Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |       
Autore: Esmeralda Limberger    07/08/2014    2 recensioni
Questa è la mia storia, una storia a cui nessuno crede finché non vede, neppure io ci credevo, finché tutto non è diventato innegabile, questo è ciò che immagino del mio futuro.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il diario di un mostro
Capitolo 1
 
29 Giugno 2013
Caro diario,
Sono un mostro, o, almeno questo è ciò che la gente pensa di me.. Ho vent’ anni e la vita per me è un mistero.  Le altre ragazze e ragazzi della mia età pensano a morosare, ai trucchi e alle feste.                                     
Io invece penso a come sviluppare i miei poteri e a come sopravvivere.. Vivo nei boschi e mi nutro come il peggiore dei mostri.. Di sangue. Non umano, ovviamente, anche se rappresenta un’ attrazione non da poco. Di rado scendo dalle alture per visitare paesi o città in cerca di un po’ di compagnia, ma quasi subito mi dileguo per tornarmene nel mio elemento. Fra gli umani mi sento fuori luogo..            
Ma la mia non è sempre stata una vita da eremita, una volta avevo una famiglia e degli amici.. Già, una volta, prima che la mia diversità divenisse troppo evidente, prima che la gente notasse il mio non mangiare, il non dormire, il mio sguardo, le mie fughe notturne e il mio non essere come loro..  
Il mio nome è Esmeralda, e come accennato sopra ho vent’ anni. La mia vita comincia in dicembre, in una delle città più belle d’ Europa: Vienna..
Già la prima volta che vidi la luce, intuirono che c’ era qualcosa di amorfo in me.. Nacqui con gli occhi scarlatti ed i capelli, lunghi e bianchi come la neve fresca.. Si dice, che l’ uomo che mi tirò fuori dal grembo di mia madre passò dalla sala parto al reparto di rianimazione per un infarto, di cui morì..
Lasciai il mio paese natio all’ età di due anni. La gente chiamava i miei genitori  i creatori dell’ anti-cristo.. E l’ amore materno e paterno non bastò, o forse fu per proteggermi, ad ogni modo fui mandata in Italia, più precisamente in Friuli. Là venni sostituita con una bambina di nome Anna.. Anni dopo, quando mi fu raccontata la mia storia, ebbi difficoltà a credere che i genitori di Anna non si fossero mai accorti che loro figlia appena nata  era stata sostituita da una bambina di due anni. Però loro non mentono.. Già, approfitto per aprire una piccola parentesi: vedo i morti, o meglio, le loro anime e parlo loro come a degli amici. Comunque, crebbi come Anna in una famiglia normale. Ora mi domando spesso dove sia la vera Anna.. Questa è la prima parte della mia storia.. 
Mi confido a te, caro diario, perché attorno a me non c'è nessun’ altro che possa o voglia udire queste parole.
Ora siedo su di una piccola roccia piatta, mentre sotto di me scorre il fiume. Attorno a me la natura da libero sfogo alla sua vitalità, con il sottofondo dei canti degli uccellini, questo mi ricorda che ho fame. Ho visto un cervo un paio di chilometri più in basso, è passato poco tempo, magari è ancora nei paraggi..  A dopo! 
 
Eccomi! Alla fine l’ ho preso sai!? Aveva il sangue dolce ma salato, ottimo! Lo sai come ho fatto ad averti, caro diario? No? Te lo spiego subito: ti ho trovato in un cestino dell’ immondizia a Udine, giusto ieri! Ecco la tua storia! Comunque.. Io dovevo dirti una cosa, ma non me la ricordo più.. Oh beh, poco danno ciao a presto!
Ps. Ti chiamerò Tom!
 
1 Luglio 2013
Ciao caro Tom!
Mi sono ricordata quello che volevo dirti l’ altro giorno, volevo parlarti di un sogno, o meglio, del mio sogno. Volevo fare la scrittrice di libri fantasy, e con la mia vita ne avevo di spunti.. Ma resterà solo un sogno.. L’ unica cosa a cui posso ambire ora è scrivere a te. Ma cambiamo discorso, altrimenti mi rattristo!                                                  
Lo sai qual’ è la mia frase preferita?! È: “La  nostra vita è come una sigaretta: si consuma pian piano, e di lei resta solo cenere..” 
Ora non son sicura, se l’ ho inventata io, o se l’ ho sentita. Comunque a prescindere mi piace!  Scusa, ora ti devo lasciare, sento delle voci, mi devo nascondere.. Ciao!
 
Ehy, mi sono nascosta su un albero. Sotto di me c’ è una ragazza che va avanti e indietro, come se si fosse persa..  La sua pelle scura e quasi di contrasto al clima  gelido di quassù, (lo deduco dai suoi vestiti, io non soffro il freddo, anzi, lo ricerco) ci sono altre voci in lontananza che questa qui non pare udire.. cavolo mi ha vista!
Ehy! Premetto che oramai sono le due di notte passate, ma che m’ importa, tanto io mica devo dormire! Bando alle ciance.. Ieri  pomeriggio come ti dicevo c’ era gente nel bosco e la ragazza mi ha vista.. Allora ti ho infilato in tasca e sono saltata giù! E quella si è messa a rincorrermi! Alla fine l’ ho seminata, ma che spavento mi ha fatto prendere! Spero solo che non mandi gente a cercarmi.. Il mio salto e la mia velocità però l’ avranno insospettita.. Che guaio! A dopo ora vado a caccia ciao,  tvb!
Hey ormai sta spuntando l'alba, non ho preso niente, che nervi!
Ora torno alla grotta, l'ho trovata qualche mese fa, è perfetta come rifugio dato che è asciutta, davvero nascosta e complicata da raggiungere, bene!
Aspetta un momento, ti devo mettere in tasca, mi servono le mai, ti dicevo che non era semplice da raggiungere.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Esmeralda Limberger