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Autore: malecseal    07/08/2014    11 recensioni
Nico non si trova a suo agio con i suoi genitori, e neanche con i suoi amici, a cui ancora non ha rivelato il suo grande segreto. Il giorno che doveva essere terribile perchè doveva rivelare il suo segreto però, diventa ben più terribile per un altro motivo.
[PercyxNico]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hazel Levesque, Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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28 gennaio. Due mesi dopo.

Nico aprì gli occhi e controllò l’orario sul cellulare.

Perbacco, le sette e mezza, e nessuno l’aveva svegliato!

Non sarebbe mai arrivato in tempo a scuola con l’autobus!

Si alzò di scatto e cominciò ad arraffare libri e quaderni nello zaino, quando la porta si aprì all’improvviso.

“AUGURI FRATELLINO!!!” Urlò Hazel entrando con la sua solita grazia nella stanza e facendo quasi cadere Nico all’indietro quando lo baciò sulla guancia.

“Non si compiono sedici anni tutti i giorni!” trillò entusiasta.

“No, infatti. Solo una volta, così come quindici, diciassette e diciotto!” Sbuffò Nico.

“Quindi non capisco questo entusiasmo. Comunque, perché mi hai disattivato la sveglia? È tardissimo!”

“Uhm, non credo che andrai a scuola con l’autobus oggi. Se ti affacci alla finestra vedrai una macchina azzurra con un guidatore decisamente sexy…” Rispose Hazel con un occhiolino.

Nico arrancò velocemente verso la finestra, infilandosi i jeans.

Sotto c’era un Percy sorridente che lo salutò con la mano.

“Oh miei dei Hazel, e me lo dici così?!” esclamò Nico rosso come un peperone.

“Avanti, non far aspettare il tuo ragazzo” le disse lei dolcemente.

Il suo ragazzo.

Si erano messi insieme da due mesi e Nico ancora non credeva che quella meraviglia di ragazzo stesse con lui.

Ogni tanto ancora si incantava a guardarlo mentre faceva una cosa qualunque, anche stiracchiarsi, e lui lo prendeva sempre in giro.

 “Ehm, Nico?”

Mh?”

“Ti sei messo i  pantaloni al contrario.”

Il ragazzo arrossì e cercò di levarseli velocemente e metterseli al verso giusto.

Hazel gli sorrise.

“Ci vediamo a scuola, non fare disastri!” lo salutò.

Nico infilò un maglione e il suo giubbotto preferito, una vecchia giacca da aviatore, poi scese di corsa da Percy, che lo salutò con un veloce bacio sulla bocca.

“Ben svegliato! E… tanti auguri!”

Nico sorrise, baciandolo a sa volta, Ultimamente sorrideva un po’ più spesso, ma i sorrisi che rivolgeva a Percy erano sempre i più grandi e luminosi.

“Allora, sei pronto per la tua festa di stasera?”

“Ehi, sai che non mi piacciono le feste!”

Percy alzò le spalle, facendo partire la macchina.

“È stata un’idea di Piper, che tua sorella è stata più che felice di supportare”.

Nico non potè far a meno di riflettere su quanto fosse diventata dolce Hazel da quel giorno di Novembre.

Aveva giurato di fare del suo meglio, e finora l’aveva fatto davvero.

Dopo aver chiacchierato un po’ arrivarono alla scuola, e come al solito Percy mise il braccio intorno alle spalle del più piccolo per accompagnarlo in classe.

Percy” disse lui imbarazzato quando arrivarono alla porta dell’aula. “Ci… ci guardano tutti!”

“Per gli slip di Poseidone, Nico!” sbuffò lui, girandosi per raggiungere la sua classe. “Stiamo insieme da due mesi, lo shock iniziale dovrebbe essere superato!”

E lo shock era stato anche bello forte, pensò Nico sedendosi al suo posto.

 

 Tutta la scuola era rimasta sbalordita quando il bellissimo e atletico capitano della squadra di nuoto aveva lasciato la più brillante della scuola per mettersi con… Un minuscolo e tetro ragazzino del secondo anno con evidenti problemi di adattamento,

Certo, tutti lo trovavano interessante per la vecchia storia di Ethan e Luke (come se essere picchiati a sangue sia interessante! Aveva sbottato lui a una certa Clarisse)

Ma niente di più.

All’inizio tutti pensavano che quel Jackson si fosse semplicemente intenerito per tutto quello che era successo, ma dopo un mesetto la cosa era diventata palese, e Percy non si faceva problemi a confermarlo sorridendo a chiunque lo chiedesse. Nico aveva incontrato un po’ più di problemi per via della sua timidezza, e per questo i suoi amici si erano preoccupati di non lasciarlo mai da solo nelle grinfie dei curiosi, sapendo che c’era il rischio di un infarto.

A sentir Jason, sembrava che Annabeth e Percy si fossero lasciati in pace. All’inizio la ragazza aveva cercato di fare la dura, ma poi si era sciolta abbracciando Percy e dicendogli tutto quello che aveva detto in mensa a Nico quel giorno, ed era rientrata tranquillamente nel gruppo, collaborando con gli altri a sguinzagliare la furia degli dei contro chiunque avesse creato problemi a Nico.

Ethan Nakamura era tornato dalla sua sospensione più arrabbiato  che mai, questa volta con una benda sull’occhio: pareva che sua madre lo avesse picchiato, e che quell’occhio fosse ridotto in brutte condizioni.

Aveva cercato di pescare Nico da solo per fargli un bel discorsetto, ma quando lo aveva visto mano nella mano con Percy si era limitato ad insultarlo e a darsela a gambe.

Quel pomeriggio poi Ethan era entrato in un bagno, ignorando gli avvertimenti di alcuni studenti che lo avevano visto chiuso tutto il giorno da  un tizio iperattivo riccio del secondo anno, uscendone con le mutande e i pantaloni in fiamme.

Nico rise pensando al suo umiliante ritorno a casa con pantaloni e mutande a brandelli, ma Leo con un sorrisetto furbo non volle spiegare il meccanismo. Disse solo che si era fatto aiutare da un certo Beckendorf dell’ultimo anno.

“Io  lo conosco!” Aveva detto Piper. “Sta con Silena, una ragazza della nostra classe. Sono così adorabili!”

Perfino i fratelli Stoll si erano complimentati con Leo per quel trucco, definendolo un colpo da maestro.

“Niente di eccezionale!” si era schernito. “Basta sfruttare bene il meccanismo dello sciacquone…” e si era allontanato parlottando con quei due.

Ethan non era più così coraggioso senza il suo gruppo a seguito.

Appena prima delle vacanze di Natale Luke era andato da Nico mano nella mano con Annabeth (guadagnandosi le occhiatacce di Percy sia per via di Nico che per via della ragazza) e si era scusato per il suo comportamento imperdonabile.

Lo invitò a prendere una cioccolata calda a casa sua e gli raccontò di aver passato un brutto  periodo per via dei suoi genitori: il padre sembrava lo avesse abbandonato e la madre si era ammalata.

Luke spiegò che aveva cominciato a rabbuiarsi e, da gentile e disponibile era diventato un vero diavolo con tutti, aggregandosi a quella canaglia di Ethan.

Poi era arrivata Annabeth, che lo aveva aiutato a pentirsi per quello che aveva fatto a Nico.

Suo padre era tornato e sua madre si era ristabilita, e lui aveva deciso di dimenticare gli errori fatti e di ricominciare da capo.

Aveva confessato  ad Annabeth i suoi sentimenti, e lei aveva risposto a Luke che aveva una cotta per lui da una vita.

Nico sorrise ripensando a Luke che si alzava in piedi e gli tendeva la mano, proponendo di cominciare ad essere amici.

Lui si era solennemente tirato in piedi  con la stampella e aveva stretto la mano, poi dopo essersi guardati negli occhi avevano sorriso e Luke aveva accompagnato Nico a casa.

Il giorno dopo  Percy a mensa, dopo aver saputo del dialogo, aveva tenuto il broncio per un quarto d’ora dicendo che lui gli avrebbe spaccato il naso, altro che stretto la mano.

Invece Jason e Hazel si erano complimentati con Nico dicendogli che aveva sconfitto il suo difetto più grande, portare rancore.

Poi Jason aveva iniziato una lunga e noiosa predica sull’importanza del perdono, e Leo per scherzare aveva preso una tovaglia da un tavolo vicino e gliel’aveva messa intorno al collo a mo’ di stola, come se fosse un prete.

“Oh, continui don Grace!” aveva supplicato quando lui si era interrotto, irritato. “Non voglio finire all’inferno!”

Risero tutti, anche Jason, dopo aver fatto una finta espressione da duro. 

 

Per un Nico perso nei ricordi degli ultimi avvenimenti, le ore di lezione passarono velocemente.

Stava rifettendo, quando suonò la campanella del pranzo.

Nico e Leo raggiunsero gli amici a mensa.

“Il tavolo oggi è più affollato del solito” fischiò Leo.

Vicino ad Annabeth era seduto Luke, che mangiava in silenzio subendo gli sguardi assassini di Percy.

“Ehi Nico… io lo avevo detto ad Annabeth che era meglio se continuavo a mangiare da solo…” si giustificò il biondo confuso.

Nico annuì divertito.

Percy, lascialo stare.” Disse sedendosi sulle ginocchia del suo ragazzo e baciandolo.

Percy dimenticò per un attimo Luke tutto ciò che aveva intorno, quando il tossicchiare di Leo lo riportò alla realtà.

“Ehm ehm, un attimo di attenzione… c’è gente, ragazzi!”

Nico arrossì e raggiunse una sedia vicina.

“A questo punto diamo una piccola anticipazione della festa di oggi!”

Disse il riccio allegro, tirando fuori un muffin con una candelina.

“Avanti Nico, facci vedere che polmoni hai!” Trillò accendendola.

Nico maledì mille volte i compleanni, e soprattutto gli amici che cantavano tanti auguri mentre lui non poteva far altro  che fissare la candelina sperando che finissero in fretta.

                         ***

Quando tornò a casa per poco non gli prese un colpo.

“Uh, lo sapevo! Non dovevo incaricare Persefone e papà delle decorazioni!” si lamentò Hazel.

I lati della stanze erano pieni di tutti i più strani fiori multicolori, mentre erano appesi al soffitto orribili striscioni con cartoncini a forma di scheletri.

Sopra al camino qualcuno aveva scritto    AUGURI FIGLIO con cartoncini a forma di ossa.

“Oh, no!” Sbuffò Hazel, cercando maldestramente di muovere gli ossicini di cartone per formare la parola NICO al posto di FIGLIO.

“Ehm, Hazel, va bene così… è fantastico, davvero…” cercò di dire Nico  un po’ imbarazzato.

In quel momento suonò il campanello,  e quando aprì la porta il ragazzo si trovò il salotto invaso da Percy, Annabeth, Jason, Leo, Frank e Piper carichi di pacchetti e pacchettini.

“Allora, è qui la festa?” Esclamò Percy, prendendo in braccio Nico.

“Uhm, calmatevi!” balbettò lui arrossendo, ma si vedeva che era felice dal largo sorriso che aveva in faccia.

“Ho un certo languorino, che si mangia?” Chiese Leo, lanciando sul divano la busta di regali che portava.

Hazel fece l’occhiolino. “Demetra ha pensato a un bel buffet… andate a vedere in cucina!”

I ragazzi si fiondarono tutti verso la stanza, dove il tavolo era completamente occupato da piatti di dolci  e bibite.

“Accidenti Nico! Qui si prospetta davvero una festa interessante!” Dichiarò Frank masticando soddisfatto un dolce al limone.

               ***

Quando si ha Leo Valdez nel gruppo è impossibile annoiarsi, diciamocelo.

Per tutto il pomeriggio li tenne impegnati con giochi e  scherzi, compreso un obbligo e verità in cui Nico fu costretto a fare uno spogliarello che avrebbe tanto voluto evitare (con tanto di musichetta che il malefico Leo aveva preparato sul suo cellulare.)

“I boxer li vorrei tenere, se non vi dispiace!!” Protestò imbarazzato arrivato a quel punto cruciale.

“Tranquillo di Angelo, quella è una cosa che riguarda me dopo!” Scherzò Percy, meritandosi una gomitata da Jason tra le risate generali.

Verso le otto Hazel andò  in cucina e tornò con una gigantesca torta e sedici candeline, che Nico non riuscì a spegnere da solo.

Per dissimulare la mancanza di fiato, al quarto tentativo disse che “sarebbe carino spegnerle tutti  insieme”.

La torta era buonissima, e Hazel gli rivelò che Demetra era stata tutta la mattina a farla.

“I regali!!” ruggì Leo a un certo punto.

Per favore! Pensò Nico. Detesto aprire i regali quasi quanto detesto quando cantate tanti auguri!

“Questo è da parte mi e di Hazel!” Sorrise Frank, porgendogli un pacchetto.

Il ragazzo lo aprì, curioso.

“Wow, l’ultima espansione di Mitomagia con gli eserciti di Gea! Ma è rarissima!”

Sì…” trillò Hazel. “Abbiamo girato tutte le fumetterie della città per trovarlo!”

“E Hazel mi ha dovuto prendere a gomitate per non farmelo comprare per me…” ammise Frank grattandosi la testa.

“Tocca a me!” ridacchiò Jason, con un pacco un po’ più grande. “Da me e Piper!”

Nico lo aprì tirandone fuori un costume da bagno nero e un completo decisamente elegante.

“Grazie ma… cosa dovrei farci? Siamo fuori stagione!”

“Ti serviranno” dichiarò Piper sorridendo.

Poi fu la volta di Annabeth e Leo, che gli avevano regalato rispettivamente un libro e un set di personaggi di Mitomagia costruiti a mano.

“Ti darò più tardi il mio regalo!” disse Percy allegro.

“Ce n’è un altro!” esclamò Hazel. Da parte di Demetra.”

“Non doveva!” disse Nico sorridendo. “Già ha fatto tanto con quei dolci!”

“Dai aprilo!” lo incoraggiarono.

Nico stracciò l’incarto e alzò un bitorzoluto maglione verde fatto a mano con teschio ricamato davanti.

È… ehm… carino… devo ricordarmi  di ringraziarla!”

 La festa andò avanti per un po’, poi se ne andarono tutti uno dopo l’altro.

Hazel addusse la scusa di voler accompagnare Frank per lasciare Nico e Percy da soli.

“Allora, qual è il mio regalo?” chiese il più piccolo, appoggiando la testa alla spalla di Percy.

Mh, sei un piccolo ingordo, Nico!” lo prese in  giro  lui, accarezzandolo.

“A me basterebbe il maglione di Demetra! Anzi, spero proprio che metterai quello invece del completo di Jason, nel posto dove andremo!”

Nico inclinò la testa di lato, curioso. “Dove?”

Con un gesto teatrale, Percy tirò fuori dalla tasca una busta e gliela porse.

Sono… uhm, due biglietti.”

“Caro mio, sto per portarti nel complesso termale più grande della zona! Nonché uno degli alberghi più lussuosi!”

Percy, ma è inverno! Non è tempo per andare in piscina!”

“Non è una piscina” Replicò lui. “Sono terme! Un modo rilassante per farti entrare in acqua, visto che in una piscina normale non lo faresti mai!

Dicono che sia ancora più bello con la neve intorno” concluse, baciandolo.

Nico arrossì fino alla punta delle orecchie.

“Quando partiamo?” chiese.

“L’aereo parte domattina!” comunicò Percy allegro.

“Cosa? E le valigie?” esclamò il più piccolo, divincolandosi dall’abbraccio per andare a prepararsi.

“Aspetta” lo trattenne Percy. “Direi che qualche ora di sonno possiamo farcela.”

Nico rimase per un istante a fissare gli occhi verdi del suo ragazzo, che ricambiò lo sguardo, poi si abbandonò tra le sue braccia.

Rimasero sdraiati sul divano per un po’, poi Percy alzò il viso di Nico e lo guardò in faccia.

Ti amo.” Gli sussurrò in italiano.

Nico sgranò gli occhi. “Come fai a …?”

“Andiamo Nico, non dirmi che non hai pensato che potessi informarmi dopo che me l’hai sussurrato quella volta!”

L’espressione di Nico si distese in un sorriso.

Sì… Ti amo, Percy.” Gli rispose, stringendosi al suo petto.

 

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ANGOLO AUTRICE: ebbene sì, è finita! Grazie a tutti per averla seguita e per le recensioni positive… Che dire, mi sono divertita molto a scriverla!

Vi saluto per un po’, a settembre tornerò alla carica con quella fanfic lunga di cui ho parlato nel capitolo precedente!

Se volete contattarmi per qualsiasi motivo andate nella pagina face book nella descrizione del mio account.

Vi saluto e vi auguro buona estate (finalmente anche per me! xD) Con questa one shot:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2760808

Ciao ciao!

 

  
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