Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: DrarryStylinson    07/08/2014    3 recensioni
Louis Tomlinson voleva conquistare Eleanor Calder, in qualsiasi modo, con qualsiasi mezzo.
Ma, per riuscirci, avrebbe dovuto chiedere l'aiuto di qualcuno, l'ultima persona a cui avrebbe voluto fare affidamento, lo sfigato della scuola: Niall Horan.
Incredibile come poi tutti i suoi piani andarono in fumo.
Minilong Nouis [Accenni Ziam. Sono presenti alcuni membri dei 5SOS]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NdA: vorrei ringraziare la mia stalker NonEsisteZaynSenzaLiam, la dolcissima Patrizia, che mi ha ascoltato e mi ha dato una spalla su cui piangere, metaforicamente parlando dato che non so nemmeno a quanti chilometri di distanza abitiamo.
Grazie per essere presente, nelle mie storie in primis e successivamente anche ad un livello più personale.
 
Scusate l’aggiornamento lievemente in ritardo (anche se solo di un’ora dalla mezzanotte), ma mio fratello ha avuto un tempismo perfetto nel scaricare gli aggiornamenti dei vari programmi del pc e reinstallare Word…
Buona lettura!
 
 
 
 
Capitolo 2: la perseveranza premia
 
Niall annunciò ai suoi amici che quel giorno non avrebbe pranzato in mensa, sarebbe stato nell’aula di musica, com’era sua abitudine. Se voleva entrare all’Accademia, l’anno prossimo, doveva esercitarsi e diventare perfetto.
Per entrare alla Baltimora Music University bisognava saper suonare almeno due strumenti: con la chitarra classica ci sapeva fare piuttosto bene, ma al pianoforte aveva ancora qualche difficoltà.
Accese la luce che illuminava solamente il pianoforte a coda, quasi come un occhio di bue. Si sedette sullo sgabello, tirò fuori gli spartiti dallo zaino e poggiò le mani sui tasti. Prese un profondo respiro e cominciò a suonare, non accorgendosi che qualcun altro era entrato nell’aula, esattamente dopo di lui.
Dovette ricominciare diverse volte, poiché le note, incise sul pentagramma, gli risultavano offuscate a causa delle lacrime che inondavano i suoi occhi. Si disse che era la musica a fargli quell’effetto, si convinse di non star pensando alla sua vita imperfetta.
Chiuse le mani a pugno e colpì i tasti bianchi e neri un paio di volte, prese gli spartiti e li gettò per terra. Rilasciò andare un sospiro rumoroso e si alzò, rinunciando ad allenarsi, in quel momento aveva troppi pensieri per la testa. Si chinò per riprendere gli spartiti e, quando sollevò la testa, vide un’ombra scura seduta dietro un banco.
Assottigliò gli occhi per farli abituare al buio. “Chi sei?” domandò diffidente, sperando che non fosse uno dei soliti bulletti venuto lì per schernirlo.
“Bell’esibizione” si complimentò una voce acuta che Niall riconobbe all’istante. “Aveva un non so che di drammatico”.
“Che vuoi, Louis?” chiese, passandogli affianco per raggiungere la porta.
Il ragazzo lo afferrò per un polso e si alzò, avvicinò la sua bocca all’orecchio e Niall, se non fosse stato così in imbarazzo, avrebbe cominciato a ridere, perché Louis aveva dovuto sollevarsi sulle punte dei piedi.
“Sai quello che voglio” sussurrò suadente, mentre il corpo del biondo veniva percorso da migliaia di brividi. “E non ti lascerò in pace finché non l’avrò ottenuto” promise. Si allontanò e uscì finalmente dall’aula.
Niall si appoggiò ad un banco, sembrava che le forze lo avessero abbandonato del tutto.
 
Niall, improvvisamente, cominciò ad incontrare Louis in ogni posto andasse. Lo vedeva nei corridoi, in cui Louis faceva di tutto per metterlo in imbarazzo: si mordeva le labbra e gli faceva l’occhiolino. Se lo ritrovava fuori casa alle sette del mattino e lo perseguitava per tutto il tragitto di quarantacinque minuti verso la scuola, una volta lo aveva persino preso per mano. Si scontrava con Louis in bagno e, ogni volta, gli faceva la solita domanda: “allora, accetti?”.
In più i loro migliori amici erano fidanzati ed era costretto a vederlo anche quando uscivano tutti insieme il sabato sera.
Non aveva parlato di questa cosa con Zayn, temeva che per colpa sua poi avrebbe litigato con Liam.
 
Il peggio arrivò quando il professore di storia propose un progetto da fare a coppie.
Zayn guardò Niall, come per chiedergli il permesso di studiare con Liam. Niall pensò che non c’era nessun problema, avrebbe fatto quel compito con Harry o con Michael, poi si accorse che quei due avevano già deciso di farlo assieme.
Perrie e Danielle non avevano neanche bisogno di guardarsi per scegliersi, Luke aveva puntato una tizia che gli piaceva e Niall non conosceva più nessuno in quella classe, o perlomeno nessuno che gli stesse simpatico.
Louis prese la sua sedia e la trascinò fino al banco del biondino, il quale gli riservò un’occhiata assassina quando se lo vide accanto.
“Perché non mi lasci in pace?” borbottò, ormai sfinito.
“Solo una parola devi dire per far sì che io smetta di romperti l’anima” rispose divertito. Il suo continuo rifiutarsi aveva fatto scattare qualcosa in Louis, se Niall avesse accettato sin da subito probabilmente sarebbe stato lui a dirgli di no, ma in questo modo, questo suo farsi desiderare, tutto era molto più eccitante e Louis, non poteva negarlo, si stava divertendo da impazzire.
Era chiaro persino ai muri del Baltimora che Niall fosse attratto da lui, d’altronde… chi non lo era? Vederlo arrossire era delizioso, poteva quasi abituarcisi. Non aveva mai conosciuto nessuno come Niall, lo intrigava.
 
Due giorni dopo Louis era a casa di Niall e stavano decidendo l’argomento per il progetto di storia: “che ne dici della Prima Guerra Mondiale?” propose Louis.
“No, ti prego. Nessuna guerra” rifiutò Niall.
“Oh, giusto. Scusa” sussurrò, sinceramente dispiaciuto.
Tutti a scuola sapevano che il padre di Niall era morto in Afghanistan tre anni prima e che sua madre, a causa della perdita, era impazzita. Costantemente visitata dagli psicologi e sotto calmanti. Niall, difatti, viveva a casa da solo, aveva rifiutato di stabilirsi dai nonni, voleva restare nella casa di suo padre. I parenti andavano a trovarlo quasi ogni sera, per cercare di riempire quel vuoto incolmabile, e la lontananza del fratello – tornato in Irlanda per lavoro – non lo aiutava.
“Che ne dici di Michael Jackson?” disse, conoscendo la sua passione per la musica.
Niall sollevò lo sguardo: “è un progetto di storia, non di musica” lo prese in giro.
“Be’, MJ ha fatto la storia della musica” sottolineò il castano, digitando il nome del cantante sul computer.
Niall roteò gli occhi: “se prendiamo una F ti riterrò personalmente responsabile” borbottò, sapendo che era inutile tentare di fargli cambiare idea, Louis era più testardo di un mulo.
 
“Direi che per oggi abbiamo finito” esclamò Louis, stiracchiandosi sulla sedia.
“Ma se stiamo lavorando da neanche mezz’ora” fece notare Niall, soffocando uno sbadiglio sotto la mano.
“Già, ma io ho gli allenamenti di calcio”.
Niall annuì e si alzò per accompagnarlo alla porta.
“Allora, Niall… sai che continuerò a stressarti finché non accetterai, vero?” ricominciò.
“Oh, no. Stava andando tutto così bene” si lamentò il biondo, trattenendosi dal mettersi le mani nei capelli e tirarli.
“Andiamo, aiutami a riconquistare Eleanor” supplicò, forse per la prima volta in tutta la sua vita.
“Vattene, Louis” mormorò Niall, al limite dell’esasperazione.
“La tua reputazione ne trarrà beneficio, starai con il ragazzo più popolare della scuola, nessuno ti tratterà più come uno sfigato” esclamò.
Niall avrebbe tanto voluto fargli notare che lui lo aveva appena trattato come tale.
“D’accordo” sussurrò invece, senza neanche accorgersene.
Louis spalancò gli occhi, dopo una settimana in cui si era comportato come uno stalker, Niall aveva finalmente accettato. Si ricompose, pensando che era ovvio che alla fine avrebbe ceduto.
“Perfetto, allora cominciamo sin da subito” disse, avvicinandosi al biondo e posando le labbra contro le sue.
Niall appoggiò le mani sul petto dell’altro, sentendolo inaspettatamente tonico, e lo spinse via: “ma che fai?” chiese, coprendosi la bocca con le mani.
“Ehi, da adesso siamo fidanzati. Non puoi comportarti così, nessuno ci cascherà se sussulti ogni volta che ti tocco, quindi abituatici” lo rimproverò. Aggrottò le sopracciglia quando notò il suo sguardo perso chissà dove: “cos’è quella faccia? Sembra che tu non abbia mai baciato nessuno” lo derise, osservando le sue guance diventare scarlatte.
“Era il tuo primo bacio?” domandò esterrefatto.
Niall incrociò le braccia al petto, tutto impettito.
“Oh, allora dobbiamo fare di meglio” mormorò suadente. Gli prese i polsi, gli allontanò le braccia dal petto e, come in un sogno, lo ribaciò.
Niall trattenne un sospiro e chiuse gli occhi, sentendo quelle labbra morbide che accarezzavano le sue.
Louis incastrò le dita con quelle del biondo e spinse la lingua nella sua bocca, non trovando alcuna resistenza.
Niall aprì le labbra e lasciò scorrere quella lingua peccaminosa ovunque, storse il naso quando Louis la passò sui denti, e pensò a quanto dovesse essere orribile sentire l’apparecchio sotto quel tocco, ma Louis non si fermò, continuò ad esplorarlo.
Sapeva che non sarebbe riuscito ad opporsi e be’, non lo voleva nemmeno. Con un improvviso moto di coraggio strinse addirittura le dita di Louis.
Quando si staccarono Louis sorrise, apparentemente soddisfatto dal bacio. “Non male per un novellino” lo elogiò. “Domani lo rifaremo davanti a tutta la scuola, non montarti la testa però!” disse, uscendo dalla sua camera e lasciandolo lì come uno stoccafisso ad osservare il vuoto.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: DrarryStylinson