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Autore: Zaafira    11/09/2008    9 recensioni
Edward lascia bella (newmoon)ma dopo ottant'anni la famiglia Cullen torna a Forks. Edward decide di tornare a casa Swan per vedere cosa ne è rimasto e indagare sulla vita di Bella prima di morire, ma trova solo vecchie lettere e leggende. Intanto a Seattle vi sono nuovi inspiegabili omicidi... E' la mia prima ff e sono i primi due capitoli, credo che continuerò a scrivere se ne vale la pena, ma vorrei il vostro parere!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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11.

La Superbia&L’invidia.

Bella aprì la porta di casa, un piccolo e accogliente rifugio in mezzo al bosco di La Push.

Jason leggeva un libro, mentre Gellert sembrava aspettarla.

“Com’è andato il primo giorno da Cullen?” Domandò subito.

“Per adesso sono ancora Bella Swan.”

“Cosa vorresti dire?”

“Quello che ho detto…”

“Sei impossibile, Bells.”

Lei gli sorrise.

“Voi cosa avete fatto?”

“Siamo andati a caccia e poi siamo rimasti qui. Da te qualche novità?”

“Diciamo niente di importante. Ho parlato con Alice -diamine quanto mi era mancata!- e una lupa è arrivata a prendere Edward…”

“Una lupa? Una licantropa?”

“No no…la ragazza di un licantropo di La Push.”

“E cos’ha fatto?”

“Niente, è arrivata e ha chiesto di Edward, per uscire a fare una passeggiata…so che sono solo amici e la cosa mi fa piacere, Edward deve avere amici normali.”

“E non sei gelosa?”

“No.”

“Ok.”

“Poi mi hanno chiesto di presentare i miei amici alla famiglia, ma ho rifiutato.”

“Non ti fidi di noi?”

“Non è questo Gellert, sai che io mi fido ciecamente di te, ma tu vedi il passato di chi ti sta vicino e per di più sapete che temo Edward.”

“Temi che legga nei nostri pensieri quelle cose?”

“Esatto.”

“E che veda il nostro passato?”

“Perfettamente.”

Gellert fece un ghigno soddisfatto.

Bella sapeva che lui era soddisfatto.

Gellert era sempre impeccabile e bellissimo, apparentemente a posto con se stesso, proprio come quando l’aveva conosciuto.

Bella ogni volta che lo vedeva pensava alla superbia.

La superbia, a parere di Bella, era il vizio capitale per eccellenza e anche il più subdolo; ogni persona è diversa, ma lui voleva, a volte, rivendicare la sua unicità in modo assolutamente esagerato e voleva tirare Bella con sé regalandole vestiti bellissimi, portandola in posti per persone di alta classe, rendendola sempre più bella, cercando di riempirla di sé, di farla diventare pari a lui.

Ma Bella in fin dei conti era umile, com’era sempre stata.

Lei non aveva problemi a girare con una macchina vecchia, a girare con capi non firmati, lei era così, lei era in un certo senso, fiera di sé così com’era.

Lui, invece, era talmente infatuato di sé da non voler sentire ragioni, voleva aver comprensione ad ogni costo, rigirava i suoi discorsi in modo da chiudere sempre lui una discussione e cercava persone che in un certo senso lo adulassero.

Bella, infatti, era ammaliata da lui e forse una parte del suo passato con lui era stato influenzato da ciò.

La sua superbia forse andava di pari passo con la sua invidia.

Lui sapeva di essere infinitamente bello e affascinante, ma quando veniva superato da qualcuno dentro di lui cresceva l’invidia.

Probabilmente Gellert provava rivalità verso Edward Cullen.

Ma Bella sapeva che lui, orgoglioso com’era, non l’avvrebbe mai ammesso.

*  *  *

“Edward, da quando riesci a resuscitare i morti?”

“Magari ci riuscissi…”

“E allora perché Bella è ancora viva?”

Il vampiro e la ragazza passeggiavano nel bosco.

“Oh, Bella non è mai morta, è un vampiro anche lei.”

“Perfetto, è giusto che a questo punto sia io a sentirmi anormale?”

Edward rise.

“E dimmi, dove l’hai trovata?”

“Oh, mi ha suonato alla porta di casa…strano, vero?”

“La tua vita è strana…hai una gran fortuna, voglio dire, torni a Forks principalmente per rivivere il passato, sapendo che la ragazza che amavi era morta e invece, magia, lei è viva. Lei non è mai morta. Pazzesco.”

“Sai, Lupa, non ringrazierò mai abbastanza Bella per avermi dato questa seconda possibilità.”

*  *   *

Un’ora e mezza dopo Bella era nuovamente a casa Cullen e trovò Alice ad aspettarla.

“Ciao Bella, ho un regalo per te. Lo sono andata a comprare prima.”

“Il tempo passa ma la tua fissazione per i regali non passa e ci posso scommettere che è un vestito.”

“Beh in effetti è così.”

“Ve bene, fammi vedere.”

Salirono le scale e arrivarono in camera di Alice.

Sul letto c’era una busta nera.

“Ecco, è quella.”

Bella si avvicinò alla busta e l’aprì.

Vi era un vestito grigio perla, lavorato con paillettes blu notte.

Sicuramente costava una fortuna. In fondo alla busta vi erano un paio di scarpe alte ed eleganti, di colore blu.

“Oddio Alice, lo sai che non sono il tipo che si può permettere di indossare certe cose…”

“Io invece dico di sì, provatelo.”

Bella si sfilò i vestiti e si infilò l’abito.

In effetti le stava che era una meraviglia. Aderiva al suo corpo perfettamente. Sulla schiena si intravedeva un cicatrice chiarissima, di una ferita lontana, ma che Bella ricordava come fosse stato ieri.

Si guardò allo specchio e subito le sembrò di tornare indietro nel tempo, quando era a Venezia con Gellert, quando la sua vita era semplice e viziata allo stesso tempo, quando lavorava per permettersi l’affitto e la sera frequentava posti eleganti accompagnata dall’affascinante vampiro.

“Alice…perché mi hai preso questo vesito?”

“Perché per stasera ho preparato una sorpresa per te e per Edward…”

“Ah…Bene…Grazie di tutto Alice.”

“Prego Bella. Per voi farei di tutto. Su vieni con me…”

“Dove?”

“In bagno, devo farti delle cose…”

Bella la guardò stupita.

“Alice…cosa stai dicendo? Mi preoccupi…”

Alice le mandò uno sguardo innocente.

“Ti devo truccare e acconciare i capelli cara…”

“Ah, ok!”

Bella tirò un sospiro di sollievo.

“Cosa pensavi?”

“Niente Alice…Lascia stare che è meglio…”

*  *  *

Edward alle otto e mezza tornò a casa, ignaro la sorpresa della sorella.

Aprì la porta e si accorse che la casa era completamente buia a parte una fila di candele rosa che portava alla sala.

Le seguì.

La sala era leggermente illuminata da candele di mille colori e petali tinteggiati.

Il divano era stato cambiato in modo straordinario, era tutto bellissimo, ma la cosa più splendida era lei.

Il suo viso era pallido anche nella luce soffusa e i suoi occhi sembravano gemme preziose, truccati con un ombretto blu a brillantini, in tono con le paillettes del vestito.

I suoi capelli, solitamente lisci, erano boccolosi e vivaci.

Edward pensò che fosse la cosa più bella che avesse mai visto.

Rimase incantato da tanto splendore.

“Beh, non vieni qui con me?”

“Hai…hai preparato tutto tu?”

“No, diciamo che Alice voleva farti una sorpresa…ma se vuoi annullo tutto e torno a casa…”

Disse Bella alzandosi.

“Ma che fai? Sei matta! Torna a sedere!”

Lei sorrise, felice.

Edward si adagiò di fianco a lei.

“Sei bellissima stasera.”

“Tu sei sempre stato bellissimo.”

“Esagerata.”

“Scemo.”

Risero, parlarono e risero ancora fino a mezzanotte.

Poi Edward la baciò senza timori, senza paure, quelle paure che aveva un tempo.

“Bella, sei il regalo più bello che la mia esistenza potesse darmi.”

“Edward, se tu non ci fossi mai stato io ora non sarei qui. Tu sei la mia esistenza.”

“Bella…io ci penso da un po'…” Le prese le mani con estrema dolezza. “Mi vuoi sposare?”

Bella lo guardò stupita.

“Vedi Edward…io la vita la vivrò amando a modo mio…io non ti sposerò per pronunciare le solite promesse davanti alla città e ad un Dio che io non ho.

Non ti sposerò per bruciare lentamente ogni emozione e cadere in braccio all'abitudine, per addormentarci davanti alla televisione in pantofole.

Non ti sposerò per credere all'idea che quando lo farò sarai per sempre mio, non ti regalerò carezze e tradimenti…la nostra dignità io la difenderò.

Io non sorriderò nella fotografia della felicità che il tempo porta via.
Io non ti chiederò di rinunciare al mondo e all'eventualità di dirmi anche di no.

Perché l'amore è un altro sì che non si può pretendere…E allora amore mio abbraccia questa vita nella sua libertà perchè con me ti porterò...e ti sposerò!”

Lei gli sorrise.

Lui era immobile vicino a lei e la guardava con sguardo pieno d’amore.

Ricambiò il suo sorriso.

“Ti amo Bella, ti ho sempre amata.”

“Anche io Edward.”

Si baciarono ancora e ancora…

Poi lei gli tolse la maglia e lui le sfilò il vestito.

Sono tutte cose che ha già fatto.

Edward si tirò su.

“C’è qualcuno qua intorno.”

“Cosa dici?”

“Ho sentito i pensieri.”

Sei un illuso Edward, lei non è la Bella di una volta, lei è cambiata, io l’ho cambiata.

Eccomi, dopo un bel po’ di tempo sono tornata.

Scusate ma sono stata molto occupata e non avevo ispirazione, però oggi mi è tornata e così ho ricominciato a scrivere.

Spero non vi siate dimenticati di me!!!

Un bacio a tutti!!!

 

   
 
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