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Autore: yrrahllain    07/08/2014    1 recensioni
Tre ragazze. Un'avventura ai confini della realtà dove interverranno creature mostruose e incredibili. Per aiutarle, 5 ragazzi che la maggior parte delle volte combineranno solo casini. Spero che vi farà ridere e vi divertirete a leggerla. Dedicata al mio team di editor, Lai e Silvietta. Senza di voi questa storia non esisterebbe. Vi voglio bene.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~~CAPITOLO 1
Sento, percepisco, tocco. Sento il sonno che mi appesantisce le membra, sento i movimenti leggeri della natura che mi circonda: il lieve venticello che mi scompiglia i capelli, le formiche che muovono i fili d’erba sotto di me. Percepisco il sole che batte sulle mie palpebre chiuse, la presenza di Silvia e il suo sussurro che si disperde nel vento. Tocco i fili d’erba sotto la mia mano che mi fanno il solletico e la terra che mi sporca le dita. Sento, percepisco, tocco.
“Francesca, svegliati” mi sussurra Silvia con la sua voce profonda. Mi desto dal mio sonno leggero con un lamento e mi rigiro. Silvia è sdraiata vicino a me. Sta disegnando, ovviamente. Ho sentito di persone che considerano la danza lo specchio dell’anima. Ecco, per Silvia lo sono i disegni. Solitamente disegna i manga insieme ad Livia, si mettono sedute intorno a un tavolo e si dedicano ognuna ai propri fogli. A me piacciono molto i suoi disegni perché riescono a colpirmi nel profondo. Silvia, d’altro canto, è tutto tranne che superficiale. L’ho conosciuta ad un soggiorno estivo insieme ad Livia. A prima vista mi è sembrata una ragazza simpatica come tante, poi ho scoperto quanto fosse profonda. Stare vicino a Silvia è come stare vicino a un pozzo colmo fino all’orlo e tu devi scoprirlo mano a mano. E’ una cosa che mi mette un po’ in soggezione, perché alla fine io sono solo una semplice pozzanghera o al massimo uno stagno, non so nemmeno come faccia a sopportarmi. Anche Livia è un pozzo secondo me, ma al contrario di Silvia non si nota molto. Con Livia devi scavare molto di più, ma sono sicura che ne valga la pena. E’ una ragazza simpatica, un po’ timida all’apparenza. Ama il calcio e il disegno e il suo sogno è intervistare Ibrahimovic. Le piace Tiziano Ferro e spesso ci mettiamo a cantare le sue canzoni anche se Silvia odia quando lo facciamo. Tiziano Ferro è tutt’altro che il suo genere.
“Forza, mi ha chiamato Livia. Dice di raggiungerla in un kebab”.
“Ovviamente. Livia ama il kebab, probabilmente vivrebbe solo di quello” Rido.
“E di nutella e pizza, hai dimenticato”. Mi corregge Silvia ridendo insieme a me.
Ci alziamo dal prato dove abbiamo fatto il nostro pic-nic e ci dirigiamo verso la fermata dell’autobus poco lontana. Molte fermate dopo, prima che possa cominciare ad insultare Livia per aver scelto il kebab più lontano della città, ci troviamo davanti al negozio. E’ sera tardi e dentro c’è solo lei. Chi altro sano di mente va a mangiare in un kebab al posto di un MacDonald’s? Nemmeno i turchi, solo Livia. Ci salutiamo calorosamente e ci sediamo al bancone. Il posto è pulito, con poche sedie e tavoli e molti fiori. Saranno fiori provenienti dalla Turchia? Non ne ho idea, non sono di certo un’esperta di fiori turchi. Davanti a noi, c’è un ragazzo che sta lavando silenziosamente i bicchieri. Noto che è un bel ragazzo, anche se non è il mio tipo. Pelle abbronzata, occhi marroni penetranti e capelli neri con una cresta. A quanto pare, anche i turchi si sono adeguati alle nostre pettinature occidentali. “Zayn Malik” recita la sua targhetta attaccata alla camicia da lavoro di un orrendo color pipì. Mentre io cerco di stabilire se questo bel cameriere ha gli addominali oppure no, cosa molto difficile vista la larghezza di questa maledetta camicia giallognola, Silvia e Livia si raccontano le ultime novità.
“Ho già fatto domanda per l’università, così potrò diventare una giornalista sportiva e…”
“Intervistare Ibrahimovic” conclude per lei Silvia.
“Esatto”.
Zayn si allontana dal bancone e si dirige nel magazzino proprio nel momento in cui stavo per chiedergli un bicchiere d’acqua. Rimango a bocca aperta come uno stoccafisso e impreco mentalmente. Le mie due amiche invece stanno parlando del nuovo libro di Silvia. Ogni anno Silvia scrive un nuovo libro, che alla fine non pubblica mai perché si vergogna.
“Sarà un libro ma con le illustrazioni”. Ci comunica.
“Una sorta di fumetto, quindi?” Le chiedo.
“Sì, in un certo senso”.
Continuiamo a parlare per un bel po’ mentre fuori imbrunisce. E’ tardissimo quando mi accorgo che Zayn, il cameriere, è sparito da più di mezz’ora. Gli sarà successo qualcosa?
“Ehy, ma dov’è finito Zayn?” Chiedo alle altre due.
“Chi è Zayn?” Chiede Silvia perplessa.
“Il cameriere” Rispondo.
“Eh Francesca birichina, non si sbircia sulla targhetta di un cameriere! Lo so che ti eri presa una cotta per un rapper sfigato che non aveva mai venduto un disco, ma un cameriere?” Mi prende in giro Livia ridendo.
“Guarda che mi piaceva solo perché aveva un bellissimo viso, non c’entrava nulla la sua personalità depressa!” Mi difendo, anche se sto ridendo anch’io.
“Scherzi a parte, dove cavolo è finito Zayn?” Insisto.
“Boh. Proviamo a vedere nel magazzino? Così la smetterai di preoccuparti per il tuo futuro ragazzo.” Propone Silvia. Ignoro la sua ultima frase e vado verso il magazzino. E’ uno spazio molto piccolo, pieno di scaffali e di lato c’è una cella frigorifera.
“E se si è congelato nella cella e non si riesce a sciogliere?”
“Francesca ma perché devi dire sempre cazzate? Certe volte sei proprio una testa di minchia” mi rimprovera Silvia ridendo. La mia teoria è geniale, è solo lei che non lo può capire. Apro la porta della cella e sbircio. Sono un fottuto genio! Zayn è lì dentro, non congelato, ma comunque dentro la cella frigorifera.
“E’ qui dentro!” Urlo alle mie amiche. Entriamo nonostante si muoia dal freddo e squadriamo Zayn che ci guarda sorpreso, chiedendosi cosa cavolo ci fanno tre ragazze in shorts e maglietta dentro la cella frigorifera del negozio dove lavora. Sta per parlare, quando si sente un tonfo e il pavimento sotto di noi cede. Cadiamo, cadiamo finchè non sbattiamo contro la terra. Sono assolutamente terrorizzata. Non riesco nemmeno ad urlare, il fiato mi si è bloccato in gola e i miei muscoli sono più tesi che mai. Dove siamo? Cos’è successo? Se vedo Zayn il kebbabaro, lo uccido con le mie mani… Mi alzo a fatica, mi fa male tutto. Dov’è Silvia? Dov’è Livia? Sto per entrare nel panico. Finalmente le scorgo, poco lontane da me e parecchi metri più in là, c’è Zayn. Mi giro intorno e rimango basita. Sono in un paradiso terrestre. Il cielo è rosa, ma non quel rosa vomitevole dei vestiti per bambine di quattro anni, è il rosa del tramonto, quello striato di arancione che ti fa ammirare il cielo stupita. Sotto questo cielo impossibile c’è invece un prato verdissimo e ben curato, pieno di fiori e betulle che concedono una fresca ombra. Sopra la mia testa un uccellino accompagna con il suo canto il dolce zampillare di una cascata poco distante. E’ bellissimo.
“Omioddio”. Dicono contemporaneamente Silvia e Livia che nel frattempo si sono schierate al mio fianco.
“Guarda lì. Sta arrivando qualcuno”. Annuncia Silvia con voce ferma. Seguo la direzione puntata dal suo indice ed effettivamente ci sono quattro figure che si stanno muovendo verso di noi.
“Chi sono? Dove siamo capitati? Cos’è successo?” Domanda Zayn agitato. Nessuno si preoccupa di rispondergli. Eccoli, quattro individui sono davanti a noi tre. Sono amici o nemici? Vi prego, tizi che non conosco, alzate una bandiera bianca…
“Sapete dove siamo?” Ci chiede uno dei quattro. Di certo non mi aspettavo questa domanda. Pensavo ci avrebbero ucciso, ci avrebbero stuprato, ci avrebbero arrostito e poi avrebbero ballato la danza della pioggia sui nostri corpi. Purtroppo quando sono in ansia immagino le peggiori possibilità. Di certo avrei dovuto escludere a priori la danza della pioggia, non sono aborigeni, anzi. Hanno la pelle chiara, classica dei britannici che non prendono mai abbastanza sole. Poveracci. Il primo della fila è un barboncino umano, con dei capelli riccissimi e gli occhi verdi. Ha le spalle larghe però…punto a tuo favore, barboncino. Il secondo è biondo con una pettinatura alla miley cyrus e degli occhi azzurrissimi. Speriamo che non si metta a cantare Wrecking ball leccando un… aspetta qui non c’è un martello! Cosa potrebbe leccare? La betulla? Di sicuro la mia patata no, ha le gambe troppo secche per i miei gusti… Il terzo ha la cresta, i capelli corti e un velo di barba. Ha gli addominali yummy! Ecco Zayn, segui l’esempio di barbuto, non indossare stupide camicie color pipì! Il quarto infine ha i capelli castani, un bel viso fanciullesco da Peter Pan e gli occhi chiari. Fai il bravo Peter, chiama Trilly e usa la polvere magica per farci tornare a casa… Ora che li guardo meglio, sono tutti dei bei ragazzi, questi non sono “i quattro”, sono i fantastici quattro! Dai facciamo cinque, non bisogna escludere il povero Zayn. Anche lui è bello, anche se non so se ha gli addominali.
“No, non lo sappiamo”. Risponde Livia, ricordandomi della domanda che ci avevano posto.
“Siamo entrati in una cella frigorifera, il pavimento ha ceduto improvvisamente e ci siamo ritrovati qui”. Spiega Silvia.
“Cosa ci facevate in una cella frigorifera?” Chiede Peter.
“Eravamo in un kebab. Zayn stava al bancone poi è sparito per un’ora, ci siamo preoccupate e siamo andate a cercarlo”. Rispondo.
“Quindi vi conoscete?” . Ipotizza barboncino.
“No, semplicemente abbiamo temuto che al cameriere del mio kebab preferito fosse successo qualcosa”. Dice Livia.
“Uhm…okay. Anche a noi è capitata la stessa cosa, siamo entrati in una cella frigorifera perché Harry il coglioncello voleva un gelato e ci siamo intrufolati di nascosto nel magazzino di una gelateria.” Barbuto indica barboncino, lanciandogli un’occhiata micidiale. Barbon…Harry è un po’ a disagio e per sviare l’attenzione da sé ci chiede come ci chiamiamo. Dopodiché anche i fantastici quattro ci dicono i lori nomi, anche se avrei preferito se avessero detto anche il cognome (altrimenti come faccio a cercarli su facebook?). Miley è Niall (ma che cazzo di nome è Niall?), Barbuto è Liam e Peter si chiama Louis. Ora che ci siamo tutti presentati, siamo in un profondo imbarazzo, o forse lo sono solo io, gli altri probabilmente stanno pensando a dove minchia siamo e ad un piano per tornare alle nostre vite ordinarie e tranquille. Improvvisamente sento uno scricchiolio. Un rametto che si spezza. Due rametti. Tre rametti. E da dietro la betulla (che Niall non ha leccato) sbucano le creature più strane che io abbia mai visto. Sono due. Hanno il corpo peloso, molto probabilmente morbido, a macchie nere e bianche, somigliano proprio a dei panda se non fosse per il corno argentato che hanno sulla fronte, per le ali, dello stesso colore del corno, e per gli zoccoli rosa. Mi sembrano innocui. Speriamo che il mio istinto non sbagli. Ad un tratto uno dei due apre la bocca ma al posto dei normali versi da cavallo che dovrebbero fare gli unicorni, esce una voce. Umana.
“Benvenuti nel mondo dei pandicorni. Io sono Adelaide e lei è Francesca.” La sua voce è molto squillante e allegra, non incuterebbe paura nemmeno a un coniglio. I due pandicorni si guardano un attimo mentre noi tutti siamo sbigottiti con le mascelle che arrivano fin sotto terra dallo stupore e dopo un “sorriso” d’intesa cominciano a ballare. Sì, a ballare.
“Noi siamo i pandicorni…ooh ooh…Noi siamo i pandicorni…ooh ooh…e dalla nostra regina vi porteremo!” Cantano all’unisono sculettando e muovendo le zampette a ritmo. Okay, questo è sicuramente il sogno più strano che abbia fatto. Mamma arriva! Rovesciami una caraffa di acqua in testa, di tè, di caffè, di quello che vuoi ma fammi svegliare! Tutti noi siamo rimasti con le bocche spalancate. Dove cazzo ci troviamo?
“Avete capito?” Chiede l’altro pandicorno, Francesca suppongo. “Vi dobbiamo portare dalla nostra regina”. Continua.
“Seguiteci, non vi faremo del male, anzi, saremo la vostra guida per tutto il tempo in cui starete nel mondo dei pandicorni”. Detto questo, Adelaide prende a farci strada in mezzo a questo prato. Solo ora noto che è in leggera discesa. I due pandicorni ci scortano pian piano sempre più giù, fino ad una paluda melmosa.
“No, le mie converse si sporcheranno!” Urlo disperata. Lo so, faccio schifo, sono una persona orribile e superficiale, ma ci tengo tantissimo alle mie scarpe!
“Anche i miei stivali!” Mi fa eco Harry, disperato quasi quanto me.
“Non me ne fotte nulla delle vostre scarpe, forza seguiamo i pandacorni, prima usciamo di qui, meglio è!” Ci rimprovera Silvia.
“Pandicorni” La correggo brontolando a bassa voce. Proprio come avevo previsto il fango schifoso si appiccica alle suole delle mie scarpe e si procede a fatica. Ci fermiamo infine, dopo cento parolacce e imprecazioni, davanti ad uno stagno. Ai lati ci sono enormi salici piangenti che con i loro rami bloccano completamente la vista, formando una spessa tenda. Dopo aver controllato che fossimo tutti dietro di lei, Adelaide spalanca la tenda e passa oltre lo stagno. Con lo zoccolo regge la tenda finchè tutti non siamo passati. Ma quando ci giriamo per guardare il panorama, esso non è più lo stesso. La sorpresa è grandissima quando guardiamo il prato fatto interamente di cioccolata, il fiumiciattolo di nutella densa e il cielo pieno di polvere di cacao. Ma questo è il paradiso! Un enorme sorriso compare sulle nostre facce. Ora che ci penso, non voglio più svegliarmi… Francesca è compiaciuta dai nostri sguardi adoranti e con un sorriso ci spinge a seguirla ancora più avanti, in questo meraviglioso mondo dei pandicorni. “Tra poco incontrerete la nostra regina” Ci spiega. Infatti alla fine del sentiero, fatto di M&M’s al cioccolato, c’è un enorme trono sopraelevato. Scorgo una figura piccola. Oddio, so chi è! E’ l’imperatrice bambina, quella del film “La storia infinita”, che ha un viso bellissimo. Evvai, sarò l’unica ad avere il suo autografo! Ma quando arriviamo davanti al trono, mi rendo conto che dell’imperatrice bambina non c’è n’è neanche l’ombra. Al suo posto, la persona che non mi sarei mai aspettata di vedere nemmeno in un milione di anni. Seduta sul trono, con le gambe accavallate, in una posa molto regale che non le si addice per niente, c’è Dora l’esploratrice. Per fortuna senza la scimmietta e lo zainetto.
“Adelaide, Francesca, meno male che siete tornate! Ma quanto diamine ci avete messo? Cosa cazzo avete fatto? Vi girate i pollici? Vi grattate il vostro stupido culo perfetto da pandicorno? Solo perché io ho un culo di merda, con due prosciuttoni al posto delle chiappe, non vuol dire che non mi dovete obbedire! Sono la vostra regina, cazzo!” Urla Dora come una forsennata. Sembra mia madre quando al posto di sparecchiare o stendere i panni resto a poltrire sul divano!
“Cioè, no. Ora mi dovete spiegare cosa mi avete fatto fumare prima di addormentarmi!-dico, rivolta a Silvia e Livia-Dora l’esploratrice che impreca come uno scaricatore di porto e ha crisi di autostima non se lo sogna neanche il più matto dei matti! Quante canne mi avete dato?”
“Ehy, tu! Come osi rivolgerti alla regina del mondo dei pandicorni in questo modo? Non lo sai che ho il ciclo?”
Coosa?! Dora che ha il ciclo?
“Oh, mi dispiace molto per le sue condizioni cara regina, Francesca è una birichina, parla sempre a sproposito!” Dice Livia per salvare la situazione. Per fortuna, la “temibile” regina si placa, anche se solo lievemente.
“Bene, penso di poterla perdonare...Vi chiederete che cosa ci fate qui.” Dice dopo una breve pausa.
“Beh, come ho già detto ho il ciclo ma ho dimenticato di prendere l’assorbente. Per questo vi ho chiamati: dovrete andare alla ricerca del mio assorbente!”
“Cosa?!” Urliamo tutti in coro. Ma vai ad un supermercato e comprati una confezione di lines, non chiamare 8 ragazzi! Per non parlare dei pandicorni!
“Sappiate che non tornerete mai a casa se non esaudirete i miei desideri!” Ci minaccia.
“Ma Dora, io ti guardavo insieme a mia sorella in televisione. Eri così dolce e carina, cosa ti è successo? Perché ci fai questo?” Povero Louis, il suo idolo si è rivelato una schifezza.
“Perché sono diventata una donna, non sono più la bimbetta che aveva le forbici a un metro dal naso e non riusciva a trovarle! Ora so esattamente dove sono la mia mappa, il mio zaino e i miei attrezzi! Sono una regina e quindi comando io!”
“Mia cara regina,-la chiama Adelaide-quale strada dobbiamo prendere per trovare il suo assorbente?” Cosa? Sta scherzando spero!
“Bene, dovrete arrivare fino al Vulcano Di Soda!”
“Ma per giungere fin lì dovremo attraversare IL Deserto, LA Savana e I Ghiacci!” Si lamenta Francesca, a ragione. Questi nomi non mi dicono nulla ma se questa allegra pandicornina con il mio stesso nome è preoccupata dal sentiero che dovremo attraversare, di certo non sarà una camminata tutta rose e fiori.
“Se ti lamenti significa che non sei abbastanza coraggiosa! Sei una pappamolla!”
“Noi no! Noi siamo coraggiosi!” Si sbracciano i maschi. “Troveremo il tuo assorbente” promette Zayn. Ma sono matti o cosa? Ci cacceremo nei guai ne sono sicura! E tutto per colpa del loro stupido orgoglio! Porca carota Houston abbiamo un problema! E anche bello grosso!
“Forza, andiamo anche noi.” Comanda Silvia.
“Silvia ma cosa dici? Che ne sai di cosa c’è in questo mondo parallelo! Quelli sono dei cazzoni che vogliono lanciarsi in un’avventura per sentirsi fregni come Indiana Jones!” Praticamente urlo.
“Purtroppo non abbiamo scelta-dice Adelaide rassegnata-io e Francesca vi faremo strada. Fidatevi di noi”.
E fu così che iniziò la più grande avventura della nostra vita. Un’avventura che ci avrebbe segnati e ci avrebbe legati. Presi un respiro, preparandomi mentalmente. In fondo, di positivo era che potevo contare su Adelaide e Francesca, che mi sembravano delle pandicornine davvero speciali e simpatiche. Anche se, con la mia fortuna, era probabile che si sarebbero rivelate delle stronzette.
Spazio autrice:
Ecco qua il primo capitolo! Spero che non vi faccia vomitare ma che vi abbia strappato un sorriso. Di sicuro nei prossimi capitoli riderete molto! Ne vedrete di tutti i colori, ve lo assicuro. Se volete quindi continuate a leggere e recensite, datemi la vostra opinione, anche negativa del tipo “Dovrebbe andare sul peggio del peggio di efp!”
Ciao a tutti e ricordate: La vita è dura, non mangiare frutta e verdura!
Mangia la nutella che la rende più bella!
Francy <3


  
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