Serie TV > Elisa di Rivombrosa
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Autore: FairySweet    06/08/2014    1 recensioni
... La sua colpa era semplicemente quella di amare troppo, amava sé stessa, amava quell'uomo ostinato e testardo che la sfiorava con la delicatezza di un angelo, amava sua figlia, la sua vita, semplicemente ... amava troppo ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Ristori, Antonio Ceppi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                 Solo una Domanda





 " Chissà cosa si prova" “Fa male” sussurrò sollevando lo sguardo. Antonio era seduto accanto a lei, giocava con la sua mano disegnandovi linee delicate con le dita e di tanto in tanto, cercava con gli occhi i suoi immaginandone di nuovo la dolcezza “Non dovresti soffrire così” “Dovevi pensarci vent'anni fa amore mio. Hai aspettato di perdermi per aprirmi il tuo cuore” “L'ho visto tante volte Anna, l'ho visto nei miei pazienti, nei loro volti …” scosse leggermente la testa ritraendo la mano “ … erano sereni e rilassati, come se d'improvviso la pace fosse entrata nei loro cuori” “Fa male Antonio, fa un male atroce e nessuno ha idea di quello che voglia dire. Sacrificarsi per qualcosa, qualcuno che amo da morire ma che non riesce a volermi solo per sé” “Ti amo” “Davvero?” sussurrò posando le mani sul materasso, proprio lì, proprio accanto alle sue “Mi ami davvero oppure sogni di amarmi?” “Ti amo da morire Anna” “Ami qualcosa, qualcuno, forse un sogno, forse un'immagine del passato che non mi appartiene più” “Vorrei vederti di nuovo sorridere e non mi importa quello che accadrà, devi solo aprire gli occhi” “Non ti importa?” domandò confusa inclinandosi leggermente in avanti, il viso a pochi centimetri dal suo mentre sotto di lei un corpo freddo riposava tremante “Che vuol dire? Dovrebbe essere l'unico tuo pensiero, dovresti volermi accanto a te perché non mi sono gettata su quella pallottola per scappare via Antonio!” ma quegli occhi di cielo che tanto amava trapassavano da parte a parte il suo viso fissando l'aria “Oddio” sbottò ironica allontanandosi nervosamente dal letto “Per chi sto morendo? Perché! Credevo di meritare almeno un pensiero sincero Antonio! Credevo di … e invece sei … sei lì che a guardarmi e non sai … non sai cosa vuoi!” camminava per la stanza parlando con il cielo, con il niente, probabilmente, se avesse potuto vederla le sarebbe corso dietro tentando di calmarla, di fermare quello scatto nervoso che non le permetteva di stare ferma “Cosa devo fare Anna? Cosa devo fare per riavere il tuo sorriso?” “Chiedimi di restare” mormorò voltandosi di nuovo verso di lui “Chiedimi di restare con te, assieme a te, chiedimi di diventare tua moglie e giurami che quel passato che tanto ti tormenta sparirà, che sarai sempre qui per me” era così vicina a lui da sentire perfino il battito del suo cuore, i suoi respiri.
Posò una mano sulla sua spalla sorridendo, lo sentì tremare sotto le dita stringendosi nelle spalle “Sono solo un brivido di freddo per te?” domandò più a sé stessa che a lui “Chiedimelo Antonio, chiedimi di restare con te” lo vide sospirare, scuotere leggermnte la testa e alzarsi in piedi “Così scappi?” domandò confusa ma quell'uomo testardo e confuso le passò attraverso uscendo dalla porta.
Restò immobile qualche secondo cercando di respirare, di allontanare quel dolore violento che si portava via un cuore che nemmneno aveva più.
Ci mise pochi secondi a corrergli dietro e ancora meno per capire a cosa stesse pensando “Signore?” “Fate portare dell'acqua fresca nella stanza della marchesa e una coperta pulita” la serva si inchinò leggermente lasciando la sala mentre Elisa, seduta sul divanetto accanto alla libreria, fingeva di leggere qualcosa, qualcosa di lontano e confuso che si appannava sotto le lacrime “Elisa non …” “Non posso Antonio, non posso dirle addio” “Non posso aiutarla in nessun modo” sussurrò sedendosi accanto a lei, gli occhi ancora arrossati e il viso distrutto da quei giorni lunghi e dolorosi “Non posso aiutarla in nessun modo, deve trovare in sé stessa la voglia di vivere e se non … se non lo fa allora …” il libro cadde al suolo costringendolo a sussultare “Dovremo iniziare a …” “No!” esclamò gelida piantando gli occhi nei suoi “No, no mi rifiuto di …” “Credi sia quello che voglio?” ribatté alzandosi di scatto “Credi sia quello che … non era questo! Non così! Era il mio amore, la mia donna, il mio stupendo angelo” “Non lo sono più?” sussurrò confusa ma Antonio sospirò mentre le mani di Elisa lo afferravano per le spalle costringendolo a respirare “Non è morta!” “Non può resistere oltre, nom ce la fa più e io non posso restare altro tempo in quella stanza perché se lei … se muore allora si porterà via con sé anche il mio cuore ...” “Non sono così egoista amore mio, non voglio privarti del cuore, non voglio farti soffrire” “ … e morirò con lei. Morirò con lei Elisa perché lei è il mio angelo” “Non riesci a dirlo vero? È tanto difficile? Anna, voglio che tu riapra gli occhi per me, perché ti voglio assieme a me, perché voglio vivere la mia vita con te. Perché non riesci a dirlo?” Elisa sorrise abbracciandolo “L'hai sempre fatto, mi davi per scontata, credevi di avere in me una via d'uscita ma questa volta amore mio, non ci sono scorciatoie né scuse, chiedimi di restare ma fallo con il cuore e non … non per il piacere di cancellare il senso di colpa” ma lui nemmeno più respirava, le lacrime gelide si portavano via ogni pensiero costringendolo a singhiozzare come un bambino.

 
  
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