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Autore: Whity    07/08/2014    3 recensioni
Troye Sivan Mellet e Tyler Oakley sono amanti. Questo è quello che i fan dei due youtuber pensano, dopo aver persino coniato il termine "Troyler" per indicare la coppia.
Ma cosa si nasconde dietro quei due paia di occhi azzurri?
Una raccolta di one shot (non necessariamente slash, anche bromance) in reazione ad alcuni video - e non solo - dei due.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Troye Sivan, Tyler Oakley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Link al video su Youtube [riferimento cronologico]: https://www.youtube.com/watch?v=5rXha4P8yBk
 
#2: The boyfriend tag [Say something]
 
Avevano appena finito di registrare quando Tyler si voltò verso Troye trovandolo assorto nei propri pensieri. Dall’alone scuro che ne impreziosiva le iridi – si ritrovò a pensare – non dovevano essere pensieri particolarmente allegri.
- Bae, tutto bene? – chiese, stringendogli il ginocchio.
L’altro si limitò ad annuire col capo, dirigendosi a prendere le cuffie che aveva posato sul comodino per poi collegarle all’Iphone.
- Tu carichi il video? – chiese, prima di mettersi le cuffie e sedersi sul divano – Se non ti spiace ascolto qualcosa… -.
- Certo – mormorò Tyler, prima di avvicinarsi e sfiorargli la guancia con un bacio – Vedo di fare in fretta, promesso – concluse stringendogli la mano per un secondo.
Quando l’altro reclinò il capo, chiuse gli occhi e non rispose alla stretta del compagno questi non riuscì a non impedirsi di pensare “Merda”.
Non era mai un buon segno il fidanzato si chiudesse in quel mutismo. Mai.
Cercò di non pensarci troppo mentre editava il video e cercava di caricarlo nel più breve tempo possibile.
Magari uscire a fare due passi avrebbe rasserenato Troye…
 
“Jackie just wants what’s best for me”
Troye non era uno stupido, beninteso. Sapeva che se volevano mantenere la loro relazione segreta ancora per un po’ le occhiate languide e le paroline dolci erano da mantenere ai minimi storici.
Ciononostante, quando Tyler aveva pronunciato quelle parole si era sentito letteralmente crollare la terra da sotto i piedi. Non perché non credesse in tutto quello che lui e il fidanzato si erano detti quando avevano capito fosse giunto il tempo di smettere di fare gli scopamici ma perché sapere che sua suocera non fosse convinta della stabilità della loro relazione lo aveva ferito più di quanto non avesse mai creduto possibile.
Per evitare di discutere con Tyler, quindi, aveva preferito tacere e mettersi le cuffie mentre l’altro editava il video appena girato.
La musica dei London Grammar ebbe il potere di rilassarlo un minimo e nemmeno si rese conto che l’altro aveva finito di editare e stava già per importare il video.
Si riscosse quando Tyler gli sfiorò un ginocchio e si abbassò a baciarlo.
- Ci vieni a far due passi con me? Ho bisogno d’aria – gli mormorò nell’orecchio, dopo avergli sfilato una cuffia.
Annuì, sfilandosi le cuffie e poggiandole sul tavolino.
- Che ascoltavi? – il fidanzato aveva un modo tutto suo di esser circospetto.
Sorrise, prima di voltarsi e sfiorare la tempia dell’altro con un bacio.
- London Grammar – rispose prima di avviarsi alla ricerca di una felpa – Prendo una maglia e arrivo -.
 
Uscirono, venendo subito investiti da un venticello fresco ma piacevole.
- Tutto bene? – chiese Tyler – Sei insolitamente silenzioso –.
L’altro annuì.
- Certo Tilly, stai tranquillo -.
L’ultima cosa che voleva era creare tensione tra il fidanzato e sua madre.
- Quindi ti sei chiuso nel silenzio dei torbidi pensieri perché va tutto bene? – la voce del fidanzato lo fece girare di scatto, quindi l’altro sorrise – Non sei trasparente come credi, soprattutto con me Troyeboy -.
Questi si morse un labbro.
- Davvero, avevo solo bisogno di riflettere – mormorò, abbassando leggermente lo sguardo.
Non si sorprese quando sentì il dorso della mano di Tyler sfiorargli il mento in modo da fargli alzare lo sguardo.
- Posso fare qualcosa per aiutarti a sbrogliare questa matassa di brutti pensieri? -.
Troye  individuò una caffetteria all’angolo, quindi si affrettò a rispondere.
- Che ne dici di un caffè? – propose, prima di sfiorargli una guancia e avviarsi sicuro che l’altro l’avrebbe seguito in capo a una manciata di istanti.
Si sedettero in un angolo appartato prima di ordinare due tazze di caffè e aspettare la cameriera le portasse.
 
Il caffè caldo aveva sempre avuto il potere di farlo stare meglio.
Quasi quanto la Nutella.
Quasi.
Ne bevve un sorso, sospirando alla sensazione di calore che ne conseguì.
- A me non fai tutte ‘ste moine – Tyler si esibì nell’imitazione quasi perfetta del broncio di un bambino di tre anni.
L’altro sorrise, prima di prendergli la mano.
- Siamo in pubblico – gli fece un occhiolino, prima di riprendere a bere il proprio caffè.
- Mpf -.
Il fidanzato parve rilassarsi nel momento in cui riprese a sorridere.
C’era qualcosa di dannatamente bello e puro in quei sorrisi spontanei e luminosi, qualcosa che aveva sempre avuto il potere di rilassarlo e farlo stare meglio.
- Se non chiudi la bocca ci entreranno le mosche – mormorò questi, prima di avvicinargli la tazza di caffè – Bevi, che si fredda -.
Rimasero una mezz’ora, chiacchierando del più e del meno, prima di decidere potessero dirigersi nuovamente a casa – non nell’appartamento di Tyler. A casa. Era normale considerare casa qualcosa di diverso dal proprio domicilio? – per un pomeriggio a base di vecchi cartoni Disney e Nutella.
 
- Ti spiace se prima mi faccio una doccia? -.
Tyler parve pensare a cosa rispondere, prima di sogghignare.
- Solo se dopo cinque minuti ti posso raggiungere. Pensa un po’ come sono magnanimo… -.
L’altro ridacchiò, prima di dirigersi verso il bagno sfilandosi la felpa lungo il cammino e lanciandogliela praticamente addosso.
- Troyesivan!!! -.
Entrò in doccia regolando la temperatura dell’acqua e godendosi il getto d’acqua bollente sulla schiena.
Sorrise quando sentì la voce del fidanzato.
- Ti aspetterai mica che ti lavi la schiena? -.
Sbuffò una risata, prima di voltarsi e baciarlo in modo da attirarlo sotto il getto d’acqua.
- Scemo -.
Approfondì il bacio, sorridendo quando le mani di Tyler scesero sui suoi fianchi.
- Ti amo – mormorò, prima di prenderlo per la vita e sollevarlo leggermente.
- Ti amo – si sentì rispondere prima di baciarlo di nuovo.
La cabina doccia si riempì ben presto di gemiti più o meno soffocati, di mugolii e – con Tyler premuto contro di sé e dentro di sé – Troye realizzò una cosa: il fatto qualcuno non lo ritenesse quanto di meglio il compagno potesse ottenere dalla vita non gli avrebbe in alcun modo impedito di amarlo, volerlo rendere felice e guadagnarsi il titolo di Fidanzato dell’anno.
Con buona pace di Queen Jackie, degli haters e di chi non riusciva a vedere la marea di buone intenzioni nascoste dietro quei suoi occhi dannatamente enormi.
 
NOTE: Quante di voi non hanno avuto un paio di brutti pensieri alle parole “Jackie just wants what’s best for me?”. Perché sembra messa lì a bella posta ma non solo per Troye… insomma, più vado avanti più trovo ispirazione per delinquere in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Un grazie a Chiaracolfer95 per il commento alla prima Shot. A presto!!! :D
   
 
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