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Autore: SparklingLetters    07/08/2014    1 recensioni
[Stable Queen]
Regina non ha vita facile, tra il complicato rapporto con la madre e l’isolamento dal resto del mondo. Poi, un giorno, fa amicizia con un ragazzino di nome Daniel…
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cora, Daniel, Henry (Padre), Regina Mills
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota dell’Autrice: Era un po’ che giocavo con l’idea di sperimentare lo stile epistolare ed ho approfittato dell’occasione in questo capitolo – Regina è in viaggio con Cora e tiene una corrispondenza segreta con Daniel. Buona lettura!

Capitolo 18
An Ode to Ink and Parchment

Castello del Re Xavier, lunedì
Caro Daniel,
se stai leggendo questa, significa che il papà mi ha fatto un favore e te l’ha data. Ti ho detto che avrei trovato un modo per tenerci in contatto – ed eccolo qui.
Qualcosa di strano e bello è successo mentre stavo preparando la valigia per il viaggio, e non ho avuto l’occasione di dirtelo prima di partire. Stavo dando una curiosata allo scaffale dei libri per trovare qualche lettura da portarmi dietro quando un tomo vecchio e impolverato ha catturato i miei occhi. A giudicare dal suo aspetto non lo tiravo fuori da anni, eppure mi ha suscitato un ricordo. Ho soffiato via lo strato di polvere dalla copertina e l’ho aperto sulla scrivania. C’era una margherita rossa, appiattita e asciutta, che mi fissava da in mezzo alle pagine.
Ti ricordi? Io sì. Ho sfogliato in fretta il libro e li ho localizzati tutti con facilità: una viola del pensiero, erica bianca, un quadrifoglio, ed un bocciolo di melo raggrinzito rosa e bianco. Sono corsa al mio guardaroba – ricordavo che era lì che avevo tenuto il fischietto in legno di salice, appeso alla sua cordicella, nascosto da occhi predatori dietro ai miei molti vestiti.
Daniel, allora non ti ho mai detto quanto significava per me; quanto disperatamente aspettavo quei momenti in cui tu saresti apparso alla mia finestra; quanto conforto trovavo nelle storie e nei piccoli doni che avevi pensato così attentamente. Soprattutto, ero semplicemente felice che tu fossi lì.
Ha significato molto allora, e significa ugualmente adesso – e molto di più. Mi manchi, Daniel. In modi vecchi e nuovi.
Ho portato il fischietto con me. Mi ricorda di te – non che abbia bisogno di un promemoria, certo… Quando lo stringo nella tasca del mio mantello, mi sento quasi come se tu fossi qui con me.
Inutile dirlo, quel conforto può certamente tornarmi utile. Il nonno è proprio come lo ricordavo, forse persino peggio. Ho deciso di non farne parola col papà per paura di ferirlo ma rimane il fatto che abbiamo ricevuto un freddo benvenuto e lui è molto sgradevole sia con me che con mia madre. Questo non fa nulla per migliorare l’umore già cattivo di lei. Spero che qualsiasi cosa per cui siamo venute qui venga conclusa in fretta e che noi potremo lasciare il castello ed il regno; a giudicare dall’apparenza, trovo che lei sia poco incline a star qui e, se possibile, abbia persino più voglia di andarsene di quanta ne ho io.
Dato che sia lei che il nonno sono occupati in altri modi e nessuno è particolarmente interessato a me o a come passo il tempo, godo di ben più libertà qui che a casa. Vedi l’ironia, non è vero? Avremmo ogni occasione di spendere tutto questo tempo insieme se non fossimo separati da leghe e leghe di terra.
Forse domani mi avventurerò fuori a cavallo – qui le stalle sono in uno stato piuttosto rovinoso ma ci sono un cavallo o due abbastanza decenti.
Amerei ricevere una tua risposta, anche se comprendo che è rischioso. Sono sicura che il papà non avrà obiezioni ad accludere la tua lettera alla propria, solo forse non firmare la risposta col tuo nome nel caso venga intercettata.
Ora mi piacerebbe molto abbracciarti, ed essere stretta da te per un po’. Fingiamo che io l’abbia fatto, d’accordo? Il più stretto degli abbracci e un bacio sulla fronte, come hai già fatto così tante volte?
Con amore,
Regina

le stalle, mercoledì
Mia amata ranocchia silvestre con tre dita,
non ci saranno nomi quando ti scrivo, per essere più al sicuro possibile.
Quando tuo padre è comparso alle stalle con la tua lettera per me, ammetto che ero come sotto shock. Ha fatto più che concordare col tuo suggerimento, però, e si è immediatamente offerto di fare da intermediario tra di noi. Sino ad adesso non avevo idea che avessimo un alleato. Comunque, che mossa audace da parte tua! Be’, credo che non dovrei essere sorpreso. Ma ti prego, sii prudente.
Mi dispiace che tu venga trattata così scortesemente. Almeno puoi fare le tue scelte quando si tratta di passare il tempo. Spero per amor tuo che rimanga così. Hai sempre desiderato più libertà, e ora è la tua occasione. Usala. Anche se non possiamo trascorrere il tempo insieme, tu puoi sempre ottenerne il meglio. Che ne dici di dare a quegli inutili stallieri pane per i loro denti? Sei riuscita ad andare a cavalcare come avevi pianificato?
Certo che mi ricordo: i fiori, il fischietto, il tuo viso ogni volta che comparivo con loro e la volta che sono arrivato tardi. Potevo vedere la tua tristezza scomparire per un po’ e quello era tutto ciò che volevo. È tutto ciò che voglio, in effetti – che tu sia più felice possibile. E poter far parte della tua felicità, non potrei chiedere di più.
Le cose sono monotone alla casa e alle stalle con te via. Ho aiutato nel giardino perché sembra che anch’io abbia un po’ di tempo tra le mani, e sai che ho una sorta di debole per il giardinaggio.
Sto iniziando a realizzare che questo sarà molto più difficile di quanto pensassi. Parlare con te è sempre semplice e molto piacevole ma questa è un’altra faccenda. Sento di avere così tanto da dire, solo che non so veramente come metterlo per iscritto. Niente sembra abbastanza buono; semplicemente le mie parole non soddisfano ciò che sento.
Sì, abbracciamoci, e depositerò una dozzina di baci sulla tua fronte. E sui tuoi occhi, e sulle tue guance, e…
Ti amo.
Il tuo ranocchio silvestre con due dita.

il mulino abbandonato, venerdì
Caro Daniel,
grazie al cielo ti è venuto in mente di usare un alibi. La lettera del papà è arrivata a colazione ed il nonno ha strappato la busta proprio davanti a me, anche se diceva chiaramente il mio nome. Ero pietrificata che saremmo stati scoperti ma dopo aver visto “Quotidiano Equestre” scarabocchiato sulla busta del tuo messaggio, si è limitato a lanciarmela dall’altra parte del tavolo – ci siamo salvati.
Non c’è davvero nessun interesse per l’equitazione in questo posto. Lo stalliere è un pigro e vecchio ubriacone che è anche il macellaio locale. Qualcuno avrebbe decisamente dovuto dargli pane per i suoi denti molto tempo fa. Penso che le stalle debbano essere state in condizioni molto più idonee quando il papà era ancora un principe qui ma sembra che, senza di lui, nessuno si sia più curato di quel che succedeva, così si è lasciato che andasse tutto il rovina. Che atroce vergogna!
Quel giorno, comunque, sono andata a cavalcare, e anche gli altri giorni. Devo cambiare cavallo perché nessuno è abbastanza in forma per più di un’uscita di seguito.
Ieri ho scoperto questo posto.
È un vecchio mulino abbandonato nel mezzo del nulla, senza nessun’altra costruzione attorno. Deve essere così da decadi ormai. L’edera ed il muschio hanno preso il controllo, e penso di aver sentito dei ratti fuggire dalla luce del sole quando ho spinto la porta scardinata e ammuffita via dalla mia strada. Non era rimasto molto. Il mobilio è minimo, rotto e in parte mangiato dal marcio e dalle formiche. Non sembrano esserci state lenzuola ma solo sacchi di farina usati come tali – anche questi sono stati mangiati da un qualche parassita o altro. Più triste di tutto il resto, ho trovato una bambola di pezza accasciata in un angolo, con una gamba mancante. È una vista triste, ed un triste posto.
A volte mi domando se questo possa essere lo stesso mulino in cui è cresciuta mia madre. Non mi sognerei di chiedere, ovviamente, perché i ricordi odiosi la farebbero senza dubbio adirare – non le è mai piaciuto parlare del suo tempo qui. Eppure, non sembro riuscire a spingere il pensiero fuori dalla mia testa. Che vita miserabile deve essere stata.
Neanche adesso qui è una meraviglia. Il nonno è leggermente meno ostile ma mentre il suo umore migliora, quello della mamma sembra peggiorare. La vedo a malapena, dal momento che trascorre giorni interi chiusa in una grande stanza. A quanto pare nessuno, me inclusa, può sapere quanto vi succede. Un giorno ho visto balle di paglia che vi venivano trascinate dentro. Nel frattempo, sento ridicole voci su quanto lei potrebbe star facendo lì – preparare pozioni ripugnanti, covare una straordinaria bestia nutrita a paglia, e trasformare la paglia in oro sono alcune delle meno fantasiose. Devo ammette che mi fa sentire sia ansiosa che offesa.
È un po’ che non entravo in contatto con persone fuori dal cerchio familiare, ed avevo quasi dimenticato la brutta fama di mia madre e di come pungono simili voci. Forse è così perché non sono più la bambina che trovava così semplice accattonarle e negarle, sapendo troppo bene che non sono per niente abbastanza lontane dalla verità; in questi giorni il dolce oblio è molto più difficile da raggiungere.
Ma basta con questo.
Raccontami di ogni cosa, Daniel. Come sta Ronzinante? E il melo – è fiorito completamente ormai? E tu? Cosa hai fatto senza di me?
La parte su come lo scrivere ti dia problemi – non potrei concordare di più. È frustrante, non è vero – scoppiare di emozioni represse? Le parole sembrano fredde e piatte in confronto a come mi sento. Ma queste parole su carta sono molto meglio che niente!
Sono lieta che ricordi che le ranocchie devono essere baciate. Vogliono essere baciate, anche, ogni giorno per il resto delle loro vite, dal ranocchio che amano.
Ti amo, Daniel.
Scrivi presto.
Con amore,
Regina

Collina delle Lucciole, domenica
Mia amata ranocchia silvestre con tre dita,
non sono in grado di dirti quanto terribilmente mi manchi. Continuo a cercare il piccione così tanto che tuo padre deve essere ormai stanco di me che giro attorno alla stia dei piccioni.
Eccomi, sulla Collina delle Lucciole, che guardo verso la valle da esattamente lo stesso posto dove abbiamo fatto un picnic insieme quella volta. Se solo tu fossi qui con me! Ho deciso di cavalcare sin quassù perché ho bisogno di qualcosa da fare, e specialmente perché sentivo che forse qui, in qualche modo, mi sarei sentito più vicino a te. Suona molto folle?
Comunque, è ancora mattina presto e c’è una foschia che aleggia sulla valle. È affascinante ed un po’ triste, e s’intona sorprendentemente bene al mio umore. Non penso che rimarrò a lungo, decisamente non sino al calare della notte. Non potrei guardare le lucciole venir fuori tutte da solo.
Sono lieto che tu sia riuscita a goderti un po’ d’equitazione, anche se la situazione che descrivi alle stalle locali è allarmante. Il Re non viaggia in carrozza? Anche senza cavallerizzi a corte, non riesco davvero a immaginare come faccia senza nessun cavallo decente.
Il posto che hai scoperto sembra ugualmente desolato e deprimente, e capisco perché tu continui a farti domande sul passato di tua madre e se i due possano essere collegati. Se lei non vuole parlarne, forse qualcuno tra la gente del luogo potrebbe ricordare qualcosa? Se davvero non riesci a lasciarlo andare, forse chiedere in giro sarebbe un’opzione. Significherebbe anche correre il rischio che lei ne abbia il sentore però, e ciò potrebbe essere addirittura più adirante che se tu glielo chiedessi direttamente. Temo di non averti aiutata molto a questo proposito, vero?
Ronzinante è quassù con me. Sembra godersi l’erba e non gli interessa minimamente questa vista spettacolare. Prometto che non gli mancherà niente mentre sei via, fatta eccezione per te ovviamente, cosa che non posso evitare. Ma questo lo sai già, non è così?
È difficile dire se il tuo melo sia già in piena fioritura. Ogni giorno penso che deve esserlo, ed ogni giorno lui procede e si supera. Il tempo gli si addice, e lui cresce rigoglioso.
Lo stesso non può essere detto di me, ma vedrò di non lamentarmi troppo. Hai ragione: finché abbiamo un mezzo per tenerci in contatto, non dovremmo compiangerci. Lavoro alle stalle e nel giardino per la maggior parte del tempo, e a volte passo persino dalla cucina per aiutare con cose come la legna da ardere, o qualsiasi altra cosa serva. Mi tiene occupato ma la mia mente vaga comunque, sai?
Non mi sognerei mai di negare alla mia dolce ranocchia i baci che desidera ardentemente, specialmente dato che voglio elargirglieli così tanto. Ogni singolo giorno.
Il sole sta venendo fuori da dietro una nuvola e, mentre la luce filtra attraverso la foschia, è una vista sorprendente. La ameresti.
Spero che tu sia in un bel posto, amor mio.
Abbi cura.
Il tuo ranocchio silvestre con due dita

da qualche parte nella Foresta Incantata, mercoledì
Caro Daniel,
non posso sopportare di dover aspettare così tanto tra le risposte. La parte peggiore è che, con ogni miglio percorso, questo non farà che peggiorare. Mia madre rifiuta di dirmi dove siamo dirette e per quanto tempo. Non so se il piccione sarà in grado di trovarci mentre proseguiamo ma tu tenta, per favore…
Il mio cuore deve aver mancato qualche battito quando ho letto l’inizio della tua lettera. Sono passati secoli dall’ultima volta che ho pensato a quel giorno sulla Collina delle Lucciole ma adesso mi sta tornando tutto alla mente. Il mio cuore desidera tanto da far male di essere lì con te. Non devi guardare le lucciole da solo, Daniel; andiamo alla Collina delle Lucciole insieme quando tornerò a casa.
Questo posto non è per niente come la Collina delle Lucciole, poco ma sicuro. La Foresta Incantata è vasta ed il paesaggio in continuo cambiamento, eppure sempre lo stesso da queste parti. Deve essere un angolo poco frequentato quello che stiamo attraversando perché il fogliame è fitto e il sentiero invaso dalla vegetazione. È quasi completamente buio sotto gli alberi, e delle erbacce continuano ad infastidire i cavalli e le ruote della carrozza – oggi il cocchiere ha dovuto fermarsi e smontare diverse volte per sbrogliare il pestilenziale sottobosco. Adesso sono persino lieta che Ronzinante sia dovuto rimanere a casa perché questo paesaggio lo disturberebbe. Suppongo abbia una sorta di bellezza selvaggia nonostante tutto ma è difficile apprezzarla quando ho un disperato bisogno di luce solare e cieli azzurri.
Non ho mai avuto occasione di chiedere del mulino. Ieri la mamma e il nonno hanno avuto una lite terribile prima della partenza, parte della quale ho origliato. Lei può essere condiscendente al suo meglio e crudele al proprio peggio quando si tratta di quelli che ritiene inferiori, ma è niente in confronto al completo disprezzo che le ha mostrato il nonno. Le sue origini sono state trattate come qualcosa di vergognoso e che la marchierà per sempre come persona di basso livello – qualcosa che, ne sono sicura, deve essere stato un commento molto offensivo e pungente per lei.
Devi sapere, Daniel, che quando chiedo di tutte quelle cose – l’albero o Ronzinante – non è perché non mi fidi di te. Lo sai, vero? Ho solo bisogno di sentirne parlare perché, be’, mi manca ogni cosa. C’è molto di casa di cui sono scontenta ma adesso voglio solo tornare a tutto ciò che lì mi rende felice.
Ciò includerebbe anche un certo ranocchio; il ranocchio sopra tutto il resto. La mia mente torna spesso a questo ranocchio.
Vorrei dire molto di più, Daniel, fare molto di più, ma c’è un limite a ciò che la mia penna e l’inchiostro su carta possono realizzare. Il futuro ci riserva qualche momento in compenso, e io posso a stento aspettare.
Fino ad allora, pensa molto alla tua ranocchia, come lei pensa molto a te.
Con amore,
Regina

il melo, sabato
Mia amata ranocchia silvestre con tre dita,
spero che questa lettera ti raggiunga. Temo che sarà più corta di quanto mi piacerebbe, e ti spiego il perché.
Abbiamo sentito dei lupi ululare per diverse notti di seguito ormai. Questa mattina un maniero vicino a mandato un messaggero per farci sapere che la scorsa notte un lupo solitario ha attaccato il loro bestiame ed ha ucciso due pecore ed un vitello. Stanno riunendo un gruppo per cacciare in questo stesso momento, e tuo padre ha offerto un paio di cavalli per aiutare. Non preoccuparti, terrò il tuo al sicuro per te. Devo preparare questi due per andare immediatamente ma voglio prima spedire questa lettera sulla sua strada – prima lo faccio, più è probabile che il piccione ti trovi ancora.
Non preoccuparti delle cose qui, amor mio, tutto viene curato.
Non vedo l’ora di rivederti.
Il tuo ranocchio silvestre con due dita

un castello oscuro, giovedì
Caro Daniel,
non fingerò nemmeno che la tua lettera non mi preoccupi. Per favore, fammi sapere il prima possibile se il lupo è stato preso e le nostre terre sono di nuovo sicure. Non fare niente di pericoloso!
Sembra che abbiamo finalmente raggiunto la nostra destinazione. Siamo ad un castello, anche se quale castello o a chi appartenga non lo so. È vuoto a parte noi ma qualcuno deve chiaramente vivere qui. Mi domando dove sia andato e perché. Mia madre, come potrebbe essere altrimenti?, mi dice di non preoccuparmi di cose che non mi riguardano.
Sembra sapere come muoversi in questo posto, in effetti. Non posso essere sicura se è stata qui prima ma decisamente non è persa. A volte sembra che stia cercando qualcosa, ma c’è anche una cassa il cui contenuto mi è, ancora una volta, sconosciuto – lei l’ha portata qui e probabilmente intende lasciarla al castello. Forse è un qualche genere di affare – lei prende qualcosa e lascia qualcosa in cambio. Semplicemente non capisco perché la segretezza e, soprattutto, perché l’altra parte deve essere via dalla propria casa.
Daniel, per favore, stai al sicuro. Per favore.
A volte i ranocchi passano notti da un amico? Penso che dovrebbero.
Sto spedendo questa lettera adesso perché ho bisogno di avere tue notizie il più presto possibile.
Con amore,
Regina

da qualche parte nella Foresta Incantata, domenica
Daniel,
prego che il tuo messaggio sia semplicemente andato perso! Non ho ricevuto nessuna risposta ed è passata più di una settimana! Niente nemmeno dal papà. Stiamo tornando a casa, ora – finalmente la mamma mi ha detto così. Ho bisogno di sapere che stai bene. Mandami una risposta, anche se è solo una parola. Il piccione mi troverà – stiamo tornando dalla stessa strada. Daniel… Prego che tu stia bene…
Regina










Note della traduttrice:
Dopo aver letto le lettere tra Daniel e Regina posso morire felice.
Scherzi (scherzi?) a parte, scusate il ritardo, e spero che il capitolo vi sia piaciuto. Vedrò di avere il prossimo pronto per martedì 12 o giovedì 14 se non riesco :)
(In questo capitolo si trova la ragione per cui ho tradotto toad come ranocchio e non come rospo... Perché è un ranocchio quello che viene baciato, giusto?!)
Grazie mille a ErZa_chan che ha aggiunto la storia tra le seguite :')
  
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