fosse accorta neanche in quel caso, beh, avrebbe sempre potuto usare il
cartello come arma di omicidio di massa.
Finito ad Azkaban cercando di
confessarsi a sua cugina, questo sì che sarebbe stato uno scoop per Rita
Skeeter e un sicuro salto in avanti per la sua carriera e la sua vita.
Il rosso scosse la testa,
rendendosi conto delle idiozie che stava pensando e osservò l’annuire mesto e
pensieroso della ragazza accanto a lui.
Dopo poco Lily sorrise, «Lo sapevo che
era il regalo più bello di tutti, grazie Hugo» e posò un bacio sulla guancia
del ragazzo, prima di correre fuori dall’aula con il fiore incastrato fra i
capelli.
Hugo si toccò la guancia,
fissando davanti a sé come se fosse imbambolato, e l’attimo dopo la sua voglia
di prendersi a schiaffi incrementò a dismisura.
Perché doveva essere così
imbranato e codardo? E perché Lily era così ingenua quando si trattava di ciò
che la riguardava?
Sbuffò e roteò gli occhi, non
riusciva neanche ad avercela con lei per più di qualche secondo, anzi di solito
tendeva a prendersela con se stesso… l’amore era proprio una brutta cosa.
Il luccichio emesso dalla parte
della pozione che si trovava sotto un flebile raggio di sole attirò la sua
attenzione e lo tirò fuori da quelle tristi elucubrazioni mentali.
Il
Tassorosso si avvicinò e osservò la superficie madreperlacea del liquido, prima
di inalarne un respiro profondo.
Torta
alla cioccolata, inchiostro e… fiordaliso.
«Sono spacciato».
Holaa :3
Sta volta una bella HugoxLily che non fa mai male (?)
Questi due sono così adoraBBili *u* (Ho il diabete alle stelle)
Il prossimo aggiornamento arriverà fra due/tre settimane a causa
viaggio-studio, ma arriverà lo prometto (??) quindi mi scuso con
coloro che la leggono
Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto e ringrazio i lettori silenziosi o meno che ci saranno :3