28 gennaio. Due mesi dopo.
Nico aprì gli
occhi e controllò l’orario sul cellulare.
Perbacco, le sette
e mezza, e nessuno l’aveva svegliato!
Non sarebbe mai
arrivato in tempo a scuola con l’autobus!
Si alzò di scatto
e cominciò ad arraffare libri e quaderni nello zaino, quando la porta si aprì
all’improvviso.
“AUGURI
FRATELLINO!!!” Urlò Hazel entrando con la sua solita
grazia nella stanza e facendo quasi cadere Nico all’indietro quando lo baciò
sulla guancia.
“Non si compiono
sedici anni tutti i giorni!” trillò entusiasta.
“No, infatti. Solo
una volta, così come quindici, diciassette e diciotto!” Sbuffò Nico.
“Quindi non
capisco questo entusiasmo. Comunque, perché mi hai disattivato la sveglia? È
tardissimo!”
“Uhm, non credo
che andrai a scuola con l’autobus oggi. Se ti affacci alla finestra vedrai una
macchina azzurra con un guidatore decisamente sexy…”
Rispose Hazel con un occhiolino.
Nico arrancò
velocemente verso la finestra, infilandosi i jeans.
Sotto c’era un Percy sorridente che lo salutò con la mano.
“Oh miei dei Hazel, e me lo dici così?!” esclamò Nico rosso come un
peperone.
“Avanti, non far
aspettare il tuo ragazzo” le disse lei dolcemente.
Il suo ragazzo.
Si erano messi
insieme da due mesi e Nico ancora non credeva che quella meraviglia di ragazzo
stesse con lui.
Ogni tanto ancora
si incantava a guardarlo mentre faceva una cosa qualunque, anche stiracchiarsi,
e lui lo prendeva sempre in giro.
“Ehm, Nico?”
“Mh?”
“Ti sei messo
i pantaloni al contrario.”
Il ragazzo arrossì
e cercò di levarseli velocemente e metterseli al verso giusto.
Hazel gli sorrise.
“Ci vediamo a
scuola, non fare disastri!” lo salutò.
Nico infilò un
maglione e il suo giubbotto preferito, una vecchia giacca da aviatore, poi
scese di corsa da Percy, che lo salutò con un veloce
bacio sulla bocca.
“Ben svegliato! E… tanti auguri!”
Nico sorrise,
baciandolo a sa volta, Ultimamente sorrideva un po’ più spesso, ma i sorrisi
che rivolgeva a Percy erano sempre i più grandi e
luminosi.
“Allora, sei pronto
per la tua festa di stasera?”
“Ehi, sai che non
mi piacciono le feste!”
Percy alzò le spalle, facendo partire la
macchina.
“È stata un’idea
di Piper, che tua sorella è stata più che felice di
supportare”.
Nico non potè far a meno di riflettere su quanto fosse diventata
dolce Hazel da quel giorno di Novembre.
Aveva giurato di
fare del suo meglio, e finora l’aveva fatto davvero.
Dopo aver
chiacchierato un po’ arrivarono alla scuola, e come al solito Percy mise il braccio intorno alle spalle del più piccolo
per accompagnarlo in classe.
“Percy” disse lui imbarazzato quando arrivarono alla porta
dell’aula. “Ci… ci guardano tutti!”
“Per gli slip di Poseidone, Nico!” sbuffò lui, girandosi per raggiungere la
sua classe. “Stiamo insieme da due mesi, lo shock iniziale dovrebbe essere
superato!”
E lo shock era
stato anche bello forte, pensò Nico sedendosi al suo posto.
Tutta la scuola era rimasta sbalordita quando
il bellissimo e atletico capitano della squadra di nuoto aveva lasciato la più
brillante della scuola per mettersi con… Un minuscolo
e tetro ragazzino del secondo anno con evidenti problemi di adattamento,
Certo, tutti lo
trovavano interessante per la vecchia
storia di Ethan e Luke (come se essere picchiati a sangue sia interessante!
Aveva sbottato lui a una certa Clarisse)
Ma niente di più.
All’inizio tutti
pensavano che quel Jackson si fosse semplicemente intenerito per tutto quello
che era successo, ma dopo un mesetto la cosa era diventata palese, e Percy non si faceva problemi a confermarlo sorridendo a
chiunque lo chiedesse. Nico aveva incontrato un po’ più di problemi per via
della sua timidezza, e per questo i suoi amici si erano preoccupati di non
lasciarlo mai da solo nelle grinfie dei curiosi, sapendo che c’era il rischio
di un infarto.
A sentir Jason,
sembrava che Annabeth e Percy
si fossero lasciati in pace. All’inizio la ragazza aveva cercato di fare la
dura, ma poi si era sciolta abbracciando Percy e
dicendogli tutto quello che aveva detto in mensa a Nico quel giorno, ed era
rientrata tranquillamente nel gruppo, collaborando con gli altri a
sguinzagliare la furia degli dei contro chiunque avesse creato problemi a Nico.
Ethan Nakamura era tornato dalla sua sospensione più
arrabbiato che mai, questa volta con una
benda sull’occhio: pareva che sua madre lo avesse picchiato, e che quell’occhio
fosse ridotto in brutte condizioni.
Aveva cercato di
pescare Nico da solo per fargli un bel discorsetto, ma quando lo aveva visto
mano nella mano con Percy si era limitato ad
insultarlo e a darsela a gambe.
Quel pomeriggio
poi Ethan era entrato in un bagno, ignorando gli avvertimenti di alcuni
studenti che lo avevano visto chiuso tutto il giorno da un tizio iperattivo riccio del secondo anno,
uscendone con le mutande e i pantaloni in fiamme.
Nico rise pensando
al suo umiliante ritorno a casa con pantaloni e mutande a brandelli, ma Leo con
un sorrisetto furbo non volle spiegare il meccanismo. Disse solo che si era
fatto aiutare da un certo Beckendorf dell’ultimo
anno.
“Io lo conosco!” Aveva detto Piper.
“Sta con Silena, una ragazza della nostra classe.
Sono così adorabili!”
Perfino i fratelli
Stoll si erano complimentati con Leo per quel trucco,
definendolo un colpo da maestro.
“Niente di
eccezionale!” si era schernito. “Basta sfruttare bene il meccanismo dello sciacquone…” e si era allontanato parlottando con quei due.
Ethan non era più
così coraggioso senza il suo gruppo a seguito.
Appena prima delle
vacanze di Natale Luke era andato da Nico mano nella mano con Annabeth (guadagnandosi le occhiatacce di Percy sia per via di Nico che per via della ragazza) e si
era scusato per il suo comportamento imperdonabile.
Lo invitò a
prendere una cioccolata calda a casa sua e gli raccontò di aver passato un
brutto periodo per via dei suoi
genitori: il padre sembrava lo avesse abbandonato e la madre si era ammalata.
Luke spiegò che
aveva cominciato a rabbuiarsi e, da gentile e disponibile era diventato un vero
diavolo con tutti, aggregandosi a quella canaglia di Ethan.
Poi era arrivata Annabeth, che lo aveva aiutato a pentirsi per quello che
aveva fatto a Nico.
Suo padre era
tornato e sua madre si era ristabilita, e lui aveva deciso di dimenticare gli
errori fatti e di ricominciare da capo.
Aveva
confessato ad Annabeth
i suoi sentimenti, e lei aveva risposto a Luke che aveva una cotta per lui da
una vita.
Nico
sorrise ripensando a Luke che si alzava in piedi e gli tendeva la mano,
proponendo di cominciare ad essere amici.
Lui
si era solennemente tirato in piedi con
la stampella e aveva stretto la mano, poi dopo essersi guardati negli occhi
avevano sorriso e Luke aveva accompagnato Nico a casa.
Il
giorno dopo Percy
a mensa, dopo aver saputo del dialogo, aveva tenuto il broncio per un quarto
d’ora dicendo che lui gli avrebbe spaccato il naso, altro che stretto la mano.
Invece
Jason e Hazel si erano complimentati con Nico
dicendogli che aveva sconfitto il suo difetto più grande, portare rancore.
Poi
Jason aveva iniziato una lunga e noiosa predica sull’importanza del perdono, e
Leo per scherzare aveva preso una tovaglia da un tavolo vicino e gliel’aveva
messa intorno al collo a mo’ di stola, come se fosse un prete.
“Oh,
continui don Grace!” aveva supplicato quando lui si era interrotto, irritato.
“Non voglio finire all’inferno!”
Risero
tutti, anche Jason, dopo aver fatto una finta espressione da duro.
Per
un Nico perso nei ricordi degli ultimi avvenimenti, le ore di lezione passarono
velocemente.
Stava
rifettendo, quando suonò la campanella del pranzo.
Nico
e Leo raggiunsero gli amici a mensa.
“Il
tavolo oggi è più affollato del solito” fischiò Leo.
Vicino
ad Annabeth era seduto Luke, che mangiava in silenzio
subendo gli sguardi assassini di Percy.
“Ehi
Nico… io lo avevo detto ad Annabeth
che era meglio se continuavo a mangiare da solo…” si
giustificò il biondo confuso.
Nico
annuì divertito.
“Percy, lascialo stare.” Disse sedendosi sulle ginocchia del
suo ragazzo e baciandolo.
Percy dimenticò per un attimo Luke tutto ciò che aveva intorno,
quando il tossicchiare di Leo lo riportò alla realtà.
“Ehm
ehm, un attimo di attenzione… c’è gente, ragazzi!”
Nico
arrossì e raggiunse una sedia vicina.
“A
questo punto diamo una piccola anticipazione della festa di oggi!”
Disse
il riccio allegro, tirando fuori un muffin con una candelina.
“Avanti
Nico, facci vedere che polmoni hai!” Trillò accendendola.
Nico
maledì mille volte i compleanni, e soprattutto gli amici che cantavano tanti
auguri mentre lui non poteva far altro
che fissare la candelina sperando che finissero in fretta.
***
Quando
tornò a casa per poco non gli prese un colpo.
“Uh,
lo sapevo! Non dovevo incaricare Persefone e papà
delle decorazioni!” si lamentò Hazel.
I
lati della stanze erano pieni di tutti i più strani fiori multicolori, mentre
erano appesi al soffitto orribili striscioni con cartoncini a forma di
scheletri.
Sopra
al camino qualcuno aveva scritto AUGURI FIGLIO con cartoncini a forma di ossa.
“Oh,
no!” Sbuffò Hazel, cercando maldestramente di muovere
gli ossicini di cartone per formare la parola NICO al posto di FIGLIO.
“Ehm,
Hazel, va bene così… è
fantastico, davvero…” cercò di dire Nico un po’ imbarazzato.
In
quel momento suonò il campanello, e
quando aprì la porta il ragazzo si trovò il salotto invaso da Percy, Annabeth, Jason, Leo,
Frank e Piper carichi di pacchetti e pacchettini.
“Allora,
è qui la festa?” Esclamò Percy, prendendo in braccio
Nico.
“Uhm,
calmatevi!” balbettò lui arrossendo, ma si vedeva che era felice dal largo sorriso
che aveva in faccia.
“Ho
un certo languorino, che si mangia?” Chiese Leo,
lanciando sul divano la busta di regali che portava.
Hazel fece l’occhiolino. “Demetra ha pensato a un bel buffet… andate a vedere in cucina!”
I
ragazzi si fiondarono tutti verso la stanza, dove il tavolo era completamente
occupato da piatti di dolci e bibite.
“Accidenti
Nico! Qui si prospetta davvero una festa interessante!” Dichiarò Frank
masticando soddisfatto un dolce al limone.
***
Quando
si ha Leo Valdez nel gruppo è impossibile annoiarsi,
diciamocelo.
Per
tutto il pomeriggio li tenne impegnati con giochi e scherzi, compreso un obbligo e verità in cui
Nico fu costretto a fare uno spogliarello che avrebbe tanto voluto evitare (con
tanto di musichetta che il malefico Leo aveva preparato sul suo cellulare.)
“I
boxer li vorrei tenere, se non vi dispiace!!” Protestò imbarazzato arrivato a
quel punto cruciale.
“Tranquillo
di Angelo, quella è una cosa che riguarda me dopo!” Scherzò Percy,
meritandosi una gomitata da Jason tra le risate generali.
Verso
le otto Hazel andò
in cucina e tornò con una gigantesca torta e sedici candeline, che Nico
non riuscì a spegnere da solo.
Per
dissimulare la mancanza di fiato, al quarto tentativo disse che “sarebbe carino
spegnerle tutti insieme”.
La
torta era buonissima, e Hazel gli rivelò che Demetra
era stata tutta la mattina a farla.
“I
regali!!” ruggì Leo a un certo punto.
Per favore! Pensò Nico. Detesto aprire i regali quasi quanto detesto quando cantate tanti
auguri!
“Questo
è da parte mi e di Hazel!” Sorrise Frank, porgendogli
un pacchetto.
Il
ragazzo lo aprì, curioso.
“Wow,
l’ultima espansione di Mitomagia con gli eserciti di Gea! Ma è rarissima!”
“Sì…” trillò Hazel. “Abbiamo
girato tutte le fumetterie della città per trovarlo!”
“E
Hazel mi ha dovuto prendere a gomitate per non
farmelo comprare per me…” ammise Frank grattandosi la
testa.
“Tocca
a me!” ridacchiò Jason, con un pacco un po’ più grande. “Da me e Piper!”
Nico
lo aprì tirandone fuori un costume da bagno nero e un completo decisamente
elegante.
“Grazie
ma… cosa dovrei farci? Siamo fuori stagione!”
“Ti
serviranno” dichiarò Piper sorridendo.
Poi
fu la volta di Annabeth e Leo, che gli avevano
regalato rispettivamente un libro e un set di personaggi di Mitomagia
costruiti a mano.
“Ti
darò più tardi il mio regalo!” disse Percy allegro.
“Ce
n’è un altro!” esclamò Hazel. Da parte di Demetra.”
“Non
doveva!” disse Nico sorridendo. “Già ha fatto tanto con quei dolci!”
“Dai
aprilo!” lo incoraggiarono.
Nico
stracciò l’incarto e alzò un bitorzoluto maglione verde fatto a mano con
teschio ricamato davanti.
“È… ehm… carino…
devo ricordarmi di ringraziarla!”
La festa andò avanti per un po’, poi se ne
andarono tutti uno dopo l’altro.
Hazel addusse la scusa di voler accompagnare Frank per lasciare
Nico e Percy da soli.
“Allora,
qual è il mio regalo?” chiese il più piccolo, appoggiando la testa alla spalla
di Percy.
“Mh, sei un piccolo ingordo, Nico!” lo prese in giro
lui, accarezzandolo.
“A
me basterebbe il maglione di Demetra! Anzi, spero proprio che metterai quello
invece del completo di Jason, nel posto dove andremo!”
Nico
inclinò la testa di lato, curioso. “Dove?”
Con
un gesto teatrale, Percy tirò fuori dalla tasca una
busta e gliela porse.
“Sono… uhm, due biglietti.”
“Caro
mio, sto per portarti nel complesso termale più grande della zona! Nonché uno
degli alberghi più lussuosi!”
“Percy, ma è inverno! Non è tempo per andare in piscina!”
“Non
è una piscina” Replicò lui. “Sono terme! Un modo rilassante per farti entrare
in acqua, visto che in una piscina normale non lo faresti mai!
Dicono
che sia ancora più bello con la neve intorno” concluse, baciandolo.
Nico
arrossì fino alla punta delle orecchie.
“Quando
partiamo?” chiese.
“L’aereo
parte domattina!” comunicò Percy allegro.
“Cosa?
E le valigie?” esclamò il più piccolo, divincolandosi dall’abbraccio per andare
a prepararsi.
“Aspetta”
lo trattenne Percy. “Direi che qualche ora di sonno
possiamo farcela.”
Nico
rimase per un istante a fissare gli occhi verdi del suo ragazzo, che ricambiò
lo sguardo, poi si abbandonò tra le sue braccia.
Rimasero
sdraiati sul divano per un po’, poi Percy alzò il
viso di Nico e lo guardò in faccia.
“Ti amo.” Gli sussurrò in italiano.
Nico
sgranò gli occhi. “Come fai a …?”
“Andiamo
Nico, non dirmi che non hai pensato che potessi informarmi dopo che me l’hai
sussurrato quella volta!”
L’espressione
di Nico si distese in un sorriso.
“Sì… Ti amo, Percy.” Gli rispose,
stringendosi al suo petto.
ANGOLO AUTRICE: ebbene sì, è
finita! Grazie a tutti per averla seguita e per le recensioni positive… Che dire, mi sono divertita molto a scriverla!
Vi saluto per un po’, a settembre
tornerò alla carica con quella fanfic lunga di cui ho
parlato nel capitolo precedente!
Se volete contattarmi per
qualsiasi motivo andate nella pagina face book nella descrizione del mio
account.
Vi saluto e vi auguro buona
estate (finalmente anche per me! xD) Con questa one shot:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2760808
Ciao ciao!